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Autore: kymyit    06/12/2011    1 recensioni
Il Natale Potter/Weasley “rovinato”… da un tacchino morto che corre per casa? Albus Severus Potter ne ha combinata una degna dei Malandrini. E dire che voleva solo esprimere i suoi sentimenti ad Alice Paciock in un modo piuttosto eccentrico… Invece funge da deus ex machina: Alice piange e Ted lascia la casa del padrino furente. Ma poi i veri motivi saltano fuori e le lacrime in quella bianca felice notte cadranno da un solo viso. Quelle di tristezza almeno.
(Scritta per il contest Pesca il pacchetto, scegli la coppia, indetto da Roe e Thalia)
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Nick su EFP: kymyit
Coppia scelta: Ted Lupin/Alice Jr. Paciock
Pacchetto scelto: 7. Ciliegio
Titolo della fanfiction: “La trovata del Meleagrus Patronus.”
Genere: Romantico, comico, malinconico.
Rating: verde
Avvertimenti: one shot, ooc?

Note: Dopo che mi sono stati segnalati, prima della pubblicazione, ho corretto gli errori nella fic. Inoltre, cosa importante: questa fic è stata scritta per il contest Pesca il pacchetto, scegli la coppia indetto da Roe e Thalia, dove si è classificata prima. Buona lettura e a dopo per le spiegazioni ^_^

 

 

 

“La trovata del Meleagrus Patronus.”

 

 

 

Erano interminabili minuti che se ne stava lì, sotto quel lampione, a rigirarsi fra le dita un anello d’oro bianco bollente. A pensare…
Perché in un attimo la sua vita era come se fosse andata rotoli. Era tutto semplicemente troppo perfetto per poter durare. Si dice, infatti, che le cose meravigliose non durino, perché altrimenti non potrebbero essere definite tali. Come le farfalle o le libellule: così belle e dalla vita così effimera…
Ted non era mai stato convinto che quell’amore si sarebbe esaurito tanto presto, perché studiandolo oggettivamente, non era così splendido come riteneva. Era il mero sentimento che un comune mortale prova per una sua simile. Ma ciò che due creature così insignificanti possono scrivere insieme è uno dei più sublimi capitoli della Storia.
Questo pensava, prima che accadesse il fattaccio.

 

Tale increscioso accadimento potrebbe benissimo esser ricordato come “La trovata del Meleagrus Patronus.” oppure, in gergo, “La trovata del Tacchino Patronus”.
Che a raccontarlo potrebbe persino venir da ridere e, in altre occasioni, Ted sarebbe stato il primo ad accasciarsi sul tavolo per la carenza d’ossigeno. Ma quella volta lo scherzo migliore del mondo, fu fatto alla persona sbagliata, nel peggiore dei momenti possibili.

 

Tutto iniziò quando bussarono alla porta e Lily Potter andò ad aprire.
-Teddy!- esclamò chiamandolo –E’ Alice!-
E lui era ancora lì, davanti a quel dannato specchio, con quei dannati capelli che di assumere la giusta tonalità cromatica non ne volevano proprio sapere.
Blu? A Natale? Che c’entrava?
Rosso? Troppo Weasley. (E quella sera casa Potter era già troppo invasa di capigliature fiammanti.)
Ci pensò su.
Alla fine optò per un verde piuttosto acceso. Coi pantaloni neri e la felpa con cappuccio rossa scura a righe nere, inutile dire che faceva la sua porca figura.
Non era di certo elegante, ma dopotutto, se si fosse messo in giacca e cravatta, che sorpresa sarebbe stata?
Si precipitò di corsa alla porta, ma trovò Alice sul divano, intenta a chiacchierare con Victoire (il che, insomma, non era una cosa che lo lasciava troppo tranquillo) e con la piccola di casa Potter. Gli altri cugini e parenti vari erano dispersi per la casa e probabilmente, indaffarati com’erano, non avevano neppure sentito bussare alla porta.
Ron e George si stavano occupando dei crackers e c’era da stare sicuri che quelli sarebbero stati i migliori botti natalizi con sorpresa. Perché George era un asso in quanto a sorprese e affini e la sua influenza, a quanto pare, aveva contaminato non soltanto il fratello Ron, ma anche il figlioletto Fred e i nipotini James e Albus. Come se questi ultimi due non avessero scritto “Malandrini” nel DNA già di loro.
In quel momento non aveva comunque fatto caso all’eventualità che i “malefici” insegnamenti del birbante Weasley avessero contribuito a creare un mostro.

