Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: Tecla Sunrise    18/12/2011    7 recensioni
Christancia Elizabeth Mary Heather Potter era una ragazza speciale.
Era la sorella maggiore di Harry, concepita durante l’era Mesozoica.
Era bellissima, proprio come la madre.
Era brillante, proprio come il padre.
Era elegante, proprio come Sirius, il quale, presente al concepimento e non ancora in grado di intendere e di volere, aveva lanciato una fiala di sperma in mezzo ai due amanti, ma così.
Ma era anche una insopportabile, petulante, noiosa e scocciante cagacazzo, proprio come la zia.
Christancia Potter era una ragazza speciale.
Era la precotta.
Colei che avrebbe dovuto salvare l’intero Mondo Magico – Oh, poveri noi – dalle grinfie del malvagio, perfido, cattivo e dispettoso Voldemort, in arte L-Vis.
***
Chi di voi non ha mai letto una storia in cui una sorella/cugina/zia/nonna/vicinadicasa di Harry spuntava fuori come un fungo?
E chi di voi non ha mai definito questo fastidioso ed ingombrante fungo una "Merisù"?
Voglio i nomi, perchè siete dei casi antropologici.
E Christancia ha studiato anche il cervello umano.
Peccato che lei ne sia priva.
***
Una mini-long per prendere un po' in giro ciò che tutte noi odiamo e invidiamo: la perfezione. :)
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

1. Verde
 

Image and video hosting by TinyPic

Christancia Potter era una ragazza speciale.
Era la sorella maggiore di Harry, concepita durante l’era Mesozoica.
Era bellissima, proprio come la madre.
Era brillante, proprio come il padre.
Era elegante, proprio come Sirius, il quale, presente al concepimento e non ancora in grado di intendere e di volere, aveva lanciato una fiala di sperma in mezzo ai due amanti, ma così.
Ma era anche una insopportabile, petulante, noiosa e scocciante cagacazzo, proprio come la zia.
Christancia Potter era una ragazza speciale.
Era la precotta.
Colei che avrebbe dovuto salvare l’intero Mondo Magico – Oh, poveri noi – dalle grinfie del malvagio, perfido, cattivo e dispettoso Voldemort, in arte L-Vis.
 

***

 
“Christy, sveglia” trillò mielosamente una voce, accarezzando la nuda e candida pelle senza imperfezioni della meravigliosa Potter.
Ella mugugnò, grugnì e sbadigliò in contemporanea, sfidando le leggi della fisica.
“Andiamo, Chric, siamo in ritardo” continuò un’altra voce, baciando leggiadramente il niveo collo della dolce pulzella.
“Nuio…” biascicò la Potter, d’ora in poi chiamata la “Precotta”.
La rossa – sì, ella possedeva ramati fili di bruciante passione, uniti in una chioma cremisi come le fiamme dell’inferno – si rassegnò all’idea di smuovere il suo regale deretano.
Accanto a lei giacevano nudi i due gemelli Weasley, migliori amici della croceross- er, volevo dire, della rossina.
“Freddie, Georgie… che ore sono?!” chiese, stropicciando i suoi due pezzi di smeraldo.
Eh, sì.
La nostra cara Christancia era priva di entrambi i bulbi oculari, persi durante la notte in cui i suoi genitori morirono, ma nessuno sa come sia potuto accadere.
Tuttavia le numerose ipotesi (come L-Vis che inavvertitamente inciampò e conficcò la bacchetta negli occhi della Precotta, sfidando anch’egli le oramai sottovalutate e dimenticate leggi della fisica) non ci interessano in questo momento.
Basti sapere che da quel momento decise che, piuttosto che farsi impiantare un occhio magico come ogni mago o strega normale avrebbe fatto, avrebbe indossato quei due smeraldi – finti, le finanze erano rimaste tutte a Harry – in ricordo degli occhi della madre.
“Le sette, Christy. Alle otto iniziano le lezioni” disse uno dei due, se Fred o George non è rilevante.
“Mi aiutate a vestirmi?” chiede allora ingenuamente la Precotta, già pronta ad alzarsi.
I due, che noi, grazie ai nostri occhi più che funzionanti, capiamo non essere Fred e George, bensì Marcus Flitt e Roger Davis, si lanciano uno sguardo d’intesa.
“Ti aiutiamo a svestirti, semmai!” grida Davis, saltando con Flitt addosso alla poverella.
 
