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Autore: KuromiAkira    20/12/2011    3 recensioni
Seguita dai suoi pokémon andò verso casa sua, sempre sperando di poter riflettere in un luogo a lei familiare ma, ormai rassegnata, non ebbe alcuna reazione quando lesse ciò che c'era scritto nel cartello: 'Casa di Kris'
[Pokémon Cristallo + crossover con altri giochi]
Genere: Avventura, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Crystal, Lyra / Kotone
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Ritrovarsi in un posto nuovo così all'improvviso sorprese tutti gli allenatori.
Persino Kris si trovò spaesata, i primi istanti. Poi riconobbe il luogo.
- Dove siamo? - chiese Hikari, allarmata.
Kris si affrettò a rassicurarla: - Siamo nel mondo di Cristallo, alla sede della Game Freak. Ma non capisco perché siamo tutti qui - dicendolo prese il pokégear, ancora collegato al pc, pensando che il direttore fosse ancora in linea.
La sua intuizione si rivelò giusta ma le fu semplicemente detto di attendere. Stavano cercando di sfruttare i bug ancora presenti per stabilire un contatto visivo tramite i computer.
Dopo aver riferito quelle parole ai propri colleghi la ragazza si sedette, aggiungendo che potevano parlare nel frattempo.
Era tranquilla e mostrava molta fiducia verso i membri della Game Freak e questo rassicurò gli altri ragazzi.
Solo Kotone era visibilmente triste.
Benché sollevata dall'idea di poter finalmente tornare a casa, non riusciva ancora ad accettare di dover lasciare Kris al proprio destino.
I suoi colleghi pensarono fosse dovuto alle condizioni dei suoi pokémon.
Infine il computer principale di quel mondo si accese da solo e nel monitor apparve il volto del direttore del mondo HeartGold e SoulSilver.
- Ci siete tutti, per fortuna! Vi vedo stupiti. Questa 'videochiamata' è un po' inaspettata, lo so. Volevo congratularmi con tutti voi, non avete deluso le nostre aspettative. -
- Sì, come no! - esclamò Jun, deluso. - Quel coso è stato battuto da un Bidoof! -
L'uomo rise. - L'avevate lasciato con un punto vita, per questo dopo bottintesta è scomparso. Ora Bill, l'inventore del sistema dei box di Kanto e Johto, sta provvedendo a cancellare il virus dai nostri computer. -
- Mi scusi, direttore - si intromise Kris. - Dove ci avete mandati? Era uno spazio bianco, mi sembra di esserci già stata ma non ricordo bug del genere. -
- Nessun bug - le rispose l'uomo. - È la schermata di lotta. Nel gioco, quando inizia una battaglia tra pokémon, lo sfondo è bianco. -
- Non ci avevo mai fatto caso. Ormai non me ne stupisco più. -
- A parte per farvi meritati complimenti vorrei spiegarvi il motivo per cui vi abbiamo mandato tutti qui. Stiamo risolvendo tutti gli errori che il virus ha creato in tutti i mondi, a voi penseremo quando sarà tutto risolto. Abbiate solo un po' di pazienza. -
- Va bene, ma sarà da sistemare anche questo mondo, no? - domandò Leaf.
A quelle parole Kris abbassò lo sguardo.
- Beh, a questo proposito... - cominciò il direttore, esitando a continuare, visibilmente imbarazzato.
- Lo dica - esortò Kotone, che cominciava a provare un certo risentimento. - Sarebbe inutile, giusto? -
Tutti si voltarono verso di lei e Hibiki fu stupito dal tono di voce dell'amica. Non ricordava di averla mai sentita parlare in quel modo provocatorio e adirato.
Kris volle dirle qualcosa per cercare di calmarla e per cercare di mettere fine a quel discorso ma non fece in tempo. Il direttore le rispose quasi immediatamente, cercando di avere un tono più conciliatorio possibile: - Non sta a noi dire se è inutile o no. I bug di quel mondo, benché effettivamente peggiorati a causa del virus, erano di un altra natura. Mi dispiace dirlo, sul serio. Ma anche i mondi virtuali hanno una loro fine e il mondo di Cristallo si sta avviando al capolinea. -
- Quindi Kris rimarrà qui da sola ad aspettare il giorno in cui sparirà insieme a questo? - gridò, nervosa più di prima.
- Cosa? Come sarebbe a dire? - chiese Jun, indignato, come tutti gli altri, a quelle parole.
