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Autore: sonnysh    26/12/2011    5 recensioni
[...]Gli occhi nocciola del bambino, che nel frattempo si era precipitato correndo verso di lei, la raggiunsero e li trovò così vicino da spaventarsi, quasi, - lei non aveva paura di niente – lui dal suo canto l’aiutò a tirarsi su senza dire una parola guardandola timoroso che si mettesse a piangere
[...]
sussurrò quelle parole che sapeva non avrei potuto ignorare, che mi avrebbero inevitabilmente incatenata a lui ancora di più. «Non mi lasciare, dimmi che rimani.»
Diedi un ultimo sguardo al ragazzo addormentato in mezzo alle lenzuola aprii la porta e mi diressi verso la mia stanza. «Ti amo, Nicholas.» e la chiusi alle mie spalle.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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***

Nicholas e Cornelia ormai facevano coppia fissa da più di un mese, ero sbalordita che ancora non si erano lasciati a vicenda o avessero litigato, sembravano Barbie e Ken bellissimi, innamorati alla follia con la casa da sogno e accessori vari.

L’unica soddisfazione che avevo era dalla scuola mi impegnavo al massimo e per fortuna i risultati c’erano, volevo veramente eccellere in qualcosa e vedere il mio sogno realizzarsi mi faceva dimenticare tutte le parole mancate e i cenni che fungevano da saluto con il mio amico di infanzia.

Ora che avevamo le vacanze la scuola era chiusa e molti studenti ne avevano approfittato ed erano tornati dalle loro famiglie per passare il Natale compresa Cornelia, io l’avevo passato da sola con il mio fidato amico a quattro zampe e devo ammettere che non mi è dispiaciuto passare un po’ di tempo da sola.

Capodanno l’avrei passato con gli altri studenti che erano rimasti al college e avevano deciso di andare, come me, alla settimana bianca che organizzavano ogni volta per tutti gli allievi che decidevano di passare le feste a New York.

Così mi trovavo davanti ad un pullman con un’altra ventina di studenti, non riconobbi nessuno e pensai che era una buona occasione per fare nuove amicizie e riuscire a staccarmi dall’ombra che Cornelia mi aveva messo addosso.

Stavo caricando la mia valigia contenente i vestiti e l’attrezzatura necessaria per passare sette giorni sulle piste da sci, dovevo aver esagerato perché non riuscivo a sollevare da sola tutta la roba, per fortuna un ragazzo alto e moro mi aiutò e dopodiché si presentò

«Piacere di conoscerti, mi chiamo Darren. Tu devi essere una del primo anno, giusto? »

Mi sorrise gentile ed annuì, lui frequentava il 3 anno e da quando era arrivato aveva sempre passato le feste a scuola e mi assicurava che era divertente e non c’era l’aspetto serioso che era solito aleggiare durante le giornate i scuola.

Vidi che mi fissava con interesse, finsi di notare che mi aveva fatto cenno di sedermi accanto a lui e mi posizionai negli unici due sedili liberi rimasti, non volevo offenderlo ma non avevo voglia di passare il viaggio a fare risatine oscene per far colpo, non ero proprio in vena.

Misi su le cuffie e mi posizionai meglio per prendere sonno, infondo erano un paio d’ore di viaggio, ero anche abbastanza comoda visto che avevo due sedili tutti per me, o almeno li avevo fino a quando lui non mi si sedette affianco a me.

Mi spostai nel sedile verso il finestrino e feci finta di niente, sembrava pensieroso ma non proferì parola e la prima mezzoretta la passammo ad ignorarci a vicenda facendo ognuno i fatti propri, alzai il volume della musica come per un chiaro segno che non volevo essere disturbata.

Non ero sicura di essermi addormentata fino a quando non iniziai a distinguere i borbotti dei miei compagni di scuola provenienti dai sedili dietro il mio, mi era anche caduta una cuffia feci per rimetterla quando sussultai sentendo poche parole sussurrate al mio orecchio.

«ben svegliata raggio di sole, sei bellissima quando dormi. »

Deglutì a fatica, cercando di non urlare o mandarlo a cagare per quello che mi aveva appena detto, ma soprattutto per il fatto che ora mi stava lasciando una serie di piccoli baci lungo tutta la mandibola, avevo avuto ragione sin dall’inizio non era cambiato per niente sempre il solito cretino.

Mi tirai a sedere e senza rispondere mi girai dall’altra parte, se iniziavamo a lanciarci frecciatine ora finiva con l’attirare troppo l’attenzione di tutti i nostri compagni di classe e non era certo mia intenzione, lui si rassegnò e passammo il resto del viaggio il religioso silenzio.

La vista dalla mia stanza era magnifica, eravamo in numero dispari così non mi era dispiaciuto prendermi la stanza da sola senza doverla dividere con qualcun altro, dopo aver sistemato le mie cose mi infilai la tuta da sci e tutti insieme ci dirigemmo sulle piste.

