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Autore: beesp    11/12/2011    1 recensioni
Una notte di neve, Minerva fu interrotta dal bussare sgraziato di Gazza durante la sua lettura serale. Con i capelli legati in una treccia, le labbra strette, posò il suo libro sulla scrivania e spalancò la porta del suo ufficio.
Accenni di underage, pedofilia + rapporti insegnante/studente.
Penultima classificata al contest "Eroi della Mitologia Classica" indetto da Chu.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Horace Lumacorno, Minerva McGranitt, Tom Riddle/Voldermort
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Una sera d'inverno
Ribadisco perché si tratta di avvertimenti non presenti nel menù a tendina del sito: accenni di underage, pedofilia + rapporto insegnante/studente. (E se ho scelto il rating "giallo" è perché si tratta di accenni, appunto).











Una sera d’inverno


Minerva McGranitt non aveva mai conosciuto di persona Tom Riddle, un alone di ammirazione e timore lo circondava nei discorsi degli ex-studenti e perfino di alcuni insegnanti. La sua natura non era curiosa, eppure il modo in cui ogni tanto si rispolverassero vecchi ricordi per lodare il brillante studente aveva suscitato in lei una sorta di desiderio – lieve – di incontrarlo. Si raccontava fosse affascinante, un volto gradevole dai tratti dritti, e che fosse in grado di ammaliare le persone intorno a lui, pur non usando alcun tipo di pozione o incantesimo. Era stato velocemente smistato a Serpeverde a suo tempo, e in breve molti dei suoi compagni – anche più anziani – avevano ammirato le sue doti, i suoi modi di fare suadenti e cortesi, attratti dall’aura misteriosa intorno a lui. Parlava poco con i suoi coetanei, si vociferava fosse in grado di comunicare con gli animali, che fosse un telepatico. Il professor Lumacorno, interpellato, dichiarava fosse uno dei più brillanti studenti non soltanto di quell’anno, ma della sua intera carriera di professore di Pozioni. Minerva era venuta a conoscenza del pettegolezzo dell’epoca secondo il quale il professore e Riddle avevano avuto una relazione più profonda di quanto fosse lecito. Ovviamente, la severa donna aveva piena fiducia del suo collega e sapeva quanto gli adolescenti potessero essere meschini, soprattutto nel caso di un così dotato ragazzo, sicuramente circondato da giovani e di altrettanto bell’aspetto donne.


~

Una notte di neve, Minerva fu interrotta dal bussare sgraziato di Gazza durante la sua lettura serale. Con i capelli legati in una treccia, le labbra strette, posò il suo libro sulla scrivania e spalancò la porta del suo ufficio.
« Buonasera, professoressa, scusate il disturbo ».
« Ditemi pure, Gazza ».
« Al portone c’è un ragazzo di nome Tom Riddle e chiede d’incontrare il Preside per un colloquio di lavoro. Devo lasciarlo entrare? ». Minerva inarcò un sopracciglio.
« Chiamate il professor Lumacorno, io vi attenderò all’entrata ».

