Serie TV > Buffy
Segui la storia  |       
Autore: Kiki May    17/12/2011    1 recensioni
Storia AU, ambientata nell’Inghilterra dei nostri giorni. Buffy Summers è candidata a sindaco di Londra e trova sostegno in un gruppo di fidati collaboratori. Ben presto la donna dovrà fare i conti col passato e con William, compagno del suo defunto mentore Giles.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Angel, Buffy Anne Summers, Un po' tutti, William Spike
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eccomi con l'aggiornamento.
Che fatica però, portare avanti tutte queste storie. *dies* Mi stresserei di meno se lavorassi ad un libro, credo. XDD

Altra cosa, con questa nuova grafica mi si è incasinato tutto l'html, non capisco perché! Ho mandato già un messaggio in amministrazione, ma aumento il carattere di questo capitolo per facilitare la lettura.

 

 

 

 

 


23.

 

 

 


“Voglio raccontarti quello che mi è capitato.” Mormorò Buffy, le mani strette a quelle di William. “Voglio dirlo a te.”
Lo scultore chinò il capo e, pensoso, scrutò l’intreccio di dita pallide e magre.
Prese un respiro.
“Voglio dirti che … mi dispiace tanto per quel pomeriggio dal notaio.”
“Cosa?!” esclamò, sorpreso.
“Piangevi.” Sussurrò Buffy, atterrita. “Piangevi ed io non riuscivo neanche a …” dovette interrompersi per deglutire.
“Lo capisco, Buffy.”
“Come puoi? Agli occhi di tutti ero gelida, di pietra … io non riuscivo a sentire –“
“Capisco.” Ribadì William, onesto. Abbozzò un sorriso, che risultasse confortante e sincero. “Quello che devi fare adesso è lasciare che anche gli altri capiscano, aprirti con Liam e coi tuoi amici. Con quel triceratopo di manager che ti sta addosso e sembra avere una cotta per te!”
Lei spalancò gli occhi verdi, lucidi.
Scoppiò a ridere.
“Sì!” esclamò, divertita. “Sì!” ripeté, soffiando il naso e scacciando le lacrime che le inumidivano le guance.
“È bravo a letto, almeno?”
“Beh ... solo con la pratica si raggiunge la perfezione, non trovi? Io miro a quella!”
Il ghigno che si dipinse sul volto di entrambi fu un misto di soddisfazione e ansia di agire. Buffy diede un bacio a William, sulle labbra, rapidissimo, e affondò il volto nell’incavo del suo collo.
“Col cazzo che permetterò a quel misogino represso di Warren di mandarmi al tappeto! Devo chiamare Willow!” decise, alzandosi dal divano.
Si voltò, a destra e sinistra, in cerca di un telefono qualsiasi.
Si diede un sonoro schiaffo sulla fronte.
“Chiama Liam!” comandò a William. “Deve portarti fuori di qui! Quei tizi in spiaggia: giornalisti, puoi metterci la mano sul fuoco. Non permetterò che rompano le scatole anche a te, solo perché mi hai ospitata un paio d’ore e, beh … eri l’amante del mio mentore e hai una di relazione col mio braccio destro e hai anche deciso di finanziare la mia campagna elettorale … forse è meglio che tu vada a Londra per un po’, che dici?”
Lo scultore fece spallucce.
Provò a pensare ai lavori che avrebbe dovuto completare in settimana, al problema dell’alloggio …
“Ti ospiterà Liam.” Prevenne Buffy, intuitiva.
“Io …”
Il suono del campanello interruppe l’obiezione.
Era proprio Liam.
“Buffy, tu stai … stai –“ borbottò, timido e apprensivo.
Bene.” Mormorò la candidata, volando tra le sue braccia, trattenendo a stento nuove lacrime che l’avrebbero messa in imbarazzo.
Le epifanie, a quanto pareva, erano questioni vergognosamente sentimentali.
Liam si bloccò, sorpreso dalla manifestazione d’affetto improvvisa. Cercò nello sguardo di William le risposte a quel gesto e ciò che vide lo rassicurò, scaldandogli il cuore.
“Buffy …” sorrise, baciando il capo profumato dell'amica. “Sono felice per te.”
“Ecco, ogni tanto anche tu sei capace di essere felice.” Scherzò lei, staccandosi. “Dobbiamo reagire. Devo parlare con Willow e Lindsey, devo pensare a qualcosa da ribattere a quella merda viscida e invidiosa. Non mi sentirò colpevole per essermi ammalata!”
“No, non lo farai.”

 

Raggiunta Londra, Liam, William e Buffy si separarono: la candidata venne accompagnata da Willow e Fred, che la attendevano nei pressi della sede centrale, pronte a stabilire la strategia di contrattacco; la coppia, invece, si diresse all'appartamento del dirigente politico, a pochi chilometri dal centro.

 

“Eccoci qui.” Mormorò Liam, conducendo l’ospite nell’ingresso buio.
L’appartamento era molto elegante, di considerevoli dimensioni. Collocato all’ultimo piano di uno stabile restaurato di recente, godeva di una vista mozzafiato.
William si guardava intorno, affascinato.
“È tutto un po’ in disordine …” borbottò Liam, spalancando finestre e riordinando oggetti a caso. “Scusami davvero. È ancora da arredare, in effetti, ed avrebbe bisogno di una spolverata. Avrei dovuto chiamare una domestica prima di farti venire qui, ma – Non vengo spesso. Alloggio ancora nel monolocale affittato nei primi anni d’università. Questo appartamento ho deciso di acquistarlo da poco. Mi piaceva.”
“Piace anche a me.” Sussurrò William, attento.
“È una vita che penso di trasferirmi. Credo di aver quasi timore di lasciare il vecchio monolocale. Qui c’è troppo spazio e mi sentirei solo.”
“Dovresti venirci a vivere con qualcuno. Potreste arredare le stanze insieme, dare un senso a tutto lo spazio a disposizione.”
Liam scosse il capo.
Si avvicinò ad una poltrona e tolse il telo che la copriva, tossendo.
“Santo cielo, ci vorrebbe una spolverata sul serio!” esclamò, in lacrime.
William scoppiò a ridere.
“Non soffro d’asma, non aver paura.” Scherzò, carezzando il volto dell’amante affannato. “E poi, col mio lavoro, sono abituato a vivere in mezzo alla polvere.” Aggiunse, sensuale.
Liam inclinò il capo, per godere pienamente della carezza gentile.
Si allontanò subito, intimidito.
“Cosa fai, scappi?”
“Non sto scappando. Non voglio metterti sotto pressione, ecco tutto. Sai già quello che provo per te e …” il dirigente s’interruppe, imbarazzato. “Non voglio metterti a disagio.”
William si avvicinò a lui.
Negli occhi una luce nuova, scintillante.
Che le epifanie fossero pure contagiose?
“Io … ho esitato anche troppo.” Dichiarò solenne, mordendo le labbra rosse che parevano invitare al bacio. “Devi sapere che sono irruento, quando si tratta di uomini o donne che desidero. Sono veramente una puttana dell’amore.”
Liam chinò il capo, restituendo uno sguardo che era scuro e profondissimo.
“Allora conquistami.” Disse, prima di assalire le labbra dell'uomo che amava.

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Buffy / Vai alla pagina dell'autore: Kiki May