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Autore: May_Z    28/12/2011    7 recensioni
[Cit.]
«Te ne eri dimenticato, vero?» proseguì Pansy, sfilandosi pian piano la sciarpa e gettandola poi sulla poltrona.
«C-certo che no» intervenne Draco, l'abituale ghigno ricomparso sulle labbra chiare, pronto a difendere, ancora una volta, i suoi gesti e le sue parole che sapeva essere sbagliati.
«So perfettamente che mi avevi dato appuntamento qui...»
«... Due ore fa»
[Questa storia ha prtecipato al contest And So Happy Xmas indetto da Daphne S classificandosi quinta]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Pansy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Nick Autore: May_Z
Titolo: Just tonight
Personaggi: Draco Malfoy, Pansy Parkinson
Prompt: Regalo
Genere: Generale
Rating: Verde
Avvertimenti: Missing Moment, One-Shot
NdA (eventuali): Non c'è molto da dire: la storia è ambientata al sesto anno di Draco e Pansy, la sera della festa di Natale di Lumacorno, in cui Draco viene scoperto fuori dal dormitorio da Gazza e, in seguito, interrogato da Piton. La narrazione prende inizio nel momento in cui Draco fa ritorno nella Sala Comune dei Serpeverde.
Spero che, nonostante la scelta di aver scelto di rappresentare un avvenimento accaduto in un periodo “particolare” della vita di Draco, sia riuscita a mantenerlo comunque piuttosto IC.

 

 

 

 

Just tonight

 

 

Draco poggiò la schiena madida di freddo sudore alla gelida parete di pietra, si passò una mano tra i biondi capelli scompigliati e sospirò, osservando poi la debole nuvoletta di fiato fuoriuscita dalle sue labbra livide salire verso il soffitto e scomparire nel nulla, lasciando dietro di sé nemmeno un'impronta della sua effimera esistenza.
Il ragazzo sollevò una mano di fronte al giovane viso segnato dalla stanchezza: le nocche, lievemente arrossate, risaltavano sulla pelle diafana e un leggero tremolio intaccava ancora le dita sottili, silenziose testimoni del groviglio di pensieri che gli invadeva la testa.
Poi una voce e i pensieri furono seppelliti sotto un turbine di parole.
«Ciao, Draco».

La sottile silhouette di Pansy si stagliava nitida contro le fiamme del caminetto, i capelli neri erano elegantemente raccolti in un argenteo fermaglio cosparso di piccoli brillantini scintillanti ed il collo pallido era accarezzato da un morbido foulard di chiffon verde smeraldo.
La ragazza si alzò dalla poltrona su cui era accovacciata e fronteggiò Draco, una scintilla carica di risentimento occupava le sue iridi scure.
«Te ne eri dimenticato, vero?» proseguì Pansy, sfilandosi pian piano la sciarpa e gettandola poi sulla poltrona.
«C-certo che no» intervenne Draco, l'abituale ghigno ricomparso sulle labbra chiare, pronto a difendere, ancora una volta, i suoi gesti e le sue parole che sapeva essere sbagliati.
«So perfettamente che mi avevi dato appuntamento qui...»
«... Due ore fa» lo interruppe bruscamente Pansy, incapace di nascondere la crescente irritazione che scalfiva i lineamenti del suo viso, solitamente così tranquilli e distesi. «Lo sapevo. Lo sapevo che te ne saresti dimenticato. In questo periodo sei diverso, Draco: sei scostante, lontano, demoralizzato; ed io non so perché. Ma pensavo che, comprandoti un regalo di Natale, sarei forse riuscita a fare tornare il Draco di una volta. Anche se fosse stato per un solo istante, io ci speravo. Ma è più che evidente che a te non interessa nulla, nulla, di ciò che faccio io».
Pansy serrò forte i pugni, le nocche sbiancarono, un diffuso colorito rosso le tinse le gote.
«Mi hai comprato un regalo?» domandò Draco, stupefatto.
Lo sguardo di Pansy abbandonò il viso del ragazzo che stava ancora immobile a pochi passi da lei e si posò sulla braci ardenti del caminetto, sulle quali era ben visibile una massa informe avvolta da implacabili lingue di fuoco scarlatto. Poi le sua bocca si incurvò in un sorriso amaro, un sorriso che conservava solo un'ombra sbiadita della gentilezza che tingeva solitamente la sue labbra.
«Già. Che sciocca sono stata, eh? Avere un pensiero gentile e sperare di essere apprezzata; mi sono illusa che Draco Malfoy potesse prestare attenzione a qualcuno che non fosse Draco Malfoy. A quanto pare mi sbagliavo. Ma ormai mi sono abituata, sai?».
«Ma che stai dicendo?» intervenne il ragazzo.
Non si aspettava quelle frasi, no. Non da Pansy, perlomeno.

«Solo la verità, Draco, apri gli occhi. Sono stanca di questo, di te, di tutto. Me ne vado».
Parole dolorose furono quelle che uscirono dalle labbra di Pansy, un sussurro che sembrò squarciare il silenzio, affilato come un coltello conficcato nel petto.
Tagliente fu quello sguardo, l'ultimo sguardo che la ragazza rivolse a Draco prima di voltargli le spalle ed allontanarsi a passi decisi.
«Fermati, Pansy».

