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Autore: AlexisRendell    28/11/2011    3 recensioni
Questa è una Ferriswheelshipping, cioè una fanfiction su N e White, rispettivamente il rivale e la protagonista femmina di pokémon biano e nero. Spero che vi piaccia, è divisa in 13 capitoli ed è abbastanza lunga.
Tratterà non solo di una storia d'amore fra N e White, ma anche di omosessualità, quindi se questo argomento non vi va a genio non leggetela nemmeno.
Genere: Horror, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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White sentiva le lacrime che le scendevano lungo il volto.

-Ci deve essere un modo.. Non può finire così…- disse.

Matt e Black si guardarono. –Non credo, White. È ad uno stadio troppo avanzato ormai..- sussurrò Matt.

-No… non può… non può rimanere così.. deve esserci qualcosa.. qualunque cosa!-

Urlò disperata.

-Forse un violento shock potrebbe farlo tornare normale.. ma sarebbe solo per poco tempo. Ora dobbiamo pensare a salvarlo, o Ghecis lo farà fuori.-  rispose lui.

White si asciugò le lacrime dagli occhi e lo guardò. -Dobbiamo risvegliare zekrom…-

-Si, ma come?- chiese Black.

-Forse la professoressa Aralia saprà dirci qualcosa…- rispose White, mesta.

Black la aiutò ad alzarsi. Matt, a causa della gamba rotta, non riusciva  a camminare, quindi Black lo aiutò.

White prese l’Xtransceiver e compose il numero della professoressa.

-Pronto? Oh, White! Che sorpresa!- rispose una voce allegra.

-Professoressa, ho bisogno di lei.- le spiegò brevemente la situazione.

-Certo che ti sei cacciata proprio in un brutto pasticcio. Vieni al mio laboratorio, mentre ti aspetto farò qualche ricerca.- White la ringraziò e poi chiuse la chiamata.

Uscirono dalla torre dragospira, e a metà percorso trovarono anche Cheren e Belle. Era già notte inoltrata, quindi si diressero verso il centro pokémon più vicino.

Un infermiera prese subito Matt e lo portò in una sala per curargli la gamba, mentre gli altri ragazzi si sedettero sui divani nella sala d’aspetto.

White fece appena in tempo a raccontare di N e reshiram a Belle e Cheren che crollò addormentata sulle ginocchia di Black. Belle era appoggiata alla spalla di Cheren, che le accarezzava i capelli. Si addormentarono anche loro.

L’unico a rimanere sveglio fu Black. Spostò delicatamente la testa di White dalle sue ginocchia e la fece appoggiare sul divano.

Si alzò dal divano e si diresse verso le camere dove erano ricoverati i pokémon. In una di esse avevano sistemato Matt, con la gamba rotta fasciata di fresco.

Si avvicinò al suo letto, prese una sedia e si sedette in parte a lui. Matt era ancora sveglio. –Black…- sussurrò.

-Sono qui, Matt…-

-Sono preoccupato per N…-

-Non parlare.- Black gli premette un dito sulle labbra. Matt si zittì e arrossì lievemente.

Fece scivolare il dito lungo il contorno della bocca di Matt, poi lo spostò lungo il collo.

–Dormi ora…- gli sussurrò, appoggiando la testa alla sua spalla.

Matt sorrise, appoggiò la testa sulla sua e si addormentarono.

 

Si svegliarono presto. White fu svegliata dal trillo proveniente dal suo Xransceiver.

-White? Ho scoperto qualcosa di interessante!- la voce squillante della professoressa le fece quasi esplodere i timpani.  Mugugnò distrattamente un qualcosa di incomprensibile.

-Ti ho svegliata? Ti chiedo scusa, ma devi venire subito a Zefiropoli, alla palestra. Ti aspetto!- riattaccò.

Si alzò dal divano con la schiena a pezzi. Aveva dormito in una posizione scomoda.

Svegliò Cheren e Belle, e si guardò intorno in cerca di Black.

Chiese a una della infermiere.

-Il ragazzo con i capelli marroni? È andato a trovare il vostro amico nella sua stanza, credo.- rispose quella con tono gentile.

Li trovò nella stanza di Matt, entrambi addormentati. Scosse lievemente Black, e questo si svegliò di soprassalto. –Abbiamo solo parlato!- esclamò, in preda al panico.