 
Alice Paciock era seduta composta sulla poltrona vittoriana in legno di noce del salotto e conversava amichevolmente con Victoire, come se il loro principale punto in comune non fosse un certo Ted Lupin, il quale era notevolmente imbarazzato della cosa.
Insomma, come poteva far quel che doveva con la sua ragazza, davanti alla sua ex?
-Guarda chi c’è!- disse Victoire sorridendo.
-Teddy!- esclamò la più piccola, con la voce rotta dall’emozione.
-Ciao, Ally!- esclamò a braccia aperte verso di lei che arrossì vistosamente, sprofondando, se fosse possibile, ancor di più nella poltrona. Le andò incontro e le prese le mani, tirandola su in piedi.
Alice era tesa, lo era sempre un po’ troppo, ma non poteva non amarla. Perché in quegli occhi chiari leggeva una grande sicurezza. Lei era dolce, protettiva, rincuorante. La sua voce era come miele, le sue parole rassicuranti come le note di una dolce nenia. Se lui aveva un problema, era capace di portarlo alla fredda analisi in pochi secondi. Bastava che gli dicesse –Siediti.- e lui obbediva, lei gli prendeva le dita fra le sue ed attendeva che parlasse, che le riferisse ciò che l’angustiava, che trovasse una soluzione e che riprendesse a sorridere come sempre. E se ciò non accadeva, allora lei cacciava una grinta senza eguali e si faceva in quattro per risolvergli il dilemma. La sua trasformazione da coniglio a tigre lo incantava sempre, ma era il motivo principale per cui una ragazzina timida e “anonima” come lei fosse entrata nelle grazie di un tipo eccentrico come lui.
-Scusa, se non sono potuto venire a prenderti.- disse triste.
-Ehi, anch’io ho la patente, cosa credi?- rispose lei, splendida nel vestito nero che mascherava, poco, le sue forme generose. Era una Paciock, dopotutto. Rotondetta, timida, un po’ imbranata… ma come tutti i Paciock era una Grifondoro nell’anima.
-I capelli corti ti stanno benissimo.- le disse carezzandole le ciocche scure che le ricadevano appena sopra il mento, in un taglio sbarazzino e femminile. –Oh, e vedo del rossetto.-
Lei si mordicchiò le labbra –Si…- disse –E io vedo dei capelli verdi fiammanti.-
-Siamo a Natale, cara. E’ un’occasione speciale.-
-Per te è sempre un’occasione speciale.- ribatté la ragazza e lui la baciò delicatamente sulle braccia.
- E’ che proprio non mi riesce, piccola. Potrei essere un gran bel pezzo di figliolo anche normalmente, ma diventando in tutto e per tutto simile agli altri, come faranno poi gli altri ad accorgersi di me?-
Lei allora lo abbracciò teneramente –Fessacchiotto, l’importante è che me ne accorga io.-
Rimasero così per un poco, finché Molly Weasley, l’adulta, non dichiarò aperte le danze con la cena. A mente fredda, Ted, più tardi pensò che Alice si fosse accorta di ogni cosa, che nonostante tutto fosse molto più sveglia di ciò che normalmente dava a vedere.
Lui invece, con tutto che si vantava di essere un tipo acuto, non aveva mai capito nulla, o sotto sotto, aveva preferito far finta di non sapere.

 

Il secondogenito Potter, si grattò la testa mora, nervosamente.
Non doveva andare così.
O meglio, non così male.
La colpa era di James, che gli era sbucato alle spalle urlando e facendogli evocare il Patronus dentro il tacchino.
-Dannazione!- esclamò con la testa fra le mani.
-Dai, è stato divertente in fondo… perché te la predi tanto?- lo aveva “rincuorato” suo fratello. Albus alzò meccanicamente la testa e lo fissò gelido con le iridi smeraldine.
-Perché io volevo farle capire quanto per me fosse importante. E invece adesso…-
-Adesso penserà che la vedi come un tacchino al forno che corre per casa.-
-Già.- fu il lapidario commento del minore.
Se solo non avesse voluto mostrare ad Alice il suo Patronus quella sera. Se non avesse fatto le prove in cucina. Se soltanto quel dannato incantesimo non fosse entrato dentro quel maledetto tacchino e sua nonna, incurante dell’accaduto non l’avesse portato nella sala da pranzo, forse Alice avrebbe conosciuto i suoi sentimenti in maniera più opportuna.
E invece la testa della sfinge era sbucata dal collo della pietanza stupendo i presenti. Una trovata di George Weasley? Lo sarebbe stata se non fosse stato Teddy a insegnarli quell’incantesimo.
Solo che all’epoca a lui Alice non piaceva, altrimenti avrebbe avuto da ridire eccome nel vedere un Patronus col viso della sua fidanzata.
Patronus che seminò l’ilarità e “il terrore” nella stanza, correndo qua e là, inseguito dai cugini e dagli zii…
Una volta catturato il defunto animale e svanito l’incanto, Albus ebbe il coraggio di guardare in faccia Alice.
Con suo enorme disappunto, la ragazza piangeva a dirotto.
Ted lo fissava disgustato. Iniziarono a litigare. Si era giustificato dicendo di non averlo fatto apposta, tantomeno per offendere lei, ma lui non gli aveva creduto.
E poi Alice era corsa via e Ted era uscito di casa, probabilmente per non dargliene quante ne meritava. Per rispetto degli altri, più che altro.

