Klaus,
immobile davanti alla finestra, fissava quel ciondolo a forma di
cuore con un'espressione di furia passiva. Conosceva la vampira fin troppo bene per potersi illudere, anche per un solo istante, che non ci fosse un incantesimo di protezione dalle localizzazioni sul quel dannato ciondolo.
Erano trascorsi dieci
giorni, e i suoi uomini sparsi per il mondo non l' avevano ancora
trovata, ma, in fondo, in cinquecento anni, la vampira
aveva intelligentemente perfezionato e raffinato la sua 'arte della fuga'; di certo
non poteva aspettarsi nulla di diverso.
Pensò che di questo
passo non l'avrebbe mai trovata: poteva essere ovunque. L'unico modo
per contattarla era far sì che fosse lei stessa a volerlo
incontrare. Ma in che modo?
Klaus non aveva nulla per far presa su
di lei; Katherine era una vampira che amava solo se stessa. E
fu mentre pensava a questa verità che un ricordo riaffiorò con
nitidezza nella sua mente.
Inghilterra 1492
“Dov'è
il mio adorato agnello sacrificale?” domandò Klaus ad
Elijah, che se ne stava seduto su una poltrona a leggere un
libro.
“L'ho vista nei giardini... passeggiava con Travor”
disse cercando di mostrare un certo distacco.
“Ahhh...quella
Katerina! E' proprio una donna che fa strage di cuori...non trovate
fratello?” disse con una sottile furbizia, ricordandosi del
dono che il fratello le aveva fatto solo qualche giorno prima.
“E'
un'umana di notevole bellezza...ma...è pur sempre un'umana...”
rispose con ancora più distacco.
Intanto Klaus li osservava
dalla finestra e con il suo udito finissimo ascoltò il loro
discorso.
“Non capisco proprio cosa amiate di me Travor... a
palazzo ci sono dame molto più belle...” sussurrò
con i suoi modi civettuoli.
“Nessuna dama è più
bella di voi Katherine...” Travor le accarezzò il volto
“La vostra pelle...è luminosa come una perla...”
poi prese tra le dita una ciocca dei suoi capelli “I vostri
capelli...sono seta pregiata...e i vostri occhi...sono il ritratto
della dolcezza...”
Katherine sorrise timidamente.
“Voi
mi adulate troppo...” rispose con finta timidezza.
“Non
mi sembrerà mai abbastanza...” ribadì
lui.
Klaus sorrise diabolicamente. A Katherine importava
solo di sé stessa, e lui avrebbe fatto leva proprio sull'unica
cosa in grado di smuoverla...la sua vanità.
Raggiunse
Stefan nel salotto e gli sorrise.
“Si ritorna a Chicago
amico mio!” gli disse con entusiasmo.
Stefan era
preoccupato; forse Klaus aveva trovato un modo per riavere il suo
Grimorio.
***
***
Dopo
quell'ennesimo momento di passione, il vampiro, ancora ansante, si
sdraiò di lato alla cacciatrice mettendosi a pancia sotto;
sentiva la palpebre farsi sempre più pesanti, aveva avuto una
giornata davvero intensa.
Summer si mise sul fianco di fronte a
lui e, senza pensarci più di tanto, iniziò ad
accarezzargli i capelli tra la nuca ed il collo.
Il vampiro si
godette quelle carezze rilassandosi ancora di più, ma poi ebbe
la malaugurata idea di parlare.
“Dovevo essere brutalmente
torturato per meritare due coccole?” disse assonnato.
Il
quel momento, Summer realizzò ciò che stava facendo, e
si sentì subito a disagio.
“Sì! E adesso
sparisci!” gli diede una spinta che lo fece roteare, mettendolo supino.
“Sei sempre la solita scorbutica” farfugliò
alzandosi e dirigendosi verso la porta completamente nudo.
***
***
Boston,
Aprile 2004
Il signor Harris insegnava 'storia del vecchio
continente' al Boston College. Non era raro che gli osservatori
fossero anche degli insegnanti, e per lui essere un professore era
più un piacevole hobby che un lavoro.
Qualche giorno prima
dell'arrivo di Summer, aveva sentito vociferare i ragazzi su delle
strane sparizioni avvenute nei dormitori. Erano scomparse ben tre
ragazze in soli due mesi. Così il signor Harris iniziò
con i pattugliamenti della zona. In secoli di caccia, le streghe
avevano escogitato mille modi per localizzare i vampiri, ma erano
tutti alquanto artificiosi e poco pratici. La rivoluzione arrivò
con una strega che non aveva nulla a che fare con la Triade; Emily
Bennet, nel 1860, mise a punto una bussola il grado di localizzarli.
Fece credere a tutti, soprattutto alla vampira che serviva, Katherine
Pierce, che fosse un'invenzione di un cittadino del luogo, ma le
streghe capirono subito che si trattava di una sua creazione;
era stato un modo per far capire alle sue colleghe di non averle
tradite. In poco tempo, la bussola divenne lo strumento più
utilizzato dalla Triade del Consiglio. Una sera il signor Harris la
estrasse dal taschino e girovagò per il campus fino a quando
questa non iniziò a muoversi. La bussola lo condusse fino alla
biblioteca e lì, tra i vari scaffali, si fermò
indicando una coppia di ragazzi; una ragazza dai capelli bruni
ed un ragazzo biondo. Quando la ragazza se ne andò, la bussola
restò ferma: il vampiro era il ragazzo.