Si svegliò anche Matt. –W-W-White!-

Lei alzò un sopracciglio. –Non ne voglio sapere nulla.- disse ridendo. –Ma ora dobbiamo andare a Zefiropoli, la prof Aralia ha trovato qualcosa di interessante.-

 

Si diressero verso Zefiropoli dopo qualche ora. Matt camminava aiutandosi con delle stampelle, nonostante le infermiere lo volessero trattenere ancora qualche giorno.

Era praticamente scappato dal centro pokémon.

Non avendo abbastanza pokémon da cavalcare, decisero di andare a piedi. Facevano frequenti pause per permettere a Matt di riposarsi.

Non si accorsero di essere costantemente sotto osservazione.

Finchè davanti a loro non si materializzò una figura.

Capelli grigi che coprivano gli occhi, una bandana nera a coprire la parte bassa del volto, completamente vestita di nero.

Altri due si materializzarono ai lati del gruppetto.

Quello davanti a loro parlò. Aveva una voce sibilante e cupa.

-M, vieni con noi. Tuo padre ti vuole.-

-Oh si, sicuro. Mi lancio con gioia fra le braccia di uno psicopatico.- Ringhiò Matt.

-Con le buon e con le cattive, verrai con noi.- Si smaterializzarono e si materializzarono di nuovo in parte a lui. Lo presero e lo caricarono su un hydreigon che era appena atterrato. Il pokémon lo afferrò stretto con le sue mani a forma di testa, stringendo i denti sulle sue braccia e prese il volo.

Matt urlò.

-Matt, NOOOOO!!- urlò disperato Black. Si avventò contro uno della triade, ma questo scomparve nel nulla, insieme agli altri due. Fece uscire un braviary dalla pokéball, gli saltò in groppa e partì all’inseguimento di hydreigon.

-Black, torna qui!!!- urlò White.

-White, và a Zefiropoli, io salverò Matt!- gli urlò lui di rimando.

Lei si mise a correre verso Zefiropoli, seguita da Cheren e Belle. Appena arrivarono, si diressero verso il museo.

Aralia li aspettava, insieme ad Aloè, la capo palestra.

-White, ti stavamo aspettando!- Esclamò la professoressa.

-Sisi va bene, cosa avete scoperto?-

Aloè le porse una pietra nera. –Questo è lo scurolite, si dice che contenga l’anima dormiente di zekrom, il drago nero.-

White non credeva ai suoi occhi. Prese la pietra fra le mani.

-E come faccio ad evocarlo?- chiese.

Aralia e Aloè si grattarono la testa. –Questo non lo sappiamo..- risposero.

‘Utile’ pensò White, scazzata. Voleva andare a salvare Matt e suo fratello al più presto.

-Forse il capo palestra di Boreduopoli potrà aiutarti, è esperto di draghi- disse Aralia.

-SI! Io la conosco, si chiama Iris!- esclamò Belle.

-Allora, andiamo da lei. Così prenderò anche l’ultima medaglia, e poi andrò alla lega.- rispose White.

-White, fa attenzione, abbiamo sentito dire che il capo del team Plasma è uno psicopatico..- La mise in guardia Aralia. Ovviamente, non sapeva che White e il cosiddetto “capo” del team si conoscevano già. Quelle parole la fecero solo stare peggio.

Arrivarono a Boreduopoli verso sera. Il solo stava tingendo di rosso il cielo.

I tre ragazzi entrarono nella città, Belle fece strada verso una casa nella parte est.

Bussarono alla porta, e un uomo sulla 50ina con una strana barba aprì loro la porta. Dietro di lui fece capolino una ragazzetta bassa e con i capelli viola, che alla vista di Belle la abbracciò gridando gioiosa.

-Belle! La prof Aralia mi ha avvisato!- esclamò.

Fecero entrare i ragazzi e si presentarono. –Io mi chiamo Iris, sono la capo palestra di Boreudopoli. Lui invece è Aristide, il sindaco della città.

‘una ragazzina, capo palestra?!?’ Pensò White. Lei gli lesse nel pensiero.