- È davvero così? - domandò Silver a Kris.
La ragazza annuì, spiegando la situazione e dichiarando di aver già accettato tutto ma ciò non servì a calmare i suoi colleghi.
Decise quindi di fare qualche passo in avanti e di cambiare discorso.
- Direttore, alcuni pokémon stanno male - lo informò.
Alla richiesta di ulteriori informazioni al riguardo Kotone, che almeno in quel momento riuscì a mettere da parte la preoccupazione per la sorte di Kris in favore do quella per i suoi pokémon, mostrò le tre creaturine.
L'uomo chiese alla programmatrice di controllare e, dopo qualche istante, la donna spiegò che i loro dati erano stati danneggiati da un bug.
- In realtà, - dichiarò la responsabile del pc principale, la cui faccia non era visibile nello schermo, - pare che già da prima dell'inizio della lotta i dati fossero corrotti. -
- Vuol dire che è stato il bug che ci ha portati qui? - chiese la padrona dei pokémon, angosciata.
- Molto probabilmente sì - rispose la donna.
- Si possono guarire? -
- I dati sono davvero molti, anche se lo facessimo sarebbe praticamente come sostituirli con pokémon nuovi - specificò, sapendo bene quanto la questione stesse a cuore sopratutto alle due protagoniste dei giochi ambientati a Johto.
- Cosa significa? - volle sapere Kotone.
- Potrebbe essere necessario resettare livello, esperienza e probabilmente anche la loro memoria. -
Kotone si trattenne da farle presente che l'ultima cosa l'avrebbero fatta in ogni caso, non solo ai pokémon ma anche agli allenatori.
I tre cuccioli cominciarono ad agitarsi e a gridare contro lo schermo del computer.
- Che succede? - chiese Yuuki.
- Non vogliono che la loro memoria venga cancellata - spiegò N. - Dicono che preferiscono sparire, piuttosto. -
- È comprensibile - commentò Touko.
Il direttore sospirò. - Se rimangono così non possiamo farli tornare nel loro mondo. Genererebbero ancora i bug. -
La proprietaria dei pokémon abbassò lo sguardo. Se l'era immaginato, ovviamente.
Che doveva fare? Non voleva separarsi da loro ma nemmeno farli stare ancora male. Tuttavia gli occhietti dei tre cuccioli la imploravano di lasciare intatti i loro ricordi. In quel senso li capiva: anche lei non voleva scordare neanche un secondo di ciò che le era successo, per quanto assurdo e traumatizzante fosse stato. Ma non aveva scelta ed era consapevole anche di questo.
Per i pokémon era diverso. La Game Freak sarebbe stata disposta a non modificare la loro memoria a patto che non tornassero nel loro mondo con lei.
Che fare? Entrambe le opzioni erano terribili, per lei.
Decise che sarebbero stati i pokémon a decidere. Si inginocchiò e li fissò seria.
- Piccoli miei, siete certi di non voler continuare a vivere come avere sempre fatto, pur senza ricordi? - chiese loro, senza nascondere la propria tristezza.
I tre cuccioli esitarono, si guardarono tra loro poi guardarono Kotone. Non volevano allontanarsi da lei ma per loro quei ricordi erano preziosi. Non considerarono la possibilità di crearne di nuovi una volta tornati a casa. Erano terrorizzati dall'idea di perdere tutto. Come aveva detto la programmatrice sarebbe stato come sostituirli e loro non volevano che ciò accadesse.
Annuirono nuovamente e la loro allenatrice sorrise loro.
- Va bene - sussurrò alzandosi. - Nel caso decidessi di farli rimanere qui cosa succederebbe a questo mondo? - chiese al direttore.
- Non solo sono danneggiati ma sono pokémon che non esistevano ancora, quando il mondo di Cristallo è stato creato. Darebbe errori, chiaramente. Ma questo mondo ne è già piena di suo. Ma sei sicura della tua decisione? -
- Non è stata una mia decisione - disse l'allenatrice di Borgo Foglianova. - Io rispetterò il volere dei miei pokémon. E poi, - si voltò verso Kris, sorridendole, - sarà una persona magnifica a prendersi cura di loro. -
L'x-allenatrice non nascose il proprio stupore. Kotone le si avvicinò.
