Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
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Autore: hinata 92    23/12/2011    3 recensioni
Ricordate l'episodio 39? Quello con Chibi-Gokudera?
E se anche Reborn finisse nel bazooka difettoso?
Avventure, scene comiche, imprevisti ed equivoci in una giornata raccontata da un narratore davvero... d'eccezione!
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Reborn, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Corsa contro il tempo… e il destino

Corsa contro il tempo… e il destino!

 

Reborn correva veloce per le vie del parco, non preoccupandosi della gente che lo guardava incuriosita, più che altro per il codazzo di bambini che lo seguiva correndo (tranne Mammon, che svolazzava a mezz’aria… la solita esibizionista!). Stava sfruttando tutte le potenzialità del suo ritrovato corpo adulto per correre dal suo allievo, da bravo tutor. Andava così veloce che dovetti aggrapparmi con tutte le mie forse alla visiera del cappello per non cadere. Il massimo che riuscì a fare fu voltarmi per notare che avevamo distanziato gli altri di un bel po’, compresa Luce che, benché avesse le gambe lunghe almeno quanto il mio padrone, non aveva la sua prestanza fisica e non riusciva a stargli dietro.

 

Dall’altra parte del parco, ignaro di tutto, Tsuna stava per avere un appuntamento con la sua amata Kyoko-chan. , almeno così la vedeva lui. In realtà doveva semplicemente prendere le fotocopie degli appunti dei giorni in cui era stato assente per gli allenamenti contro i Varia, ma vaglielo a far capire a quel poveraccio! Era troppo, troppo eccitato dalla possibilità di incontrare la sua amata senza nessuno fra i piedi.

Nessuno, a parte un Arcobaleno con intenzioni poco amichevoli nei suoi confronti!

 

Kyoko, da brava donna che si rispetti, era in ritardo, e questo non faceva che aumentare l’agitazione di Tsuna e, di riflesso, quella del mio padrone. Conosceva il suo allievo e tutte le persone che lo circondavano talmente bene che sembrava quasi che potesse leggere loro nel pensiero e prevederne i comportamenti. Non chiedetemi come, ma lui sapeva tutto: sapeva dell’ansia di Tsuna e persino del ritardo di Kyoko.

E accelerò ancora il passo.

 

Finalmente Tsuna entrò nel nostro campo visivo. Solo il laghetto artificiale ci separava da lui, ma purtroppo ci dava le spalle e non poteva vederci. Era già a portata di voce, ma mi resi conto che il mio padrone non aveva abbastanza fiato per poter gridare. Una volta in più maledissi il fatto di essere solo un piccolo, muto camaleonte!

Sentii Reborn borbottare senza fiato qualcosa come “Se si agita rischia di non accorgersi di lui!”.

Ma, una volta tanto, aveva sottovalutato il suo allievo.

 

Il ragazzo, in preda alla peggiore delle ansie, continuava a saltellare sul posto, incapace di stare fermo.

Eppure improvvisamente si immobilizzò.

 

Fu talmente imprevisto che anche Reborn si bloccò di scatto, al punto che rimpiansi la mancanza di cinture di sicurezza.

Tsuna fece un passo laterale a sinistra, apparentemente senza motivo. Ci voleva un occhio di lince (ma basta anche uno di camaleonte, se vi fidate!) per vedere una freccia che mancava la sua testa di pochissimi centimetri.

 

« Ma cosa… »

 

Reborn tirò un sospiro di sollievo e io con lui. Ringraziai il sangue dei Vongola, che arrivava là dove lo sguardo del mio padrone non poteva!

