Benché logicamente avesse sempre ritenuto che continuare a crogiolarsi tra le lenzuola pur essendo ormai sveglio fosse una perdita di tempo bella e buona non avrebbe potuto neanche negare, tuttavia, la bellezza della cosa.
Questo considerava il tenente Ken Hutchinson, dondolandosi con un espressione ebete e gli occhi chiusi nell'ovatta del suo dormiveglia.
Le sparatorie, i furti, le rapine, gli omicidi, gli stupri e quant'altro sembravano lontani anni luce, parole senza un significato che non si trascinavano dietro, come invece erano solite fare, l'immagine squallida di lerci ed umidi vicoli e l'odore nauseabondo delle fogne.
Le grida delle madri cui erano stati strappati i figli di colpo si erano placate, il dolore delle vite ridotte a ombre della loro stessa esistenza si era affievolito ed ora nella penombra della coscienza gli pareva più simile ad una ninnananna cantata con un fil di voce, ad un sussurro che si perdesse nella sacralità del giorno che nascendo scrollasse via le tenebre dalle inumane profondità del cielo.
Un raggio, timido, scivolò tra le stecche delle persiane socchiuse, accarezzandogli come un soffio le palpebre chiuse: Hutch si tirò le coperte oltre il naso e si sistemò meglio contro il petto di Stasrsky.
Ah... Che vergogna!
Che vergogna presentarsi con un così scarno lavoro in un così bel fandom...
Spero che, nel bene o nel male, ne abbiate apprezzato qualcosa.
EasyWay.