- Kris, ti devo molto. Non mi viene in mente nulla che possa ripagarti abbastanza per quello che hai fatto per me. Non riesco a non pensare che la mia sola esistenza sia un torto nei tuoi confronti. Ma, almeno, permettimi di affidarti i miei pokémon. In questo modo non sarai più sola, né lo rimarranno loro. -
La più grande le sorrise, commossa. - Questo è più che sufficiente. Anche tu mi hai dato tanto e ora mi sento persino in debito. Non sai quanto è importante, per me, ciò che stai facendo. Ti prometto che dedicherò loro le migliori attenzioni che possa offrire. -
Fece qualche secondo di pausa, poiché la sua voce, ormai incrinata, tradiva il suo stato d'animo e, per quanto fosse naturale e non ci fosse motivo di vergognarsene, la prima protagonista femminile della storia dei giochi pokémon non volle mostrare lacrime.
Infine si voltò verso tutti gli altri. - Sono quasi grata al virus per avermi dato la possibilità di conoscervi - dichiarò, guardandoli ad uno ad uno. - Vi assicuro che non vi scorderò mai. -
- Ovviamente nemmeno noi lo faremo! - esclamò Hibiki.
- No, ecco, - si intromise il direttore, con espressione estremamente dispiaciuta, - a questo proposito c'è una cosa che dovrei dirvi. Nel momento in cui vi trasferiremo nei vostri corrispettivi mondi i vostri ricordi relativi a questa esperienza verranno cancellati. -
L'uomo stette poi in silenzio, ascoltando pazientemente le ovvie lamentele dei ragazzi, poi riprese a parlare: - Cercate di capire, voi non avreste ai dovuto scoprire la verità sui vostri mondi e nemmeno incontrarvi. Ciò che è accaduto è un immenso bug a cui dobbiamo porre rimedio. Non riuscireste più a comportarvi secondo programma, se rimaneste consapevoli della vostra natura. -
- No, non è giusto! - insistette Jun.
- Che male c'è se lo sappiamo? - chiese Haruka.
- Tutti voi vi siete accorti di qualcosa di strano, per qualche motivo siete andati alle sedi della Game Freak. Ciò era dovuto ai bug. Voi stessi, attualmente, siete ancora infettati dal virus. Una volta sistemato tutto sarà conseguenza logica che vi scordiate tutto. -
- Ha ragione lui - disse Kris, guardandoli. - È così che dev'essere. Mi auguro, però, che la cosa non valga anche per me. -
Il direttore scosse la testa. - No, non abbiamo intenzione di farti anche questo. Hai già sofferto abbastanza. Inoltre il fatto che tu fossi a conoscenza di tutto ci ha aiutati. Avremmo dovuto ringraziarti anche noi e non l'abbiamo ancora fatto. Siamo dei genitori degeneri con tutti voi, per quanto io rappresenti solamente il 'direttore' al momento della creazione dei mondi 'HeartGold e SoulSilver', credo di parlare anche a nome degli altri direttori. Mi dispiace. -
- Non è colpa vostra - rispose l'abitante del mondo di Cristallo.
Dopo una spiegazione del genere nessuno seppe più cosa dire. Tutti volevano opporsi, ma come?
- Vi lascio, ragazzi. Vi avvertirò quando sarà tutto sistemato e vi riporteremo nei vostri mondi. Per il momento attendete alla Game Freak. Vi sconsiglio di uscire, anche solo rimanendo ad Azzurropoli. Cristallo è un mondo pericoloso e instabile. -
- D'accordo... - mormorò Kouki a nome di tutti quanti.
Il pc si spense e ci fu un lungo silenzio, durante il quale ognuno dei ragazzi riordinò le idee.
Solo dopo qualche minuto, esortati da Kris, alcuni di loro cominciarono a raccontare qualche aneddoto sulle loro avventure e presto ne nacque una vera e animata discussione.
Erano tutti interessati a sapere quali allenatori, pokémon e capopalestra si incontravano nelle diverse regioni: ognuno di loro mostrò agli altri il proprio pokédex e si parlò dei team nemici e su quello N ebbe molto da dire.
Leaf e Fire scoprirono che quest'ultimo, a Johto, era considerato l'allenatore più forte del mondo. L'allenatrice di Biancavilla fu molto sorpresa nel saperlo ma che i loro mondi fossero addirittura ambientati tre anni prima di quelli di Kris, Kotone, Hibiki e Silver la lasciò ancor più esterrefatta.
