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Autore: SilviAngel    16/12/2011    5 recensioni
Post quinta stagione.
Apocalisse sventata, Dean sta bene e Sam non è caduto nella gabbia.
Cass ha, però, un enorme problema: deve ripopolare il Paradiso, ma gli angeli non riescono più ad accoppiarsi tra loro!
Cosa escogiterà il nostro eroe???
Destiel... of course!
Possibili elementi o momenti OOC.
Mpreg
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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In arrivo il secondo capitolo di questa mia piccola chicca.
Spero trovi la stessa buona accoglienza del primo!
Buona lettura e ricordate, ogni commento e beneaccetto.

 
Cap. 2
“I puppy eyes a volte non vincono”
 
Dopo pochi minuti, durante i quali mio fratello si limitò a mettere su uno dei suoi migliori musi lunghi e l’angelo seduto al suo fianco se la rideva sotto i baffi cercando di non darlo a vedere troppo, Cass tornò carico delle mie cibarie preferite.
Il suo sguardo venne immediatamente calamitato dall’inusuale e ironico quadretto al tavolo vicino alla finestra e non era per nulla giusto: ero io quello incinto e bisognoso di cure!
Quindi mi ripresi ciò che doveva appartenermi di diritto, l’attenzione del mio angelo!
“Cass” mugugnai, regalandogli supplichevole le migliori labbra corrucciate del mio ampio repertorio e adocchiando famelico le buste che teneva tra le mani e allungando le braccia verso esse “ho fame!”
“Eccomi Dean” rispose riportando, finalmente, l’interesse su di me e sedendosi al mio fianco domandò gentilmente “Come stai?”
La sua voce era di un tono dannatamente troppo gentile e di nuovo quegli occhi luccicosi e sorridenti si fermarono a studiarmi, analizzarmi e scavare troppo in profondità.
“Ora meglio” risposi, spezzando il nostro contatto e abbassando lo sguardo nel sacchetto che mi ero appena sistemato sulle gambe con l’intento ad analizzarne il contenuto: l’angelo aveva seguito alla lettera le mie richieste, questo dovevo pur riconoscerglielo!
Tirai fuori il contenitore delle patatine e iniziai a mangiare di gusto, cercando di non pensare alle cose assurde accadute nelle ultime 24 ore e all’angelo che non si voleva discostare da me.
Mi azzardai dopo qualche attimo e dopo alcuni bocconi ad alzare gli occhi e, come volevasi dimostrare, lui era ancora lì. Trasferii il mio sguardo oltre la sua spalla e notai che il suo collega si era letteralmente volatilizzato e mio fratello se ne stava semplicemente seduto con il mento poggiato sul palmo di una mano, intento a fissare qualcosa fuori dalla finestra.
Tentai di rimettere a fuoco la realtà che occupava il mio primo piano, ma non mi fu possibile in quanto parte della mia visuale venne offuscata da un ben noto trench. Cass, ancora seduto a lato delle mie gambe, si era allungato verso il centro del letto, appoggiando la mano sulle coperte aldilà delle mie ginocchia.
L’arco formato dal suo braccio, lo induceva a chinarsi – e non di poco – e ad incombere su me in un modo che trovavo a dir poco disdicevole e inopportuno, il fatto che mi avesse ingravidato, non gli permetteva certo di prendersi certe libertà.
“Cass” borbottai, dopo l’ennesima manciata extra large di patatine fantasticamente fritte “spazio personale” e posando il cartoccio sopra il sacchetto, decisi di mostrargli ciò di cui gli avevo parlato non so quante volte e che lui si ostinava a non voler capire.
Aprii le braccia ai lati del mio corpo, come se stessi per mettermi a ballare e muovendole davanti al mio petto ripresi “Questo e il mio spazio e questo” indicando l’aria davanti a lui “è il tuo, io non entro nel tuo e tu non entri nel mio!” *
Piegando il capo e accorgendosi che, prima di riprendere a mangiare, aspettavo un suo cambio di posizione, mi accontentò indietreggiando, ma di poco.
 
