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Autore: Shoreline    06/12/2011    5 recensioni
FANFICTION MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Dopo il tradimento Courtney ha chiuso le porte all'amore, credendo che così avrebbe smesso di soffrire. Ma qualcuno non approva questa decisione. Qualcuno crede che debba ripensarci. Cupido vuole aiutarla.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Courtney, Duncan | Coppie: Duncan/Courtney
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Thank you, Cupid.
-3. A gift from the snow.

Noia. Una pagina dietro l’altra, sfogliate con la più grande noncuranza da qualcuno che sta studiando, o almeno si sta autoconvincendo di farlo. La noia che ti assale in una giornata d’inverno come questa, mentre il paesaggio innevato all’esterno offre un luogo più che adeguato per i confusionari giochi dei bambini.
Quanti amori ho visto sbocciare sotto la neve; non mi è mai stato chiaro il motivo, ma questi soffici e candidi fiocchi che cadono morbidamente a terra sembrano immettere nell’animo degli umani un senso di innaturale tranquillità, rendendo più facile e suggestivo il nascere di una nuova passione.
Tutti alzano la testa verso il cielo quando nevica -persino io, che vengo proprio da lassù- per contemplare, anche solo per un momento, questo affascinante fenomeno.
Beh, tutti tranne Courtney. L’ispanica è china da ore sui libri -attualmente su quello di filosofia-, senza essersi mai concessa una minima pausa. Ha spento il cellulare per evitare telefonate e le è presa una mezza crisi isterica quando sua madre le ha proposto di svagarsi un attimo, continuando a ripetere che non sarebbe mai potuta diventare la miglior avvocatessa del Canada se veniva interrotta durante lo studio.
Credo proprio che tutto questo stress sia la conseguenza dell’incontro con Duncan sul pullman. La ragazza non l’ha presa bene, e non voglio nemmeno pensare a cosa potrebbe farmi se sapesse che sono io il responsabile dell’accaduto! Comunque io lo faccio solo per il suo bene e quello del punk, e non sono assolutamente disposto a mollare. Anzi, ho già in mente un’idea per farli incontrare di nuovo, anche se più discreta della precedente e più soggetta a non funzionare. Sì, perché io non potrò fare altro che dare un input, starà a loro decidere se seguirlo o meno.

Dopo il mio consueto schiocco di dita, mi ritrovo in un quartiere non troppo affollato della città, davanti ad una casa color mattone già vista. La neve continua imperterrita ad imbiancare le strade. Non mi resta che sperare che continui, mentre mi trovo costretto ad aspettare che una familiare figura esca da quell’edificio.

E’ passata un’oretta, e finalmente vedo il portone aprirsi; chiudo gli occhi nella speranza di trovarmi davanti chi spero, quando li avrò riaperti. Dischiudo piano le palpebre e lancio un grido di gioia quando la vedo. Quella ragazza dai lunghi capelli biondi raccolti in una coda di cavallo e i grandi occhi celesti, che si sta rinvolgendo in un caldo piumino, mi è fondamentale.
Apro la mano rivolgendo il palmo verso il cielo, cosicché un piccolo oggetto, ma di vitale importanza, appaia su di esso. Niente di magico, straordinario o quantomeno raro. Solo un semplice ed innocente foglietto di carta.
Comincio a sollevarmi in alto, fino a portarmi qualche metro sopra la testa della ragazza. Da questa posizione, mi lascio scivolare dalle mani il bigliettino. Lo osservo fluttuare nell’aria fredda candido come i fiocchi di neve, come se volesse confondersi a loro, e così paurosamente soggetto ad essere portato lontano, fino a scomparire nell’etere. Non senza il mio aiuto, il piccolo oggetto si posa proprio sulla spalla della diciassettenne.
-Che cos’ è?- la bionda si è accorta della piccola cosa cadutale addosso.
Visibilmente esitante la prende e comincia ad aprirla lentamente, sgranando sempre più gli occhi leggendo la scritta ordinata e vermiglia:
Aiutali. Delle indicazioni e le giuste parole dovrebbero bastare.
Sento il cuore salirmi in gola mentre aspetto una qualsiasi reazione da parte della ragazza, rimasta come pietrificata a causa di quel foglietto apparentemente innocuo. Deve assolutamente capire e agire di conseguenza, altrimenti vedrò la speranza svanire nel nulla. Si scioglierà sotto i miei occhi come la neve che tocca un terreno troppo caldo, senza modo di riportarla indietro.

-Le feste sono alle porte, e i corsi e le piazze addobbate sono affollati da una moltitudine di persone che visitano i negozi per fare acquisti. Ma sentiamo quali sono i prodotti più venduti in questo periodo dell’anno…
-Non. Me. Ne. Frega. Niente!- scandisce furente Duncan lasciandosi andare sui morbidi cuscini, dopo aver spento in malo modo la televisione. Il punk dagli occhi color del ghiaccio è intento a bere una lattina di birra, stravaccato comodamente sul divano e con i piedi appoggiati sul tavolino di fronte.
Non ho mai visto nessuno tanto disordinato: il salotto, se è ancora possibile chiamarlo così, è cosparso di lattine, Cd e riviste, mentre i cuscini del divano sono pieni di briciole. E non sembra proprio che lui abbia intenzione di riordinare e tantomeno pulire.
Dopo aver finito la sua bibita, Duncan si alza e sta per avviarsi verso la cucina, quando la sua attenzione viene attirata da qualcuno che bussa alla porta.
-Chi è che disturba ed è così idiota da venire qui con questo tempo maledetto!?-
Di malavoglia va ad aprire. Vedo la rabbia dipingersi sul suo volto quando si accorge che fuori non c’è nessuno, ma qualcosa lo blocca dal cominciare a lanciare imprecazioni: ai suoi piedi si trova una lettera bianca, con il suo nome sopra. Visibilmente sorpreso la raccoglie e rientra in casa. Dal canto mio, so bene chi è il mittente; in fondo c’ero quando è stata scritta, poche ore prima.
Duncan strappa impazientemente la busta e apre il foglio che si trova all’interno. La sua sorpresa aumenta quando il suo sguardo si posa sull’angolo inferiore destro, andando a leggere la firma di una persona a lui familiare: Bridgette.

Angolo dell'autrice
Eccomi, eccomi!! Non sono andati via tutti, vero? Se qualcuno è rimasto, spero che abbia apprezzato questo capitolo. Ok, mi rendo conto che è particolarmente noioso (e, come dire... bruttino?) ma è essenziale per lo sviluppo della storia. L'ispirazione mi è venuta ascoltando quella meraviglia di Somebody to love. Per carità, NON quella di Justin Bieber, quella dei Queen (oddio, li ho messi nella stessa frase D:)!!!!
Vabbè finisco il momento di sclero e mi nebulizzo (nebulizzati, by Fiorello :D)
Recensite!!
Baci
Shoreline


   
 
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