Reborn riuscì a recuperare abbastanza fiato per urlare:« Giù la testa, ImbranaTsuna! Sei sotto attacco! »

Il ragazzo gridò con voce stridula:« Cosa? E perché? I Varia? »

« Peggio! È Verde! »

« Eh? »

Finalmente riuscimmo ad arrivare affianco del ragazzo e Reborn riuscì a farsi sentire senza usare tutto il poco fiato che gli era rimasto:« Quello che ieri ha cercato di ucciderti! Ti ricordi? Quello da cui ti ha salvato Gokudera! »

« Ancora lui? »

« Già! Io non sono riuscito ad arrivare in tempo per aiutarti! Sei stato bravo prima! »

Tsuna lo guardò di storto:« A fare cosa? »

Reborn si bloccò. Tsuna aveva fatto di nuovo tutto inconsciamente. Meglio non approfondire la questione, dopotutto Verde era ancora nei paraggi e non aveva certo intenzione di mollare.

Il mio padrone iniziò a guardarsi intorno alla ricerca del possibile nascondiglio dell’Arcobaleno ribelle, senza però apparente risultato.

« Diavolo, se si è nascosto fra le foglie degli alberi sono troppo alto per individuarlo… ma dove cavolo… »

 

« ATTENTO, REBORN!!! »

 

Uno spintone ci buttò a terra. Fu talmente violento che non riuscì a tenermi abbastanza forte alla fodera del cappello e caddi.

Reborn alzò la testa e vide un’altra freccia conficcata in un tronco d’albero alla sue spalle. Se Tsuna non lo avesse spinto si sarebbe ritrovato con un bel buco in fronte!

« Tutto bene, Reborn? »

Il mio padrone lo guardò come se non lo avesse mai visto prima d’ora. Cosa stava succedendo? Da quando era ImbranaTsuna a salvare lui ?

Reborn si riprese subito e urlò al vento:« VERDE!!! Da quando osi tentare di colpire anche me? »

Una voce metallica rispose:« Da quando ti metti in mezzo ai miei piani, Reborn! »

Né io né il mio padrone eravamo in grado di capire da dove provenisse la voce con esattezza, visto che eravamo circondati da mini-autoparlanti, ma Tsuna si voltò in una direzione precisa e, senza alcuna esitazione né ordine, mi trasformai in pistola permettendo a Reborn di sparare.

Verde cascò dall’albero e iniziò a scappare a bordo di uno di quei suoi strani aggeggi. Il mio padrone e Tsuna gli corsero dietro, ma vennero raggiunti a breve da tutti gli altri Arcobaleno.

Tsuna escamò:« Ma cosa… Colonnello! E tutti questi altri bambini da dove spuntano? E la signorina chi… »

« Ne parliamo dopo, ehi! Ora dobbiamo raggiungere quello schifoso di Verde, ehi!  »

« Ma… Kyoko-chan mi starà aspettando! »

Reborn rispose:« Poche storie, Tsuna! Se non lo fermiamo, rischia di farsi male pure lei, e questo non lo vuoi, vero? »

Punto sul vivo, il ragazzo non rispose e continuò a correre. Nel nostro folle inseguimento eravamo ormai usciti dal parco, ma ci eravamo sempre più avvicinati al nostro obiettivo. Verde ormai era in mano nostra.

 

Sorprendendo tutti, l’Arcobaleno si buttò nel fiume che attraversava Namimori. Il robottino sul quale era salito divenne una piccola imbarcazione permettendo allo scienziato di starsene tranquillo all’asciutto. Senza alcuna esitazione, Reborn si buttò in acqua per prenderlo. Quelle acque, che sarebbero state proibitive per un bambino, gli arrivavano ora alla vita.

« Arrenditi, Verde, è finita! »

Il bambino rispose con un ghigno:« Per te! »

 

BIP!

 

Verde premette un bottone nascosto nella manica e sentimmo alle nostre spalle un’esplosione. La diga a monte di Namimori era andata distrutta e l’acqua del fiume iniziò velocemente a salire e a diventare più impetuosa, troppo impetuosa…

Impassibile, l’Arcobaleno trasformò nuovamente il suo robottino in un piccolo elicottero e di alzò in volo. Da lì, riprese la balestra con puntamento automatico di sua invenzione e cercò di colpire nuovamente Tsuna.