***
***
“E'
ora di alzarsi Damon!” esclamò Summer spalancando le
tende, e lasciando che la luce filtrasse prepotentemente nella
stanza.
“Lasciami in pace...” mugolò il vampiro
girandosi dall'altra parte.
“Neanche per sogno! Alzati!”
asserì tirandogli le coperte di dosso.
Scoprì il
corpo del vampiro constatando che fosse ancora nudo, e subito girò
il volto da un'altra parte per non sentirsi tentata.
“Perché
non ti stendi tu invece?” chiese con il suo solito tono sexy e
sfrontato, incrociando le mani dietro la nuca e mettendo ogni
centimetro del suo corpo in bella mostra.
“Alzati!”scandì
lei rivoltandosi verso di lui con uno sguardo
infuriato.
“Andiamo...vieni a farmi due coccole come ieri
sera...” asserì con ironica malignità; sapeva che
quella frase l'avrebbe fatta scattare e, come aveva previsto, subito
se la ritrovò inginocchiata sul letto a stringergli il collo
con forza.
“Prova a dire un'altra volta un'assurdità
del genere e non rivedrai più la luce del sole” scandì
con aria minacciosa.
“Ironico detto ad un vampiro...vuoi
rubarti il mio anello?” chiese con voce soffocata.
“No!
Voglio privare l'anello del suo proprietario!... Però...a
pensarci...mi hai dato un bel suggerimento!” disse lasciando la
presa sul collo per sfilagli l'anello con rapidità.
Come
sempre, Summer era più veloce e forte di lui, e in attimo il
vampiro sentì ogni centimetro della sua pelle bruciare.
Veloce
si andò a mettere in un angolo all'ombra.
“Sei
impazzita?!” Damon era infuriato.
Summer chiuse le
tende.
“Lo riavrai quando sarai pronto per uscire...”
disse giocherellando con la sua refurtiva e dirigendosi verso la
porta.
Il vampiro fece una smorfia infastidita; con quella pazza
non ci poteva proprio avere a che fare!
***
***
Boston,
Aprile 2004
Summer aveva compiuto 15 anni; era pronta per
affrontare il suo primo vampiro.
Era emozionata all'idea; Lily le
aveva parlato dei poteri che avrebbe dovuto avere, ma lei continuava
a sentirsi la stessa.
Quel pomeriggio, Harris la convocò
nel salotto.
Seduta sul divano c'era anche Lily.
Harris aspettò
che la ragazza prendesse posto e poi iniziò a parlare.
“Devi
sapere Summer...che ogni anno nascono centinaia di potenziali
cacciatrici, ma per diventarlo è necessaria una condizione,
ovvero che alla morte della cacciatrice in carica la potenziale non
abbia ancora compiuto 15 anni. Tra le quelle che restano, sarà
chiamata in carica quella potenzialmente più forte, ed è
tramite un rito magico che la strega del Consiglio” il signor
Harris indicò Lily “oppure il Consiglio stesso, scopre
la sua identità”.
Summer annuì.
“Ora..come
avrai capito, la nuova cacciatrice sei tu, il rito ci ha portato da
te, ma i tuoi poteri non si sono ancora manifestati...e questo
perché...ciò accade nella prima lotta; dovrai
affrontare il primo vampiro così come sei, ma, man mano,
sentirai un enorme potere crescere dentro di te. Tutto sta
nell'affrontare la paura iniziale...ma vedrai che col tempo...ti
risulterà tutto più facile...” concluse con
dolcezza.
Summer si limitò ad annuire ancora, come sempre
non era molto loquace.
Non si sentiva spaventata, e quella per lei
era la prova del nove. I poteri di Lily l'avevano convinta che quelle
assurdità potevano essere vere, ma per crederci al cento per
cento, doveva vedere un vampiro e soprattutto doveva affrontarlo;
solo allora tutto sarebbe stato finalmente definito e reale.
***
***
Il
vampiro si recò in cucina e vide Summer che preparava la
colazione.
Appena la ragazza lo vide gli lanciò il suo
anello.
“Ho preparato le uova strapazzate...”disse,
mettendogliele in un piatto.
Il vampiro afferrò al volo il
suo anello con un volto infastidito.
“Sei stata davvero
molto... molto scortese...” le si parò davanti.
“Tu
come ti sentiresti se ti togliessi il tuo bel ciondolo..?..”
continuò, toccando quel pendente a forma di rosa che Summer
portava tutti i giorni.
Il volto di Summer diventò
gelido.
“Impara una cosa di me Damon...o-di-o quando un
estraneo tocca la mia collana” disse con freddezza
stringendogli il polso con forza ed allontanandolo dal suo
petto.
Damon non si aspettava un comportamento simile. Come
quando, con la stessa espressione, una settimana prima le aveva detto
di non toccarla. E poi quella parola risuonò nella sua testa
dandogli un enorme fastidio che neanche lui si spiegava.
