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Autore: more_    11/12/2011    14 recensioni
«Louis è il padre del mio bambino» dissi sottovoce con tono piatto. Mio cugino spalancò gli occhi appena sentì quelle parole e si alzò dal letto di scatto, squadrandomi.
«Chi è quella testa di cazzo?» gridò sottovoce per non farsi sentire, né da Nathan né da Anne e gli altri. Io annuii abbassando lo sguardo. Harry si abbassò verso di me e mi mise le mani sulle spalle «Dimmi che stai scherzando! Lui non può essere il padre di Nathan!»
«Secondo te non ricordo con chi ho fatto sesso, Harry? E’ lui, Louis Tomlinson. Mi piaceva, molto temo fa, peccato che lui mi abbia solo usata! Veniva al mio stesso liceo a Doncaster, e ora non ci credo che sia qui, dall’altra parte della casa. Guarda un po’ tu che coincidenza!» chiarii mentre altre lacrime di rabbia scendevano sul mio volto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-I wanna save your
Wanna save your heart, tonight
He’ll only break ya
Leave you torn apart, oh

 

Silenzio, silenzio assoluto.
Non sentivo nessun rumore dall’esterno, solo dei respiri di tre persone diverse confondersi tra loro. Il mio corpo era al caldo, nessun brivido di freddo, solo una piacevole sensazione di benessere. Sentivo una leggere pressione sulla mia mano destra, così per curiosità decisi di aprire gli occhi per controllare di cosa si trattava. Feci sbattere più volte le palpebre per mettere bene a fuoco tutto quello che mi circondava, e puntai prima di tutto la mia mano: non so come, ma quella di Louis era attorcigliata alla mia e Nathan dormiva beatamente avvolgendo con le sue esili braccia le nostre mani, e la sua testa era appoggiata sulle nostre dita. Sbuffai cercando di svincolarmi dalla stretta, ma non ci riuscii dato che Nathan strinse ancora di più le sue braccia attorno alla mia mano e a quella di Louis. L’unica soluzione era quella di svegliare Louis, anche se mi dispiaceva davvero tanto, anche lui dormiva serenamente affianco a Nathan, due angeli in poche parole. Un angelo che mi aveva distrutto la vita e l’altro che me l’aveva cambiata, ma tutti e due così uguali, così familiari.
Feci una smorfia e provai nuovamente a liberare la mia mano ma ogni tentativo era vano.
«Louis!» esclamai a bassa voce, con la speranza di svegliarlo. Non un movimento da parte sua, nulla «Louis!» riprovai, questa volta con un po’ di voce in più. Lo sentii mugugnare qualcosa e poi aprire piano gli occhi, per poi chiuderli istantaneamente per via della troppa luce.
«Svegliati, cazzo!» gli dissi con la mia solita gentilezza da scaricatore di porto. Louis riaprii gli occhi a fatica e poi rivolse il suo sguardo verso di me guardandomi ancora assonnato e confuso.
«La tua mano» dissi alzando leggermente la mia così da poter alzare anche la sua. Louis spostò lo sguardo su Nathan e poi sulle nostre mani.
«Dev’essere stato Nathan» commentò strofinandosi la guancia con l’altra mano «al mio tre cerchiamo di liberarci senza svegliarlo» mi disse guardandomi. Annuii leggermente ed aspettai il suo tre, e quando fu il momento cautamente tirammo fuori le mani dalle braccia di Nathan, lasciando cadere il suo volto sul cuscino pallido.
«Per fortuna non si è svegliato» dissi mettendomi seduta, per poi alzarmi dal letto.
«Prepari tu la colazione?» mi chiese Louis mentre era in cerca delle sue pantofole.
«Certo» risposi infilandomi la vestaglia bianca con dei quadrifogli disegnati che mi aveva regalato Niall per il mio compleanno, sottolineando che l’aveva fatta portare dall’Irlanda appositamente per me.