Non perse tuttavia l'occasione di prendere in giro la propria controparte maschile quando i tre allenatori di Borgo Foglianova dichiararono di averlo già sconfitto sul Monte Argento.
Fire, però, era molto più interessato all'Emolga di Touya e non le rispose.
- Siete molto amici? Vedo che lo prendi in giro spesso - le chiese Haruka.
- Non l'avevo mai visto prima di oggi - dichiarò la ragazza. - L'ho conosciuto alla Game Freak prima di essere mandati qui per sconfiggere il virus. -
- Davvero? - esclamò, stupita, l'allenatrice di Hoenn.
Leaf fece spallucce. - Non l'ho mai incontrato in giro per Kanto. Però, stranamente, mi è subito sembrato familiare appena l'ho visto... - confessò, volgendo lo sguardo verso il ragazzo.
Fire ricambiò l'occhiata senza dire nulla.
- Accidenti, quello sì che è uno sguardo d'intesa! - commentò Touya. - Ehi, ora che ci penso, a parte al Metrò Lotta, nemmeno io ho mai incontrato Touko eppure è come se la conoscessi da sempre. -
La ragazza di Unima annuì. - Forse non è così strano. Siamo programmi. -
- Esatto - confermò Kris. - Vedete, ho ragione di credere che voi siate praticamente la controparte l'uno dell'altra. In effetti vi somigliate anche molto. E le controparti hanno sempre un legame speciale, ricordatevelo sempre. -
- Mi sembra tutto così irreale... - mormorò Hibiki, appoggiandosi allo schienale della sedia. - E tra poco scorderemo tutto. -
Il silenzio calò nuovamente e l'allenatore di Borgo Foglianova si pentì di aver aperto bocca.
- Qualcuno di voi sa perché questi mondi sono stati creati? - chiese improvvisamente Yuuki. Era da un po' che se lo chiedeva.
- Siamo un gioco - risposero all'unisono Kris e N.
La ragazza guardò stupita il Sovrano del Team Plasma.
- Come ho già detto, i pokémon certe cose le sentono. Me l'hanno riferito loro - spiegò lui.
- Un gioco... - ripeté l'allenatore di Albanova. - Quindi un mondo finisce perché non ci gioca più nessuno? -
- Può darsi - rispose Kris. - Questo mondo è stato creato più di dieci anni fa, non è strano che ormai il gioco sia stato dimenticato dai più - aggiunse sorridendo appena.
- Che cosa triste - commentò Hikari.
- Tra dieci anni tutti i nostri mondi saranno così - disse Haruka.
- Tra dieci anni io, sicuramente, non ci sarò più! - esclamò ridendo l'ex-allenatrice, provando a sembrare scherzosa, benché il pensiero le facesse male.
- Posso illudermi che esista un paradiso per i personaggi dei giochi? - provò a ironizzare Leaf.
Gli altri risero.
- Giusto! - affermò Kotone. - Un paradiso dove tutti ci ritroveremo. -
- Non tanto presto, eh - commentò Jun.
- Avremo anche i pokémon e ci sfideremo! - dichiarò Touya.
- E le pokéball saranno gratis - desiderò Yuuki.
- E più pietre evolutive! - disse Touko.
- Ci voglio le Super Gare! - dichiarò Haruka e Hikari concordò con lei.
- Tks, che sciocchezze - commentò invece Silver.
Kris rise. Ovviamente quelle cose erano pura utopia ma fantasticare era divertente lo stesso. Le spiaceva davvero che presto tutto sarebbe finito. Si sarebbe sentita ancora più sola.
Scacciò quel pensiero. Dopo tanto tempo avrebbe avuto dei pokémon. No, sarebbe stata bene comunque. Il suo destino l'aveva accettato da tempo, ormai. Non doveva essere triste, ma solo godersi quegli ultimi momenti con serenità.
Il tempo passò troppo in fretta, per tutti loro, e infine la Game Freak ristabilì il collegamento per avvertire i giovani allenatori che era tutto pronto.
Tutti si alzarono dalle sedie, con aria solenne.
- È giunto il momento - disse Kris sorridendo triste.
- Mi dispiace davvero che sia già finita - commentò Hikari.
- È stato divertente! - esclamò Leaf. - Ci rivedremo nel nostro paradiso, allora! -
- Certo! In bocca al lupo! - salutò Touko.
- Ciao e grazie a tutti - mormorò Kotone, facendo anche un leggero inchino.
