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Autore: Kia85    11/12/2011    4 recensioni
E' possibile amare e farsi amare da una donna perduta?
Storia partecipante all'iniziativa “A caccia di spaccio” del gruppo Cercando chi da la roba alla Rowling (Team Harry/Hermione)
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fallen & Risen'
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Titolo: Fallen

Team: Dobby

Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger

Rating: Arancione

Prompts: Amore, silenzio

 

                                                                         Fallen

Capitolo 10: “Missing”

 

                                                                                                               “Gelosa smania, deluso amore
                                                                                               Mi strazia l'alma più non ragiono.
                                                                                                 Da lei perdono più non avrò.
                                                                                                 Volea fuggirla non ho potuto!”

                                                                                                                                                                         Tre mesi dopo

 

Il cielo dell'Hertfordshire diventava ogni giorno più celeste, ma quella mattina in particolare sembrava più limpido che mai. L'inverno aveva sferrato il suo ultimo colpo gelido e piano piano stava lasciando spazio a una più tiepida primavera. Qualche piccolo mammifero era uscito dal letargo e si apprestava a ricercare un compagno per la stagione degli amori e lo stesso valeva per i volatili che spiccavano il volo, librandosi nell'aria contro l'azzurro del cielo. Il loro canto d'amore, l'annuncio della nuova stagione, inondava le colline verdeggianti della contea.

Harry era tornato a casa subito dopo essere stato allontanato da Hermione. Non aveva più alcun senso restare a Londra, dove ogni cosa ricordava lei. Ormai Londra, per quanto grande, era diventata troppo piccola in quel momento per ospitare entrambi. Per questo motivo aveva fatto i bagagli, salutato Oscar ed era tornato nell'Hertfordshire. I suoi genitori erano stati molto sorpresi di rivederlo, ma lo avevano accolto senza fare domande. Grazie al cielo avevano entrambi il pregio di non fare troppe domande ed Harry ne fu sollevato. Tuttavia si accorsero perfettamente che c'era qualcosa di diverso nel loro unico figlio. Harry sapeva che non era tanto una questione di cambiamento, quanto piuttosto di mancanza. Gli mancava qualcosa. Era fuggito, sì, da Londra, ma il suo cuore era rimasto lì, tra le mani di Hermione. L'aveva capito quando, pochi giorni dopo il suo ritorno a casa, si era seduto al pianoforte per suonare, senza però riuscirci, perchè dentro di lui albergava ora il silenzio: immane e straziante, il silenzio dentro il suo cuore lo tormentava. Quello stesso silenzio che una volta amava, fedele compagno nelle sue esecuzioni, ora albergava dentro di lui e lo detestava.

Tuttavia Harry non ne fu affatto sorpreso: sapeva bene che Hermione, entrando nella sua vita e nel suo cuore, aveva preso il posto della musica. Lei ora era a Londra e solo lì Harry avrebbe potuto ritrovare la scintilla che ispirava la sua arte.

Il problema era che non sarebbe mai tornato a Londra. Neanche per tutto l'oro del mondo. Lì aveva imparato ad amare, ma anche ad odiare. Perciò avrebbe seguito il consiglio che gli aveva dato Hermione nella sua lettera: non l'avrebbe più cercata.

Chissà che prima o poi non avrebbe ritrovato la musica da qualche altra parte. Per questo ogni giorno usciva e cavalcava in posti sempre nuovi alla ricerca di una nuova ispirazione, ma sembrava che niente riuscisse a ispirarlo come prima. Né un paesaggio illuminato dalla rosea luce dell'alba, né il placido scorrere di un fiume. Niente di tutto ciò era bello come prima.

Quella mattina Harry aveva optato per la riva del fiume Lee. Si era sdraiato sull'erba e osservava con tranquillità la natura che lo circondava, ma ogni cosa riportava la sua mente a Londra, da Hermione e quando questo accadeva il suo cuore perdeva un battito e lui odiava se stesso perchè non doveva pensare a lei così teneramente.

