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Autore: eenkeli    09/08/2006    4 recensioni
Le avventure di un giovane padawan di nome Soren che è in grado di vedere sprazzi del futuro attraverso i suoi sogni. Allenato dal maestro Jedi Cin Drallig (i grandi fan di Star Wars lo conosceranno di certo). La storia è ambientata prima della caduta dei Jedi.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Grazie a: Alelea, Jenny76 e Chaosreborn per le recensioni, è sempre bello leggerne ^^ Un bacio a tutte/i e tre

 

 

Cap 2: Memories

 

 

**

 

 

 

Soren aprì gli occhi tirandosi su di botto. Cercò di riprendere fiato ma senza successo, sentiva il sudore imperlargli la fronte ed erano ancora chiare e vivide le immagini del sogno appena terminato.

 

Perché si era interrotto così?

 

Se quella era davvero una visione lui doveva sapere come sarebbe andata a finire! Serra sarebbe davvero morta? E di loro che ne sarebbe stato?

Si passò una mano tra i capelli sentendo pian piano le immagini scivolar via..

Chi era che aveva ucciso Serra? Un attimo fa gli sembrava di saperlo ma ora non lo ricordava più, solo la parola “traditore” era rimasta stampata nella sua memoria, come incancellabile.

 

“Devo dirlo al maestro, devo parlargliene subito”

 

Uscì dal letto e si cambiò il più in fretta possibile prima di abbandonare la stanza e sfrecciare veloce per i corridoi.

Correva così a perdifiato che andò a sbattere contro Jocasta Nu facendo cadere a terra un’intera pila di libri che la Jedi teneva tra le mani

 

“Disgraziato!” lo rimproverò lei guardandolo truce

 

“M.. mi dispiace” si scusò Soren senza troppa convinzione, se la sua visione era corretta il Tempio stava per essere distrutto, che importanza avevano mai due o tre libri?

 

“Ti pare questo il modo?” continuò Jocasta senza notare né l’indifferenza né tanto meno la fretta del giovane “è questo che ti insegna il tuo maestro?”

 

“Sto cercando proprio il maestro Drallig” la interruppe lui speranzoso di chiudere il discorso al più presto possibile

 

“E’ con il consiglio”

 

“E’.. è cosa?” borbottò il padawan sperando d’aver capito male

 

“Sei sordo per caso?” si accigliò la Jedi iniziando a raccogliere i libri caduti a terra “è stato chiamato dal Consiglio, ne avrà per un paio d’ore”

 

“Un paio d’ore?!” ripetè Soren scandalizzato “ma.. ma non è possibile io devo parlargli, è molto importante”

 

“Molto importante dici?” borbottò Jocasta Nu rimettendo a posto i libri e tornando a fissare il ragazzo “E credi che le tue chiacchiere siano più importanti di ciò che il Consiglio dei Jedi ha da dire?”

 

Soren corrugò la fronte resistendo alla tentazione di rispondere un secco si, se lo avesse fatto probabilmente Jocasta lo avrebbe rincorso per tutto il corridoio dandogli delle librate sulla schiena e accusandolo d’essere un insolente.

Lui però sapeva che era importante, tremendamente importante.

Se ciò che aveva visto era vero il Tempio Jedi stava per essere distrutto, poteva essere questione di minuti.. non poteva aspettare delle ore!

 

“Devo vederlo subito” tagliò corto

 

“Oh beh a nessuno interessano i tuoi capricci notturni” rispose acidamente Jocasta “Il consiglio durerà almeno due ore, dovrai aspettare”

 

Maledizione!

 

“Ci manca solo che interrompano un consiglio così importante per te” continuò a rimproverarlo lei “se solo tu..”

 

“Va bene grazie” la bloccò Soren schizzando via rapido

 

“E non correre per i corridoi!” gli urlò dietro Jocasta ma Soren non la sentì, il cuore martellava a mille nel petto mentre si rendeva conto che gli ultimi frammenti della visione stavano pian piano scomparendo senza lasciar traccia.

 

Sapeva come sarebbe finita perché aveva già provato quella sensazione più volte, ogni volta che aveva una visione, sapeva che entro breve avrebbe dimenticato tutto.

Parlarne con Jocasta non aveva senso, lei non gli avrebbe creduto o peggio non lo avrebbe neanche ascoltato.

L’unica cosa che gli rimaneva da fare era legarsi a uno degli ultimi ricordi che erano ancora chiari nella sua testa, la sala delle mille fontane, ed era proprio lì che si stava dirigendo.

 

 

 

**

 

 

Erano passate quasi due ore da quando Soren aveva raggiunto la sala delle mille fontane ma lui non se ne rendeva conto, aveva completamente perso la cognizione del tempo.

Gli sembrava di brancolare nel buio e continuava guardare le colonne come aspettasse un’ispirazione che però non veniva.

 

“Che ci faccio qui?” si chiedeva battendo ansiosamente il piede a terra

 

“Eccoti Soren” lo chiamò il maestro Drallig entrando nella stanza

 

Il padawan si voltò incrociando lo sguardo solitamente severo del maestro, che però ora era dolce e calmo, sembrava quasi preoccupato.