*Seguono un miliardo di similitudini e/o metafore improbabili che la regia ha deciso di risparmiarvi*
 
Torniamo alla calma sono quattro ore dopo, e troviamo Christancia giacente in mezzo ai due baldi giovani, uno più spompato dell’altro.
La Precotta è ancora in forma, sebbene in quel momento abbia uno smeraldo solo ed un antiestetico buco nero nell’altro occhio, e ce ne da prova chinandosi su Flitt e…
Beh, e il resto è storia.
 
Così si conclude (ebbene sì, andarono avanti sino a notte inoltrata: pazzesca, la magia sessuale, eh?) il primo estenuante e tipico giorno di scuola di Christancia Elizabeth Mary Heather Potter, la famosa precotta di Hogwarts.
Tuttavia, prima di darvi la buonanotte e gli auguri di non sognarvi i tre focosi amanti, crediamo sia necessario spiegare il significato di Precotta:
Una ragazza viene chiamata Precotta se e solo se possiede certi prerequisiti e ha una profezia sul groppone; in particolare, i prerequisiti possono essere:
tragggggedia familiare che porta al desiderio di vendetta;
bellezza fuori dal comune, così, ad minchiam;
animo buono e giusto oppure stronzo e menefreghista, perché è cul;
Serpeverde o Grifondoro. Sempre;
Poteri fuori dal comune;
ma soprattutto, un nemico.
La missione della Precotta fu, era, è e sarà sempre una, ed una sola:
impedire al nemico (in questo caso, ad L-Vis) di propinare agli innocenti pasti da cucinare al momento.
Il popolo ha bisogno dei  cibi precotti: sani, nutrienti, pieni di fibre e veloci da preparare. Una delizia per il palato, al modico prezzo di 13.20 £!
Quindi, la Precotta ha due obiettivi: salvare il mondo e distruggere quel salutista fricchettone che pretende di far credere a tutti che il cibo preparato al momento sia naturale.
Puah!
Dannati figli dei fiori…
 