Il castello era buio, ma ancora i rumori di studenti all’opera in Biblioteca o nelle Sale Comuni erano percepibili. Aleggiava quello strano fermento d’Hogwarts, vivo, quando ancora i dipinti non ronfavano nelle loro cornici e le coperte dei comodi letti a baldacchino non erano state rimboccate. Minerva aspettava accanto all’Ingresso. Lumacorno e Gazza giunsero leggermente affannati – il primo dei due evidentemente corrucciato, la pancia rotonda fasciata dalla cintura di velluto della vestaglia verde-argento.
« Buonasera, Horace. Come ti avrà spiegato Gazza, pare che Tom Riddle sia tornato per un colloquio. Non saprei riconoscere se sia davvero lui, quindi ho deciso di mandarti a chiamare ».
« Ma certo, Minerva ».
La donna annuì nella direzione di Gazza, che lasciò entrare fette di buio e fiocchi di neve, tra i quali, immobile, compariva un magro giovane pallido – quasi quanto la neve. Il mantello scuro sfumava nel colore della notte, gli occhi erano arrossati e si stagliavano contro la pelle del volto. Minerva si sentì raggelare, il viso di quel giovane era sformato, innaturale. Pericoloso, avrebbe detto. Eppure suscitava una qualche bizzarra e sinistra attrazione. Horace, non lontano da lei, inspirò velocemente e rumorosamente.
Quello che era, dunque, Tom Riddle sorrise in una rapida espressione.
« Buonasera, professore. Professoressa … ? ».
« Il mio nome è Minerva McGranitt, sono la professoressa di Trasfigurazione in carica qui a Hogwarts, nonché Capocasa Grifondoro e vicepreside di questa scuola ».
Mosse qualche passo in avanti e le baciò la mano. « Piacere, professoressa McGranitt. Il mio nome è Tom Riddle e sono un ex-studente Serpeverde ». Le iridi di Riddle erano magnetiche, seppur oscure. « Sono venuto a chiedere di essere assunto come professore di Difesa contro le Arti Oscure ».
Non gesticolava, il suo corpo era immobile mentre le sue parole rimbombavano tra le mura di pietra. La bocca arrossata si muoveva lentamente, era una distrazione – una macchia così in contrasto, apparentemente erano labbra umide e morbide.
« Mastro Gazza » chiamò Minerva. « per favore, accompagnate questo giovane allo studio del Preside ».

Non appena i rumori dei passi di Tom Riddle e di Gazza non furono più udibili, Lumacorno sospirò e si sfregò le mani.
« Horace, qualcosa non va? » domandò Minerva.
Horace sembrò non aspettarsi quella domanda – quasi avesse dimenticato la presenza di Minerva – aprì un paio di volte la bocca e alzò un braccio. « Magnificamente, Minerva. Sono solo molto stanco ».
Minerva non credette alle parole di Horace, ma si congedò da lui comunque, recandosi al suo studio, riflettendo.

~

Horace Lumacorno, il mattino seguente, al tavolo degli insegnanti, si agitava sulla sedia mentre gustava i suoi toast al miele e la cioccolata calda, con un cipiglio pensieroso.
Minerva McGranitt era troppo occupata a dialogare con Silente a proposito di Tom Riddle e del rifiuto del Preside d’assumerlo nel corpo insegnanti per prestare attenzioni al suo collega, ma quell’atteggiamento inusuale proseguì per qualche giorno. Era agitato, sobbalzava di continuo, era meno ciarliero del solito, più silenzioso. Minerva non dubitò neanche per un istante che la causa non fosse il ’ritorno’ dello studente. Decise di parlarne al Preside soltanto quando, alla fine della settimana, Lumacorno tolse venti punti a uno studente Corvonero per averlo spaventato sbucando da un corridoio e urtandolo.

~

Silente invitò Lumacorno a prendere un tè nel suo ufficio. Dovette constatare, proprio come Minerva aveva notato, che il professore fosse agitato. Rispondeva schivamente alle sue domande, evitava il suo viso.
« Cos’è che ti affanna, Horace? ».
Horace lasciò vagare gli occhi per alcuni istanti sulla scrivania del Preside, prima di rispondere: « Tom Riddle ».
Silente si sporse in avanti, poggiando le braccia sul tavolo. « Cosa è successo? ».

« È un ragazzo attraente, anche così diverso da prima, Albus » cominciò Horace. « Non in senso sessuale, naturalmente » si premurò di aggiungere subito. « È- io … ». Fissò lo sguardo sulle grassocce mani rosa. « Ho soltanto paura che possano risalire a galla certe storie false del passato e si cerchi di usarle contro di me. È questo ciò che mi angustia ».
Ad Albus Silente sembrò che Horace stesse mentendo, ma non lo avrebbe costretto a parlare. Con Horace, d’altronde, sarebbe stato complicato usare la Legilimanzia.
« Naturalmente, sappi che Hogwarts non metterà mai un dubbio il tuo operato. Neanche all’epoca si credette a quei crudeli pettegolezzi, Horace. Questa volta non permetteremmo neanche il diffondersi di tali fasulle notizie. Io credo alla tua parola, perché so che tra noi v’è un rapporto di reciproca stima ».
Il professore sorrise con poca convinzione.