All'improvviso un lieve rumore proveniente proprio dal fiume attirò la sua attenzione. Harry sollevò il busto e guardò attentamente una piccola increspatura dell'acqua: sembrava un tronco d'albero che galleggiava. Poi spuntarono due lontre che, rapide ed agili, si arrampicarono sul tronco. Avevano tutto il pelo bagnato, le zampette corte e due occhietti scuri di una dolcezza estrema. Una delle due lontre cominciò a leccare il muso dell'altra ed Harry sorrise. Era circondato da amore: anche la natura sembrava che gli stesse consigliando di tornare ad amare, ma non poteva farlo perchè non ne era più capace.

Così, stanco di quelle visioni, Harry si alzò, salì sul suo cavallo e tornò a casa.

Mentre stava raggiungendo la sua meta, vide una carrozza molto elegante partire e allontanarsi dalla modesta tenuta dei Potter. Harry la guardò per qualche istante, chiedendosi a chi mai potesse appartenere quel mezzo, dopodichè affidò il cavallo allo scudiere ed entrò in casa. Dovevano esserci degli ospiti perchè i suoi genitori erano in salotto. In effetti era proprio così e Harry le riconobbe subito: erano la signorina Ginevra Weasley e la sua istitutrice, la signorina Mary Turner. La signorina Weasley era una giovane ragazza di appena diciott' anni: aveva capelli rossi e occhi azzurri, era poco più bassa di lui e il viso era cosparso di lentiggini. In generale era una giovane molto graziosa, ma i suoi modi, per i gusti di Harry almeno, erano decisamente troppo affettati. Da quando era tornato da Londra, la signorina Weasley veniva spesso a trovarli e altrettanto spesso sua madre Lily si recava a casa sua, non molto lontano da loro. Harry conosceva fin troppo bene quale fosse l'intento. Esponendo continuamente la fanciulla a Harry, sperava che un giorno lui potesse improvvisamente innamorarsi di lei, senza sapere che i suoi tentativi erano vani.

Harry, caro, sei tornato!” esclamò sua madre, notandolo nell'ingresso.

Harry entrò nel salottino.

Buongiorno madre, padre.- esclamò, rivolgendo poi un inchino alle due signorine- Buongiorno anche a voi, signorina Turner, signorina Weasley.”

Buongiorno, signor Potter.” salutò Mary Turner, mentre Ginevra gli rivolgeva un gran sorriso.

Hai fatto una buona passeggiata?” domandò sua madre.

Harry annuì guardandola: “Sì, grazie.”

Sapete, signorina Weasley, da quando è tornato da Londra, Harry esce tutte le mattine a cavallo. Ama stare nella natura.”

La natura è meravigliosa, signora Potter. Vostro figlio non potrebbe compiere attività più salutare.” commentò Ginevra, guardandolo di sottecchi, mentre Harry si sedeva accanto alla madre.

Oh, questo è assolutamente vero. Ringrazio ogni giorno il cielo per avermi regalato un figlio con passioni così sane. La musica, la natura... Peccato solo che sia così silenzioso, ultimamente.”

Cosa vi accade, signor Potter?” domandò Ginevra interessata.

Harry sorrise fra sé: “Niente di importante, non state a preoccuparvi, signorina Weasley!”

Avete forse lasciato questioni irrisolte a Londra?” intervenne la signorina Turner.

Questioni irrisolte? Come...Hermione?

Hermione che gli sorrideva, lo abbracciava, baciava e sospirava il suo nome...

Harry scosse il capo per scacciare quel pensiero.

Irrisolte dite? No, non direi proprio.”

A proposito di Londra, Harry...- disse Lily-... per pochi minuti non hai incontrato la nuova proprietaria della tenuta appartenuta alla signorina Middleton, pace all'anima sua.”

Harry sospirò, decisamente poco interessato all'argomento: “Chi?”

Avete presente la vecchia signorina Ellie Middleton?” domandò Ginevra.

Sì, me la ricordo, ma non è morta?”

