Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Flavie    09/12/2011    3 recensioni
Storia ambientata in una città italiana. La protagonista Veronica nutre una forte passione verso i libri e passa spesso il suo tempo in librerie o biblioteche. Proprio in una libreria conoscerà Rosario,un dipendente. La sua amica Marianna la prende sempre in giro,dicendole che sarebbero una coppia perfetta,ma lei non ci crede. Almeno non subito.
Dietro le storie adolescenziali di queste ragazze la storia parla del rispetto/ amore che nutro sia io sia la protagonista,verso i libri,magici mondi che ci trasportano dovunque,e dei quali abbiamo davvero bisogno,soprattutto in momenti bui.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sono arrivata in anticipo,capita molto raramente. Sarà bellissimo vedere l’espressione sorpresa di Marianna.
Scendo dalla macchina di mamma,la saluto con la mano e mi apposto di fronte la libreria,aspettandola.
“La Book” si trova in centro,in una via leggermente secondaria,circondata da pochi negozi,uno di animali ed uno di telefonia,di fronte ad un fast-food e dei giardini con una fontana ovale,dove un tempo c’erano i pesci rossi. O meglio,ci sono ancora,ma hanno strane sembianze,forse dovute all’arsenico nell’acqua…chissà. Marianna ancora non è qui.
Nell’attesa controllo quanti soldi ho con me,per regolarmi quanto posso spendere e libero la memoria del cellulare.
Sono già passati cinque minuti,non è da lei essere in ritardo. Sbuffo e mi stringo nel cappotto.
Ad ogni mio respiro una nuvolina di fumo mi volteggia davanti,come per sbeffeggiarmi che sono lì al freddo e non posso farci nulla.
 Dopo dieci minuti di ritardo mi arriva un messaggio “ Scusa Vero,problemi macchina. Spiego dopo,tardo una mezz’ora”.
Che faccio io qui,al freddo e al gelo per mezz’ora? Non c’è nemmeno una panchina! Potrei andare al fast-food qui di fronte,oppure al giardino,ci sono le panchine.
Proprio mentre sto formulando questi pensieri arriva Rosario. Lui lavora alla libreria.
Per un brevissimo istante la mia mente mi inganna,facendomi credere che ora aprirà e mi potrò rifugiare dentro,al calduccio,tra i miei amatissimi libri ed il loro familiare profumo,ma poi mi ricordo che mancano quarantacinque minuti minimo all’apertura.
:- Ciao,che fai qui?- mi domanda.
Faccio spallucce,accennando un sorriso,ma sto tremando di freddo,nonostante il cappotto :- Aspetto un’amica,ma tarderà almeno mezz’ora- sistemo una ciocca di capelli dietro l’orecchio :- Tu?-
Sospira :- Io entro- indica la porta,mentre cerca le chiavi- sono arrivato prima perché avrei del lavoro da svolgere che non  ho fatto ieri- spiega colpevole - perché non vieni dentro anche tu? Non è ancora orario d’apertura ma almeno non dovremo metterti nel microonde per scongelarti-
Rido annuendo :- Grazie-
Appena entro mi sento a casa. Molto probabilmente ho passato più tempo qui che nella mia stanza,rifletto.
:- Che devi fare di bello?- domando per fare conversazione,mentre lui accende le luci.
:- Registrare libri e metterli al loro posto,cose del genere. Affari burocratici- sdrammatizza.
:- Vuoi una mano?- chiedo mentre prendo un libro, “ La casa del sonno” di Jonathan Coe, e lo rimetto a posto. Sono millenni che cerco un libro senza ancora riuscire a trovarlo,mi tormenta.
:- No dai,ti faccio lavorare? Sei ancora minorenne! Non voglio finire dentro,ho una vita. - scherza.
Io continuo a leggere titoli su titoli,sono passata al reparto inglese: Jane Eyre,Wuthering Heights, Juliet and Romeo, Hamlet… li ho letti tutti:il mio preferito è quello di Emily Bronte.
:- Sei seria?- dice all’improvviso.
:- Riguardo..?- domando.
:- All’aiutarmi,è ancora valida la proposta?- intorno ha almeno tre scatoloni da svuotare,registrare,classificare e posare. In tre quarti d’ora.
:- Certo!- esclamo.
Torno indietro fino al bancone :- Da dove iniziamo?-
:- Da questi- alza uno scatolone marrone  con su scritto “ ROMANZI” e me lo piazza davanti.
:- Potresti annotare su questa griglia – mi porge un foglio- tutti i titoli ed i rispettivi autori?-
Annuisco,prendo una penna nera e mi metto all’opera.
Non è rintracciabile nel tempo un preciso momento in cui io e Rosario ci siamo conosciuti. Io venivo qui da piccolina,quando facevo le elementari,e lui ci lavorava,con un’altra ragazza,Monica.
