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Autore: Raen91    12/12/2011    1 recensioni
Sclero delle 00:21.
One-Shot fantasy giunta nella mia mente per puro caso, spero possa piacere a qualcuno, è breve e prende pochi minuti del vostro tempo!
Fatemi sapere che ne pensate!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sarà una passeggiata questa Quest!
 
 
Forse era stata la pazzia più grande del mondo, o forse no… sta di fatto che adesso si trovavano mano nella mano affacciati sull’abisso dell’infinito.
Settimane prima
-Sei uno stupido!- Gli stava dicendo gettandogli addosso una borsa a tracolla ridendo.
La guardò di sottecchi con un sorriso sornione. – E se anche lo fossi?-
Lei riprese a ridere, di una risata che gli scaldò il cuore in un modo che aveva dell’incredibile.
-Smettila di pensare così rumorosamente e in modo così sdolcinato! Mi farai venire il diabete!-
Lei era la classica maschiaccio irruente e lui il solito romanticone non ricambiato.
Era una situazione strana la loro, lui la amava, lei no… anzi, non si sapeva, ormai si era rassegnato al fatto che lei sapesse del suo amore, ma ne fosse del tutto insofferente, non aveva nemmeno il tatto di far finta di non leggere i suoi pensieri.
Arrossì prontamente, come il temerario giovane che era! Si vergognava di questa sua debolezza! Si vergognava di non essere in grado di nascondere i sentimenti che provava e  i propri pensieri erano difficili da acquietare… quando poi erano così forti…
-Va bene, va bene! Scusa, ma non posso farci niente se i tuoi pensieri sembrano delle grida nella mia testa.-
I loro sguardi si incontrarono e il cuore si mise a battere furiosamente come un tamburo, che potesse sentirlo?
-Sentire che?- Chiese la ragazza che NON si faceva mai gli affari degli altri.
-Vuoi farla finita?!- Le chiese in un attimo di frustrazione. –Viaggiare con te è come tirarsi una zappata sui piedi!-
-Se non mi volevi qua con te non avresti dovuto parlarmi della fonte della vita eterna! E non avresti dovuto chiedermi di accompagnarti!- Poi rese la sua voce più stridula scimmiottandolo.
Dai!- Cominciò con quella ridicola vocina –Vieni con me! Ci divertiremo e i tuoi poteri potrebbero essere mooolto utili! Oltretutto potrebbe essere un’ottima Quest!!-
Continuò con la sua bellissima voce normale –Ma poi dico! A cosa ti serviranno mai i poteri di una quasi-strega??!- sospirò frustrata –Se non avessi parlato di Quest…- terminò la sua frase con un sussurro come se si fosse fatta pensierosa.
Ed eccolo lì, l’argomento dove andavano sempre ed irrimediabilmente a parare.
Ljuana era una strega, anzi, una quasi-strega, che non era mai stata ammessa alla Grande Congrega, perché le mancava una qualche percentuale di sangue stregonesco, pare che l’unico modo per entrarvi senza il diritto di sangue fosse di completare una Quest… o il riuscire a compiere un incantesimo da vera strega, ma intendiamoci: era una completa schiappa (ma odiava sentirselo dire) e quindi tale opzione era stata esclusa. Era un maschiaccio, ma soffriva irrimediabilmente di complessi di inadeguatezza…
-Hai finito di cianciare? Rimettiamoci in marcia che mi sembra la cosa migliore, prima arriviamo e prima torniamo. - Le disse questo e lei lo guardava con i suoi bellissimi occhi viola come se volesse bruciarlo. Il suo sguardo gli trasmetteva una sensazione di disagio e sfarfallìo allo stomaco: quanto l’adorava!
Ljuana storse la bocca in una smorfia. –Andiamo… prima che vomiti sui tuoi piedi.-
Lo precedette sulla strada e lui la seguì.
-Potresti essere un po’ più di compagnia però! Insomma… abbiamo leghe e veglie intere da affrontare!-
Quella sbuffò. –Appunto, sarà dura! Conserva le energie per il viaggio, invece che per importunare me!-
Quello fu il suo turno di sbuffare. –Sarà una passeggiata questa Quest!-
 Presente
Non poteva crederci, il viaggio doveva essere dei più semplici: avrebbe garantito a Ljuana l’entrata nella Congrega e a lui un posto nel suo cuore! Avrebbe dovuto pensarci, se fosse stato così semplice l’avrebbe fatto chiunque ed ora erano bloccati là, a qualche metro dalla fonte, sospesa sul baratro e collegata alla terra da un piccolo ponticello dall’aspetto instabile poco lontano da loro, ma comunque difficilmente raggiungibile a piedi… ci voleva tempo, pazienza ed un certo sangue freddo: in qualsiasi momento rischiavano di cadere.
 Come aveva potuto essere così stupido!?
-Sì, lo sei… Sarà una passeggiata… MA PERFAVORE!-
La sua voce tremolava per la paura, mentre gli stringeva la mano con fare convulso e i loro piedi si muovevano pian piano lungo la sporgenza: un baratro infinito si presentava ad un passo (letteralmente) da loro!