Pansy, giunta ormai ai piedi della scalinata che conduceva ai dormitori, si voltò di scatto.
Draco iniziò ad avvicinarsi, ignorando le urla della ragazza che gli perforavano le orecchie e gli intimavano di starle distante.
In un attimo Pansy si ritrovò con la schiena contro il muro, immobilizzata tra la fredda parete di pietra ed il corpo di Draco così vicino al suo, incapace di scostare la mano del ragazzo posata sulla sua bocca per bloccare quel flusso di parole scombinate.
«Zitta, Parkinson» le mormorò.
Poi la baciò.

La baciò perché non era bravo con le parole. Non lo era mai stato.
La baciò perché aveva creduto di non essere in grado di provare emozioni così intense, ma Pansy gli aveva dimostrato che si sbagliava.
La baciò perché, in quel momento, comprese che Pansy era sempre restata al suo fianco, senza giudicarlo. E, dopotutto, sapeva che l'avrebbe sempre fatto.
La baciò perché Pansy era l'unica che l'avrebbe preso per mano, aiutandolo ad uscire da quel vortice di distruzione in cui era stato trascinato: lui avrebbe vacillato, lo sapeva, ma Pansy non l'avrebbe lasciato cadere.
La baciò perché non gli importava che il suo regalo fosse stato gettato nel fuoco. Il regalo più bello che potesse desiderare era il momento che stavano vivendo ora, insieme. Lui se n'era solo accorto troppo tardi.
La baciò perché tutti hanno diritto ad essere felici.
Almeno a Natale.

 

 

 

 

Angolo dell'Autrice
Questa storia non mi dispiace, alla fine, ma c'è qualcosa di fondamentale che non mi convince; però non ho idea di cosa sia. Comunque.
Mi aspettavo un “massacro” nel vedere i risultati del contest e, invece, sono rimasta sorpresa: insomma, un quinto posto con un punteggio di 57,6 su 60 non è certo da buttare!
Detto questo, tolgo il disturbo e lascio a voi la parola.
Prima, però, tanti auguri di Buon Natale (anche se con qualche giorno di ritardo) e auguro un Felice Anno Nuovo a tutti voi!
M.



Giudizio di Daphne S:
V classificata
Just tonight, di May_Z
Totale: 57,6/60


Grammatica e Ortografia: 9,85/10
La grammatica è complessivamente abbastanza buona, c’è però un errore di punteggiatura, che ritengo sia di distrazione.
«...due ore fa» lo interruppe bruscamente Pansy.
Deve esserci uno spazio fra il segno di interpunzione e la parola seguente, e tu non l’hai messo dopo i puntini di sospensione. (- 0,15 punti)
Stile: 9,5/10
Il tuo stile mi piace molto. Utilizzi un lessico ricercato che rischierebbe di apparire esageratamente artefatto, ma riesci a bilanciare comunque bene la struttura del periodo, per un effetto molto piacevole. Scrivi in modo molto musicale. Grave, aulico, ma al tempo stesso scorrevole e fluido.
Ho riscontrato due imperfezioni, sempre per quanto riguarda la punteggiatura (che ti consiglio di rivedere meglio, la prossima volta.
Poi una voce e i pensieri furono seppelliti sotto un turbine di parole.
Allora, nella pratica questa frase è perfettamente comprensibile, nel senso che si può capire senza problemi e senza pensarci neanche. Tuttavia, è la mente del lettore a renderla chiara, non so se mi spiego, quando dovrebbe esserlo già in partenza. Ti consiglio di rivederla. (- 0,25).
Ma pensavo che, forse, comprandoti un regalo di Natale, sarei riuscita a fare tornare il Draco di una volta, anche se per un solo istante.
Qui, invece, le virgole sono troppe, e la frase risulta frammentata. (- 0,25)
Caratterizzazione: 9,25/10
Pansy: 5/5
La tua Pansy è perfetta. La sua apprensione nei confronti di Draco... il modo in cui reagisce. Il suo discorso di fredda furia. Serpeverde, Parkinson, Pansy. Brava.
Draco: 4,25/5
Anche Draco mi è piaciuto molto, in realtà. Davvero. Lo mostri nella sua debolezza, nella sua fragilità. Niente Principe delle Serpi (per fortuna), ma solo Draco Malfoy.
Ti ho sottratto quel 0,75 per due motivi.
La baciò perché aveva creduto di non essere in grado di provare emozioni, ma Pansy gli aveva dimostrato che si sbagliava.
Questa storia del Draco che crede di non poter provare emozioni è un errore che spesso ci fa... ma il Draco della Rowling dovrebbe essere stupido per non capire di provare emozioni... è così irritabile!
La baciò perché Pansy era l'unica che l'avrebbe preso per mano, aiutandolo ad uscire da
quel vortice di autodistruzione in cui era stato trascinato.

Questa frase è un po’ un controsenso, perché se è autodistruzione, come può esservi stato trascinato? Oltretutto, Draco non si autodistrugge, ma si limita a tentare di eseguire gli ordini di Voldemort. E questo lo distrugge, certo.
Originalità: 9,5/10
Il tema di Pansy che supporta Draco non è particolarmente originale, ma lo è il momento che hai scelto per l’ambientazione della scena. Perciò... brava!
Attinenza al prompt: 10/10
Come ho già scritto a qualche altra partecipante, il tuo utilizzo del prompt è un tipico caso di “rigiramento di frittata”. Il regalo c’è, ma è nel camino. Può riassumere tutta la vicenda.
Gradimento personale: 9,5/10
Questa storia mi è piaciuta molto, e non solo perché adoro questo pairing. L’intera narrazione è molto evocativa, cosa che apprezzo molto. Ho visto tutto davanti ai miei occhi. Brava!
Totale: 57,6/60

  
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