Per te Misa Matsuyama, è la prima volta che scrivo un’originale, abbi pietà.
Auguri tesoro!
A THOUSANDS
YEARS
Lentamente mi alzo dal letto e mi dirigo al bagno per la solita visita mattutina; prima, però, do un’occhiata alla finestra e vedo il sole sorgere e tingere di rosso il cielo intorno a lui: è uno spettacolo bellissimo, da togliere il fiato. Oggi la giornata si prospetta più bella di quanto già non lo fosse, anche se il tempo non me l’avrebbe rovinata di certo. Strascicando un po’ i piedi arrivo fino al bagno e faccio quello che devo fare: l’incontinenza è una delle piccole cose che la mia età ha portato con sé, ma oggi mi fa comodo essermi svegliato così presto, altrimenti non avrei potuto mettere in atto la mia sorpresa.
Tutti
pensano sempre che la vecchiaia coincida con la fine della vita.
Diventi
vecchio, nessuno ti sopporta più, magari rimani da solo, non
sei più
autosufficiente, la tua bellezza è un ricordo lontano e i
bambini spesso ti
additano per la strada scambiandoti per un hobbit.
Ma chi lo
dice che la vecchiaia debba essere così per tutti?! Io alla
mia veneranda età
di novantuno anni posso affermare con certezza che questo è
il periodo più
bello della mia vita. Sto bene fisicamente, a parte qualche piccolo
acciacco
dovuto all’età, sono lucido di mente, ringraziando
il cielo, ed esattamente da due
mesi ho avuto l’opportunità di convolare a
nozze.
Oggi è un giorno speciale proprio perché ricorre il secondo mesiversario dal nostro matrimonio.
Completo il
tutto mettendo accanto alla sua tazza con disegnata la bandiera
dell’Austria, (
è molto patriottico, nonostante abbia deciso di trasferirsi
negli Usa, mio
paese natale, dicendo che qui siamo più liberi ) il
quotidiano: la sua giornata
non inizia se non legge i fatti del giorno.
Mi accerto che sia tutto pronto e prendo il vassoio in mano, cercando con il mio tremore di non far rovesciare il contenuto delle caraffe. Arrivato in camera da letto tiro un sospiro di sollievo: non è caduto nulla. Appoggio tutto sul comodino e vado ad aprire la finestra.
“ Amore, svegliati.
”
Lui
grugnisce e si volta dall’altro lato, ma io non demordo
“ Dai, Ernst, non fare
lo scorbutico e guarda cosa ho preparato. ”
Finalmente
si decide ad aprire gli occhi e io gli faccio segno di voltarsi verso
il
comodino.
Quando torna
a guardarmi ha gli occhi lucidi, e il mio cuore fa un balzo nel petto,
e
stavolta non è dovuto ad un’extra sistole partita
a caso. Ernst prende il
vassoio e lo poggia sul letto, fra noi due; poi si mette semi seduto e
afferra
il giornale, spostandolo per fare più spazio.
“ Da quando
fai tutto questo per me? ”
“ Da quando
ho deciso che oggi doveva essere un giorno speciale. Vista la nostra
età non è
detto che riusciremo a festeggiare il primo anno di matrimonio, quindi
ho
voluto farti questa sorpresa. ”
“ Sei sempre
il solito ottimista. ” dice sarcasticamente. Mi guarda
sorridendo e poi fa
congiungere le nostre labbra in un bacio appena accennato: questo
è il nostro
buongiorno e la nostra buonanotte da ben cinquantadue anni.
Poco dopo le nostre nozze, la gente ha cominciato a chiederci perché avevamo deciso di fare questo passo dopo una vita che convivevamo alla stregua di una coppia sposata; forse nessuno poteva capire il nostro desiderio, ma questo per noi è un sogno che si realizza. Da quando ci siamo conosciuti, io e Ernst abbiamo sempre pensato al matrimonio: anche se in fin dei conti è solo una firma su un foglio di carta per molti, per noi significa avere la libertà di poterci mostrare in pubblico tranquillamente e godere delle stesse opportunità di tutte le coppie sposate.
Subito dopo il matrimonio i giornalisti ci hanno assalito all’uscita del comune, come se fossimo un fenomeno da baraccone, chiedendoci per quale motivo avevamo deciso di fare le cose così di fretta. Ernst, con la sua risposta, ha fatto comprendere meglio a tutti perché avevamo voluto sposarci, facendo capire la portata del nostro amore e desiderio “ Non abbiamo mai perso la speranza ma non sapevamo se avremmo vissuto abbastanza per realizzarlo. ”
Ed è vero: io ho novantuno anni, lui ottantanove, non siamo più dei giovincelli, ma Dio o chi per lui, ha voluto farci questo bellissimo regalo.
Da quando la mia vita ha incrociato quella di Ernst tutto è cambiato, persone che prima mi volevano bene mi hanno allontanato, altre mi hanno accolto come fossi un eroe, alcuni ci hanno assunto come simboli dell’amore eterno, specialmente dopo il matrimonio.
Ma io sono solo una persona, che ne ama un’altra. Sono solamente Frederick, e amo il mio Ernst.
Per chi non
lo sapesse Ernst Schuh e Frederick Marvin sono due vecchietti che
esistono
realmente; si sono sposati a New York il 18 ottobre, qualche giorno
dopo
l’approvazione della legge sui matrimoni gay. Mi sono presa
una piccola libertà
anticipando di cinque giorni il loro matrimonio per farlo coincidere
con il
compleanno di Misa,concedetemelo ;)
Spero vi sia
piaciuta, non è niente di che, ma ho voluto immaginare come
questi due
simpatici nonnetti potessero passare il loro mesiversario ^^ vi lascio
un’immagine
dei due subito dopo il matrimonio.
Un bacio, Paola