“Dean” pronunciò con lentezza il mio nome, come non lo avevo mai sentito fare prima, ma perché la mia mente si metteva a notare e a sottolineare con un pennarello rosso tutte queste cose idiote e inutili, proprio ora! “credo sarebbe meglio trovare, per noi, una sistemazione migliore di un motel”
“E cosa suggerisci, di grazia?” risposi con una nota stridente.
“Per favore non rendere le cose ancora più complicate!”
“Rendere le cose più complicate?” iniziai alzando il tono parola dopo parola senza neppure accorgermene “Non sono io quello che ha ingarbugliato per benino le cose e ha creato questo casino!” e iniziai a sentire caldo, molto caldo, sicuramente ero diventando rosso in viso.
“Calmati, per favore, cerca di stare calmo!” parlò con voce, all’apparenza, distesa e serena l’angelo, poggiando la sua mano grande e fresca sulla mia guancia “Dico solo che sarebbe meglio non doversi spostare troppo di frequente, potrebbe essere utile avere più di una stanza a tua e … nostra … disposizione e soprattutto potresti trovare di tuo gradimento non doverti nascondere e al contrario restare lontano da occhi indiscreti. Pensavo che avresti preferito così anche tu” terminò abbandonando il contatto con il mio viso e abbassando gli occhi che mi avevano tenuto inchiodato e immobile per tutto il tempo.
“Credo che Castiel abbia ragione, Dean” si intromise mio fratello “se non potrai partecipare alle cacce, sarebbe assurdo portarti in giro come un pacco e rinchiuderti in un squallida stanza come questa. Potrebbe al contrario essere utile averti nel quartier generale”
“EH?!?!”
“Ciò che credo Sam voglia dire, è che potremmo chiedere ospitalità a Bobby. Così mentre siamo lì, potremmo aiutarlo nelle ricerche, che ne dici?” domandò, modulando le sue parole e trasformandole in una serie di suoni pericolosamente rochi e persuasivi ed osservandomi, come se avesse paura di essere mangiato da un momento all’altro.
Accantonando nuovamente le patatine, e riflettendo su quanto avevano detto quei due, mi fiondai sulla scatola trasparente che conteneva la torta più favolosa io avessi mai visto, intravedevo una sottile pasta frolla, un alto strato di crema e uno di marmellata e sopra la chiusura di frolla una cascata di gocce di cioccolato.
Forse avrei anche potuto dargliela vinta questa volta!
“Va bene” biascicai senza alzare del tutto il viso, perso come ero nella ricerca di una qualunque cosa mi avrebbe permesso di mangiare quella delizia. Poggiando al centro del letto la torta, cacciai entrambe le mani nella borsa e ne riemersi solo dopo aver ottenuto il mio tesoro, una forchetta di plastica.
“Sam” e vidi Cass volgere il capo e la sua attenzione a mio fratello, nell’esatto istante in cui affondavo la posata nel dolce “credo che dovrai guidare tu fino a casa di Bobby”
“Peccchè?” domandai a bocca esageratamente piena di quella goduria di indubbiamente alta pasticceria – dovevo ricordarmi di mandare di nuovo Cass ovunque fosse andato a prendere il cibo – e l’angelo tornando a me si giustificò così “Penso solo sarebbe più prudente, ancora non sappiamo quali potrebbero essere le conseguenze immediate sulla tua salute, potresti avere dei mancamenti, o sentirti debole. E nessuno di noi desidera che tu venga coinvolto in un incidente!”
Appena ebbe terminato di parlare, tornai alla mia primaria e fondamentale occupazione, divorare la torta e dopo un altro boccone da guinness, vidi la mano di Cass avvicinarsi pericolosamente a me e poggiare il pollice all’angolo delle mie labbra, per ripulirlo da un po’ di crema e portarselo immediatamente alla bocca, succhiandolo avidamente “Mmh … buona” sussurrò, guardandomi da sotto in su attraverso le sue ciglia eccessivamente lunghe e ricurve, prima di puntare i suoi occhi nei miei.
Deglutii, a metà strada tra l’imbarazzato e il sentirmi messo subdolamente all’angolo.
Una strana sensazione strinse il mio stomaco portandolo ad avvolgersi su se stesso e smisi di mangiare, ma poco dopo tentai di obiettare “Scusa, ma perché non puoi portarmi direttamente da Bobby?”
“Preferisco di no, Dean. Così come ieri sera non ho usato tutto il mio potere per eliminare il tuo mal di testa, così vorrei evitare di trasportarti con i miei metodi. Verrò con voi in auto, se vuoi … o potremmo vederci lì, come preferisci tu, Dean”
Accondiscendendo alla richiesta relativa alla guida durante il viaggio, ci tenni a puntualizzare “È meglio che tu venga con noi, non voglio che, arrivando prima, tu possa traumatizzare quel povero vecchio raccontandogli tutto! Voglio essere presente, almeno per godermi la sua faccia alla notizia del lieto evento … ahahah”
Mio fratello si intromise, per tirare le file di quella conversazione a tre “Allora io vado a fare benzina al distributore all’angolo e poi a pagare la stanza, vi aspetto fuori tra una manciata di minuti. A dopo”
“Ok” mi limitai a dire e feci per alzarmi dal letto per preparare la mia sacca.
Non appena avvertì i miei movimenti, i sensi dell’angelo scattarono e si mosse per impedirmi di mettermi in piedi del tutto “Cass! Spostati devo mettere insieme le mie cose. Non voglio farlo aspettare”
“Non serve” puntando una mano sulla mia spalla e riportandomi a sedere esattamente dove mi trovavo pochi di secondi prima “Ci ha già pensato Sam mentre dormivi”
“Ascolta Cass, capisco tu non voglia mettere il pericolo me o il bam … bambino, però lasciami respirare ok?”
“Cercherò di ricordarmelo te lo prometto, però ora finisci di mangiare”
“A proposito di cose da mettere nello stomaco, non è che per caso hai preso anche qualche birra mentre eri fuori?”
“No” disse con fare risoluto “e non andrò neppure a prendertene. È alcool e già non ti fa bene normalmente, figuriamoci adesso”
“Cass, mi hai tolto il sesso, mi toglierai il cibo spazzatura dopo questo ultimo pasto modello condannato a morte, non puoi togliermi anche la birra!” e di nuovo la carta dell’attacco puppy eyes venne calato.
“Non tentare di rabbonirmi come hai fatto prima! Credi che non ti conosca, Dean? Conosco tutti i tuoi trucchi, ti ho visto metterli in atto una miriade di volte! E se davvero vuoi che ti permetta l’alcool, allora vedrò di restituirti” calcando la mano sul concetto facendo addirittura le virgolette con le dita … per ben due volte “anche quell’inizio di cirrosi che ti ho curato appena prima del rituale, che ne dici?”
“Non è giusto! Non è per nulla giusto!”
“Fidati la tua vecchiaia mi ringrazierà! Ora andiamo” così dicendo si alzò e mi porse la mano, che io bellamente ignorai, sono un fottuto – ok, appunto mentale, non usare più questa parola riferita a me, almeno per un po’ – cacciatore, non una delicata e debole fanciulla!
 