Nel corso degli anni ho continuato a frequentare questa libreria,ed ora che sono al liceo non ho smesso,anzi,ci vengo sempre più spesso.
Ogni volta io e lui ci salutavamo e riusciva sempre a trovarmi i libri strampalati che cercavo,così,giorno dopo giorno,una chiacchiera tira l’altra,abbiamo fatto conoscenza,presentandoci e parlando ogni tanto del più o del meno. Lui avrà una quindicina d’anni più di me. Qualche anno fa me lo disse,ma non lo ricordo.
È un ragazzo alto e ben piazzato,occhi e capelli scuri.
Mentre scrivo,su un altro foglietto, segno i nomi che conosco o mi attirano,così poi andrò a cercarmi i libri.
Mi piacerebbe lavorare per un breve periodo qui,magari d’estate. Tanti ragazzi lavorano nei bar,altri fanno da baby-sitter agli amici… a me piacerebbe lavorare in libreria,giusto un mesetto o due. E poi d’estate c’è l’aria condizionata.
Saprei tutte le novità in questione,conoscerei un sacco di gente e,quando non è affollato,potrei prendere un libro a caso e leggerlo.
Mi sembra paradisiaco.
:- Come procede?-
:- Ho quasi finito-
Mi guarda sorpreso :- Sei veloce! Io sono ancora a carissimo amico!-
Sorrido :- Sono abituata a scrivere- sfoggio uno dei miei migliori ghigni soddisfatti mentre copio gli ultimi due nominativi :- Passami il resto,capo!-
Scuotendo la testa mi consegna l’altro blocco e torno a lavoro.
C’è un silenzio impressionante. Si sentono solo i nostri respiri,la mia penna ed i tasti del computer,mentre lui li registra lì.
Dopo venti minuti abbiamo praticamente finito,dobbiamo solo posarli.
:- Io mi occupo di quelli fantasy e gialli,tu quelli di narrativa- prende i suoi libri e fugge nell’altra stanza a sistemarli.
Con calma cerco il posto di ogni piccola storia,ogni scaffale ha un utilizzo particolare. Un libro alla volta si posizionano tutti allineati in perfetto ordine sui loro bei ripiani,mostrando i titoli che tanto m’intrigano,mentre fuori piove.
Dal piccolo corridoio dopo un po’ riemerge Rosario :- Allora?- domanda.
:- Finito-
:- Anche io,grazie mille- si butta sulla poltroncina rossa lì vicino.
:- Figurati,è il minimo dopo che mi hai evitato mezz’ora al freddo e al gelo-
Fa un gesto con la mano,come per dire che non è nulla.
:- C’è qualche libro in particolare che t’interessa?- sbotta dopo qualche minuto di silenzio.
:- Si. Tutti.-
Ridiamo insieme :- Un numero più ristretto?- ride. È seduto in maniera scomposta,un po’ allungato,con un braccio sugli occhi.
:- Ehm,si,credo. Due tre…-
:- Tipo?- continua.
Ci penso un po’ su :- Bhè,ce n’è uno sulla lingua araba molto interessante,poi Coe mi è sempre piaciuto, mi attira molto “Prima che cada la pioggia” oppure “ Il circolo chiuso”. Anche un altro sembra interessante,mi sembra si chiami “ Il compagno di banco”.-
Si alza e viene al reparto vicino a dove sono io :- Credo siano qui no? Li hai posati tu,giusto?-
Annuisco. :- Non ne prendi nemmeno uno con tutti questi titoli?- si sorprende.
:- Aspetto Marianna,non so,mi sembra brutto che li compro senza lei.- in realtà ho realizzato di non avere abbastanza soldi,ma meglio mentire. Ho ancora una dignità.
:- Se lo dici tu…- alza le sopracciglia  scettico.
Io mi avvicino alla porta. Sembra che la pioggia ci abbia dato tregua. Mi giro e mi siedo sul bancone piccolo,dondolando i piedi e guardando fuori. Rosario mi viene davanti :- Posso farti una domanda? Tu hai un rapporto stranissimo con i libri,sono come sacri per te,ne sei dipendente. Perché ti piace tanto leggere?-
:- Non lo so,non ne ho idea…forse perché mi distrae,mi piace scoprire cose nuove…-
In quell’istante intravedo una figura che si avvicina all’entrata. La porta a vetri è proprio attaccata al bancone dove sono seduta io. È Marianna.
Scendo e le apriamo :- Oddio,scusami. È saltata la batteria,o il motore,non lo so. Non me lo chiedere. Che ci fai qui? Vabè,me lo spieghi dopo,andiamo,ha smesso di piovere- saluto Rosario che intanto apre ufficialmente  e usciamo di corsa fuori,prima che l’acqua decida di tornare.
Che poi, se anche accadesse, abbiamo l’ombrello. 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Flavie