La sua arma venne distrutta nel giro di un secondo da un triplo colpo di pistola, uno sparato da noi, gli altri da Colonnello e Lal, e finalmente Verde si arrese e se andò. Ma per noi i guai erano appena cominciati.

 

 

 

Mentre eravamo impegnati a sparare, l’acqua del fiume si era alzata ancora e ormai ci stava trascinando a valle. Riuscii faticosamente a ritornare nella mia forma originaria e a saltare sul cappello, ma lì dovetti tenermi veramente forte per non cascare in acqua. I camaleonti non sanno nuotare e i salti che stavamo facendo in quel fiume non avevano nulla da invidiare a un ottovolante!

Lo scorrere dell’acqua era assordante e si univa in un rumore indistinto alle voci che ci chiamavano dalla riva. Iniziavo ad avere la nausea a forza di andare su e giù, e continuavo a pensare a un modo per allontanarci da quell’inferno d’acqua e fango. Sapevo che il mio padrone stava facendo lo stesso e pregai che uno dei due avesse l’illuminazione.

Con un enorme sforzo, Reborn riuscì ad aggrapparsi a un masso abbastanza grande da poterci salire sopra e ci salì usando tutte le sue forze.

 

Appena fummo al sicuro, lo guardai in volto. Non lo avevo mai visto così stanco, col volto pallido e tirato. Ansimava profondamente, distrutto dallo sforzo di doversi tirare su da quell’acqua impetuosa con gli abiti intrisi d’acqua e fango, senza contare che fino a poco prima non aveva fatto altro che correre!

« Non… non ti preoccupare, Leon! Sto… sto benissimo! Mai stato meglio in vita mia! »

Se, a chi voleva darla a bere? Non capii se cercava di tranquillizzarmi o se voleva ironizzare.

« Reborn!!! »

Ci voltammo. Gli altri sulla riva ci chiamavano e cercavano di attirare la nostra attenzione.

Lal gridò:« Dovete allontanarvi subito da lì! L’acqua continua a salire, tra poco anche quel masso sarà sommerso! »

 

« E come? »

 

Già, il problema non era di facile soluzione. Eravamo in mezzo al fiume, troppo lontani dalla riva per farci trainare, mentre la violenza acqua non permetteva al mio padrone di nuotare per metterci in salvo. Eravamo in trappola.

Colonnello gridò:« Tranquillo! Mando il mio falco a prenderti! »

« Sciocco! Sono troppo pesante per il tuo falchetto! Se fossi piccolo sarebbe tutta una altra storia, ma ora… »

 

Cosa? Impossibile! Adulto o bambino non cambiava nulla, come sempre avrei portato io in salvo il mio padrone!

Salii sulla sua mano, mi trasformai in un palloncino e iniziai a tirare con tutte le mie forze, ma i suoi piedi non si alzarono neanche di un millimetro. Allora mi trasformai alternativamente in tutte le forme che mi vennero in mente che fossero in grado di volare, ma sempre con lo stesso risultato. Sembrava quasi che avesse i piedi incollati a quella roccia! Ma non avevo alcuna intenzione di mollare.

« Leon… smettila, non vedi che è inutile? »

Mi bloccai. Impiegai alcuni secondi a rendermi conto della verità di quelle parole e solo allora mi decisi a tornare nella mia forma originale.

« Perché non raggiungi gli altri? Tu puoi andare senza alcun problema! Non mi offendo, sai? »

Scossi la testa, attorcigliai la coda attorno al suo polso e mi strinsi attorno alle sue dita. Non m’importava nulla: dovunque sarebbe andato, qualunque cosa gli fosse successa, io non avrei mai lasciato il mio padrone!