Esattamente. È morta poco prima del tuo ritorno, caro. -spiegò Lily- Nel suo testamento ha lasciato la tenuta a una nipote di cui non ha più saputo nulla per tanti anni. Pare però che circa un mese fa il suo notaio sia riuscito a rintracciare l'erede, a Londra.”

Oh...buon per lei. È venuta qui a presentarsi?”

Lily annuì: “Sì. È una giovane molto carina e cortese.”

Indubbiamente è così, ma qualcosa nel suo viso non mi ha convinto. Sicuramente si trascurava molto, avete notato che aspetto particolare? Chissà che vita aveva a Londra, con tutti quei divertimenti, le feste...” esclamò Ginevra, sprezzante.

Harry roteò gli occhi al cielo: detestava quel modo di pensare tipico delle persone che abitavano in campagna, basato su sciocchi pregiudizi.

E dite, signor Potter, voi l'avete mai incontrata a Londra?”

Io? Scusate, signorina, come avrei potuto incontrarla? Londra è talmente grande e io ho incontrato ben poche persone di cui ricordi viso e nome.” rispose Harry.

Beh, ma Harry, la signorina ha lasciato una lettera per te.” affermò tranquillamente Lily.

Fu come se il tempo si fosse fermato e tutti in quella stanza sembravano ora immobili agli occhi di Harry. La sua mente era concentrata sulla risposta della madre. Una signorina di Londra che aveva consegnato una lettera per lui.

Dov'è la lettera?” chiese, scattando in piedi.

La madre gli rivolse uno sguardo del tutto sorpreso, così come i presenti: “È nell'ingresso.”

Perchè il suo cuore aveva cominciato a battere così rapidamente tutto d'un tratto? Non era sicuro fosse lei. Non poteva essere lei!

Grazie, madre. Con permesso.”

Ogni fibra del suo essere era impaziente e prima che se ne accorgesse Harry stringeva la lettera fra le mani. La soppesò: era una busta leggera e normalissima, senza alcun segno. Con mano tremante la aprì, ma dentro non vi era alcuna lettera. Poi lo scorse. Anzi, la scorse. Una viola. Una violetta bella, fresca e profumata. Harry la prese facendo molta attenzione e la avvicinò al viso, inspirando il suo profumo delicato.

Hermione.

Solo lei avrebbe potuto inviargli una violetta.

In quel momento ogni più piccolo ricordo legato a lei si affollò nella sua mente, lasciandolo stordito per alcuni istanti. Pensava di odiarla, di non volerla più vedere. Ma ora quel fiore, quella piccola speranza di rivederla, lo faceva fremere di desiderio.

Madre, come avete detto che si chiamava la signorina?” domandò Harry, tornando per un istante nel salotto.

Non l'ho detto, Harry. Comunque se non ricordo male il suo nome era Hermione Granger.”

Senza congedarsi Harry lasciò il salotto e salì in camera sua, ignorando i richiami di sua madre.

Hermione era stata a casa sua, aveva toccato il divano del suo soggiorno, la stessa busta che teneva in mano lui in quel momento. Tuttavia Harry non avrebbe dovuto essere così turbato. Lei lo aveva allontanato dalla sua vita dopo averlo ingannato. Gli aveva fatto credere che era diversa dalle altre perdute, che cercava anche lei l'amore come lui. Invece alla prima occasione aveva gettato tutto all'aria, spezzandogli il cuore. Ora era bastato quel piccolo fiore a mandarlo nuovamente in crisi. Non che lui avesse mai superato la delusione. In fondo anche se si era allontanato da Hermione pensava sempre a lei in ogni momento della giornata e soltanto chi ha il cuore malato pensa ossessivamente a una persona (1).

Pensando a lei si affollavano nella sua mente tante di quelle domande che Harry non sapeva proprio di quale avrebbe voluto ottenere una risposta nel più breve tempo possibile. Sua madre Lily l'aveva chiamata signorina Granger, il che significava che non era sposata, allora che fine aveva fatto il barone Malfoy? Inoltre ora si era trasferita nell'Hertfordshire, perciò aveva davvero lasciato Londra e il Red Heaven per sempre?