~

In seguito all’incontro con il Preside, Horace Lumacorno parve ritornare al suo abituale comportamento e, anzi, era più di buon umore del solito.
Minerva accantonò ben presto Horace Lumacorno e Tom Riddle, pur rimanendo all’erta. Qualcosa di strano era accaduto sotto i suoi occhi, eppure non riusciva a venirne a capo, né era capace tanto velocemente di scrollarsi di dosso la sensazione spiacevolmente imbarazzante dell’attenzione invasiva di Tom Riddle su di sé.


















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QUARTA CLASSIFICATA - "UNA SERA D'INVERNO" DI ORY_STARDUST_95

Proprietà linguistica e Stile:  9,1
Iniziamo parlando di alcune piccole sviste che ti sono sfuggite. Innanzitutto l’apostrofo davanti all’h  aspirata di “Hogwarts” non ci va; mi rendo conto che è una regola basilare che può sfuggire, soprattutto dato che la nostra pronuncia di Hogwarts non tiene conto della h perché siamo abituati a considerarla muta. Ma “Hogwarts” è una parola inglese e non penso faccia parte delle rare eccezioni anglofone in cui l’h è muta. Inoltre ho trovato due frasi poco chiare (“sicuramente circondato da giovani e di altrettanto bell’aspetto donne” e “la sensazione spiacevolmente imbarazzante dell’attenzione invasiva di Tom Riddle su di sé”), dove forse sarebbe stato più incisivo eliminare qualche aggettivo, perché così sono un po’ troppo verbose ed interrompono la lettura, dal momento che il lettore è portato a soffermarsi su quelle per qualche momento. C’è inoltre un “schivamente” che ho provato a cercare sui dizionari on-line, ma non me lo segnala (ma può benissimo darsi che ‘sti dizionari siano farlocchi, quindi mi fido di te se mi dici che sul tuo dizionario esiste ;)); infine una sciocchezza, davvero, ovvero il “v’è” in questa frase “tra noi v’è un rapporto di reciproca stima”, che a mio parere stona un po’ con il resto del discorso piuttosto colloquiale di Silente.
Un piccolo errore nella scelta del lessico lo troviamo qui: “si agitava sulla sedia mentre gustava i suoi toast al miele e la cioccolata calda, con un cipiglio pensieroso.” Forse “gustare” non è il verbo giusto per un passaggio in cui il personaggio non solo è agitato, ma ha anche un “cipiglio pensieroso”… Dubito che Lumacorno avesse la testa per “gustarsi” la colazione ;)
Tutte piccolezze, che però hanno un po’ abbassato il voto, in un parametro in cui te la sei cavata piuttosto bene per quanto riguarda tutto il resto, scrivendo in modo molto fluido ed utilizzando un buon lessico.

Caratterizzazione dei personaggi: 8
Un buon lavoro, soprattutto per quanto riguarda Minerva e Horace: lei sempre molto cauta, molto attenta ai dettagli e alle sensazione che le persone le ispirano, mentre lui è decisamente un uomo nervoso e spaventato dalla possibilità d’essere messo in qualche modo in pericolo; molto da canon anche il fatto che si sia vociferato di una relazione clandestina fra lui e Tom e che questo lo metta giustamente a disagio. Vediamo un po’ meno di Tom, che avrebbe dovuto essere invece il protagonista indiscusso della tua storia, ma ad ogni modo, grazie agli occhi di Minerva e di Horace, riusciamo comunque a farci un’idea di questo ragazzo, sicuramente affascinante e altrettanto sicuramente  pericoloso; ho apprezzato molto il riferimento al canon nel momento in cui si reca ad Hogwarts per ottenere la tanto agognata cattedra di Difesa – fallendo, ovviamente.
Hai fatto un buon lavoro, è indubbio e allora perché ti ho tolto addirittura due punti? Eh, perché il canon, ragazza mia, è una rogna e spesso alcuni dettagli fondamentali sfuggono: bastava investigare un po’ per scoprire che Minerva e Tom sono stati compagni di scuola (Minerva sarebbe di un anno più grande). Mi rendo conto che si tratta di un’informazione non facilmente reperibile, ma bastava dare un’occhiata al Lexicon (o addirittura alla pagina Wiki di Harry Potter), per scoprirlo ;)

