JEALOUSY
Raramente Draco Malfoy ammetteva i propri errori.
Solo sporadicamente i suoi vaghi silenzi potevano essere interpretati
come un'ammissione di colpa, ed esclusivamente da un numero
strettamente limitato di persone.
Il tutto poteva essere tradotto come uno strano caso di selezione
naturale, in cui solo i più forti erano in grado di
sopravvivere ad una costante vicinanza col soggetto incriminato.
Quel giorno in particolare, la soglia di coraggiosi era drasticamente
diminuita a causa di un incidente che definire diplomatico sarebbe
stato riduttivo.
-A volte mi chiedo cosa ti spinga a commettere certe idiozie.-
Una porta sbattuta con ben poca eleganza ed un tono di voce colmo di
biasimo e frustrazione segnarono l'entrata di Hermione Granger
all'interno della minuscola stanza occupata dallo Slytherin in Grimmuld
Place.
-Chi ha fatto la spia?-
Per uno Slytherin era facile urlare al tradimento ogni qual volta il
silenzioso ed implicito patto di omertà che li proteggeva
veniva infranto. In compenso, loro avevano decisamente più
margine di sincerità ogni qual volta si doveva denunciare un
Gryffindor o, semplicemente, qualsiasi altro essere umano non gradito.
-Il labbro spaccato di Ron. Ecco chi me lo ha detto.-
Giusto. Quello era stato un colpo formidabile, pensò con
soddisfazione.
-E l'occhio nero di Harry.-
-Quella è opera di Blaise.- si discolpò
velocemente lui, alzando le mani in segno di totale impotenza. -Ti
avevo promesso che non avrei sfiorato Potter nemmeno con un dito.-
Il suo movimento provocò un susseguirsi di ombre sottili
attorno a loro, superficialmente illuminati dalla luce del fuoco che
ardeva nel camino.
-La tua promessa diventa del tutto irrilevante alla luce dei fatti.-
E i fatti consistevano in una stupida rissa da bar di pessima categoria.
-E comunque, cosa mai potranno averti detto?-
Gryffindor, stupidamente sinceri anche nell'ammettere di provocare
l'avversario.
-Non me lo ricordo.- rispose Malfoy con un movimento del capo,
stendendo le gambe davanti a sé e spingendo le spalle contro
la morbida imbottitura della poltrona.
Lei si manteneva dietro di lui, ritta e immobile con le mani ben
piantate sui fianchi, solo per impedirsi di cercarlo con lievi tocchi
gentili.
A volte la debolezza e la voglia di cedere prendevano il sopravvento,
lasciando cadere qualsiasi altra argomentazione razionale.
-Vieni qui.-
-No.-
-Perché?-
E improvvisamente nessuna risposta sembrava giusta. O semplicemente...
sensata.
Così si limitò ad ingoiare languide ed inutili
parole, non da loro, per limitarsi ai fatti.
Sedersi al suo fianco, sul bracciolo della poltrona, e attirare quella
stupida testa bionda contro il proprio petto era stato estremamente
facile, come se le si fosse sciolto un nodo in gola e tutto fosse
tornato alla normalità.
Dita sottili tra i capelli e un respiro regolare lo cullavano in un
personalissimo stato di ubriachezza, portandolo a stringerla tra le
braccia come un bambino e spingere il volto contro il suo petto.
-Malfoy stai approfittando della situazione.-
-Lo so. Ho una certa esperienza in merito.-
“Quando si
renderà conto dell'errore commesso ti
lascerà, Malfoy.”
No, non sarebbe stato abbastanza virile ammettere di essersi battuto
per quello.
NdA:
Sono apparentemente sparita ragazze, scusate davvero, ma è
uno di quei momenti in cui il lavoro ha preso il sopravvento. Ma
tranquilli, non sono emigrata in Cambogia.
Dunque, prima
nota importante, questa mini-fiction è stata
realizzata su invito di un blog nato da poco ma gestito da ragazze
d'esperienza: In
principio fu il caos. Poi venne il Blue
In una
parola, Dramione. Potete andare a curiosare, leggere o partecipare,
trovare fiction o interviste ad autrici che fino ad ora avete letto
solo silenziosamente o che da principio vi erano sfuggite. Insomma, non
se ne sa mai abbastanza, no?
Seconda nota
importante, Jealousy è una piccola estensione
di The Greatest Fall,
che in ogni caso può essere letta
senza conoscere la precedente, la brevità lo consente. Per
chi invece ha già letto Tgf... be', spero sia gradito.
Non vi faccio gli auguri di Natale perché spero di poterveli
fare più in là con un'altra pubblicazione.
C.