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Autore: more_    27/12/2011    15 recensioni
«Louis è il padre del mio bambino» dissi sottovoce con tono piatto. Mio cugino spalancò gli occhi appena sentì quelle parole e si alzò dal letto di scatto, squadrandomi.
«Chi è quella testa di cazzo?» gridò sottovoce per non farsi sentire, né da Nathan né da Anne e gli altri. Io annuii abbassando lo sguardo. Harry si abbassò verso di me e mi mise le mani sulle spalle «Dimmi che stai scherzando! Lui non può essere il padre di Nathan!»
«Secondo te non ricordo con chi ho fatto sesso, Harry? E’ lui, Louis Tomlinson. Mi piaceva, molto temo fa, peccato che lui mi abbia solo usata! Veniva al mio stesso liceo a Doncaster, e ora non ci credo che sia qui, dall’altra parte della casa. Guarda un po’ tu che coincidenza!» chiarii mentre altre lacrime di rabbia scendevano sul mio volto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Now I see everything I'd ever need
Is the girl in front of me
She's Much Better

 

Una bellissima ragazza bionda con i capelli mossi era ferma sotto la soglia di casa con un enorme sorriso stampato in faccia. Indossava un cappottino grigio, un cappello viola di lana le avvolgeva il capo e delle ballerine dello stesso colore. La guardai confusa scrutandola attentamente, aveva un non so che di “irlandese”.
«E tu sei?» le chiesi curiosa notando che i capelli le arrivavano fino a fianchi, la ragazza allargò ancora di più il suo sorriso contornato dalle labbra truccate con un rossetto rosa.
«Un’amica di Niall, mi chiamo Marine. Mi hanno detto che posso trovarlo qui..» mi rispose annuendo per autoconvincersi da sola. Niall mi aveva già parlato di una certa Marine e così connessi tutto all’istante, ricambiando il sorriso.
«Vieni con me» conclusi facendola entrare in casa. Mi affacciai un attimo in cucina e notai che Nathan stava ancora disegnando da bravo bambino, poi le feci strada verso la stanza di Harry, dove avevo lasciato il biondino. Aprii la porta e trovai Niall seduto ai piedi del letto di Harry con le spalle appoggiate al muro e Harry nella sua stessa posizione affianco a lui avvolto nel piumone da dove fuoriuscivano solo le sue mani. Tutti e due avevano quei dannati joystick fra le dita e giocavano alla play ridendo come scemi.
«Quando finirete di giocare a questa maledetta play?» chiesi entrando nella stanza e dirigendomi verso la TV, per spegnerla. Da parte dei ragazzi ricevetti un “Nooo” e dei fischi, ma ormai ero abituata ai loro schiamazzi. Misi le mani sui fianchi e guardai male prima Niall e poi Harry.
«Tu hai anche la febbre!» puntai Harry e mi avvicinai a lui per strappargli quell’oggetto dalle mani, e feci lo stesso con Niall. Fare la mamma ormai mi riusciva bene. «Quanto ha di febbre?» chiesi a Niall notando il termometro sul comodino.
«Trentotto e due» mugugnò Harry nascondendosi infilando nelle coperte anche le mani e il mento.
«Menomale non è molto alta» sospirai prendendolo per le guance e baciandogli la fronte.
Notai che la ragazza non era entrata ancora in camera e che era rimasta dietro la porta per tutto il tempo nascondendosi.
«Guarda che puoi entrare» le dissi con una leggera risata voltandomi verso la porta. Harry e Niall mi guardarono confusi, poi rivolsero i loro occhi verso la ragazza bionda che stava facendo il suo ingresso nella stanza con un sorriso timido sulle labbra.
«Marine!» gridò Niall riconoscendola. Scese dal letto con un balzo e le corse incontro abbracciandola, per poco non finivano a terra.
«Chi cazzo è quel pezzo di figa?» borbottò Harry tra sé a bassa voce con la bava che gli colava dappertutto, per fortuna riuscii a sentirlo solo io. Gli tirai un piccolo schiaffo sulla testa e lo incenerii con gli occhi «scusa, non lo faccio più» disse dopo chiudendosi tra le spalle con voce da bambino indifeso.
Io, Niall e Marine ci trasferimmo in cucina lasciando Harry da solo nella sua stanza. Da quanto capii Marine era a Londra per studiare sociologia, aveva i miei stessi anni e quindi un anno in più di Niall.
«Che carino tuo fratello!» esclamò Marine notando Nathan che intanto aveva consumato già una pila di fogli. Odiavo quando ci scambiavano per fratello e sorella. Rimasi qualche secondo in silenzio, poi quando ebbi l’intenzione di parlare fui bloccata dal Niall, che rispose per me, sapendo che ero particolarmente delicata su quell’ argomento.
«E’ suo figlio, non suo fratello» disse sorridendomi. La ragazza sembrava piuttosto sorpresa, strabuzzò gli occhi e sbatté più volte le palpebre guardando prima me e poi Nathan.
«Scusami, non lo sapevo» si scusò rivolgendomi anche lei un sorriso caloroso.
«Ma sta bruciando qualcosa?» mi chiese Niall alzando lo sguardo in su e annusando qualcosa nell’aria.
«La zuppa per Harry!» gridai dopo essermi scordata completamente di quello che avevo lasciato sul fuoco.
 
