Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: SunnySideOfTheStreet    05/12/2011    1 recensioni
«Ti ho osservato molto in questi anni e, beh, c’è una cosa in particolare di te di cui non vado affatto fiera» continuò sua nonna. «Quindi siamo tutti qui per insegnarti quel che c’è da sapere sull’argomento»
«Sarebbe?» chiese Neville, titubante, aspettandosi una lunga discussione su come essere un nipote perfetto, ma le parole di Augusta lo lasciarono a bocca aperta.
«Ti insegneremo a ballare».

Prima classificata al primo turno del "Vuoi venire al ballo con me?" contest di Erica Weasley.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Neville Paciock
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Primo round: la nonna


Neville sbiancò. «Co-come, mi insegnerete a ballare?». In tutta sincerità, non era sicuro di poterlo considerare un miglioramento rispetto alla solita predica; almeno ad ascoltare con il capo chino ci era abituato, mentre ballare era una cosa del tutto nuova per lui, nonché una prospettiva abbastanza pericolosa, visto che non sapeva camminare per tutto un corridoio senza inciampare almeno due volte.

«A ballare, proprio così. Questo migliorerà la sicurezza in te stesso, il tuo portamento e il tuo senso del ritmo. È inammissibile che tu non lo sappia fare» rispose lo zio Algie tirandosi i baffi e prendendo un po’ di tabacco dalla tabacchiera.

«M-ma non ci sono mai occasioni in cui io…» cercò di protestare timidamente Neville, mentre un tremendo sospetto si faceva strada nella sua mente: e se la sua famiglia avesse cercato di organizzare un’occasione del genere? E quale poteva essere lo scopo recondito? Dopotutto, già più di una volta quell’estate aveva sentito stralci di conversazione come: “…altro che coppa del mondo di Quidditch…”, “…una ragazza da invitare, un’ottima idea…”, “…socializzazione con gli stranieri, assai auspicabile…”.

«Solo perché non ci sono occasioni adesso, non significa che non ce ne saranno mai! Devi essere preparato!» ribatté la zia Helen, alzando gli occhi al cielo e confermando la spaventosa tesi del nipote.

«Sì, però…»

«Adesso basta, Neville. In piedi!» disse Augusta bruscamente dando il bastone allo zio Algie.

Neville deglutì, troppo impegnato ad avere paura per ricordarsi di essere già in piedi. Mildred cominciò a strimpellare “Danubio blu”, la nonna lo afferrò saldamente per le braccia e lo trascinò quasi di peso in mezzo al salone.

«Cos’è questa posa molle e deprimente, Neville! Ce l’hai una spina dorsale o no?»

«Sì, sì, ce l’ho»

«E allora usala! È l’uomo che conduce, ma per il momento condurrò io, così tu imparerai i passi da me». Essendo la nonna comunque più alta di Neville, lui non protestò. «Un, due, tre, passo, passo, mezzo giro e via di nuovo, un, due, tre…» scandiva la nonna, trascinando il giovane Grifondoro qua e là per la stanza.

Neville aveva sempre accarezzato l’idea – alcune notti, prima di addormentarsi, se la giornata era stata molto buia e aveva combinato più disastri del solito – di avere un talento ancora inesplorato che nessun altro possedeva come lui, che l’avrebbe riscattato da anni di inettitudine e umiliazioni e avrebbe costretto gli altri a commentare, impressionati: “Però! È proprio bravissimo!”. Certe notti, se si concentrava davvero su questo pensiero, riusciva a sorridere anche se aveva le guance bagnate di lacrime, e il suo cuore rallentava abbastanza da potersi addormentare serenamente, fiducioso che mancava poco alla rivelazione del suo unico, specialissimo dono.

Sospirando, depennò mentalmente anche “ballare” dalla lista dei possibili riscatti morali.

Non riusciva a concentrarsi, continuava a guardarsi i piedi e a inciampare su quelli della nonna, senza riuscire a ricavare un ritmo dall’incessante balzellare di qua e di là. La nonna era molto irritata, ma non smetteva di urlargli ordini sul movimento e sulla grazia – aveva sempre avuto un tono di voce molto alto, il che risultava particolarmente fastidioso quando si teneva il proprio orecchio a tre centimetri dalla sua bocca.

Infine, indignata, Augusta Paciock si fermò e sentenziò: «Basta! Non si può andare avanti così! Neville, non hai la minima attitudine! Io ci rinuncio!». E proprio mentre il ragazzo stava per tornarsene nella sua stanza, sollevato per la fine della tortura ma demoralizzato per aver dimostrato una volta di più di non essere bravo in qualcosa, lei aggiunse: «Annie! Vieni tu!».
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: SunnySideOfTheStreet