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Autore: more_    27/11/2011    10 recensioni
«Louis è il padre del mio bambino» dissi sottovoce con tono piatto. Mio cugino spalancò gli occhi appena sentì quelle parole e si alzò dal letto di scatto, squadrandomi.
«Chi è quella testa di cazzo?» gridò sottovoce per non farsi sentire, né da Nathan né da Anne e gli altri. Io annuii abbassando lo sguardo. Harry si abbassò verso di me e mi mise le mani sulle spalle «Dimmi che stai scherzando! Lui non può essere il padre di Nathan!»
«Secondo te non ricordo con chi ho fatto sesso, Harry? E’ lui, Louis Tomlinson. Mi piaceva, molto temo fa, peccato che lui mi abbia solo usata! Veniva al mio stesso liceo a Doncaster, e ora non ci credo che sia qui, dall’altra parte della casa. Guarda un po’ tu che coincidenza!» chiarii mentre altre lacrime di rabbia scendevano sul mio volto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Young girl it's alright
Your tears will dry, you'll soon be free to fly

Qualcosa nel petto mi mancò. Sentii le gambe abbandonarmi e gli occhi bruciare, strinsi di più la mano ad Harry, così forte che lui si girò verso di me e mi guardò confuso.
Davanti a me c’era lui. C’era Louis Tomlinson. C’era il padre di mio figlio.
Aveva stampato in faccia il suo solito imbecille ma allo stesso tempo meraviglioso sorriso che mi fece raggelare. Non era cambiato molto negli ultimi anni,  aveva solo i capelli più corti e un viso più adulto.
«Felice di incontrarti di nuovo Harry!» esclamò l’uomo più grande avvicinandosi a noi per poi dare una pacca sulla spalla a mio cugino «e onorato di conoscerti Mylène. Anne mi ha parlato molto di te, e anche del piccolo Nathan» mi salutò con due baci sulla guancia ai quali io rimasi pietrificata, poi si piegò verso Nathan e gli scompigliò i capelli, che io aveva accuratamente sistemato.
«Piacere, Louis» il ragazzo che mi aveva messa incinta si piazzò davanti a me con la mano tesa e mi stava squadrando da capo a piedi sorridendomi. Mi venne voglia di prenderlo a schiaffi e pugni per quello che mi aveva fatto, ma mi contenni.
«Scusate, non mi sento molto bene» dissi lasciando di stucco tutti, mentre Louis aspettava ancora la mia stretta di mano. Presi in braccio mio figlio e andai in camera mia chiudendomi la porta alle spalle. Iniziai a respirare pesantemente e a maledire chiunque. Lasciai Nathan a terra e gli chiesi di andare a giocare con i suoi giochi nella sua stanzetta, che era adiacente con la mia, lui obbedì subito e andò via lasciandomi sola. Mi avvicinai al letto e mi sedetti portando le mani sul petto per cercare di calmarmi, qualche lacrima rigò il mio viso. Sperai che quello che avevo visto pochi minuti prima fosse solo un incubo, ma non era così. Louis Tomlinson era in cucina, era il figlio del compagno di mia zia, era il ragazzo che doveva vivere con noi. Al solo pensiero che dovevo condividere le mie giornate con lui mi venne il mal di stomaco, sentii un peso fortissimo all'altezza del petto.
«Mylène, posso entrare?» la voce di Harry mi risvegliò dal mio stato di trance e mi riportò alla vita reale. Asciugai le lacrime con le maniche della mio cardigan viola e gli gridai di entrare. La sagoma di mio cugino entrò subito dopo e poi si mise affianco a me sul letto.
«Tutto bene?» mi chiese accarezzandomi i capelli e guardandomi. Dovevo avere un’espressione da zombie o una cosa simile, dato che potevo leggere la preoccupazione negli occhi di Harry.
«Sì» risposi sorridendo lievemente. Harry mi guardò male, come se volesse penetrarmi gli occhi.
«No» ammise lui smettendo di accarezzarmi i capelli «Se è per loro ti capisco. Anch’io non sono molto contento che vivano qui, ma dobbiamo accettarlo, e poi Louis non è così male» Harry sorrise cercando di tirarmi un po’ di morale, ma l’unica cosa che ottenne fu un’amara verità.