Reborn sorrise:« Allora grazie, piccolo Leon! Sai, devo proprio dirti una cosa… »

Il suo sguardo si soffermò alle persone che si affaccendavano sulla riva: Tsuna, Skull, Fong, Lal e Colonnello si stavano spogliando e cercavano di formare una corda legando insieme i loro abiti. Mi resi conto anch’io che l’impresa era vana.

« … ho sempre pensato che tornare adulto mi avrebbe reso più forte, e invece… invece sono più debole di prima, Leon! È imbarazzante! »

Non capivo. Di cosa stava parlando?

« Ho sempre agito da solo, Leon, qualsiasi cosa avessi bisogno… certo, se qualcuno si offriva di darmi una mano non rifiutavo mai l’aiuto, ma me la sono sempre cavata egregiamente da solo! Invece da quando sono tornato adulto… se Bianchi non mi avesse cucito la divisa della scuola di Tsuna, non avrei mai potuto controllarlo! E ImbranaTsuna, che mi salva la vita? È assurdo! Forse è colpa mia, mi sono montato troppo la testa… chissà, se prima non avessi voluto giocare con gli altri, se non avessi perso tempo a pavoneggiarmi con Lal, Skull e gli altri, chissà… forse non ci troveremmo così, Leon! »

Per una volta ringraziai di essere muto, perché non avrei proprio saputo cosa rispondergli.

« Probabilmente non sono ancora pronto a tornare adulto, mio piccolo Leon! Sai che così mi sembri ancora più piccolo? E ancora più carino? Chissà se anche gli altri mi vedevano così, versione Arcobaleno… »

Sospirò profondamente:« Sei davvero sicuro di non voler andare, Leon? »

Scossi la testa e mi aggrappai con ancora più forza alla sua mano.

« Allora grazie per aver ascoltato il mio monologo, mio piccolo, inseparabile amico! Mi spiace solo di non aver completato l’allenamento di Tsuna, ma sono sicuro che Colonnello mi sostituirà egregiamente… »

Si voltò a vedere il suo allievo, preoccupatissimo e affaccendato nel tentativo di salvarlo, insieme ai suoi amici, Fong, Colonnello, Lal e, sì, anche quella stupidina di Skull… ma gli altri dov’erano?

Reborn sospirò, più profondamente di quanto mai avesse fatto prima:« Bene, Leon, è ora di affrontare il destino… »

Il mio padrone chiuse gli occhi e lo stesso feci anch’io. Eravamo pronti a tutto.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il rumore dell’acqua sovrastava qualunque voce e qualunque pensiero.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Era la fine delle nostre avventure.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Improvvisamente Reborn iniziò ad agitarsi. Urlò qualcosa, ma lo scroscio del fiume era troppo forte e non capii nulla.

 

E arrivò l’onda.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

« R…Reborn… REBORN!!! REBORN!!! REBORN!!! »

« Fermati, fermati, ehi!  È inutile! Non vedi? È troppo tardi… ehi!  »

« Non-non c’è più! è sparito nel nulla… e non ho potuto aiutarlo, dopo tutto quello che lui ha fatto per me… d’accordo, a volte usava dei metodi assurdi, ma… ma… »

Tsuna cadde in ginocchio, balbettando frasi scomposte, e anche gli altri, benchè facessero i duri, erano sconvolti almeno quanto lui. Possibile che…

 

« E piantala di piangere come una femminuccia, ImbranaTsuna! »

Una spinta buttò a terra il Decimo boss dei Vongola, ma il ragazzo non sembrò minimamente preoccupato della botta, quanto della vocina acuta che lo aveva fatto trasalire.

 

Tsuna si voltò e sia io che il mio padrone sorridemmo.

« REBORN!!! »

« Reborn! »

« Ce l’hai fatta, ehi!  »

« Fiuuu, il destino ha deciso che tu debba continuare la tua strada, Reborn… »

« Ma come, sei ancora vivo? Per una volta che speravo di non averti più fra i piedi… »

Sorrisi ancora di più. Si vedeva lontano un miglio che Skull stava mentendo.

