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Autore: Charlotte McGonagall    23/12/2011    7 recensioni
Sono un politico: le promesse sono parte integrante della mia giornata, materia fondante del mio lavoro. [...]
Ero certo di saper ponderare il valore di una promessa, che il mio essere politico – elusivo e scaltro come si conviene – non intaccasse la mia affidabilità di uomo; invece, basta un giorno per stravolgere il corso di una vita. [...]
Ti consideri una persona affidabile e poi scopri che ti [...] bastano trenta secondi per dimenticare trent’anni di matrimonio.

I pensieri e le vicende personali di cornelius Caramell sullo sfondo degli avvenimenti del quinto libro. Pairing: Cornelius/Dolores.
3^ classificata al contest "Quando Harry Potter incontra il sommo poeta" di Lalani.
6^ classificata a pari merito al contest "Parlami di lui" di Freddy.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Dolores Umbridge, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Questa storia si è classificata terza al contest "Quando Harry Potter incontra il sommo poeta" indetto da Lalani sul forum di efp.
Il tema del mio pacchetto era "il protagonista non mantiene una promessa" e la citazione da utilizzare era "È più importante correggere l'errore che cercare chi l'ha commesso". Trai personaggi dati ho scelto Cornelius Caramell. Buona lettura!

Autrice: Charlotte McGonagall
Titolo: Lo prometto
Pacchetto: Cielo della Luna (personaggio: Cornelius Caramell)
Altri personaggi: Dolores Umbridge, OC
Rating: Giallo
Genere: Introspettivo, Sentimentale
Avvertimenti: One-shot
NdA: In questa storia ho utilizzato il nome originale Dumbledore (=Silente).
Nel quarto libro si fa accenno a una “signora Caramell”, che nella mia fic è Geraldine, un’OC di mia creazione.

Lo prometto

Sono un politico: le promesse sono parte integrante della mia giornata, materia fondante del mio lavoro.
Il mio rapporto con gli altri poggia essenzialmente su un patto condiviso, uno scambio reciproco di favori, un “do ut des”.
Sono abituato a promettere, così come a ignorare quanto ho promesso e – in misura anche maggiore – sono abile nell’indurre le persone a credermi affidabile, nel convincerle che – in verità – ho mantenuto le mie promesse.
Assicurare, dichiarare, smentire sono qualcosa di cui ho il pieno controllo; o, almeno, così pensavo.

Ero certo di saper ponderare il valore di una promessa, che il mio essere politico – elusivo e scaltro come si conviene – non intaccasse la mia affidabilità di uomo; invece, basta un giorno per stravolgere il corso di una vita.
Quanto tempo è stato sufficiente per rompere il mio giuramento più importante? Quanto per raggiungere il punto di non ritorno? Quanto? Mezzora? Cinque minuti? Non mi è servito tanto; trenta secondi, direi.

Ti consideri una persona affidabile e poi scopri che ti occorre così poco per ritrovarti tra le braccia di una donna, incapace di resisterle; scopri che ti bastano trenta secondi per dimenticare trent’anni di matrimonio.

*

“Sei sicuro di quello che stai facendo Cornelius?”, mi chiede Geraldine, versandosi il tè, senza guardarmi.
Non le rispondo.
“Ti ho fatto una domanda”.
Stavolta mi fissa e posso leggere chiaramente la severità nello sguardo di mia moglie – severità mista a rassegnazione.
“Come Ministro devo già rendere conto pubblicamente della mia azione politica di fronte all’intera comunità magica, preferirei non essere costretto a discutere a colazione”.
“Non è col Ministro che voglio discuterne,” risponde Geraldine, gelida, “ma con mio marito”.
Bevo l’ultimo sorso di caffè e mi alzo.
“Non ho voglia di litigare,” le dico, uscendo dalla cucina,“e – per inciso – da quando ti interessi alla politica?”.
“Da quando hai deciso di mandarci in rovina!”, mi grida lei, seguendomi in soggiorno. “Da quando hai deciso di screditare il più grande mago del nostro tempo! Da quando hai iniziato a mentire alla comunità magica! La tua ostinazione nel negare l’evidenza ci sta mettendo tutti in pericolo, Cornelius”.
“Sentiamo, perché vi starei “mettendo in pericolo”, come dici?”, ribatto io, anche se conosco perfettamente la risposta.
Questa volta non alza la voce, ma scandisce le parole come per assaporarne il veleno.
“Perché, mentre tu e quell’acconto di segretaria che si spaccia per un Sottosegretario Anziano giocate a fare i politici e vi inventate cospirazioni inesistenti, Tu-Sai-Chi è libero di –”.
Di cosa esattamente non lo saprò mai, perché, in quel preciso istante, entro nel camino e vengo trasportato al Ministero della Magia.