E soprattutto cosa avrebbe dovuto fare ora lui? Cercarla oppure no? Erano dubbi che lo assillavano costantemente da mattina a sera e lo tormentavano anche di notte, impedendogli di dormire serenamente. Una parte di lui sarebbe corsa da lei, senza pretendere spiegazioni. Era quella parte di Harry che era rimasta affascinato da lei dal primo momento, che aveva notato l'estrema dolcezza dei suoi occhi ambrati e si era lasciata inebriare dal su profumo. Poi c'era anche la parte più razionale, quella che si era innamorata sinceramente di lei, ma solo dopo averla conosciuta più a fondo e aver scoperto che animo puro si celasse in lei. Tuttavia proprio in quel momento gli stava consigliando di tenere a freno il suo istinto, perchè non sapeva cosa era accaduto a Hermione e avrebbe potuto restarne ancora una volta scottato.

Le sue battaglie interne continuarono per diversi giorni fino a quando tutte le risposte che desiderava arrivarono esattamente tre giorni dopo e non nei panni di chi si aspettava lui.

Il signor Weasley?” ripetè Harry, dopo che sua madre lo aveva raggiunto nella sua camera per annunciargli una visita.

Da pochi minuti si era seduto al pianoforte cercando disperatamente di provare a suonare quelle Dodici variazioni sul tema di “Ah vous dirai-je maman” (2) di Mozart che una volta Hermione gli aveva chiesto di suonare per lei, ma ricordare il modo in cui lei aveva assistito all'esecuzione, seduta accanto a lui e come si era commossa rendeva solo tutto più complicato.

Sì. Non è uno dei tuoi amici di Londra?”

C-certo.”

Devo farlo accomodare in salotto?”

Harry annuì titubante: “S-sì...grazie, madre.”

Sebbene si trattasse solo di Ron, Harry era impaziente, ma si trattenne un istante in camera sua: se l'avesse raggiunto avrebbe sicuramente ottenuto le risposte alle domande che si era posto. Da una parte preferiva non voler sentire nulla di tutto ciò, in quanto le notizie potevano essere crudeli. D'altra parte c'era una remota possibilità che ciò che Ron aveva da comunicargli fosse positivo per lui e quella possibilità, seppur piccola, Harry la percepiva come qualcosa di molto forte. Infine egli si decise a scendere.

Quando Harry giunse in salotto, riconobbe l'amico anche di spalle per quei capelli rossi...un marchio inconfondibile.

Ron?”

Buongiorno, Harry!”

Buongiorno a te. Che bello rivederti!” esclamò entusiasta.

Harry gli ando incontrò, porgendogli la mano destra, che Ron strinse calorosamente.

Grazie. Anche a me fa piacere rivederti.”

Accomodati, ti prego.”

Harry gli indicò un divano e Ron seguì l'invito.

Faccio portare del tè?”

No, grazie! Preferirei andare a parlare in un altro posto però.”

Harry sbattè le palpebre sorpreso: “Sì, d'accordo. Facciamo una passeggiata considerato che è una bella giornata?”

Perfetto!”

Fu così che i due giovani uscirono sul retro della casa e presero a camminare tra le siepi del giardino con splendide aiuole fiorite perfettamente curate dalla signora Potter.

Allora...come va?” chiese Harry.

Tutto a posto. Tu?”

Io? Sì, sto bene.”

Ron gli rivolse un lungo sguardo indagatore ed Harry chinò il capo perchè, in fondo, sapeva che lui avrebbe capito che non stava affatto bene solo guardandolo negli occhi.

Certo. È per questo che non sei andato a trovarla? Perchè stavi bene e non ti importava più niente di lei, vero?”

Cosa puoi saperne tu di quello che ho passato io?- sbottò Harry talmente irritato da fermarsi per un istante- Lei mi ha ingannato, sono stato la sua vittima, lei mi ha calpestato e ha spezzato il mio cuore!”

Sei solo uno sciocco, Harry. Non hai capito niente di Hermione. Eri sicuro di conoscerla, ma non è così. In realtà lei ha fatto solo il più grande gesto d'amore.”

