Capitolo 12

“Portami da lui.”

“Perché?”

“Voglio vederlo.”

“Perché?”

“Shahna, portami da Bones e basta.”

Shahna scosse le spalle e si voltò per andarsene. Kirk era sollevato di sapere che aveva ancora la libertà di percorrere il complesso sotterraneo. Dubitava che McCoy potesse fare lo stesso. Shahna lo condusse per i contorti corridoi che lentamente portavano ai livelli inferiori. L’aria divenne stantia e sporcata dall’odore selvaggio di animali ingabbiati.

Kirk lanciò un’occhiata oltre le sbarre di una delle gabbie e un animale peloso delle dimensioni circa di una tigre dal manto di un profondo porpora gli mostrò i denti. Il grosso gatto camminava avanti e indietro sibilando e soffiando. Kirk notò che il povero animale indossava un collare come tutti gli altri. Non c’era da meravigliarsi che fosse così aggressivo.

“Eccolo qui.”

Kirk si mise davanti alla cella alla quale si era fermata Shahna. Gli si contorse lo stomaco guardando oltre le sbarre. McCoy era steso di schiena su un letto di fieno. Era ricoperto dal sangue porpora di Kang. Si era strappato la parte inferiore della maglia per fasciarsi il braccio, tenendolo immobile. Respirando pesantemente sembrava addormentato.

“Shahna, puoi aprire la porta?”

“No.”

“Jim?” Brontolò Bones. “Sei tu?”

“Sono qui.”

McCoy gemette dal dolore, lottando per mettersi seduto. Tenendo il braccio stretto contro il corpo, fissò l’amico con stanchezza. Kirk si sedette a terra per arrivare all’altezza dell’amico. Bones sembrava appena tornato da un campo di battaglia, cosa che Kirk temeva fosse così.

“Bones?”

“Immagino di non aver vinto la scommessa.” Bones forzò un triste sorriso.

“Sembra che tu sia riuscito a vincere almeno uno scontro.”

“Non per davvero, non è stato uno scontro alla pari.”

“Che è successo?”

“Kang mi ha rotto la spalla mentre cercavo di salvargli la vita.”

“Alla faccia della gratitudine.” Disse Kirk con un sorriso vuoto.

“Sì, beh questo è quello che ottengo per cercare di salvare un Klingon. Come sta Spock?”

“Sta bene…diciamo.”

“Diciamo?”

“Sta bene quanto lo può stare un Vulcaniano in un posto simile.”

“Come chiunque di noi.”

La conversazione fra i due si fermò e un silenzio sgradevole calò fra di loro. McCoy si mosse e fece una smorfia per il dolore. Kirk guardò più attentamente la sua spalla e notò quanto sembrava fuori posto. Bones sollevò una mano e si toccò cautamente la spalla, sospirando.

“C’è un modo in cui posso aiutarti a rimettere a posto quella spalla?” Chiese Kirk nervosamente.

“No.” Bones scosse la testa e se ne pentì immediatamente. “È rotta, non dislocata…ci vuole un intervento chirurgico per rimetterla a posto. Dato che, per quanto ne so, sono l’unico medico su Triskelion, le speranze di essere curato sono piuttosto basse.”

“Shahna ha detto che hanno intenzione di usarti come esca per il prossimo scontro di Spock.”

“Grandioso.” Sospirò McCoy. “Immagino che sia meglio sia Spock a uccidermi, piuttosto che qualcuno di qui.”

“Sappiamo entrambi che non ti ucciderà.”

“Che scelta ha?”

“Bon…”

“Jim, questi ‘Protettori’ non si possono sconfiggere, non si può ragionare con loro, per quel che li riguarda per loro siamo animali. L’unica cosa che sembrano capire sono quelle scommesse.”

“Allora forse è ora che scommetta con loro.”

“E come farai?”

“Non ne ho idea.”

Come sempre grazie a tutti quelli che mi seguono! XD