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Autore: Kiyara    30/11/2011    2 recensioni
4 capitoli. Uno narra il giorno in cui Salazar Serpeverde lasciò Hogwarts, i due centrali raccontano dei momenti immediatamente successivi a questo addio e l'ultimo è ambientato molti anni dopo dove una tragica situazione segnerà ancora una volta l'eterno distacco tra Salazar e i suoi vecchi compagni.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Corvonero, Nuovo, personaggio, Serpeverde, Tassorosso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Salazar uscì a passo svelto dalla stanza sbattendosi la porta alle spalle. Era furente.
Tosca rimase li a guardare la porta con espressione ferita.
Priscilla si girò verso Godric. < E adesso? > chiese con tono brusco. Non sapeva bene se doveva arrabbiarsi con lui o con Salazar. < Godric, cosa facciamo adesso? > lo richiamò.
< Niente, non facciamo nulla. Cosa vorresti fare, Priscilla? > replicò lui in una domanda retorica.
Priscilla tacque: sapeva che l’amico aveva ragione.
Tosca scosse la testa. < No, io vado a chiamarlo >. Detto questo, si diresse verso la porta, l’aprì e uscendo non si premurò di richiuderla. Quando fu abbastanza lontana dai due amici comiciò a correre.
Attraversò i corridoi guardando dentro ogni aula con la porta aperta senza mai fermarsi: Salazar aveva detto di volersene andare ma avrebbe anche potuto fermarsi per prendere alcune cose.
Tosca scese le scale due gradini alla volta. Non voleva perdere un suo grande amico, benchè in cuor suo avesse sempre saputo che prima o poi sarebbe dovuto succedere. La divisione nelle Case era stata solo l’inizio di una spaccatura perenne. Ma ancora Tosca non voleva crederci.
Velocizzò la corsa. Era nel Salone d’ingresso e il portone si stagliava davanti a lei. Estrasse la bacchetta ed esso si aprì. Non aspetto neanche che si fosse aperto completamente per varcarlo.
Corse nel parco gridando: < Salazar, Salazar! Sei qui? >
Si fermò per respirare. Le mancava il fiato e boccheggiava disperatamente alla ricerca di ossigeno. Invece di tenersi le mani nel punto dove c’era la milza, lasciava ricadere le braccia lungo i fianchi. mormorò. Era stata così stupida! Avrebbe dovuto capire fin dall’inizio che Salazar non sarebbe rimasto per sempre con loro. Eppure faceva male lo stesso perdere un amico.
Si portò le mani attorno alla bocca per amplificare la voce: < Salazar! >
Continuò a cercarlo per quasi due minuti prima di arrendersi finalmente al fatto che Salazar non era più li. Il cancello aperto la diceva lunga.
Dei passi si avvicinarono a lei che non si voltò.
< Tosca > mormorò Priscilla poggiandole una mano sulla spalla. < Se n’è andato >
< No. NO! > urlò Tosca voltandosi. < Non può essersene andato, era uno di noi! Come ha potuto? Perché pensa…? Perché crede…? > Era orribile per tutti e tre pensare a delle discriminazioni nei confronti di persone con poteri magici non nate in famiglie di maghi. Per loro tutti i maghi e tutte le streghe erano uguali. Certo, alcuni erano più potenti di altri ma avevano pari diritti e pari dignità. Non aveva senso ciò che diceva Salazar, nonostante ci fosse qualcuno che gli dava retta per la paura di quello che potevano fargli i Babbani con i loro troppo sofisticati macchinari di tortura.
< Ascolta, Tosca: Salazar è pazzo. Non hai sentito che cosa ha detto? “I figli di Babbani sono indegni di studiare la magia. Ci venderebbero volentieri a quelli della loro specie se significasse essere accettati nella loro società”. Non capisce che ormai è questa la loro società. Dovevamo essere noi a cacciarlo quando ha cominciato a diffondere queste idee tra i suoi alunni > disse Godric.
Tosca annuì triste. Era in uno di quei momenti in cui ti piacerebbe piangere per la rabbia e la delusione in modo da sfogarsi, ma non ci riesci. < Si, avete ragione, amici >
< Torniamo a casa > concluse Priscilla.
Godric andò al cancello e lo chiuse. La barriera magica si sigillò.
Si voltò sperando vivamente di non aver chiuso Salazar all’interno perché lo voleva fuori dalla scuola di magia, esattamente come Priscilla che non voleva rivederlo mai più, non con quelle idee per lo meno. Anche se entrambi erano un po’ dispiaciuti.
A differenza loro però Tosca sentiva che non si sarebbe limitato a tenere le idee per sé e per la sua futura famiglia, ma che le avrebbe volentieri diffuse. Già molte famiglie Purosangue gli davano ragione.
Si avviarono verso il castello. Priscilla prese sotto il suo mantello Tosca che, nella fretta di seguire Salazar, era uscita senza.
< Io penso che senza di lui la scuola sarà incompleta, anche se di certo l’atmosfera sarà molto più rilassata > disse Godric, stranamente allegro. Ma del resto lui era sempre stato in conflitto con Salazar.
Mentre camminavano verso la loro scuola, divenuta anche la loro casa, capirono una cosa: quel giorno avevano appena perso un amico, ma il legame fra loro tre si era rafforzato in maniera permanente per il resto dei loro giorni.



Note dell'Autrice:
Premetto che Tosca NON è innamorata di Salazar, gli vuole solo molto bene, come anche a Godric e a Priscilla. Ho sempre immaginato che i Fondatori tra di loro si considerassero come fratelli (e sorelle).
A presto e recensiteee!
  
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