I primi ad essere rimandati nel loro mondo furono il trio di Sinnoh, con Hikari in lacrime e Jun che tentava di rimanere impassibile nonostante gli occhi lucidi. Kouki cercò di calmare entrambi, pur essendo nelle loro stesse condizioni.
Fu poi il tirno di Leaf e Fire. Quest'ultimo sembrò rimuginare un po', volendo finalmente dire qualcosa, ma, quando si decise, il trasferimento era già iniziato e lo si vide solo muovere le labbra.
Kris, osservandolo, poté intuire avesse detto 'buona fortuna' e gli sorrise.
Infine vennero rimandati a casa anche tutti gli altri e gli allenatori di Johto rimasero soli.
Kotone chiese di poter almeno riaccompagnare Kris a casa sua con Pidgeot e ottenne il permesso.
A Borgo Foglianova Hibiki, oltre ad accorgersi della la mancanza del vento nella sua città natale, provò una strana sensazione nel vedere la casa del professor Elm al posto della propria.
Kris spiegò che, in quel mondo, casa sua coincideva con quella di Gold, tuttavia non nello stesso momento.
Kotone salutò per l'ultima volta Numel, Bidoof e Shinx. - Grazie di tutto - sussurrò loro, abbracciandoli.
Anche Pidgeot, Meganium e Quagsire salutarono i loro colleghi.
Infine fu il turno degli allenatori.
Hibiki e Silver rimasero un po' in disparte, lasciando una minima intimità alle due ragazze. Entrambi non sapevano cosa dire e come esprimere ciò che avevano dentro.
Loro quattro avevano un legame particolare, questo era certo. Ma nulla di ciò che veniva loro in mente era giudicato adatto alla situazione.
Kris e Kotone si trovavano l'una di fronte all'altra, serie.
Nessuna delle due cercava di piangere ma di mantenere un certo contegno per il saluto finale.
Infine, l'ex-allenatrice abbracciò la propria controparte, che non riuscì ad evitare di palesare il proprio dispiacere e la propria commozione.
Sciolto l'abbraccio, Kris, con gli occhi lucidi, si rivolse a tutti a tre.
- Sono davvero felice di avervi potuto incontrare. Grazie - disse.
- E di cosa? - chiese Hibiki, sorridendole. - Siamo noi a dover ringraziare te! -
- Questo non è un epilogo molto felice - commentò Silver esprimendo, a modo suo, il proprio rammarico.
- Non dire così. Questo mondo sarebbe finito comunque e aver potuto vivere questa esperienza prima della fine definitiva è decisamente meglio di non averla vissuta affatto. -
- Kris, - disse Kotone, relativamente calma e lucida benché sempre in lacrime, prendendole entrambe le mani, - anche se scorderò tutto ti prometto che, in fondo al mio cuore, non mi dimenticherò mai di te. -
Kris le sorrise. - Sono certa che non lo farai. Addio Kotone. -
- Addio, Kris. Probabilmente non ci rincontreremo mai più. Ma spero che, prima o poi, un'altra Kris e un'altra Kotone possano vivere nello stesso mondo. -
L'altra si limitò a sorriderle, senza essere in grado di annuire a quell'affermazione, e, senza distogliere lo sguardo e tenendo i pokémon in braccio, osservò i tre colleghi smaterializzarsi.
Tuttavia, dentro di lei, ne percepiva ancora la presenza, come se fossero ancora lì.

La tv mandava in onda un film che le interessava ma Kotone se ne accorse solo dopo qualche istante. La ragazzina si guardò attorno mentre il suo Marill scorrazzava felice per la stanza. Si rese conto di non ricordare quando era tornata a casa. Aveva la sensazione di aver fatto un lungo sogno.
Scese le scale e salutò distrattamente la madre.
Una volta uscita di casa fece un respiro profondo e si godette per qualche istante il vento sulla pelle. Provò una forte nostalgia.
- Kotone! - la salutò Hibiki. - Non sapevo fossi tornata anche tu a casa. Pensa che stavo per chiamarti! -
L'amica annuì ma non rispose, temendo che potesse chiederle le ultime novità, argomento su cui era abbastanza confusa.
- Tutto bene? - le chiese allora il ragazzo, notando qualcosa di strano.
