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Autore: lu and the diamonds    10/12/2011    17 recensioni
[het; angst; lemon]
[contiene scene di sesso descrittivo]
[zaynxnuovopersonaggio; louisxnuovopersonaggio; side parings]
-
Dal testo:
[...] né io né Zayn notammo che qualcuno era arrivato e ci osservava incredulo.
«Brutto bastardo!» urlò una voce troppo familiare dal fondo della strada. «Cosa cazzo stai facendo con la mia ragazza?!»
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Spazio autrice:

C'è da premettere che mi fa strano scrivere prima e non dopo il capitolo.
Comunque, volevo precisare una cosa:
non ho abbreviato il capitolo precedente, l'ho solo diviso in due parti.
Quella era la prima e questa è la seconda.
Cosa c'è da dire sull'ottavo capitolo?
Ecco, è un po' (parecchio) spinto, spero non vi dispiaccia.
Nel caso non dovesse piacervi questo tipo di scrittura, fatemelo sapere e non lo utilizzerò più.
In ogni caso, dato che a questa parte ci tengo molto
- anche perché è stato difficile ed imbarazzante (soprattutto) scriverla -
pubblicherò il seguito al raggiungimento di (almeno) sette/otto recensioni.
Cos'altro?
Ringrazio davvero con il cuore le persone che hanno recensito il capitolo precedente
e spero che anche questo sia di vostro gradimento.
Buona lettura e a presto!
Becki, xx


 
 
 
 



Capitolo VIII –

Mischiandoci le anime e la pelle.



Ero nel letto e guardavo annoiato la tv, che spensi quando sentii qualcuno bussare alla mia stanza. Scivolai fuori dalle coperte per vedere chi fosse a quell’ora.
« Becks! Che ci fai qui? » domandai sorpreso nel vederla quando aprii la porta.
« Posso entrare, Lou, per favore? » replicò lei a mezza voce.
Aveva gli occhi chiari arrossati e indossava soltanto una camicia che le arrivava appena a metà coscia, lasciandole le gambe quasi completamente nude. 
« Certo, vieni » dissi, invitandola con un gesto. « Cos’è successo, piccola? »
Mi guardò con gli occhi grandi lucidi di lacrime.
« Oh, no, ti prego, non piangere » le sussurrai, abbracciandola. 
« Zayn… » singhiozzò. « E’ uno stronzo »
Ero sorpreso, credevo si fossero riappacificati.
« Ma non ne avevamo già parlato ieri? »
La bionda tirò su col naso. « Oggi… mi ha tradita, Lou. E’ stato con la ragazza del signing, quella che l’ha baciato! »
Non riuscivo a credere alle mie orecchie: tradire Rebecca… come aveva potuto?
La ragazza andò a sedersi sul divanetto di fronte al mio letto e io la seguii; seppur in lacrime, mi raccontò meglio cos’era successo. 
« Lou, posso restare qui con te? » mi domandò infine, asciugandosi una lacrima con il polsino della camicia.
« Non farmi tornare da lui » m’implorò. « Giuro che non rompo; mi metto qui sul divano e dormo »
« Non dire stupidaggini, Becks. Certo che puoi restare, ma a condizione che sia tu a prendere il letto »
« No, no, no, Lou. La camera è tua, quindi lì ci dormi tu. »
« Non fare tante storie » replicai, prendendola dal polso e trascinandocela sopra. 
Si stese senza protestare, quindi le rimboccai le coperte.
« Dormi e sta’ tranquilla » conclusi, baciandole la guancia.