Mi soffermai su quello che era appena successo. Ci eravamo alzati tutti e due da un letto matrimoniale e avevamo dormito insieme con nostro figlio in mezzo, poi mi aveva chiesto se preparavo la colazione e io per educazione avevo risposti di sì. Stavamo giocando all’allegra famigliola per caso?
Prima di andare in cucina, mi intrufolai nella stanza di Harry per vedere se insieme a lui c’era anche qualche sorpresa inaspettata, succedeva sempre così dopo le feste. Mi aspettai una biondina ossigenata col trucco sbavato e un corpo da urlo accanto ad Harry, ma insieme a lui c’era sì una persona bionda, ma era un ragazzo ed era Niall. Sorrisi e sistemai le coperte sui loro corpo, dato che sembrava avessero fatto una guerra quella notte.
Quando arrivai in cucina vidi Louis già seduto al tavolo mentre era intento a leggere il giornale quotidiano.
«Come si è comportato Nathan ieri?» gli chiesi aprendo il frigo per prendere del succo d’arancia.
«E’ un amore di bambino, ci siamo divertiti tanto ieri sera io e lui» rispose alzando gli occhi dal giornale e posandoli su di me, poi mi sorrise e continuò a leggere il giornale. Mi venne voglia di urlargli in faccia tutta la verità, ma venni preceduta da una sua richiesta «Potresti versare un po’ di succo d’arancia anche per me in un bicchiere?»
 «S-sì » risposi mettendo a tacere quella voglia. Presi due bicchieri puliti e versai in entrambi del succo d’arancia e poi ne lasciai uno sul tavolo. Louis alzò nuovamente lo sguardo su di me e fece un cenno per ringraziarmi «Ti va bene la marmellata all’albicocca?» gli chiesi dopo cercando di prendere il vasetto della marmellata e le fette biscottate dallo scaffale. Si trovavano nello scaffale in alto, e pur mettendomi in punta, non riuscivo ad arrivarci.
«E’ la mia preferita»  rispose prendendo per me il vasetto e la scatola delle fette biscottate. Mi voltai e me lo ritrovai dietro sorridente.
«Grazie, ma ci arrivavo anche da sola» dissi acida togliendo dalle sue mani quello che aveva preso. Louis  mi guardò confuso e poi fece un ghigno ritornando al suo posto.
«La prossima volta metti i tacchi» ironizzò ridendo.
«Sono sicuramente più utili del tuo cervello» ribattei sorridendo iniziando a spalmare la marmellata sulle fette biscottate. Louis mi guardò male e poi scosse la testa.
«Buongiorno!» fecero ingresso nella cucina Harry e Niall ancora assonnati , erano tutti e due a petto nudo ed indossavano solo dei pantaloncini neri. Dondolando arrivarono sino al tavolo e si sedettero crollando di nuovo su di esso.
«Giorno» risposi baciando sulla guancia entrambi «Non dovete andare a scuola?» chiesi dopo guardandoli. Niall ed Harry frequentavano l’ultimo anno del liceo, e io ancora mi domandavo come fossero arrivati a quel livello. Niall però era stato bocciato al secondo anno, e fu in quel periodo che incontrò Harry, diventando amici inseparabili.
«Mylène, dove hai la testa?» mi chiese Harry passandosi una mano tra i ricci scuri «oggi è sabato»
«Giusto!» dissi ritornando alle fette biscottate.
«Scusa Louis, ma dove hai dormito stanotte? Non ti ho visto in camera» chiese Harry a Louis curioso.
«Ha dormito in camera mia!» dissi quasi urlando voltandomi verso di loro. Harry sgranò gli occhi verso di me, mentre Niall per poco non si ammazzava con il succo d’arancia.
«Nathan ha insistito tanto» continuò Louis sorridendo come al suo solito.
«Ma che cosa state dicendo?» urlò Niall confuso tra un colpo di tosse e l’altro.
«Vi spiegherò tutto dopo, okay?» conclusi appoggiando il piatto con le fette biscottate già pronte sul tavolo. Dopo di che ci raggiunsero in cucina anche zia Anne  e Mark, così decisi di svegliare anche Nathan per fare colazione tutti insieme.
 
