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Autore: FlyChick    28/11/2011    4 recensioni
..."Non puoi sempre ottenere tutto quello che vuoi Shannon."
"Cos'è? Sei diventata una fan dei Rolling Stones? You can't always get what you want..." si mise a canticchiare.
"Lo sono sempre stata e lo sai. Non cambiare discorso."
Shannon prese una sigaretta. Un'altra.
"Perché fai tutto questo?" chiese lei osservandolo mentre la portava alla bocca.
"Questo cosa?"
"Questo. Fumare, bere... e tutto il resto."
"Il resto?"
"Si, portarti a letto ogni ragazza che incontri. O quasi."
"Perché? Perché lo faccio, mi chiedi? Perché é una tortura. E' una tortura Evelyn."
"Cosa?"
La guardò, meravigliato e deluso da quell'ennesima domanda di ovvia risposta...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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20.Like Cigarettes
-I'm A Selfish Bastard. But At Least I'm Not Alone.-

Like Cigarettes

Praga,

nel mese successivo...

Si chiese quante altre accidenti di volte era successo. Ritrovarsi a buttare fuori dalla propria stanza una bionda qualunque dopo averci fatto follie.
Il motivo?
Aveva avuto ciò che voleva, ora affari suoi.
"No, aspetta! Aspetta, se vuoi possiamo..." cercò di fargli cambiare idea... ehm, il suo nome era?
"No, non mi interessa." rispose spingendola verso la porta.
Il punto era: che cosa cercava lui?
"Senti se vuoi rivedermi ti lascio il mio numero e..." continuò lei illudendosi di aver lasciato un segno, in un qualche modo, nella sua frenetica vita.
Uno sfogo. Nient'altro.
"Ma vattene!" la chiuse fuori Shannon, che di certo non ne voleva sapere.
Lei insistette bussando diverse volte ma poi, avendo finalmente realizzato di essere stata usata e scaricata, se ne andò probabilmente tra le lacrime.
Shannon uscì sulla terrazza. Prese il pacchetto di sigarette e lo aprì.
Vuoto.
-Cazzo.-
Ne cercò un altro, e poi cominciò a fumare.
Un'immagine era fissa, stampata nella sua testa. Quegli occhi.
Quel viso.
-Dio, Evelyn. Certe volte ti odio...-
E soffiò via il fumo.
Storie da una notte?
Amanti? Tutte stronzate. Tutte grandissime stronzate quelle che aveva combinato in quei giorni; perché niente di niente sembrava mai dargli abbastanza.
Era lei che voleva.
A dirla tutta non sapeva definire precisamente che cosa volesse da lei, sapeva di volere lei e basta. Al 'cosa' ci avrebbe pensato una volta che l'avrebbe avuta. Si chiese quanto avrebbe mai dovuto aspettare perché quest'occasione gli si presentasse davanti agli occhi...
Ma occhio non vede, cuore non duole.
Ah, davvero? Davvero?? Ecco, questi luoghi comuni avevano un'innata capacità di farlo innervosire. Ogni volta che gliene passava uno per la testa gli veniva una strana voglia di spaccare tutto; di distruggere tutto ciò che lo circondava.
Ed era un'altra notte in bianco.
Ne aveva passate tante quanta era la voglia di averla lì, in quel momento.
E poi anche se si fosse messo a dormire che cos'avrebbe rimediato? Avrebbe sognato, mentre l'oscurità avrebbe accompagnato i suoi desideri mai avverati; infatti era il più dolce dei peccati sognare il suo corpo.
La sua pelle.
I suoi tatuaggi.
I suoi capelli...
Ma solo all'alba del giorno dopo avrebbe capito quanto in realtà poteva far male non averla, non vederla, non poterla toccare; non poterla nemmeno sfiorare. Come ogni volta.
-Una fissazione. Nient'altro.-
E dici poco.
Un'idea ostinata, una mania, un chiodo fisso, un desiderio ossessivo.
Che cosa non era lei per lui?
Ed era da quando erano partiti che continuava così. Non poteva avere lei? Lui che non poteva avere qualcosa? Lui? No, assolutamente no.
No, non esiste. Shannon Leto ottiene sempre tutto ciò che vuole.
Eppure lei...
La cercava, cercava quello che poteva dargli. Ma lo cercava in qualcun'altro. Doveva pur esserci qualcuna che riuscisse a sostituirla...

I'm taking back my love, I've given you too much.


Ma era una ricerca tanto vana quanto noiosa. Erano tutte fastidiosamente e miseramente uguali. E per lui accontentarsi era fuori questione. Più ci provava e più sentiva che qualcosa gli mancava.
Ed ora non aveva nemmeno il coraggio di guardare il suo nome sullo schermo dell'I-Phone.
Evelyn
Si fece una doccia fredda. Era ciò di cui aveva bisogno.
Un gelido calore.
Ma mentre l'acqua gli scrollava di dosso ogni pensiero uno continuava a rimanere indelebile. E per questo si sentiva inevitabilmente sporco.
Vergogna? Rimorso? Non lo sapeva, ma gli sembrava di avere i suoi occhi su di sé. Sempre. Si, in un qualche modo si pentiva sempre; come se tutto quanto fosse un grande torto che le stava facendo, quando tra loro non c'era niente.
Niente.
Ormai non riusciva più a contare quante ragazze fossero passate per la sua stanza d'hotel in quelle settimane. Troppe.
Ed erano come le sigarette. Una volta fumate che cosa restava? Cenere. Fumo. Niente.
Rimanevano aria sporca, malsana; ed un sentimento di vuoto, perché le sigarette non erano mai abbastanza.
Ne prese comunque un'altra.

 Ma, un momento, se era così allora perché accidenti stava fumando da ore?
"Dovresti smettere di fumare."
Quante volte gliel'aveva detto. E lui non ci aveva nemmeno provato.
Ma quella sarebbe stata l'ultima, perché aveva una valigia da riempire. Il mattino dopo sarebbero partiti per Vienna; e a breve sarebbero ritornati in America.
Ma non a Los Angeles. Non da lei.
Ma oltre alla valigia aveva un'altra cosa che si sentiva in dovere di fare.

Al prossimo capitolo! Baci, Flychick. 
  
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