Lal esclamò:« Ma come hai fatto? »

Reborn mi prese sulla mano:« Un po’ di fortuna, una magia o… chissà! Certo è che senza la prontezza di riflessi di Leon sarei stato spacciato! »

Il mio padrone, anzi, il mio padroncino era tornato! All’ultimo secondo l’effetto del bazooka di Lambo era scaduto e Reborn era tornato bambino, giusto in tempo perché io potessi portarlo via dal fiume.

« Grazie, Leon, ti devo la vita! »

Di nulla, mio piccolo padroncino! Ditemi quello che volete, ma io lo preferivo così!

 

« Kyoko-chan! Mi starà aspettando da mezz’ora, poverina! »

Luce si avvicinò di soppiatto al ragazzo, facendogli prendere un infarto:« Tranquillo, ci abbiamo pensato io e Mammon! Grazie alle sue illusioni ho potuto sostituirmi a te… ecco i tuoi appunti! »

Tsuna sembrava poco entusiasta:dopotutto aveva perso un’occasione per stare da solo con la sua Kyoko-chan!

« Grazie… ma lei chi… »

Il Decimo boss dei Vongola cadde a terra. Dietro di lui Viper sogghignava:« È meglio che tu non sappia ancora di noi, ragazzino! Avrai ancora occasione di conoscerci meglio più avanti… ma sappi che per questo dovrai pagarmi profumatamente, Luce! »

« Lasciami il tempo di tornare in albergo e prendere il libretto degli assegni! Comunque stai tranquillo, Reborn: ho chiesto a Mammon di cancellare solo i ricordi che riguardano gli altri membri degli Arcobaleno oltre a te, Colonnello e naturalmente Verde… e comunque, è bello ritrovarti! »

« Anche per me… Io non ti devo nulla, vero? »

Mammon sparì nell’aria:« Per ora… a presto, Vongola! »

Il mio padrone sospirò, si prese Tsuna sulle spalle e se lo portò a casa, rifiutando tutti gli aiuti che gli vennero offerti. Dopotutto era il suo allievo!

 

 

Tsuna si svegliò nel suo letto, agitatissimo, ancora convinto che Reborn fosse stato inghiottito dal fiume. Tuttavia il leggero russare del mio padroncino sulla sua piccola amaca lo rassicurò. Non so esattamente quali ricordi abbia di quella giornata, visto che con tutti gli avvenimenti successivi riguardanti i Varia non affrontammo più il discorso, ma so che il mio padroncino ci ripensò spesso.

Ancora mi chiedo se sia stato davvero il caso, una fortuna sfacciata o il fatto che Reborn avesse espresso quel desiderio per la prima volta a farlo tornare bambino. Vorrei poterne parlare, ma per una volta non mi dispero perché sono solo un piccolo, muto camaleonte. Dopotutto non ha importanza. Lui è qui, e io lo seguirò ovunque andrà, perché le nostre avventure non sono che all’inizio.

 

Poco ma sicuro!

 

 

 

E siamo arrivati alla fine delle avventure di Reborn e Leon! Spero davvero che questa fanfic vi sia piaciuta, e voglio approfittare per ringraziare tutti coloro che hanno letto, SakuraX16, Eli pazzoide e _Irene_Adler_ per aver commentato, Amy Uzumaki per averla messa nelle preferite e Firely nelle seguite!

Oltre a continuare la fanfic su Soul Eater, ho intenzione di fare una piccola pausa con una One-Shot su Detective Conan, ma poi tornerò sugli schermi di Katekyo Hitman Reborn con una storia decisamente pazzoide e fuori di testa dove Lambo ne combinerà di tutti i colori con un nuovo bazooka… ma vi ho già detto troppo!

 

BUON NATALE A TUTTI I LETTORI!!! E, per favore, fatemi sapere se l’ultimo capitolo vi è piaciuto!

 

Grazie di cuore a tutti!

Hinata 92

  
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