 
Albus si alzò dal letto, conscio di dover fare qualcosa. Non era più un marmocchio, ormai aveva diciotto anni. Da persona matura, sentiva di dover compiere quel passo.
Così, bussò piano alla porta di una delle stanze degli ospiti.
-Chi è?- domandò Alice.
-Uh… Albus…-
-Entra.- fu la semplice risposta.
Il giovane obbedì, lasciando aperta la porta alle sue spalle. Alice era seduta sul letto, con gli occhi un poco arrossati per il pianto.
-Mi dispiace.- disse lui, sinceramente pentito –Io non volevo assolutamente offenderti.-
Lei sorrise debolmente e si asciugò ancora gli occhi.
-Lo so, Al… lo so.-
Lui non comprese –Allora perché sei… cioè, capisco tu possa esserci rimasta male, ma…- si grattò la testa confuso.
Alice batté la mano sulle coperte, piano.
-A pensarci è stato divertente.- ridacchiò. Guardò Albus di sfuggita e poi sviò lo sguardo verso il pavimento. –Ultimamente non riesco a controllare le mie emozioni.- ammise.
Si girò le dita fra le mani.
Perché era così dannatamente ingenua?
Come poteva non capire che lui l’amava? O forse lo sapeva e voleva chiudere lì la questione?
Alla fine, Alice parlò. Glielo rivelò il vero motivo per cui era sfuggita alla cena in lacrime e Albus si sentì profondamente sconfitto.
Se avesse trovato prima il coraggio di dirle che l’amava, forse non l’avrebbe perduta per sempre.

 

 

Harry uscì sul vialetto di casa.
Ted era oltre il cancello, sotto il lampione a rimuginare fra sé e sé.
-Ti prenderai un malanno se non torni dentro.- gli disse.
Poi vide l’anello e iniziò a capire cosa tramasse per giorni il figlioccio. Gli sorrise e gli diede un’affettuosa pacca sulle spalle.
-Albus l’ha fatta grossa, zio.-
Harry annuì.
-Si, credo di sì.- non si riferiva allo “scherzo” del tacchino –Forse era meglio se si fosse tenuto dentro la cosa.-
Ted annuì –Potrà tornare tutto come prima?- domandò –Io amo Alice e tengo ad Al come ad un fratello. Ma se lui guarda la mia fidanzata con occhi diversi da quelli con cui si guarda un’amica, come potrò fidarmi di lui?-
-Questo lo deciderà solo il tempo. Albus forse supererà questo momento. E’ forte, lo sai.-
Ted annuì –Si… spero…-
Harry gli mise un braccio intorno alle spalle e lo sospinse verso il cancello, riaccompagnandolo in casa.
-E se lei non si sentisse pronta, zio?-
-Non puoi saperlo se non proverai.-
Non era rassicurante. No, non lo era affatto. Ted sentì lo stomaco stringersi in una morsa dolente.
Davanti a tutta la famiglia o in privato e poi dare l’annuncio a tutti? E con Al cosa avrebbe fatto?
Forse non era davvero il caso di farlo la notte di Natale.
Ma poi li vide insieme, nella camera.
Vide Albus uscire a pugni stretti, con gli occhi mal celanti le lacrime che lo guardavano sfuggenti. Alice gli elargì un sorriso triste e si scostò dalla porta per farlo entrare.
Ted si chiuse l’uscio alle spalle, incuriosito dalla scena cui aveva appena assistito.
-Cos’è successo?- chiese alla ragazza che, in piedi davanti a lui, si torceva le dita.
-Mi ha chiesto scusa per prima.- rispose –E io gli ho detto che non c’era bisogno.-
Ted protestò –Come non ce n’era bisogno?-
Lei gli mise un dito sulla bocca, azzittendolo.
-E’ stato divertente… è colpa mia che ultimamente non sto tanto bene.-
Ted corrugò la fronte –Non stai bene? Perché? Cos’hai?-
Lei sorrise ancora, molto imbarazzata e si mise la mano bianca sul ventre.
-Aspetto tuo figlio, Ted.-
Lui rimase come pietrificato per qualche istante.
-Mio… figlio?-
Lei annuì imbarazzata –Scusa se non te l’ho detto prima, ma… volevo farti una sorpresa.- si scostò una ciocca di capelli dal viso –Avevo paura, per questo ero tesa. Poi è entrato in scena il tacchino e non sapevo più come fare a dirtelo, visto che rischiavo di rovinare l’armonia in famiglia e…-
Ted la interruppe, baciandole la fronte.
-Ho capito.- sussurrò –Adesso ho capito.-
Le sorrise dolcemente.
-Forse dovrei scusarmi con Al, per essere stato duro con lui.- ammise –Ma prima…-
Alice lo osservò ignara, mentre cercava qualcosa nella tasca della giacca.
Quando vide poi lo scrigno magico aprirsi davanti ai suoi occhi in uno sfavillio di piccoli riflessi lucenti, le lacrime rigarono il suo viso ancora una volta. Di gioia e commozione, perché Ted, il suo Teddy, aveva preso fra le dita un piccolo cerchio lucente e l’aveva incoronata sua regina. Lo abbracciò felice, perché sapeva di non poter ricevere dono migliore che la conferma che l’uomo che amava la desiderava più di ogni altra cosa, e bramava di trascorrere l’intera vita con lei e con lei soltanto.
Un’ingenua, piccola, robusta Paciock.
La madre di suo figlio.