***

 
Driiin.
Christancia Elizabeth Mary Heather Potter fu malamente svegliata dalla demoniaca sveglia di Angelina Gail Johnson, la sua – insieme ad Alicia Spinnet – noiosa compagna di stanza.
“Sveglia, sveglia! Il sole splende e gli uccellini cantano!” strepitò Alicia, sotto palese effetto di Ecstasy.
Christancia si vide costretta ad alzarsi, senza naturalmente mai inciampare, nonostante la sua gravissima menomazione.
Ella, come immaginando il percorso, raggiunse incolume il bagno, uscendone trenta minuti, due kili di fondotinta e tre litri di profumo dopo.
“Ah! Stai lontana da me, piovra!” urlò terrorizzata Alicia, appena la Precotta le si parò davanti.
Angelina era nel frattempo già uscita, così la Precotta, dopo esser ruzzolata giù dalle scale, raggiunse i veri Fred e George, che ripassavano le battute.
“Ehilà, Christancia!”
“Buongiorno, Christancia!”
George si girò verso Fred, esasperato.
“Come diavolo devo dirtelo che la mattina diciamo ‘Ehilà’?! Non è così difficile!”
Fred lo fissò con sguardo vacuo, prima di strillare alla vista di Christancia “Una piovraaaaaa!”
Christancia alzò gli smeraldi al cielo “Deve aver preso qualche pillola dell’Ecstasy di Alicia”.
George si grattò la nuca, imbarazzato. “Er… Christancia, in effetti tu…”
“Andiamo, non ho tempo da perdere!” esclamò Christancia, facendo schioccare un tentacolo.
 Durante il tragitto verso la Sala Grande tutti si girarono a guardare la giovane Precotta, chi allibito, chi divertito, ma nessuno s’azzardò a dirle niente.
Almeno finché non la raggiunse.
“La Potter è una piovra!” strillò disgustata Pansy Parkinson, smettendo per un secondo di succhiare il ca- er, volevo dire, il pene di Blaise Zab- ah, no… era quello di Malfoy, scusate.
Un momento…
Ah, no, tutto normale, stava facendo un lavoretto ad entrambi.
Il tutto sfidando anch’essa le inesistenti leggi della fisica.
Tutti nella Sala Grande puntarono gli occhi addosso alla Potter; per via della foga alcuni li tirarono anche.
“Beh?!” fece Christancia, infastidita “Giratevi, sporchi babbani”
Gli studenti si lanciarono occhiate perplesse e Tiger e Goyle dovettero tener fermo Malfoy prima che potesse saltarle addosso.
I paggi Weasley la scortarono fino al suo solito posto, proprio in mezzo alla tavolata di Grifondoro.
“Vuoi dello zucchero?”
“Vuoi del caf- er, zucchero?”
George fulminò il fratello, ma decise di conservarsi la scenata per dopo.
“Hey Christancia!” esclamò un ragazzetto, fermandosi proprio davanti alla rossina.
“Chi cazzo sei!?” l’aggredì la Precotta, mentre i gemelli si stavano già alzando, minacciosi.
Il ragazzetto arretrò di un paio di passi e deglutì “So-sono tuo fra-fratello, Harry”
Christancia mugugnò “Che cazzo vuoi?!”
Harry indietreggiò ancora un po’, urtando un bestione di Corvonero.
Quello, dopo aver alzato la faccia dal porridge, s’alzò, furioso.
“Er… io…” balbettò Harry, trattenendosi dal farsi la pipì addosso dalla paura.
“Lo dobbiamo far fuori?!”
“Lo dobbiamo picchiare?!”
“FRED, DANNAZIONE!” ruggì George, tirandogli la brocca del tè in testa.
“Scusa!” pigolò Fred, risiedendosi.