- Sì, sì. Però è tutto il giorno che ho una strana sensazione. -
- Una strana sensazione? - ripeté lui. - Di che tipo? -
- Non saprei. È come se sentissi qualcosa che prima non percepivo. -
L'amico rifletté qualche istante. - È una sensazione negativa? -
Kotone lo fissò per un po', quasi stesse pensando bene alla risposta da dargli, poi scosse la testa. - No, per niente! -
- Bene! - commentò lui, rasserenato.
- Beh, è meglio andare. Oggi ho tre pokéball vuote e ho pensato di iniziare ad allenare pokémon di Hoenn e Sinnoh. -
- Ottima idea! Sai come si fa, vero? Basta ascoltare la radio in certi giorni. - spiegò, come al suo solito. - Ma cosa ci facevi con soli tre pokémon in squadra se hai deciso solo ora di prenderne di nuovi? -
La ragazzina lo guardò quasi confusa. - Non lo so... in effetti mi sembrava di averne sei, con me - rispose preoccupata.
L'espressione dell'amica impensierì anche Hibiki. - Dai, magari semplicemente non ti ricordi di averne depositati qualcuno - cercò di tranquillizzarla.
Lei annuì poco convinta. - Tu ora cosa farai? Rimani qui e ti riposi? -
- No, mi rimetto in viaggio anche io. Ti accompagno per un po', magari. Ti va? -
Kotone sorrise felice. - Davvero? Certo che mi va! -
Avviandosi verso il percorso 29 Kotone guardò il cielo mentre un'altra folata di vento la costrinse a tenersi il cappello in testa con una mano.
Era decisamente perplessa riguardo a quella strana sensazione improvvisa ma in un certo senso la rassicurava.
Se avesse dovuto spiegarlo a parole avrebbe potuto dire che sentiva come se qualcuno vegliasse su di loro, come un angelo custode.
A quel pensiero, sorrise.
Hibiki, già qualche passo fuori dalla città, la chiamò preoccupato e lei decise di smettere di mettere in ansia l'amico di infanzia e corse allegra verso di lui.
- Scusa, andiamo! -

Seduta nel giardino di casa sua, Kris coccolava i tre pokémon che le aveva affidato Kotone.
Sorridendo serena, alzò lo sguardo al cielo.
- Hai mantenuto la promessa - mormorò. - Anche se hai scordato tutto ciò che è successo qui hai cominciato a percepire la mia presenza come io ho sempre sentito la tua. -
Shinx, sulla sua spalla, le leccò la guancia mentre Numel, comodamente accucciato sulle gambe della giovane, si godeva le carezze. Bidoof, poco distante, saltellava nel giardino.
Kris sorrise loro.
- Finché anche quel mondo non verrà dimenticato l'avventura potrà ricominciare sempre. Vi auguro buon viaggio, Kotone, Hibiki. E anche a te, Silver. -
In qual momento una leggera folata di vento soffiò su Borgo Foglianova. Per quanto lieve, riuscì comunque a stupire l'ex-allenatrice. Poi si rilassò pensando che, dopotutto, era rimasto qualcuno che ancora si ricordava di lei e del mondo di Cristallo.






Note finali: Ehi! Sono davvero finali, queste note! Finalmente la fiction è arrivata alla conclusione e se c'è qualcuno che l'ha letto fin dall'inizio, beh, vi faccio i miei complimenti per aver resistito tanto XD
Spero si sia capito tutto e che abbia lasciato qualcosa nei vostri cuori.
Mi mancherà, questa fiction, e sopratutto mi mancheranno Kris e Kotone insieme.
Ringrazio chi ha letto, chi ha commentato e chi ha messo questa storia tra i preferiti o le seguite. L'ultima frase è una dedica a tutti voi. Sì, insomma: avete letto la fiction, avete quindi pensato a Kris e a Pokémon Cristallo, magari ricordando i giorni in cui ci giocavate, e di conseguenza il vento torna a soffiare in quel mondo.
Mi dispiace aver lasciato comunque Kris lì. Ma, per come avevo impostato la storia, era impensabile che lei andasse con Kotone. Comunque a me il finale soddisfa e spero possa soddisfare anche voi.

Ah, cosa meno importante: avete notato che Fire non dice mai nulla? XD D'altronde è Rosso e lui non parla MAI nei videogiochi u_u Gli ordini ai pokémon li dava ma lo faceva quando lo facevano anche gli altri, quindi nessuno lo sentiva.

Non ho più scritto nulla, su pokémon, ultimamente. Ma mai dire mai. Quindi arrivederci e alla prossima!
  
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