*

Mi tengo la testa fra le mani, seduto alla mia scrivania.
Questa giornata non avrebbe potuto proseguire in modo peggiore: Harry Potter è stato assolto e quella che avrebbe dovuto essere una delle mie più grandi vittorie si è trasformata in un fiasco.

Sento bussare alla porta dell’ufficio, ma non voglio rispondere, non voglio vedere nessuno. Di certo, se rimango in silenzio, si stancheranno.
“Cornelius?”, chiama Dolores da dietro la porta.
Sospiro. “Entra,” le dico.

Si siede di fronte a me, come sempre. Ormai, non ha neppure più bisogno di chiedere il permesso.
Inizia a parlarmi, dice che ha un piano, un’idea per smascherare Dumbledore e Potter una volta per tutte, ma non riesco ad ascoltarla. “Cornelius… Cornelius, ti senti bene?”, mi chiede.
“Sono stanco, Dolores, non so cosa fare, io…”, comincio, ma mi blocco improvvisamente, accorgendomi che Dolores è accanto a me e mi ha posato una mano sulla spalla.
“Raccontami tutto, Cornelius, sfogati,” mi dice, stringendo, con la mano libera, la mia.
Le parlo delle mie ansie, delle mie paure, della lite avuta con Geraldine (anche se evito di dirle che l’ha chiamata “acconto di segretaria”). “Non preoccuparti,” mormora lei, “io sarò sempre qui a sostenerti. Alla fine, tutti capiranno che hai ragione”.
“E se non fosse così? Se quel che dice Dumbledore… ?”.
Dolores posa l’indice sulle mie labbra per zittirmi e mi prende il viso fra le mani. “Dumbledore vuole una guerra,” mi sussurra con dolcezza, “tu vuoi mantenere la pace; l’hai promessa alla comunità magica, è quello che si aspettano da te. Stai facendo la cosa giusta. Lascia che ti aiuti, insieme possiamo farcela”.
Avvicina il suo volto al mio e mi bacia.
Dovrei sottrarmi alla sua bocca; so che dovrei. So che sono sposato, che ho giurato fedeltà a mia moglie, che ho promesso. Eppure non mi allontano, non voglio farlo.
Dopo pochi secondi, è Dolores a rompere il contatto, appena il necessario per bisbigliare: “Lasciami andare a Hogwarts e sistemerò tutto, te lo prometto. Dammi questa possibilità e non ti deluderò”.

La attiro a me per un secondo bacio e più volte le nostre labbra si incontrano e si separano, finché non penso più che sia sbagliato.
Dolores mi sorride e si piega per mormorarmi nell’orecchio: “Vieni a casa mia stasera, Cornelius…”.

Non mi importa che i miei pensieri non siano razionali, né mi importa più la promessa di fedeltà che mi lega a Geraldine. So solo che era da troppo tempo che non provavo più l’inebriante sensazione di desiderare ed essere desiderato; so solo che questa sera andrò casa di Dolores.

*

Ė strano riconsiderare gli avvenimenti di questi mesi, ora che mi trovo nell’ufficio che per anni è stato mio, ma dall’altro lato della scrivania, mentre Rufus Scrimgeour mi offre un lavoro da consulente.
Sembra a suo agio nel ruolo di Ministro della Magia; fin troppo per i miei gusti.

“Si dovranno anche accertare le responsabilità dei suoi collaboratori più stretti, Cornelius,” mi dice.
“Non vi basto io?”, gli chiedo, senza nascondere la mia irritazione, “Volete la testa di qualcun altro?”.
Lui – da vero politico – non si scompone. “Per esempio,” prosegue, “qual è stato esattamente il ruolo di Dolores Umbridge?”.
Già, Dolores… Solo poche ore fa mi ha detto che sarebbe stato meglio non frequentarci più, che i recenti avvenimenti l’hanno confusa, che entrambi abbiamo bisogno di andare ciascuno per la sua strada.
Mi rendo conto che dovrei odiarla, ma ancora non ci riesco.
“Dolores Umbridge è un’impiegata fedele al Ministero,” rispondo, “le assicuro che non creerà alcun problema”.
“E tuttavia la vicenda di Hogwarts non è priva di ombre,” commenta Scrimgeour. “Di certo, è stato commesso un grave errore di giudizio, resta da stabilire da parte di chi”.
“A mio avviso, Ministro,” ribatto io, “è più importante correggere l’errore che cercare chi l’ha commesso; rifletta su questo”, concludo, alzandomi.
“Lo farò, Cornelius, glielo prometto,” mi dice, stringendomi la mano. Io gli rivolgo un sorriso amaro; conosco bene le promesse dei politici, eppure, in cuor mio, spero ardentemente che questa sia sincera.