“Dicevamo…” disse George, girandosi di nuovo verso Harry.
Vedendolo riverso a terra in una pozza di sangue dopo esser stato picchiato dal Corvonero, sbuffò, rassegnato “I nostri servigi non sono più richiesti”
*Vediamo Ginny urlare disperata alla vista del corpo di Harry, poi lei e Ron lo portano fuori, piangendo*
“Fred” miagolò Hermione, comparendo dal nulla.
No, no, comparì davvero dal nulla: si Materializzò in Sala Grande, in barba al divieto, a Silente e all’età.
“Hermy, sorellina cara” la imitò Fred, prendendosela sulle gambe.
George e Christancia si guardarono – per modo di dire – e cominciarono a piangere, emozionati dalla commuoventissima scena di vero amore.
“Ehm, ehm, scusami” disse Draco Malfoy, spuntando da dietro al rosso “Lei sarebbe il mio vero amore”
“Ma che stai dicendo!” ululò Severus Piton dal tavolo dei professori “lei è mia! Mi serve per dimenticare la mamma morta di Christancia, visto che la dannata Precotta me la ricorda ogni giorno… dannata piccola…
“Severus, Severus, controllati!” intervenne la McGranitt, scandalizzata.
“Giammai, lestofanti!” gridò Sir Nicholas, indignato “Il giovane bocciolo di rosa qui presente è la mia promessa!”
“Veramente…” cominciò Hermione, incerta.
“HER-MIO-NI!” entrò di corsa Victor Krum, Materializzandosi anche lui.
“No, io…”
“Grangs!” esclamò Blaise Zabini, divincolandosi a malincuore dalla presa di Pansy “Tu ami me!”
“Ecco…”
“Granger” esordì Cormac McLaggen “Sposami”
“ADESSO BASTA!” urlò Hermione, zittendo la platea di pretendenti.
*In tutto ciò noi ci chiediamo: dove sono i professori? Che ore sono? Ma le lezioni? Ma la scuola? Ma il buon senso?! …purtroppo non otteniamo risposta*
“Io amo Neville!” gridò la riccia caramella, indicando il povero sciagurato.
Neville alzò la testa, notando terrorizzato una ventina di sguardi che giuravano vendetta.
“Sì?” chiese, timoroso.
“Prendimi, sono tua!”
“Ma… ma veramente, a me piacerebbe…” tentò di opporsi debolmente il ragazzo, lanciando uno sguardo disperato verso Hanna Abbott.
La ragazza piangeva, ormai rassegnata a vederlo finire nelle grinfie dell’Imperatrice dei Grifoni – e tante saluti a Christancia, nel frattempo infrattatasi in uno sgabuzzino con Davis e George.
“Non dire niente, non dire niente” lo zittì la Granger, volandogli leggiadramente in grembo “Anche a me piacerebbe che non ci fossero tutti questi bifolchi, eppure… ah, Neville!” esclamò poi.
Il povero Paciock sobbalzò, spaventato “S-sì?”
“Portami in camera tua” continuò lei, allusiva.
Neville aggrottò le sopracciglia “Perché? Non ti senti bene?”
Fred e Malfoy lo guardarono con compassione, mentre Piton e Blaise quasi si strozzarono.
Krum rimase inerme, incapace di capire la lingua,
“Ma no, sciocchino!” ridacchiò lei, civettuola “Voglio solo passare una mattina infuocata”
Neville le tastò la fronte “Ma, Hermione… tu non hai la febbre”
Hermione sospirò e si alzò, per poi fargli cenno di seguirla.
Neville trotterellò fino alla boccolosa e, prima che potessero uscire dalla Sala, s’udì chiaramente la voce esasperata di Hermione.
“Neville, tua nonna non ti ha mai parlato delle api e dei fiori?”
 