Doveva aver incontrato Jocasta Nu e lei, tra una lamentela e l’altra, gli aveva di sicuro raccontato che lo stava cercando.

 

“Non sapevo più dove cercarti” disse il maestro sedendosi sul bordo della fontana e fissando il ragazzo con aria interrogativa come se ora si aspettasse una spiegazione.

Soren lo fissò perplesso sentendo sempre più un vuoto dentro di se.. perché aveva cercato il maestro per parlargli? Aveva avuto una visione ma ora era troppo tardi, non la ricordava più.

 

“Io..” iniziò il giovane passandosi una mano tra i corti capelli color paglia “devo aver avuto una visione”

 

Cin Drallig annuì come se fosse proprio quello che si aspettava “E cosa hai visto?”

 

Il padawan scosse la testa “io.. io non me lo ricordo più”

 

Il maestro lo fissò per un attimo incerto “Lo hai scordato?”

 

“Ricordo che era qualcosa di importante ma..” Soren distolse la sua attenzione dal maestro guardandosi attorno come sperando di ricordare  “qualcosa che accadeva qui, volevo parlarvi subito ma..”

 

“Ero con il Consiglio” concluse il Jedi “Avresti comunque potuto venirmi a chiamare, avrei capito”

 

“Lo so ma.. stavo dimenticando tutto non potevo aspettare” tagliò corto Soren cercando di giustificarsi “l’unica cosa che mi era rimasta in mente era ormai solo questo luogo e sono venuto qui per cercare di ricordare la visione ma non ha funzionato”

 

“Non ricordi più nulla?” domandò il maestro alzandosi in piedi

 

Il giovane rifletté per un attimo fissando come ipnotizzato la fontana “..succedeva qualcosa di brutto.. qualcuno moriva” iniziò cercando di riordinare quel poco che gli veniva in mente ma senza riuscirci

 

Cin Drallig gli rivolse un largo sorriso “Magari ti riverrà in mente, non preoccuparti”

 

Soren annuì stancamente pur sapendo che era praticamente impossibile che succedesse

 

“Ora andiamo, è abbastanza tardi e dovresti riposare” continuò il maestro facendo cenno al giovane di seguirlo ed uscendo per primo dalla Sala

 

 

Soren fece qualche passo avanti avviandosi verso l’uscita ma improvvisamente si voltò indietro come avesse visto qualcosa.

Appoggiate a terra, come incrociate, gli parve di scorgere due light saber, una d’un bel viola acceso e l’altra verde, la prima sembrava l’arma di Cyril mentre l’altra la sua.

 

Ma che ci facevano lì?

 

Si avvicinò titubante e gli parve di scorgere del sangue sul manico della sua arma, spaventato si chinò per raccoglierla ma a terra non c’era più nulla

 

“Soren?” lo chiamò il maestro non vedendolo più dietro di se

 

“Arrivo” rispose lui alzandosi in piedi

 

Non riusciva ad allontanarsi da quel luogo, sapeva che non doveva andarsene, come al solito era qualcosa che non si spiegava, lo sapeva e basta. C’era qualcosa che doveva ancora vedere, che non poteva assolutamente perdere.

Guardò meglio davanti a sé e per un attimo gli sembrò di vedere sé stesso sdraiato a terra, del sangue impregnava la tunica da Jedi bagnando il pavimento e aveva un buco sul petto molto profondo da cui sgorgava il sangue. Qualcosa doveva averlo colpito sulla parte sinistra del petto, al cuore forse e quel qualcosa lo doveva aver  ucciso. Accanto a sé gli parve di scorgere Cyril, anche lui disteso a terra,  immobile d incredibilmente pallido, pallido come una bambola di cera.

 

Sbattè le palpebre cercando di mettere a fuoco meglio la scena ma la voce del maestro che chiamava il suo nome lo riportò alla realtà.

Si voltò appena verso l’uscita dove Cin Drallig aspettava pazientemente e quando tornò a fissare il punto dove prima aveva visto qualcosa non scorse più nulla.

Aveva visto qualcosa, lo sentiva, qualcosa di importante, ma non sapeva dire cosa.

 

Era stato un attimo e nulla più.

 

 

Lanciò un ultimo sguardo alla sala sentendosi improvvisamente triste e solo come se avesse appena subito un grande lutto ma non seppe spiegarsi perché.

Con un peso nel cuore si allontanò arrancando dietro il maestro ignaro del suo destino.

 

 

 

 

 

 

Il corpo del povero cadrebbe in pezzi

                                               Se non fosse legato dal filo dei sogni

 

 

 

 

 

 

 

// The End! Ta daaan! Un baciottone ad Anna che è sempre la prima a leggere le mie storie ^__^ e un bacio anche a tutti quelli che sono riusciti a leggere fino in fondo questa mia ff. La frase finale non ricordo proprio dove l’ho sentita ma era troooppo bella e volevo inserirla *___*

  
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