*

Ė uno sguardo del tutto nuovo quello che mi rivolge Geraldine, carico di dolcezza e di comprensione, insieme a quel sottile appagamento che ostentano le donne quando sono riuscite a dimostrare di avere ragione.

Ora riesco a vedermi attraverso i suoi occhi; ora comprendo che lei aveva capito, che sapeva di me e Dolores ancora prima che lo sapessi io.
Ciò che ho detto questa mattina a Scrimgeour – giuro a me stesso – è l’ultima cosa che faccio per te, Dolores… Lo prometto…

Ecco il giudizio e il bellissimo banner:

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Terza Classificata: Lo prometto di Charlotte McGonagall

- da 0 a 10 per la correttezza grammaticale, lessicale e stilistica: 8/10
In questa sezione hai raggiunto un buon punteggio, specialmente dal punto di vista stilistico e lessicale. Sul piano grammaticale invece, nonostante tu non abbia commesso dei gravi errori, devo sottolineare qualche imprecisione: per esempio, già nella prima frase, non sono molto d’accordo sul punto e virgola “Sono un politico; le promesse sono parte integrante della mia giornata”. La frase che segue la prima affermazione è una spiegazione del lavoro del politico, e sarebbe dovuta essere introdotta da i due punti. Ho riscontrato questo errore anche nella frase “Questa giornata non avrebbe potuto proseguire in modo peggiore; Harry Potter è stato assolto”. Invece in questa frase “Ormai, non ha neppure più bisogno di chiedere il permesso” non trovo corretta la virgola dopo l’ormai…scollega la frase in modo drastico. L’unico errore grave, ma probabilmente dovuto solo alla distrazione è questo: hai dimenticato una “a” prima del verbo nella frase “basta un giorno stravolgere il corso di una vita.” Dal punto di vista lessicale, anche se non hai usato frasi particolarmente curate o poetiche, mi sono piaciute perché le ho trovate sia scorrevoli e piacevoli, sia puntuali e precise. Invece ho apprezzato moltissimo il tuo stile: sei riuscita a unire sia momenti narrativi sia momenti descrittivi, amalgamandoli in un’ottima storia. Mi è un po’ dispiaciuto il salto temporale finale: in un attimo mi sono ritrovata dall’inizio del quinto libro alla fine del sesto…mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa di più sulle vicende di quei mesi.
- da 0 a 10 per lo sviluppo del pacchetto: 9/10
Hai sfruttato molto bene il pacchetto proposto: non mi aspettavo proprio una storia sulle promesse politiche, quelle velenose e da prendere con le pinze, invece che le solite promesse romantiche e sdolcinate. Ovviamente ho apprezzato moltissimo la tua interpretazione, le tue frasi dure e puntuali sul lavoro del politico, mai così gravose come durante gli avvenimenti del quinto volume: tutto assume un valore diverso. Persino la mancata promessa della fedeltà coniugale(che di solito sfocia nel cliché) risulta originale e ben strutturata: il particolare dei trenta secondi e la frustrazione nei confronti di Geraldine, quella Geraldine che forse ha ragione, ragione su tutto, ci mostrano un Cornelius fragile e insicuro. È un uomo: non un politico o il personaggio pomposo e spinoso che incontriamo nei libri. Il particolare che non ti ha concesso di raggiungere il punteggio ottimale è il fatto che non si vede il mancato mantenimento della promessa più importante: anche se vediamo il Ministro infrangere il legame coniugale, non lo vediamo, invece, non mantenere la promessa politica. Cornelius promette di mantenere la pace e di screditare Harry e Silente, ma non si vede il momento in cui questo suo proposito viene meno e viene infranto…ci ritroviamo subito al discorso con Scrimegour, subito al licenziamento di Caramell e non sono riuscita ad analizzare al meglio il momento in cui Cornelius si è reso conto di non poter mantenere la sua promessa più importante e di aver perso la credibilità politica. La citazione invece è stata inserita con vera maestria: è assolutamente adatta alla situazione di Caramell, dato che Scrimegour dovrà risolvere tutti i problemi creati dalla Umbridge e da Cornelius stesso.
- da 0 a 10 per la caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Non ho nulla da ridire in questa sezione: ho apprezzato moltissimo il tuo coraggio nell’affrontare due personaggi così difficili e spinosi, senza contare che sono denigrati nella maggior parte del fandom. Affronti il controverso personaggio di Cornelius Caramell con una prospettiva del tutto innovativa: oltre ai suoi difficoltosi impegni politici, sospesi tra la sottile linea tra la verità e l’omertà, hai descritto la sua vita affettiva che spesso sparisce dietro la sua carriera. E invece Geraldine appare come una donna per niente offuscata dal potere del marito: è forte, decisa e convinta delle sue idee. È grazie a lei che Cornelius appare umano e per niente sereno e tronfio come appare, almeno superficialmente, nei libri: è insicuro e sente la credibilità della sua carica sfumare sotto le insinuazioni di Silente. E in questo scenario appare Dolores: viene vista dal punto di vista di Cornelius, e quindi appare sicura, fedele e premurosa…giustamente hai evitato di descrivere la sua natura più sadica e violenta, anche se il suo allontanamento finale è indice della sua vena opportunista, che sfocia persino nella sua vita amorosa. Un ottimo quadro: personaggi dinamici, innovativi e IC e allo stesso tempo.
- da 0 a 10 per l'originalità: 9/10
Anche in questa sezione hai ottenuto un ottimo punteggio: la caratterizzazione di Cornelius, le promesse non mantenute e l’inserimento di Geraldine sono gli elementi che ho maggiormente apprezzato: sono assolutamente innovativi e mai prima avevo letto storie simili alla tua, in questo ambito. Per quanto riguarda le scene meno originali, ci sono i problemi politici di Cornelius (per quanto siano ben strutturate, sono molto comuni nelle storie con questo personaggio come protagonista) e la relazione con Dolores: nelle storie che hanno protagonista uno di questi personaggi, spesso sono legati da legami amorosi. In generale, tuttavia, ho apprezzato moltissimo la tua interpretazione: mi hai molto colpita!
Totale: 36