Doveva essere trascorsa appena mezz’ora quando mi rigirai sul divano: era impossibile dormire lì sopra.
« Lou. » mi chiamo Rebecca, improvvisamente. « Sei sveglio? »
« Sì, e anche tu a quanto pare. Credevo dormissi »
« Non ci riesco »
« Neanch’io »
Non mi rispose.
Dopo un paio di minuti, però, mi chiamò ancora.
« Lou »
« Dimmi, piccola »
Rebecca sospirò. « Dormi con me? »
Quella volta fui io a non rispondere, ma mi alzai dal divano e la raggiunsi. Lei sollevò la coperta e io mi sdraiai al suo fianco. Mi accorsi che tremava – chissà se per il freddo o per qualcos’altro – perciò mi avvicinai e la strinsi a me.
« Grazie » sussurrò.
Iniziai ad accarezzarle i capelli morbidi per cercare di calmarla e poco dopo finalmente smise di tremare.
Era strano, ma bello, averla al mio fianco così. Rebecca era la mia migliore amica ormai, ma la situazione era comunque un po’ imbarazzante, dato che era la ragazza – o la ex? – di Zayn ed era mezza nuda nel mio letto. Cercai di non pensarci troppo e, mentre con le dita le asciugavo le ultime lacrime, le diedi un bacio sulla fronte. Con mia grande sorpresa, però, lei sollevò il viso e con le labbra cercò le mie labbra, cogliendomi impreparato. 
Cosa diamine stava facendo?
In ogni caso, non sapevo come fermarla o forse semplicemente non volevo farlo, perciò l’assecondai, rispondendo al suo bacio, finché non fu lei a staccarsi da me. Mi scostò un ciuffo di capelli, accarezzandomi, poi mi guardò negli occhi. 
« Posso essere la tua Eleanor per una notte? » mi domandò. « Vorrei tanto sapere cosa si prova a sentirsi amati »
Le sue parole mi colpirono e il ricordo della mia ormai ex ragazza tornò a far male.
« Ti prego, Lou. Solo per una notte »
Restai in silenzio, riflettendo. Mi sedetti sul letto, sempre restando sotto le coperte, e Rebecca fece lo stesso, mettendosi accanto a me. In fondo che male c’era a consolarsi a vicenda? Noi due ci volevamo bene; avremmo solo trovato conforto l’uno nell’altra.
Quella volta fui io a baciarla. Morsi il suo labbro inferiore mentre sentivo che sorrideva piano, felice che avessi accettato la sua proposta; poi con la lingua cercai la sua. Rebecca mi sfilò la maglia, lasciandomi in boxer. 
Era così insolito per me vederla come un’amante, non come un’amica, ma la sua sensualità era innegabile. 
Con dei movimenti del bacino, si strofinò lentamente sul mio inguine, eccitandomi. Prese le mie mani e le appoggiò sulle sue cosce nude; le accarezzai, esplorando ogni centimetro della sua pelle bianca. Ne infilai una negli slip delicati e con le dita, la toccai piano fra le gambe, facendola sussultare. Poi, staccai un bottone della camicia e la guardai come per chiederle il permesso. Con un lieve cenno del capo, assentì. Li sbottonai uno per uno senza fretta, godendomi il momento e, infine, le sfilai la camicia. Mi parve di vederla arrossire mentre la osservavo con un sorriso stupido sul volto. Le accarezzai piano la pancia piatta e la strinsi a me, poi avvicinai le labbra al suo collo e lo baciai, era morbido e profumato. Continuai a baciarla nell’incavo del collo e sulla spalla, scostando la spallina sottile del suo reggiseno di pizzo. Feci per slacciare il gancio, ma naturalmente non ci riuscii, quindi lo fece lei per me, lasciandolo cadere poi ai piedi del letto. Con incertezza, Rebecca portò le mie mani sui suoi seni, in modo che potessi accarezzarli: erano piccoli, ma sodi e belli. Li strinsi dolcemente, osservando le espressioni che cambiavano sul suo viso, poi le baciai il capezzolo sinistro, che subito si inturgidì al contatto con le mie labbra socchiuse e umide.
Sentii Rebecca sospirare rumorosamente e il suo fiato farsi corto per l’eccitazione del momento.
Infine, si rimise sul letto. 
Io iniziai a baciarle la pancia, disegnando con la lingua delle linee immaginarie attorno al suo ombelico e lungo il bordo delle mutandine rosa. Mi chiesi fin dove saremmo arrivati, ma soprattutto quando mi avrebbe fermato.
Non appena finii di formulare quel pensiero, lei disse « Non fermarti, ti prego » sospirando ancora. Non potevo credere a ciò che stavo facendo, ma quando lei sollevò il bacino, io le sfilai gli slip, lasciandola completamente nuda. Rebecca mi sorrise – forse per l’imbarazzo – ma si lasciò accarezzare. Poi, imitandomi, abbassò i miei boxer e prese a massaggiare il mio membro ormai eretto. Ci baciammo nuovamente, con più passione questa volta. Mi morse il lobo sinistro. 
« Lou, voglio fare l'amore » ansimò, sussando al mio orecchio. « Stanotte. Con te » concluse, baciandomi poi il collo.
Rebecca si stese sul letto e io restai per un secondo senza sapere cosa fare. Poi, appoggiai le mani sulle sue ginocchia e feci per aprirle le cosce, ma quest'ultime tremavano.
« E'… la prima volta. » si giustificò a mezza voce.
Rimasi interdetto, non me l'aspettavo.
« Becks, io… sei sicura? E' proprio quello che desideri? » le domandai con voce tremante.
«» rispose semplicemente.
« Non si torna indietro, lo sai »
« Non voglio tornare indietro, Lou » concluse lei con un sospiro.
Quindi, aprii le sue gambe, che non tremavano più e mi stesi sul suo corpo. Lentamente, entrai dentro di lei. Trovai una resistenza, perciò spinsi un po' più forte e Rebecca perse la sua verginità. Sentii che soffocava un gridolino; si strinse a me, affondandomi le dita nella schiena e, quando infine il dolore passò, si rilassò, iniziando ad assecondare con il bacino il ritmo del mio corpo.
 
Quella notte, io e Rebecca facemmo l'amore trovando conforto l'uno nell'altra e ci amammo come solo due disperati potevano fare: mischiandoci le anime e la pelle. Per quanto sbagliato fosse quello che avevamo fatto, nessuno dei due se ne pentì. Fu una delle notte migliori della nostra vita.  






Shut the door turn the light off. I wanna be with you. I wanna feel your love. I wanna be beside you. I cannot hide this even though I try. Hard beats harder, time escapes me, trembling hands touch skin. It makes this hard girl and the tears stream down my face.
[...]

Flashes left in my mind, going back to the time, playing games in the street, kicking balls with my feet, dancing on with my toes, standing close to the edge. 
There's a part of my clothes at the end of your bed, as I feel myself fall, make a joke of it all.
  
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