-Non farti ingannare dalla mia giovane età, sono molto più forte di quanto credi. Ti aspetto alla palestra, se mi batterai ti dirò tutto quello che so sui due draghi leggendari.- Sorrise, sicura di sé.

-D’accordo.- rispose secca White. – Allora possiamo incominciare subito.-

-Non c’è fretta.- rispose Iris. Prenditi tutto il tempo necessario per curare i tuoi pokémon, poi raggiungimi alla palestra.-

-Non c’è né bisogno, stanno tutti bene. Quindi se non ti dispiace, vado di fretta.-

-Va bene allora.- sorrise Iris, e si diresse verso la palestra, seguita da White, Cheren e Belle.

La lotta iniziò. Iris aveva solo tre pokémon, ma erano ben allenati. Nonostante fosse una ragazzina, White ebbe difficoltà a batterla.

Fraxure fu il più facile da battere. Bastarono un paio di attacchi per mandarlo KO.

Duddriggon invece fu più arduo. Ci vollero un paio d’ore per finirlo.

White era frustrata, quel combattimento stava andando avanti troppo, e il tipo drago era l’unico contro il quale non aveva pokémon superefficaci. Voleva finire quella farsa al più presto e andare da N.

Quando fu il turno di haxorus, i suoi pokémon erano quasi tutti esausti. Per fortuna aveva una scorta di revitalizzanti e pozioni nella borsa.

Quando finalmente la batté e Iris le consegnò la medaglia leggenda, tirò un sospiro di sollievo.

Come promesso, Iris le raccontò la storia di reshiram e zekrom.

-Le origini di Zekrom e Reshiram vengono narrate nelle leggende di Unima, dove in origine erano un unico potente drago Pokémon utilizzato da due fratelli per creare la regione di Unima. Ma essi non andavano molto d'accordo su come creare la regione, il fratello maggiore voleva un mondo pieno di verità e il minore voleva un mondo ideale. Per questo i due iniziarono a litigare e finirono per lottare fra loro. Il drago, non sapendo con chi stare, si divise in due pokémon distinti: Reshiram, che stette dalla parte del maggiore, e Zekrom, dalla parte del minore. I due draghi erano ugualmente forti, così i due fratelli decisero che non c'era modo di decidere chi aveva ragione. Ma essi di nuovo ricominciarono la lotta, e Reshiram e Zekrom distrussero Unima con i loro poteri di fuoco e tuono, e poi scomparirono.-

White ascoltò la storia. Era una bella storia, certo, una storiella da raccontare ai bambini prima di andare a dormire. Ma non la aiutava minimamente.

-Non sai nulla su come fare per evocarli?- chiese speranzosa.

-No, mi dispiace. Suppongo che Zekrom si risveglierà solo quando sentirà di essere nelle mani di un allenatore degno di compiere tale gesto.-

White sbuffò. Ringraziò Iris e uscì dalla palestra, dirigendosi verso l’uscita nord.

-White, cosa credi di fare?- le urlò Belle.

-Vado a salvare N. E a recuperare Matt e Black, li avranno sicuramente catturati. Con o senza Zekrom.- rispose, senza guardarsi indietro.

Cheren e Belle si guardarono. Non aveva alcuna speranza contro Reshiram.

-Aspetta!- la voce della Professoressa Aralia uscì da dietro di loro. Si girarono tutti e tre e la videro mentre correva verso di loro.

-White, porta questa con te.- mise nella mano di White una pokéball viola, con una M incisa sopra. La ragazza la guardò interrogativa.

-è una master ball.- le spiegò Aralia. –è una pokéball speciale in grado di catturare qualsiasi pokémon al primo colpo.-

White la ringraziò. Avrebbe preferito scoprire come evocare quel dannato pokémon.

Li salutò, e poi si diresse verso la lega pokémon.

La caverna della Via Vittoria non fu molto difficile da superare perché il galvantula Shiny che le aveva regalato N, abituato a vivere nelle caverne, trovò subito l’uscita. Tuttavia, White si attardò ad allenare i suoi pokémon e a sconfiggere gli allenatori li presenti. Dopo una mezza giornata di allenamento, uscì alla luce del sole e si ritrovò davanti al maestoso edificio. Dopo aver verificato che possedesse tutte le medaglie, la fecero entrare.