La lezione passò veloce e nonostante le continue occhiate e frecciatine da parte di Nick nel corso della lezione era stato anche abbastanza piacevole, ero stata visibilmente sorpresa quando aveva visto che Darren si era offerto di portarmi a fare un giro finita l’ora di lezione con il maestro e Nicholas si era subito messo in mezzo per impedirmi di andare.

Avevo accettato ignorando completamente il ricciolino che con una punta di disappunto mi guardava vendicativo, non avevo alcune intenzione di diventare la sua proprietà privata ora che non c’era Cornelia, avevamo entrambi fatto le nostre scelte e non intendevo pentirmene.

Tornata in camera ero completamente congelata e decisi di farmi una doccia calda per rilassarmi e poi dopo mi sarei direttamente infilata dentro le coperte, ero stanchissima e non avevo affatto fame visto che io e Darren ci eravamo fermati ad un chioschetto a prendere una cioccolata.

Uscita dalla doccia ero in solo accappatoio e giravo per la stanza alla ricerca di una crema corpo, quando alle mie spalle sentii la porta aprirsi sussultai per poi strillare quando vidi il ragazzo che era appena entrato, lo avrei ammazzato.

«Cosa ci fai tu qui, esci! »

Un ghignò soddisfatto uscì dalla sua bocca quando notò l’asciugamano troppo corto con cui cercavo di coprirmi, ignorò completamente quello che gli avevo appena detto e chiuse la porta della camera e si diresse verso di me.

«Cosa non hai capito di quello che ti ho appena detto, Nicholas esci.  »

Cercavo di mantenere il controllo e non mettermi ad urlare e tirargli addosso tutto quello che mi capitava per mano, ma lui continuava ad ignorarmi fino a quando non mi arrivò davanti e sorrise, mi stava chiedendo di picchiarlo in tutte le lingue di questo mondo.

Misi le mani sui fianchi e lo fissai in tono di sfida, non avevo certo problemi a sostenere una guerra di sguardi quando l’altro  concorrente era lui, visto tutto l’odio represso che avevo potevo incenerirlo con i soli occhi.

Dopo un minuto buono che eravamo entrambi fissi a guardarci scosse la testa ridendo, stavo per mollargli un sonoro schiaffo quando mi prese e fece avvicinare le nostre facce più del dovuto fino a far incontrare i nostri nasi.

Stavo perdendo il controllo, di nuovo, non ero capace a mantenermi lucida a pensare correttamente quando mi trovavo davanti a lui e tutti i miei propositi di fargliela pagare o di non rivolgergli più la parola venivano cancellati quando mi trovavo a stretto contatto con quegli occhi.

Aveva iniziato ad accarezzarmi i capelli e la faccia lentamente, facendomi quasi impazzire quando ritrovai un briciolo di auto contegno, posai lo sguardo a terra, ispirai a fondo e parlai; per farlo ero ricorsa a tutta la mia forza di volontà e ne rimasi sorpresa, non pensavo di averne tanta.

«Ora per favore, vattene veramente. »

Mi guardò un’ultima prima di indietreggiare e andarsene, ovviamente con un ghignò più che soddisfatto in faccia visto quello che aveva appena ottenuto: la mia resa.

Avevo un nervoso addosso e ce l’avevo con me stessa per aver ceduto nuovamente e avergli lasciato tutto quel potere nei miei confronti che non mi ero nemmeno accorta che non era ancora uscito dalla stanza ma era fermo a fissarmi appoggiato alla porta della stanza.

Soddisfatto più di così non poteva essere, non potevo credere che proprio quel ragazzo con cui avevo condiviso la mia infanzia ora si prendeva gioco di me in quel modo, dovevo fargliela pagare perché non avevo mai permesso a nessuno di mettermi i piedi in testa in quel modo e di certo non avrei incominciato ora.

«Non resisterai ancora molto, la prossima volta andrà diversamente raggio di sole. »

Era una sfida? “in guerra e in amore tutto e lecito” di sicuro non mi sarei risparmiata, avevo anche i miei mezzi per farlo cadere ai piedi, l’unica parola che vorticava nella mia testa in quel momento era una sola: vendetta 

***

volevo solo fare delle precisazioni, il capitolo non doveva uscire esattamente così ma chiedo perdono
purtroppo sono stata costretta a scrivere questo capitolo perchè anche se è solo 'di passaggio' 
è l'introduzione alla storia vera e propria e soprattutto al carattere dei personaggi, 
so che ora può sembrare eccessivo tutto questo cambiamento radicale di carattere in special modo
quello di Nick ma come ho detto varie volte la storia è autobiografica e, purtroppo per me, 
la persona a cui è ispirato il personaggio è esattamente come la descrivo, indecisa e volubile 

purtroppo questo è l'utlimo aggiornamento che riesco a fare prima di partire - domani - 
e spero che mi aspetterete fino a metà gennaio che torno, non mi abbandonate ç____ç

buon anno nuovo a tutti, passate delle buone vacanze, 
vi aspetto a gennaio

sonny 

  
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