***

 
“Signorina Potter, visto che è la più brava della scuola…” disse la McGranitt, guardandola.
Sul volto dell’anziana professoressa il disgusto era più che palese: quei due smeraldi le avevano sempre messo addosso una gran voglia di vomitare.
“Silente ritiene che dovrebbe seguire delle lezioni private con lui, anche in preparazione della battaglia finale contro L-Vis”
Christancia annuì al muro “Sono d’accordo”
“Inoltre” continuò la professoressa “le abbiamo disincantato il corpo, adesso non ha più le sembianze di una piovra. Quelle stupide pasticche magiche… rendono vere tutte le allucinazioni! Abbiamo anche dovuto ritrasformare Vitious, poiché era diventato un porcospino!”
“Uh, grazie!” disse Christy, senza ascoltare veramente la prof.
“Bene, vada” la congedò la McGranitt, cercando disperatamente un sacchetto in cui rimettere tutta la colazione.
Christancia uscì dall’ufficio della McGranitt felice e soddisfatta.
Girò l’angolo e tutta la sua felicità sparì: un Mangiafrutta s’aggirava per il corridoio, cercando di corrompere giovani menti e convincerle a nutrirsi di cibi naturale.
La ragazza se ne accorse grazie al suo sviluppatissimo sesto senso: egli, infatti, puzzava di cibo naturale.
Ew.
“Altolà!” urlò Christancia, consapevole solo in parte del grande pericolo a cui si stava esponendo.
Il Mangiafrutta le riservò uno sguardo distratto, prima di tornare tranquillamente al suo banchetto propagandistico.
Christancia capì che c’erano solo due opzioni che avrebbero risolto quella situazione: uccidere o essere uccisi.
Fissò – non sappiamo come – rabbiosamente la schiena del Mangiafrutta che l’avrebbe costretta a diventare un’assassina ed inspirò.
Avada Kedavra!”
Dalla sua bacchetta scaturì un lampo di luce verde, che uccise il cattivo.
Verde, come le mele ancora calde sul banchetto.
Verde, come il vomito della McGranitt.
Verde, come l’invidia della Parkinson.
Verde, come la morte.
“Er… veramente io” s’intromise la signora in nero, smettendo per un attimo di succhiare la vita del Mangiafrutta “Sarei ancora nera”
Il malvagio Mangiafrutta rinvenne, tossì e cerco in tutti i modi di rialzarsi, senza tuttavia avere abbastanza forza.
“Oh, davvero?” chiese Christancia, interrompendo le sue drammatiche similitudini “E non vuole modernizzarsi un po’?”
“Ehm, veramente non molto. Sa, il nero smagrisce”
“Aaah, come la capisco! Stia tranquilla, nessun problema!” la tranquillizzò Christancia.
Verde, come la mor-
Verde, come un veleno a scelta – consigliamo quello di Biancaneve, siamo abbastanza sicuri che possieda i requisiti.
S’udì un risucchio, e il Mangiafrutta ricominciò a morire.
“Che diavolo è successo qui?!” urlò la McGranitt, allibita.
“Professoressa, questo Mangiafrutta penetrato illegalmente nella scuola aveva tentato di uccidermi! È stata legittima difesa!”
Minerva evitò accuratamente di guardarla in faccia “Veramente L-Vis ci aveva mandato un PR per cercare seguaci, era qui con un permesso scritto… tuttavia ha tentato di ucciderti…”
“L’ha fatto” confermò Christancia, sospirando sollevata.
“Una bella gatta da pelare, vero?!” continuò, sorvolando sull’occhiataccia dell’Animaga.
“Venti punti a Grifondoro per il coraggio” borbottò la McGranitt, per poi rivolgersi ad un branco di primini che si erano mimetizzati con la tappezzeria “Voi! Pulite tutto!”
I primini bisbigliarono tra di loro, spaventati, ma l’occhiata minacciosa della professoressa i fece scattare.
“Bene, Christancia Elizabeth Mary Heather Potter, lei è un’eroina!” disse poi, prima di scappare a vomitare ancora.
Christancia sospirò “Ma io non voglio questo… non ho mai voluto fama, ricchezza, bellezza, avvenenza, carisma e abilità straordinarie… mi sarebbero bastati i miei genitori e il mio fratellino”
L’inquadratura zoomma e notiamo che gli smeraldi luccicano di lacrime.
Che momento em-
“EEE, STOP! Pausa di cinque minuti” urlò una voce fuori campo.
“Grazie a Dio” sbuffò Christancia, togliendosi di scatto il mantello “Questo coso puzza”
“Caffè, tè, cioccolata? Oppure una Coca-cola?” chiese tremante l’assistente di Christancia.
La Precotta la schiaffeggiò “Niente. Sparisci”
“S-sì, certo!” strillò la cameriera, scappando in lacrime.
“Dilettanti” borbottò Christancia, accendendosi una sigaretta.
Verde, come la menta della sua Lucky Strike.
 
 
 
N/A
Buongiorno a tutti!
Questa mini long di due-tre capitoli (devo ancora decidere) è una parodia di tutte le Merisù spacciate per sorella/zia/nonna/cugina di sfigatopotter.
Non sono qui per offendere nessuno, ma solo per – se riesco – strappare qualche sorriso.
Poiché nessuno di noi è perfetto, e queste bamboline ci fanno solo prudere le mani.
Questa storiella è dedicata a Ferao, la corvagnocca più figa del mondo, e a tutte le ragazze del… beh, voi sapete. (<3)
Spero di non  aver plagiato nessuno, nel caso potete benissimo flagellarmi in una recensione :D
Un bacione :)
Tecla – d’ora in poi soprannominata Teclaroff.
Tremate, le streghe son tornate!
  
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Tecla Sunrise