Si riposò un po’ al centro pokémon e fece incetta di pozioni e revitalizzanti, poi varcò la soglia che la separava da uno degli allenatori più forti di Unima.

Era una ragazza, si chiamava Antemia. Spiegò di essere esperta di pokémon spettro.

White ascoltava vagamente quello che la ragazza le diceva. Mandò in campo galvantula, che mise KO tutti i pokémon dell’avversaria usando Sbigoattacco. La lotta non le prese più di una mezz’oretta, e questo stupì molto Antemia.

Poi fu il turno di Mirton, esperto di pokémon buio. Anche in questo caso White si fece da aiutare da galvantula, che essendo di tipo coleottero era avvantaggiato contro i suoi pokémon di tipo buio. Lo batté in poco tempo.

La terza fu Catlina, superquattro di tipo psico. Galvantula, ancora una volta, mise KO tutti i pokémon con sbigoattacco. Il suo livello saliva sempre di più.

L’ultimo era Marzio, con pokémon di tipo lotta. Fu battuto da un rufflet che White si era portata dietro giusto per quell’occasione, che si evolse in un magnifico braviary.

Era giunto il momento della verità. Corse nell’ingresso principale della lega, dove erano apparse delle scale. Le salì, correndo a perdifiato.

Giunse in cima. Come quella volta alla torre Dragospira, N le dava le spalle. Davanti a lui c’era Nardo, il campione della lega, che rimetteva uno dei suoi pokémon nella ball.

-Ripensaci, ragazzo. Quello che vuoi fare è sbagliato.- Disse.

N scoppiò a ridere. –Nardo, Nardo. Sei troppo vecchio e accecato dal dolore per la morte del tuo pokémon, non capirai mai.  Io sto salvando i pokémon da un’esistenza inutile al fianco degli uomini.-

-No, tu stai condannando l’umanità a morire per uno stupido piano in cui  tu neanche credi.- White gli si avvicinò.

-Oh, White, non ti aspettavo così presto..- sussurrò stupito lui.

-Ti prego, torna in te!- lo implorò lei.

N scoppiò di nuovo  a ridere. La sua risata echeggiò lungo le pareti della stanza.

-Non so di cosa tu stia parlando, White, non sono mai stato così in me in tutta la mia vita. Ma, visto che sei qui, non perdiamo ulteriore tempo. Sorgi dalle tenebre, Castello del Team plasma!-

La lega fu scossa da un violento terremoto. White non riuscì neanche a reggersi in piedi e cadde, mentre una scala dorata perforava il muro dietro di N, che vi salì.

-Ti aspetto nella sala del trono, White. Lì, verrà deciso il destino dell’umanità.- disse, prima di scomparire all’esterno.

White si alzò in piedi e aiutò Nardo a rimettersi anche lui. In quel momento Cheren apparve dietro di loro.

-White, insegui N! Ci penso io a Nardo!-

White lo ringraziò e corse lungo le scale. Entrò nel castello e si mise a cercare freneticamente la stanza del trono. Entrò in tutte le stanze del castello, anche in quella di N. in una stanza trovò Antea e Concordia, che curarono i suoi pokémon, indicandole poi la strada giusta.

Era davanti ad un’immensa porta. Varcò la soglia.

La stanza era deserta.

Camminò sul lungo tappeto rosso verso quello che sembrava essere un trono.

Delle mani la afferrarono, girandole le braccia dietro la schiena. Lei si dimenò con violenza, ma la presa era troppo forte. Alzò lo sguardo, e vide un viso coperto da una maschera nera e capelli argentei. Un membro della triade.

-ben  fatto, mio prezioso servo.- White girò la testa. Davanti a lei, Ghecis sorrideva malignamente. Le si avvicinò minaccioso, facendo roteare un coltello nella mano destra.

White si dimenò ancora di più. Provò a sferrare un calcio a Ghecis, ma il membro della triade la costrinse a inginocchiarsi, alzandole la faccia verso Ghecis.

-Stà buona, vipera. Vedo che non hai ancora smesso di sputare veleno.- le appoggiò la lama del coltello al petto, e delicatamente le lacerò la maglietta.

-Di un po’, non ricordavo fossi così carina…-

Un urlo riecheggiò per tutto il castello.

  
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