Volgendo lo sguardo in ogni dove, cercai senza risultato la mia giacca, quando voltandomi, trovai Cass che la teneva aperta di fronte a me, affinché la indossassi.
“Cass, smettila! Non sono una bambola da vestire e pettinare! Non trattarmi da principessina, o quanto sono vere le tue ali, ti prendo a calci in culo da qui a casa di Bobby!”
Gli occhi di Cass divennero di colpo sue fessure blu cobalto per nulla rassicuranti e deglutendo, agguantai la giacca per il bavero e mi diressi verso la porta.
Uscendo mi accorsi che l’angelo non era più alle mie spalle e sentendo il clacson della mia bambina, girai la testa e ciò che vidi mi lasciò definitivamente senza parole …
 
Cass era seduto al fianco di Sam.
 
Io quindi avrei dovuto accontentarmi di essere relegato sul sedile posteriore.
Ottima postazione per una serie di divertenti e atletiche attività, ma non di certo per viaggiare, almeno per me.
Era Halloween e non me ne ero accorto?
 
Con un paio di falcate raggiunsi l’auto e aprii con foga la portiera del passeggero “Scendi”
“No” rispose con tranquillità l’angelo.
“Cass non farmelo ripetere”
“Lo stesso vale per me, non voglio ripetermi. Il sedile posteriore è il più sicuro e comodo e dato che il viaggio sarà lungo potrebbe esserti utile per riposare” concluse alzandosi non per cedermi il posto, ma solo per convincermi a seguire il suo poco velato ordine.
 
Era noioso, assolutamente noioso … non potevo guardare avanti, fuori dal finestrino tutto correva troppo veloce riportando in vita il mal di testa e Sam mi aveva urlato contro ogni volta in cui avevo tentato di far capolino, sporgendomi verso di loro, asserendo di non riuscire poi a vedere bene con lo specchietto!
Seduto qui, senza nulla da fare … che barba!
E mi stava pure venendo sonno, infatti senza neppure rendermi conto dell’intorpidimento che iniziava piano piano ad avvolgermi, mi addormentai.
 
*Ditemi che non devo dirvi da quale film è stata presa e parodiata questa scena! 
   
 
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