«Ciao ragazzi!» dissi entrando in ufficio e trovano Zayn e Liam che chiacchieravano rumorosamente, si girarono all’unisono verso di me e mi sorrisero entrambi smettendo di parlare «Avete fatto amicizia vedo» continuai avvicinandomi a loro due.
«Già» esclamò Liam incrociando le braccia guardandomi «Hai visto Danielle per caso?» mi chiese arricciando le labbra.
«Stava amoreggiando con il postino» dissi scherzando. La faccia di Liam mutò immediatamente e prima che diventasse furioso lo tranquillizzai dicendogli che stavo scherzando.
«Qualcosa non va?» gli chiesi dopo notando la sua brutta espressione.
«Ieri sera abbiamo litigato e non mi vuole rivolgere la parola» spiegò ansimando.
«Mi dispiace tanto Liam» mormorai dandogli una pacca sulla spalla «vedrai che si sistemerà tutto»
«lo spero anche io, comunque come va con Louis?» mi chiese facendo un mezzo sorriso. Lo sguardo di Zayn si concentrò su di me e si fece più duro.
«Bene» balbettai un po’ nervosa «sto cerando di farmene una ragione» conclusi abbassando lo sguardo per non incrociare gli occhi di Zayn.
«Secondo me dovresti dirglielo» continuò Liam annuendo «non può vivere ancora nell’ignoto»
«Non è ancora il momento per adesso» spiegai continuando a tenere gli occhi bassi. Liam mi sorrise e questa volta fu lui a darmi una pacca sulla spalla.
«Vado a cercare Danielle» concluse uscendo dall’ufficio, lasciandomi sola con Zayn. Alzai lo sguardo su di lui e lo vidi scrutarmi attentamente cercando una spiegazione.
«Chi è questo “Louis”?» mi domandò subito con voce dura accentuando le lettere mentre pronunciava il nome di Louis. Scrollai le spalle sospirando e iniziai a camminare verso la mia scrivania «Mylène!» continuò dopo prendendomi il polso.
«E’ il figlio del compagno di mia zia, si sono appena trasferiti a casa nostra e, guarda caso, è anche il padre di Nathan, mio figlio. Contento ora?» spiegai con fare nervoso sull’orlo delle lacrime.
«Ehi, calmati» la mano di Zayn si posò sulla mio volto e me lo accarezzò «non volevo farti piangere, scusami» disse dopo con un altro tono di voce, più dolce e protettivo.
«Non sei tu che mi fai piangere, è Louis. Non ce la faccio ad averlo in casa, a guardarlo trascorrere la sua vita come se fosse niente dato che non sa niente di Nathan. Quando mi guarda e mi sorride vorrei prenderlo a schiaffi per ciò che mi ha fatto, vorrei vederlo soffrire come ho sofferto io durante la gravidanza o nel momento del parto. Mi sembra tutto così surreale, perché doveva finire così? Perché non è rimasto a Doncaster? Perché è venuto di nuovo qui a rompermi le palle?» mi sfogai mentre delle calde lacrime scorrevano sul mio viso pallido. Zayn mi guardò per una manciata di secondi preoccupato, poi senza dire niente mi abbracciò forte. Appoggiai la testa sul suo petto e mi lasciai cullare dal battito del suo cuore, mi meravigliai che batteva molto più velocemente di quanto mi aspettassi.
«Grazie» sussurrai stringendo nei pugni il suo maglioncino marrone di cashmere «finirai per soffocarmi se continui a stringermi così forte» continuai poco dopo sorridendo leggermente.
«Scusami» rispose intimidito lasciandomi un po’ imbarazzato.
«Non ho detto che non mi stava piacendo» dissi avvicinandomi alle sue labbra e rimanendo a pochi centimetri da esse.
«Mi stai provocando Foster?» mi chiese dopo cingendomi di nuovo la vita con le braccia.
«Poco poco Malik» conclusi sorridendo, Zayn fece un ghigno e poi premette le sue labbra sulle mie facendomi passare tutto il mal umore che si era accumulato negli ultimi minuti. Socchiusi le labbra avvinghiandomi a lui e mi lasciai trasportare dal sentimento che ci travolse in quel momento.
«Ragazzi..» Liam entrò in ufficio senza neanche bussare e rimase un po’ meravigliato quando vide lo scambio di effusioni tra me e Zayn. Scoppiammo a ridere e facemmo le spallucce «Okay, questa dopo me la spiegate» concluse lasciandoci di nuovo soli. 




 

_____________________
HOOOOOOOLAAAAAAA :D
Allora, che ne dite di Zylène? :D Io li trovo così pucciosi e carini insieme :3
Fatemi sapere ;D
Ringrazie per le TREDICI recensioni nello scorso capitolo.. Siete.. siete tutte così 

U_U 
AHAHAHAHAHAH oggi sono in fissa con le gifs :3
Un bacio a tutte. PEACE & LOGE.

   
 
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