Charlotte McGonagall - Lo prometto

Lessico e Grammatica: 5/5 punti
Stile: 9.9/10
Tempi di narrazione: 3/3
Originalità della storia: 8.8/10 punti,
Caratterizzazione 10/10
Attinenza alle regole 8/8
Gradimento personale: 4/4
Totale: 48.7/50

Lessico e grammatica: Sotto questo punto è perfetta.
Stile: Ecco una cosa che ho adorato di questa fic! È molto descrittiva, molto “parlata” ed è una cosa che ho apprezzato tantissimo! Inoltre ho apprezzato molto i discorsi, mi spiego meglio: le frasi che si rivolgevano i personaggi non sembravano finte, anzi, erano molto reali. Questa cosa magari era più semplice parlando con la moglie o con la Umbridge ma l’eccellenza l’hai raggiunta nel discorso con Scrimgeour, c’è il rispetto, c’è la tensione e le frasi non sembrano per niente studiate.
Ho solo una cosa da farti notare ma è più un suggerimento che un vero e proprio errore.
Ripetizione (0.10): bastano trenta secondi per dimenticare trent’anni di matrimonio. -> Ha reso meno scorrevole la frase.
Tempi di narrazione: Nulla da dire, i verbi sono stati utilizzati tutti correttamente.
Originalità: Sarà che Cornelius non è un personaggio che seguo molto ma non ho mai letto nulla del genere, mi baserò quindi su un’idea generale. Sono da premiare l’inserimento di Geraldine (è un OOC?) e anche il modo in cui hai parlato delle promesse, hai sviluppato molto la situazione politica. Le pecche sono dunque da trovare nell’inserimento dei problemi che ha Cronelius sul lavoro che si ritrovano sia quando parla del processo di Harry che quando parla con Scrimgeour. Ultima cosa, la relazione amorosa trai due non è molto originale, per quanto l’idea non sia proprio delle più gioiose penso che quasi tutti abbiano immaginato una tresca tra loro.
Caratterizzazione: Cornelius a me sembra perfetto, ben calato nei panni dell’uomo politico. Vorrebbe essere forte ma è troppo insicuro. Inoltre la sua tresca con Dolores ha, involontariamente, messo in luce una cosa che io ho sempre creduto, ovvero che Cornelius si lasciasse controllare da lei e che di scelte lui ne abbia fatte davvero poche.
Attinenza alle regole: Caramell è senz’alcun dubbio il protagonista della raccolta, sebbene tu gli abbia affiancato anche un personaggio “forte” come Dolores, sei riuscita a non farlo passare in secondo piano.
Gradimento personale: Non so se ci sia bisogno di chiarirlo ancora ma ovviamente la fic mi è piaciuta, è lo stile quello che mi ha colpito di più ma ho apprezzato anche il poter leggere di un personaggio di cui so fin troppo poco.

   
 
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