'Estraneo'... era giusto che lei lo definisse così, in fondo
si conoscevano solo da una ventina di giorni, eppure quella parola
era risuonata forte, un po' meschina e a parer suo...del tutto
inappropriata.
Il vampiro si allontanò stizzito.
“Non
mangi?” chiese la ragazza con un tono più dolce; si era
accorta subito di essere stata un po' troppo dura, ma quella collana
per lei aveva un forte valore affettivo, e toccarla significava invadere la
sfera dei suoi sentimenti.
Il vampiro si diresse verso il frigo
per prendere una sacca di sangue; poi, prima di cominciare a bere,
gliela mostrò con freddezza.
Non aggiunse nulla e se ne
andò in salotto.
***
***
Boston,
Aprile 2004
Quella sera Harris, Lily e Summer si recarono al
Boston College.
Di nuovo, con la sua bussola, Harris cercò
il vampiro dai capelli biondi che aveva individuato qualche sera
prima.
Quando lo videro aggirarsi per i giardini del Campus subito
i tre lo pedinarono in modo molto palese; Harris voleva che fosse
lui stesso a condurli in un luogo isolato.
Il vampiro fece
esattamente ciò che l'osservatore aveva previsto: si era
accorto della loro presenza e li aveva condotti nella zona meno
trafficata del College per capire chi fossero, cosa volessero e,
eventualmente, sbarazzarsi di loro.
“Posso esservi d'aiuto?”
chiese il vampiro con un tono arrogante.
Harris fissò
Summer cercando in lei un segno d'approvazione.
Vide che la
ragazza era visibilmente nervosa, e le mise una mano sulla spalla,
facendole un rassicurante sorriso.
Summer annuì e si avviò
verso di lui brandendo il suo paletto.
Al vampiro uscì una
sonora risata.
“Cosa vorresti fare... ragazzina?”
disse guardandola con compassione. In quel momento il suo volto si
trasformò, e Summer per un attimo si sentì
terribilmente spaventata.
Prese coraggio e si avvicinò. Gli
sferrò un calcio nell'addome che però non sortì
alcun effetto sul vampiro.
Ancora una volta rise di gusto.
“Non
so cosa diamine abbiate in mente voi tre...ma sono sicuro che mi
divertirò...” disse, afferrandola per il collo e
sollevandola da terra. A Summer cadde il paletto dalle mani.
Lily
si era mossa per intervenire, ma Harris le mise un braccio davanti
per fermarla.
“Devi darle fiducia..” le disse con il
suo solito tono calmo e rassicurante. La strega annuì e tornò
ad osservare la scena con preoccupazione.
Summer sentiva di
soffocare, e prontamente gli diede un calcio sotto al mento; ma
questa volta la forza era aumentata, e il vampiro, preso alla
sprovvista, lasciò la presa.
Summer cadde a terra e tossì
un paio di volte.
“Chi diavolo sei?” le domandò
il vampiro, mentre si reggeva il mento dolorante.
La cacciatrice
lo guardò minacciosa; si avvicinò e gli sferrò
un calcio come il precedente, solo che questa volta il vampiro venne
scaraventato contro un albero.
Si avvicinò nuovamente a
passo sicuro e gli diede un pugno sulla mandibola, poi ancora un
altro e ancora un altro calcio.
Il vampiro decise di scappare
servendosi della sua velocità, ma Summer gli si parò
davanti. In quel momento se ne stupì lei per prima, era stata
velocissima. Con un altro pugno lo fece cadere a terra. Harris le
lanciò il paletto, e con rapidità lo afferrò per
piantaglielo subito nel cuore. Vide il vampiro diventare grigio e
raggrinzito, e una sensazione di potere pervase il suo corpo. Le
venne da sorride...come non aveva mai sorriso in vita sua. Le era
piaciuto combattere; ed in quel momento l'adrenalina nel suo corpo la
fece sentire felice ed euforica...avrebbe voluto subito affrontarne
un altro!
“Sei stata bravissima...” disse Lily
avvicinandosi, e la ragazza le sorrise per la prima volta.
La
strega fece una mossa con la mano; come se al suo interno ci fosse
stato qualcosa da spremere, e il vampiro divenne cenere.
Harris
restò colpito, nella sua vita aveva avuto altre quattro
cacciatrici, ma nessuna era stata così valida contro il primo
vampiro.
La guardò meravigliato pensando che, un giorno,
quella tormentata ragazzina dal carattere scontroso, sarebbe
diventata fortissima.
Angolino
di NaNa***
Nuovo
capitolo: come sempre...Damon e Summer sulla solita altalena
sentimentale, più un po' di passato della cacciatrice,
sperando che non abbia appesantito la lettura^^
Sul fronte inglese
qualcosa inizia a smuoversi, ma non gioite, la fine è
lontanissima, quindi dovrete sopportarmi ancora per un po'^^
Un
bacione a tutti quelli che mi stanno seguendo e, come sempre, grazie
per essere arrivati fin qui^^
Alla prossima^^