«Cazzo è ‘sta roba?» si lamentò Harry sputando la zuppa alle verdure che avevo “accuratamente” preparato per lui. Niall e Marine avevano deciso di farsi una passeggiata da soli, mentre Nathan faceva il suo solito pisolino pomeridiano. Alzai gli occhi al cielo e sbuffai mentre Harry continuava a fare versacci sulla mia zuppa.
«Dai, non è male» cercai di convincerlo riempendo di nuovo il cucchiaio e avvicinandolo alle sue labbra.
«Allontana questa cosa da me!» sbraitò tirandosi indietro con la testa e chiudendo gli occhi in segno di disapprovazione. Sbuffai e lo guardai male, poi riposi la ciotola sul comodino dato che Harry non ne voleva sapere.
«Ti sentirai meglio se la mangi» dissi sistemandogli le coperte.
«No, mi sentirei peggio. Non voglio anche il mal di stomaco insieme all’influenza!» urlò tossendo. Sospirai rassegnata.
«Eccomi!» nella stanza riecheggiò la voce affannata di Louis. Mi voltai verso di lui e lo vidi con più buste del dovuto, non solo quella della farmacia.
«Dovevi andare solo in farmacia!» gli dissi andandogli incontro con le braccia incrociate.
«Lo so, ma mi sono fermato al super mercato e poi ho visto dei mocassini davvero fant...»
«Sei peggio di una femminuccia!» lo bloccai strappandogli dalle mani la busta contenente il necessario per curare Harry.
«Comunque Harry, queste sono per te!» disse buttando un pacchetto di haribo e un sacchetto di patatine sul letto.
«Oh grazie Tomlinson, ti amo!» commentò Harry mentre i suoi occhi si facevano a cuoricino «quella lì voleva farmi mangiare una cosa altamente velenosa!» ironizzò aprendo le patatine, per poi infilarci una mano dentro. Mandai un’occhiataccia a Louis che seppe solo alzare le spalle sorridendomi.
«Devo parlarti» fece dopo prendendomi per il braccio e trascinandomi fuori dalla stanza di Harry fino al salotto. Non proferii parola fin quando non mi fece sedere sul divano.
«Cosa c’è?» gli chiesi facendomi curiosa.
«Dobbiamo dirlo a Nathan!» esclamò agitandosi e guardandosi intorno. Trattenni una risata per non farlo imbarazzare, ma alla fine scoppiai ricevendo uno sguardo minaccioso da parte sua.
«Questo è ovvio!» dissi dopo ricomponendomi.
«Stasera» ansimò prendendomi la mano. Sobbalzai al suo tocco, mi faceva ancora una strano effetto e sicuramente non mi sarebbe passato così presto. Scossi la testa in segno di disapprovazione, troppo presto per i miei gusti. Louis indurì lo sguardo e strinse di più la mia mano «Ho bisogno di sentirmi chiamare papà, perché non ho ancora realizzato la cosa!»
 
Zayn era appoggiato sul muretto con le mani nelle tasche dei suoi jeans scuri, guardava pensieroso la strada picchiettando con la punta del piede sul marciapiede. Avevo sempre trovato quel ragazzo così tenero e sensibile, nonostante l’aspetto esteriore dimostrasse tutt’altro. Durante quel mese avevo capito come era realmente: timido, impacciato ed estremamente protettivo.
«Ehi» dissi per farmi notare da lui. Si voltò distratto verso di me e poi mi sorrise allontanandosi dal muretto, fece qualche passo e poi arrivò a nemmeno venti centimetri dalla mia faccia, mi guardava con sguardo serio, quasi preoccupato. Scoppiai a ridere, perché mi guardava così?
«Che hai?» gli chiesi appoggiando le mani sul suo petto. Non mi rispose, mi guardò per altri due secondi, poi le sue labbra toccarono le mie, facendole combaciare perfettamente.
Strano, pensai, non mi aveva mia baciato in quel modo. Andava così lentamente che sembrava volesse prendersi ogni attimo e chiuderlo in una scatola. Non mi dispiace affatto, però, era così lontano quel bacio da tutti gli altri che ci eravamo dati. Si staccò poco più tardi con fatica dalle mie labbra, dopo che avevo tentato invano di allontanarlo.
«Zayn..» sospirai guardando i suoi occhi scuri, dove riuscivo perfettamente a specchiarmi. Con un gesto veloce mi attirò di più a lui cingendomi la schiena con le sue braccia. Mi stringeva forte, per poco i miei piedi non toccavano terra. Appoggiai la testa sulla spalla e lo strinsi anche io.
«Voglio passare la notte con te, Mylène» mi sussurrò dolcemente a bassa voce nell’orecchio con tono sicuro.

 


 

_________________
Okay non chiedetemi il perché di questo finale assurdo, ma ero tutta owhciaefwncwefaijfb quando mi è venuto in testa, quindi ho deciso di metterlo u.u
Spero non vi dispiaccia.
Il capitolo non è molto lungo, ma abbiate pietà di me, sono così incasinata in questi giorni çç
Fatemi sapere come sempre che ne pensate ;D
AH DEVO DARVI UNA BUONA NOTIZIA MUAHAHAHAHAAHAH: STO SCRIVENDO UNA NUOVA FF :D


 

Non so se esattamente per voi è una buona notizia AHAHAH
Passate per favore? çwç
Mi farebbe tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto piacere.
Già già u.u 
E non dimenticate di passare dalla OS su Mylène e Louis! La troverete nel mio profilo :3
Bene, ho detto tutto :D
Un bacio ragazzuoli u.u
:**

   
 
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