C'era
una volta, in un paese lontano, un gentiluomo
vedovo che viveva in una bella casa con la sua unica figlia.
No.
No. No…c’era una volta e c’è
ancora una giovane e promettente
studentessa in Magispudenza. Questa ragazza è tanto
sfortunata, l’amore non
l’ha mai baciata o forse si.
Ma
aspettate che vi racconto la sua storia.
Siete
comode… avete preso i fazzoletti non vorrei allagaste i
vostri divanetti.
Ora che tutto è pronto, vi racconto la storia più antica del mondo.
Una
luce fioca penetrava dalle persiane della finestra del
modesto appartamento alla periferia di Londra che due giovani ragazze
condividevano, per dividersi le spese troppo elevate.
Da
quando era finita Hogwarts tutto per loro era cambiato. La
più grande delle due; una riccia dai grandi occhi castani
aveva deciso,
incoraggiata dai suoi genitori babbani, a continuare gli studi
rinunciando alla
fama e alla gloria che l’avevano vista primeggiare nelle
pagine di tutti i
quotidiani magici appena finita la seconda guerra magica di cui lei era
un’eroina.
Aveva
abbandonato la facile carriera da Auror del ministero
per dedicarsi alla Magispudenza, ramo più complicato ma
concretamente più
indicato per “la- so- tutto- di Hogwarts”. Da
alcuni mesi, aveva incominciato il
praticantato in un noto studio a Diagon Alley, facendo una buona
impressione sull’avvocato
magico, uno stregone molto conosciuto a Londra, che dirigeva lo studio
in vece
del proprietario che stava nella sede principale di Parigi. Aveva
talmente
impressionato il vecchio mago, tanto che questi le assicurò
che avrebbe parlato
di lei con il proprietario che a breve sarebbe tornato in Inghilterra.
Facendo
letteralmente impazzire di gioia Hermione che già si
vedeva come avvocatessa di grido nei più grandi processi dei
maghi.
La
piccola, invece, una rossa tutto pepe dopo aver archiviato
la sua storia d’amore con l’eroe magico Harry
Potter, aveva deciso di cambiare
completamente vita buttandosi a capofitto nel lavoro.
L’unico
lavoro che trovò in quegli anni di ricostruzione nel
magico mondo, era quello di impiegata per una grande multinazionale del
whisky
incendiario. Il lavoro nel primo periodo era duro, sveglia presto e
sorrisi
compiacenti con tante ma tante scartoffie da sistemare, ma con il
passare dei
mesi e infine degli anni era diventata talmente brava da riuscire a
scalare con
successo le vette societarie arrivando a diventare direttrice di
mercato per
l’Inghilterra.
-Hermy,
Hermy su sveglia sono le sette devi prepararti per
andare allo studio- urlava dalla cucina un’agitata Ginevra
Weasley.
Quella
sera avrebbe conosciuto il suo capo ed era agitata da
giorni, ma che dico giorni, mesi.
-Hermione
alzati- continuava ad urlare svegliando metà
quartiere.
La
riccia si alzò di malavoglia rabbrividendo un poco appena
la sua pelle venne a contatto con il freddo gelido della sua stanza, si
mise la
vestaglia e maledì la caldaia condominiale rotta da giorni.
-Possibile
che non riescano a chiamare un tecnico per
aggiustare la stufa- disse uscendo come un razzo dalla sua stanza
cercando di
muoversi e sciogliere i muscoli per scaldarsi. - Se continuiamo
così finiremo
assiderate come la piccola fiammiferaia-.
-La
chi?- chiese la rossa porgendole una tazza fumante di
caffè nero bollente.
-lascia
stare è una fiaba babbana-
-una
fiaba finita male- Concluse Ginny osservando l’amica che
tremava dal freddo.
-va
bene tesoro- io vado disse la rossa vestita con il suo
Tailleur rosso porta fortuna e le perle finte che secondo lei facevano
tanto
chic.
-in
culo alla balena Ginny- disse Hermione sollevando appena
lo sguardo dalla sua tazza fumante.
-immagino
sia un altro detto babbano – disse la rossa
guardandola scettica mentre si infilava il suo cappotto nero ormai
prossimo
alla pensione.
La
rossa mosse solo il capo sorridendo appena e dopo un
sonoro clap capì che la rossa si era smaterializzata a
lavoro.
Poco
dopo anche la riccia dovette prepararsi anche per lei
quel giorno sarebbe stato importante, non ne aveva parlato con nessuno
neanche con
Ginny.
Quel
giorno avrebbe finalmente conosciuto il capo e magari la
sua vita sarebbe finalmente cambiata ripagandola di tutti i sacrifici,
le
rinunce che in quegli anni aveva sopportato.
Forse
quella mattina sarebbe stato il suo giorno d’oro, il
giorno in cui tutto sarebbe andato a meraviglia.
SALVE, ENNESIMA DRAMIONE, SIETE FELICI IMMAGINO... NON SO ANCORA QUNADO AGGIORNERO MA NON SPESSO ALMENO FINO A QUANDO NON HO FINITO LA STORIA DEI GRAFFI DELL'ANIMA, MA HO VOLUTO REGALARVI IL PROLOGO, NON è MOLTO FORSE SI CAPISCE UN PO' COME SI SVOLGERà MA SPERO PIANO PIANO DI STUPIRVI E CHE MI SEGUIATE NUMEROSE.
GRAZIE IN ANTICIPO A CHI LEGGERà, SEGUIRà E COMMENTERà LA FF.
UN MEGA BACIO MIKILILY.