Si fermò e chiuse un attimo gli occhi. Deglutì per poi riprendere ad avanzare. Ormai erano là e sebbene avesse suggerito più volte di tornare indietro Ljuana non  ne aveva la minima intenzione, solo un attimo prima gli aveva detto: - Fa’ come vuoi, ma se concludo questa Quest posso entrare nella Congrega e non mi tirerò indietro perché tu sei spaventato come una donnicciola!-
Ah! Santa pazienza e lui come poteva farle capire che aveva a cuore solo la sua incolumità?! Sarebbero morti!
All’improvviso un rombo cominciò a provenire dalle viscere e potè sentire l’altra irrigidirsi.
La terra prese a tremare con violenza e molti massi cominciarono a cadere a poca distanza da loro distruggendo il tratto del piccolo ‘stradello ’ che avevano già percorso.
Ljuana sussultò quando un masso cadde così vicino da sfiorare il braccio del giovane.
Gli strinse più forte la mano.
La guardò negli occhi, il suo sguardo era deciso e non vi lesse alcuna intenzione di mollare l’impresa.
Deglutì di nuovo –Và avanti, muoviti, non voglio morire per la tua stupida Quest!-
Lei gli sorrise scostandosi un riccio bruno dal viso pallido e madido di sudore. – Non me lo faccio ripetere due volte!- E riprese ad incedere sebbene il terreno tremasse anche in quel momento.
Poi lo vide: l’altare che vacillava sul vuoto cominciò a dondolare pericolosamente e parte della preziosa acqua cominciò a sbordare all’esterno perdendosi nell’infinito del baratro brillando come diamante prima di finire nel buio.
-Guarda!- Le gridò facendole notare che non c’era tempo da perdere.
La sentì trattenere il respiro ed un attimo dopo gli lasciò la mano.
-Vado avanti da sola, tento di raggiungerla prima che sia troppo tardi, tu raggiungimi con calma!-
Detto questo partì con una velocità ed un’agilità non sue, probabilmente frutto di un qualche incantesimo di base e la vide arrivare in prossimità del ponte… ma… il terreno stava per cedere di fronte a lei!
Fece un passo avanti –Ljuan-!- Ma non potè finire che il piede in fallo l’aveva messo lui, l’agitazione e la fretta gli avevano giocato un grosso tiro che gli avrebbe costato la vita.
La vide fermarsi per poi voltarsi… almeno lei si sarebbe salvata.
Chiuse gli occhi, non voleva vedere la morte che lo salutava inclemente, no! L’ultima cosa che avrebbe visto da vivo sarebbe stata la sua dolce Ljuana sana e salv-…
-Ma perfavore!- Una mano afferrò il suo polso, aprì gli occhi e la vide sorridergli nello sforzo di sorreggerlo.
Ma come aveva fatto ad arrivare così in fretta da lui, era già lontana quando si era accorto di avere un piede in fallo.
-Ho… usato un incantesimo superiore sulla distorsione dello spazio e del tempo…-
Sbalordito guardò la fontana: Non c’era più.
-è caduta quando hai messo il piede in fallo…- Il suo braccio cominciava a tremare dallo sforzo e con un unico e potente strattone lo tirò su al ‘sicuro’ al suo fianco.
La terra non tremava più, ma lui si sentiva comunque come se quella tremasse ancora.
Non c’era riuscito, non sarebbe mai entrato nel suo cuore.
Sentì una mano sicura afferrargli il volto e poi un paio di labbra carnose che cercavano le sue fino a ricongiungersi in un bacio che sapeva di necessità e di rivelazione.
Quando si staccarono la guardò ad occhi aperti meravigliato: era rossa come un pomodoro.
-Sei uno stupido, non importava che tu gridassi, perché capissi che qualcosa non andava! Io ti leggo nel pensiero, sapevo di star per mettere il piede in fallo prima di te! Quando ti ho visto cadere… sei uno stupido Himel!!- E dicendogli così gli tirò uno scappellotto, ma lui nemmeno se ne accorse, era ancora a bocca aperta, poi si riscosse. –E la tua Quest?!- chiese con apprensione.
Quella alzò le spalle. –Diciamo che ho deciso di salvare te… piuttosto che terminarla…-
Le sue parole gli scaldarono il cuore, ma il pensiero che la magia appena usata da lei fosse stata sprecata per salvare lui invece che prendere l’acqua lo fece sentire in colpa…
-Himel! Per una volta hai pensato una cosa giusta! La magia che ho usato prima era una magia superiore, non mi era mai riuscita…-
Lui la guardò inizialmente senza capire, poi le sorrise comprendendo.
-Non hai bisogno di completare la Quest! Hai compiuto una magia superiore! Una magia che solo una vera strega poteva eseguire!-
-Sono… nella Congrega…- Non riusciva a capacitarsene, la gioia che adesso provava nel petto era superiore a quella di chiunque altro, le afferrò il viso con foga e la baciò.
Lei ricambiò.
Tutto sommato sebbene la Quest non fosse andata come doveva andare un posto nel suo cuore se lo era guadagnato, ma era dovuto quasi morire per questo! Probabilmente l’avrebbe fatto altre mille volt-
-Falla finita di pensare a queste cose o ti butto nel baratro con uno spintone.- Sentì le sue parole sussurrate sulle sue labbra.
Ghignò.
 –Provaci.- la provocò.
Lo baciò di nuovo.   
-*-
Sclero delle 00:21, spero possa allietare qualcuno, a voi l’ardua sentenza: fa schifo? È carina?
Lasciate un commento per farmelo sapere, non rimanete silenziosi di fronte a questo scempio letterario u.u’’
   
 
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