«Louis è il padre del mio bambino» dissi sottovoce con tono piatto. Mio cugino spalancò gli occhi appena sentii quelle parole e si alzò dal letto di scatto, squadrandomi.
«Chi è quella testa di cazzo? Giuro che lo prendo a calci nel fondoschiena» gridò sottovoce per non farsi sentire, né da Nathan né da Anne e gli altri. Io annuii  abbassando lo sguardo. Harry si abbassò verso di me e mi mise le mani sulle spalle «Dimmi che stai scherzando! Lui non può essere il padre di Nathan!»
«Secondo te non ricordo con chi ho fatto sesso, Harry? E’ lui, Louis Tomlinson. Mi piaceva, molto temo fa, peccato che lui mi abbia solo usata! Veniva al mio stesso liceo a Doncaster, e ora non ci credo che sia qui, dall’altra parte della casa. Guarda un po’ tu che coincidenza!» chiarii mentre altre lacrime di rabbia scendevano sul mio volto.
«Dobbiamo dirlo a mia madre» mi disse asciugandomi le lacrime con i pollici.
«No, questa cosa rimane tra noi due, okay? Non lo deve sapere nessuno!» gli risposi scuotendo la testa. Harry sospirò e mi accarezzò il viso.
«Non meriti tutto questo»
«In parte la colpa è anche mia, Harry» conclusi attorcigliando le braccia attorno al collo, per abbracciarlo forte a me. Avevo bisogno di piangere, e la sua spalla era il posto migliore.
Dalla cucina sentimmo la voce di zia Anne che ci avvertiva che il pranzo era pronto. Andai a sciacquarmi la faccia mentre Harry prendeva Nathan. Appena entrammo in cucina tutti mi guardarono preoccupati, chiedendomi se stessi bene e io, ovviamente, risposi di si.
Il caso volle che il mio posto sedere fosse proprio di fronte a quello di Tomlinson. Non mangiai quasi niente e cercai di evitare ogni minimo contatto visivo con il ragazzo che avevo davanti. Notavo che Harry gli mandava sempre qualche occhiata omicida e ogni volta lui lo fissava confuso, come impaurito di essere capitato in una famiglia di matti. Intanto il padre di Louis ci aveva raccontato un po’ di loro: si vantò un po’ del figlio elencandoci tutti i titoli che gli avevano dato, poi parlò della sua ex moglie e del loro matrimonio fallito e infine ci disse che venivano da Doncaster. Mia zia non aveva perso l’occasione di dirgli che anche io abitavo lì.
«Ecco perché il tuo accento mi è così familiare» disse il compagno di zia guardandomi «e che scuola hai frequentato?»
«Quella pubblica» risposi di malavoglia, riuscii a sentire lo sguardo di Louis intensificarsi su di me.
«Anche mio figlio andava lì! Non vi siete mai incontrati?» tutte quelle domande mi stavano mettendo a disagio. Scossi la testa con la speranza che Louis non mi avesse riconosciuta.
«Neanche io l’ho mai vista!» rispose lui. No, lui non mi aveva mai vista, mi aveva solo portato a letto, usata e abbandonata.
«Sai Louis, Nathan assomiglia molto a te da piccolo! Strano vero?» esclamò il signor Tomlinson mentre guardava mio figlio. Harry per poco, al suono di quelle parole, non si strozzava con l’acqua che stava bevendo e io per aiutarlo iniziai a dargli qualche colpetto sulla schiena fin quando non disse che stava bene.
«Allora da grande sarà un bellissimo ragazzo!» rispose Louis accennando un parte del suo smisurato ego. Ci mancava poco che l’acqua del mio bicchiere non gli finisse in faccia.
«Ma potrebbe anche cambiare e prendere le mie somiglianze» dissi correggendolo con tono acido. Mi pentii subito di quello che avevo detto .
«In tal caso diventerà ugualmente un bellissimo ragazzo»  mi stuzzicò fissandomi. Sentii le guance prendere colore, così abbassai subito lo sguardo per evitare i suoi occhi azzurri. Un silenzio da tomba calò dopo le sue parole, per fortuna zia Anne si alzò dal tavolo e annunciò che era arrivata l’ora del dolce per eliminare la tensione che si era creata.

 


_________

CIAAAAAAOO *o*
Siete aumentate tantissimo nelle recensioni, vi ringrazio :3
Che vene pare del secondo capitolo? *-*
Fatemi sapere :D
Un bacio :*

   
 
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