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Autore: JosephineGreen    11/12/2011    2 recensioni
Il seguito di Veronica Mars come lo vedo io.
Genere: Commedia, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Veronica, per l’ennesima volta, rispondimi! Sono sicura che parlare un po’ non può farti altro che bene. Rispondi!”
Era il terzo messaggio in segreteria nell’arco di venti minuti. Di una cosa Veronica era certa: Marta non era una che si dava per vinta. Ma adesso aveva altro a cui pensare.
Aveva quasi calmato i nervi e chiarito le idee quando dei fari illuminarono la sua schiena e la strada dietro di sè. La ragazza si voltò, osservando inorridita chi le stava vendendo incontro.
-Chi non muore si rivede bionda!- esclamò l’uomo con un sorriso baldanzoso stampato in faccia.
-In una scala da uno a dieci in cui l’uno è occupato dalle persone di cui ho bisogno e dieci da quelle che avrei voglia di fucilare, tu occupi un bel nove e mezzo amico, quindi sparisci!-
-Nove e mezzo?- ridacchiò l’uomo avvicinandosi di più a Veronica- Pensavo di valere di più per te mia cara?-
-Ho detto sparisci, Vinny!-
-Per quanto mi faccia piacere rivederti, questa non è una visita di cortesia. Giù alla centrale abbiamo bisogno di aiuto, e chi meglio di Veronica Mars può darcelo?!-
Veronica sorrise.
-Aiuto? Che c’è, non riuscite e trovarvi le stringhe?-
Il nuovo sceriffo si protese in una risata forzata di circa 30 secondi, per poi ritornare serio tutto d’un colpo.
-Veramente, una serie di quattro omicidi, ma forse potrebbe non interessarti.- sospirò l’uomo mentre, a passo molto lento, si ridirigeva verso la berlina.
-Una serie di quattro omicidi?!- esclamò la ragazza sussultando-Impossibile! Lo saprei se ci fossero stati quattro omicidi consecutivi, e di sicuro avrei trovato il colpevole prima che voi foste riusciti a richiudervi la zip dei pantaloni!-
-Piccola presuntuosa che non sei altro! Ascolta prima di sputare sentenze! Non ho mai detto che questi quattro omicidi si siano svolti in periodi vicini.-
-Ma di che diavolo stai parlando?-
-Seguimi in centrale e capirai, testarda di una ragazzina!-
Veronica esitò qualche secondo prima di salire nella sua macchina e seguire lo sceriffo nella strada verso la centrale. Collaborare con Vinny Van Lowe?  Ma che diavolo stava facendo?
 
 
A pochi kilometri di distanza, Marta era appena salita nell’ascensore del Neptune Grand. Doveva parlare con qualcuno di quello che era appena successo, e riteneva che Logan fosse la persona migliore per farlo, anche se probabilmente Veronica non la pensava allo stesso modo.
L’ascensore si fermò e le porte metalliche si spalancarono per aprire la vista ad un lungo corridoio. Marta uscì, e, conoscenso ormai bene la strada, si avviò verso la stanza di Logan e Dick.
Bussò. Nesuna risposta.
Aspettò qualche secondo per riprovare, ma ancora niente: la cosa cominciava a darle sui nervi.
Rovistò nella borsa fino a trovare il cellulare e compose il numero di Logan velocemente.
Non era raggiungibile, probabilmente spento, dove poteva essere a quell’ora del martedì notte?!
Digitò il numero di Dick.
Squillava.
-Pronto?-
-Dove diavolo siete?-
-Che intendi?-
-Tu e Logan! Dove siete?-
-Qua a casa ovviamente!-
-Oh, davvero? E allora perchè ho bussato più volte ma nessuno ha riposto?-
-Oh, allora eri tu?-
-Eh si.-
-Mi dispiace tanto Marta, ma non ne avevo idea!-
-Si Dick, amiamo tutti molto i convenevoli, ma ti dispiacerebbe venirmi ad aprire?-
-Ma, io veramente...-
-Cosa?-
-Sarei in compagnia...-
Marta si blocco diventando terribilmente rossa.
-Oh cielo Dick, scusa, non ne avev idea... Io non... Davvero dovevo dire una cosa importante a Logan ma... Oh cielo che imbarazzo! Credo che è meglio che vada..-
-No, non andare! Ti vengo ad aprire alla porta, aspetta.-
La comunicazione si chiuse.
“E’ con una ragazza! Che idiota che sei, come hai potuto non pensarci?! Che figura!”
Mentre l’imbarazzo sembrava non poter essere maggiore, Dick aprì la porta: aveva la maglia indossata alla rovescia. E come era prevedibile, l’imbarazzo salì ancora di più.
Si fissarono per qualche secondo e poi la ragazza distolse lo sguardo, superando l’amico ed antrando nell’appartamento. Non si guardò intorno come faceva di solito, perchè aveva paura di trovarsi faccia a faccia con la ragazza di Dick, ma si precipitò subito nella stanza di Logan, sbattendosi la porta alle spalle.
Il ragazzo si svegliò.
-Dick, santo cielo, non devi farmi i resoconti delle tue scappatelle ogni volta!-
Ma facendo scattare l’interruttore della luce si rese conto che non era con l’amico che stava parlando.
-Marta, che diavolo ci fai qui a quest’ora?!- esclamò cercando di coprirsi con il lenzuolo.
La ragazza si sedette sul letto ricomponendosi.
-Ti devo parlare di una cosa importante.-
Logan si infilò velocemente una maglietta posata per terra vicino a lui e ascoltò con attenzione.
Nella stanza accanto una ragazza stava trafficando in cucina, cercando di prepararsi un panino indossanto soltanto la lingerie.
-Credo proprio che dovresti andare.-
-Mi liquidi così Dick?- domandò la ragazza con voce spavalda, voltandosi a guardarlo.
-Io, bhe no, ma lo sai com’è...-
-Senti come ti pare, mangio un panino e me ne vado, contento?-
-E dai, non fare così Madison!-
Madison scansò il ragazzo che stava cercando di abbracciarla.
-Un panino, ok?-
Dick fece spallucce, si sistemò la maglia per poi buttarsi sul divano per guardare la tv. Dio quella ragazza glien’aveva combinate di tutti i colori e lui continuava puntualmente a rivederla; anche se stasera qualcosa l’aveva bloccato: l’arrivo di Marta.
Non appena nella mente del ragazzo comparve questo pensiero, Logan e Marta uscirono dalla stanza discutendo animatamente.
-Non farne una questione di stato Marta, a Veronica cose di questo genere succedono ogni giorno, vedi di farci l’abitudine-
-Adesso non comportarti come se non te ne importasse niente, non sei un grande attore amico!-
-Logan, non pensavo ti piacessero le rosse!-
Marta arrossì violentemente rimanendo imbambolata davanti alla figura di Madison Sinclair in lingerie.
-Allora, il gatto ti ha mangiato la lingua tesoro?-
-Io credo... Penso di dover... Insomma, è tardi!- esclamò in difficoltà Marta, girando su se stessa e camminando a grandi passi verso l’uscita. Dick tirò un sospiro.
-Non è rossa!-
 
“Stupida idiota, stupida, stupida idiota! Perchè? Hai sempre la risposta pronta, perchè stavolta no? C’erano miliardi di cose che avresti potuto dire e l’unica che ti viene fuori è un balbettio confuso che ti fa sembrare una ritardata?! Questo si che è un bel colpo alla tua autostima, grazie sciacquetta in lingerie!”
  
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