 
Albus ricacciò indietro le lacrime e strinse i pugni. Per amore di lei non poteva rovinarle quella sera, ma per lui, quel Natale fu davvero molto triste. Un’amara sconfitta che l’avrebbe segnato per tempo, finché un giorno non lontano, non incontrò anche lui una persona speciale, molto più speciale di Alice. E come con lei, non si era mai accorto di quanto che questa persona fosse meravigliosa. Fu finalmente felice, ma questa è un'altra storia…

 

 

 

Note: Non sono sicura se i personaggi siano più o meno IC. Di Alice Paciock non ho trovato nulla di nulla, eccetto schede per il gdr e simili. Così l’ho reinventata dandole un carattere simile al padre, ma con la dolcezza tipica femminile. Ted, ugualmente ho letto ben poco, perciò lo vedo come un tipo eccentrico come la madre. Sono praticamente nuova nel fandom ed essendo la ma prima fic, spero di non aver fatto danni. Inoltre, il Patronus di Albus non credo esista, perciò ho optato per la sfinge, perché è un animale, ma col volto di donna. Una donna molto cara ad Al. E qui entra in gioco Severus Snape. Leggevo del suo Patronus, del fatto che ricordi Lily e, quindi, penso che Al mostrandolo ad Alice potesse farle una degna dichiarazione d’amore.

 

 

Ed ecco i giudizi ^_^

 

Prima classificata: La trovata del Melogranus Patronus di Kymyit
Totale: 88,85 su 90

Giudizio Roe
Grammatica, stile e lessico: 14,85/15
Originalità : 10/10
Giudizio Personale: 5/5
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Utilizzo citazione: 2/2
Utilizzo prompt: 3/3
Punti anno: 0
Totale: 44,85/45
La mia caccia all’errore ha avuto effetto anche nella tua fic, ma con risultati abbastanza scarsi: sono riuscita a trovare solo un “Victorie” scritto al posto di “Victoire” e un “facendogli” scritto con due c, che ti ho contato come errore di battitura. Negli altri campi non ho nulla da dirti perché sei stata perfetta, hai curato ogni dettaglio e sfaccettatura della fic, riuscendo a prendere il massimo in una fic che mi è piaciuta molto, complimenti! :)

Giudizio Thalia
Grammatica, stile e lessico: 14/15
Originalità : 10/10
Giudizio Personale : 5/5
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Utilizzo citazione: 2/2
Utilizzo prompt: 3/3
Punti anno: 0
Totale: 44/45.
Nulla da dire. Accidenti, mi è piaciuta moltissimo! Peccato per un paio di sviste grammaticali ma, davvero, minuzie. Hai fatto un ottimo lavoro ed i personaggi sono perfettamente caratterizzati. Da Ted, a mio avviso perfetto, dolcissimo ed imbranatissimo, passando per Alice, che hai ridisegnato a meraviglia, a James così cocciuto ed orgoglioso come dovrebbe essere. Anche Harry, per quel poco che è apparso, mi è piaciuto moltissimo! La citazione l’hai messa lì per farmi sciogliere il cuore, scommetto! Complimenti, davvero una gran bella storia e molto, molto, originale!

 

 

 

Complimenti anche a Honey_fra e SB. ** Visto che alla fine siamo rimaste solo in tre, sul podio ci stiamo tutte tutte **
Grazie a tutti di aver letto sin qui e se lasciaste anche solo due parole, riempireste il mio cuore di gioia ^_^
   
 
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