Inserimento dei prompt: 9,9
Ho avvertito chiaramente sia la presenza del prompt “pericolosità” che quella di “attrazione”. In particolare mi è sembrato molto preponderante il primo (com’era anche giusto che fosse, visto che era il prompt principale del tuo pacchetto ;) quindi ottima scelta!), non solo nelle impressioni di Minerva, ma anche – e forse soprattutto – nell’agitazione di Lumacorno: per lui, Tom Riddle è pericoloso più per i pettegolezzi che si porta dietro che per un’aura di malvagità che la McGranitt può aver avvertito a livello istintuale. L’attrazione c’è, innegabile, ma ho avuto un po’ l’impressione che fosse forzata su Minerva; è solo una sensazione, ma mi è sembrato che più che attratta, Minerva fosse semplicemente interessata a Tom in base a tutte le voci ed i pettegolezzi che aveva sentito su di lui. Bazzecole, comunque, perché i prompt sono inseriti bene, quindi, niente, sei stata brava!

Originalità: 9.5
Sicuramente sei stata molto originale nell’inventarti questo modo per far incontrare i nostri personaggi; mi è piaciuto particolarmente perché hai sfruttato un particolare del canon (il fatto che Tom fosse interessato alla cattedra di Difesa) per costruire tutta la storia e mettere insieme tre personaggi che – senza sapere che in realtà erano stati tutti a scuola insieme: Tom e Minerva come alunni e Horace come insegnante – altrimenti non si sarebbero potuti conoscere. Non in maniera civile, almeno XD ti ho tolto qualcosina giusto perché l’attrazione di Lumacorno per Tom non è certamente una novità – non parlo solamente di canon, ma anche a livello di fanfic ;)

Trama e svolgimento: 8,5
Non male come hai svolto l’idea dell’incontro fra Minerva, Horace e Tom, con l’inserimento di questi brevi flash collegati fra loro in maniera molto particolare, ma non sempre chiara. Mi spiego: ho notato che anche nelle note ti sei premurata di scrivere che il POV è di Minerva e questo è vero fino a quando non ci descrivi l’incontro fra Lumacorno e Silente. Minerva a quel punto non è presente al colloquio e di certo né il Preside né il suo collega professore può averglielo raccontato – per ragioni di riservatezza. Il problema principale quindi è che forse sei partita con l’idea di scrivere tutto dalla parte di Minerva e poi hai assunto un punto di vista onnisciente per spiegarci l’agitazione di Lumacorno e infine tornare nuovamente a lei. Un po’ confusionario per una storia così breve, insomma. Ma ad ogni modo, la fanfic rimane lo stesso godibile, nonostante mi sarebbe piaciuto che alcuni punti fossero un po’ più consistenti, magari proprio a partire dall’agitazione di Lumacorno.

Gradimento personale:  9
Lo ammetto: quando ho costruito il pacchetto non era esattamente questo che avevo in mente, ma… ehi, mi hai sorpresa! Sei riuscita a creare un incontro piuttosto credibile e l’hai gestito in un buon modo. Non mi sono sentita abbastanza coinvolta, però, e questo ha indubbiamente influito. Inoltre, sono rimasta un po’ delusa dal fatto che tu non ti sia informata sul canon, che è una cosa che si dovrebbe fare sempre, anche quando i personaggi sono quelli che maneggiamo di continuo. Ciononostante, la storia mi è piaciuta, le riflessioni di Minerva mi sono sembrate buone e l’ansia di Horace legata al pettegolezzo mi ha estasiata. Un buon lavoro, magari la prossima volta mettici un po’ più di attenzione: il diavolo, come si sa, sta nei dettagli ;)

Totale: 54 + 1 punto bonus (per aver utilizzato due prompt) = 55/60
   
 
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