Harry preso in contropiede lo fissò perplesso.

Cosa stai dicendo? Cosa ha fatto Hermione?”

Ha solo considerato la tua vita più importante della sua.”

Harry riprese a camminare: “Ti prego, sii più chiaro.”

Immagino tu abbia sentito parlare della signorina Granger che si è trasferita nella tenuta della signorina Middleton?”

Harry annuì, teso.

Signorina, Harry, non baronessa Malfoy. Non c'è mai stato nessun matrimonio per Hermione!”

Ma lei disse che...” disse lui evidentemente confuso.

Parole, solo parole per salvarti la vita.- sbottò Ron- Malfoy aveva scoperto la vostra relazione e l'ha ricattata.”

Ricattata? Come?”

Se lei non ti avesse allontanato e non fosse diventata la sua amante, Malfoy avrebbe raccontato tutto al conte Spencer e lui ti avrebbe certamente reso la vita un vero inferno . È per questo che Hermione ti ha lasciato.”

Fu come se la terra sparisse da sotto i piedi. Ora tutto tornava, il modo in cui lei l'aveva lasciato con una semplice lettera: lei era sicura che Harry non l'avrebbe mai accettato e che sarebbe andato da lei. Perciò si era fatta trovare tra le braccia di Malfoy, per ferirlo in modo irreparabile e così ferito lui l'avrebbe abbandonata, come lei desiderava. Harry si coprì il viso con le mani. Provava una tale vergogna di se stesso, che trovava insopportabile la presenza di Ron in quel momento.

Ma...questo significa che... è rimasta al Red Heaven quando sono partito da Londra?”

Certo!”

E come ha fatto allora a liberarsi adesso?”

Ron si guardò le mani e inspirò profondamente prima di rispondere: la sua espressione però molto distaccata.

Sei sicuro di volerlo sapere? Non è affatto piacevole!”

Proprio perchè non lo è, ora lo voglio sapere!”

Bene! Allora...quando te ne sei andato da Londra, Hermione ha continuato a sottostare al ricatto del barone Malfoy per un paio di mesi. Fintanto che lui non si è stancato di lei. Una volta che è riuscito a dimostrare a se stesso che poteva ottenere tutto ciò che voleva, ha giustamente pensato di rinunciarci. Senza dire nulla a Hermione, ha spifferato la vostra breve relazione al conte Spencer. Il conte è andato su tutte le furie. Una sera è giunto al Red Heaven e come suo solito è salito in camera di Hermione. Io stavo aspettando in salotto la mia esibizione, quando ho cominciato a sentire dei colpi dal piano di sopra. All'inizio non vi ho fatto molto caso, c'è un sacco di gente strana che frequenta quel posto, ma poi le urla di Hermione mi hanno fatto sobbalzare e senza pensarci due volte sono corso di sopra. Quando ho aperto la porta della camera di Hermione sono rimasto assai turbato da quanto mi si è presentato davanti. Quel farabutto...- disse Ron, stringendo i pugni con forza-...la stava picchiando con schiaffi e il suo bastone da passeggio. Hermione era a terra, rannicchiata. Nel suo sguardo vi era un terrore che non avevo mai visto. Per non parlare di come lui l'aveva ridotta. Aveva un labbro che perdeva sangue e si teneva una mano stretta al petto.”

Non parli sul serio...” mormorò Harry, arrestando nuovamente la sua passeggiata e fissandolo impietrito.

Ti avevo avvertito che non sarebbe stato piacevole. Comunque non hai visto Hermione tre giorni fa. Porta ancora i segni di ciò che le è accaduto.”

Harry si portò le mani fra i capelli. Non poteva credere a ciò che gli stava raccontando Ron e cominciò a odiare la capacità di immaginazione dell'essere umano: perchè mentre Ron parlava, Harry riviveva quei momenti nella sua testa e il solo pensare che qualcuno avesse fatto del male a Hermione, che l'avesse picchiata con brutale violenza gli stava annebbiando la mente. Sapere che lei avesse sopportato tutto ciò da sola senza di lui, anzi abbandonata anche da lui era qualcosa di straziante.

A quel punto, non mi importava più che l'uomo che avevo di fronte fosse un nobile molto potente di Chelsea. Mi sono frapposto tra lui ed Hermione e l'ho fermato con tutta la forza che sono riuscito a raccogliere. L'ho scaraventato fuori dalla camera di Hermione. Nel frattempo anche Iris era arrivata, richiamata dalle sue urla, ma non sembrava aver alcuna intenzione di rimproverarlo. Ho capito con disgusto che se l'avessi lasciata lì, quel vile sarebbe tornato e l'avrebbe uccisa con altra violenza. Perciò ho costretto Hermione ad alzarsi. Aveva un polso rotto, ma camminava ancora con le sue gambe. Sono uscito con lei senza badare alle parole di Iris che minacciava di licenziarmi e l'ho portata a casa dei miei genitori. Abbiamo chiamato un medico che le ha prestato le prime cure. Poche settimane dopo è giunto al Red Heaven un notaio dell'Hertfordshire, tale signor Watson dello studio Martin & Watson. È stato accolto da Coreen. Lui ha chiesto subito dove poteva trovare Hermione Jane Granger e lei gli ha detto che poteva trovarla a casa mia. Si è presentato come il notaio della signorina Ellie Middleton. Quando le ha raccontato che era l'erede della defunta signorina, io ho capito che si stava riferendo alla signora presso cui lavorava Luna, così Hermione mi ha chiesto se potessi accompagnarla.”

In effetti...- disse Harry, ancora sconcertato da quanto Ron gli aveva appena raccontato-... mi ricordo che mi aveva confidato di avere dei parenti in questa zona.”

Esatto. La signorina Middleton, pur non avendo sue notizie da anni, l'ha sempre creduta insieme alla zia di suo padre, ma l'ha nominata unica erede della sua tenuta e del patrimonio. La madre di Hermione era una delle sue più care nipoti e l'anziana signorina era molto affezionata anche a lei. Così alla sua morte, il notaio si è messo alla ricerca di Hermione. Ha cominciato dalla vecchia casa di Hermione in cui abitava con la sorella di suo padre. Pagando profumatamente la zia, il signor Watson è riuscito a sapere che Hermione era stata venduta anni prima in un bordello di Whitechapel, poi era stata trasferita al Red Heaven e ora siamo qui.”

Perchè allora non è venuta subito da me?” domandò Harry, sconcertato.

Secondo te si sarebbe fatta vedere da te in quello stato? Con i lividi su tutto il corpo e un labbro gonfio?”

No, hai ragione.- disse lui, coprendosi il viso con le mani- Che stolto sono stato!”

Sì, infatti, ma non ti biasimo. Lei si è informata, è venuta a sapere da Luna che tutte le mattine esci di casa per fare una lunga passeggiata e ne ha approfittato per venire a casa tua proprio in quell'orario. Una volta tornata a casa mi ha raccontato di aver incontrato i tuoi genitori e due signorine vostre ospiti, ma anche che ti aveva lasciato una lettera.”

Non era proprio una lettera, ma il messaggio era chiaro.”

E cosa hai intenzione di fare adesso?”

C'era solo una cosa che poteva fare per se stesso e per Hermione, per porre rimedio a ciò che aveva fatto...o meglio non aveva fatto.

Portami da lei!”

 

 

 

 

(1)-Citazione da X-1999, manga delle Clamp.

(2)- Mi ero dimenticata di specificarlo nel capitolo in questione, comunque per chi non le conoscesse sono le variazioni su quella melodia conosciuta in tutto il mondo come “Twinkle twinkle little star” o “Brilla brilla stella d'or”.

 

 

 

 

 

A questo punto siamo a solo un capitolo dalla fine...mi sa che ce la faccio entro il 13!!^_^

L'epilogo si intitola “Saved” e ho preparato anche una sorpresina da abbinare!

Grazie a chi ha recensito, a mamogirl e Origin753!

Alla prossima

kia85

 

   
 
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