Pikachu
scorrazzava tranquillo sulle dure rocce della caverna, scintillanti
nella luce
degli occhi di Espeon che lo inseguiva così, per gioco. E
gli altri suoi
Pokémon giacevano o giocavano in un angolo della grotta,
rincorrendosi accanto
al corpo enorme di Snorlax addormentato. Rosso era seduto su una
roccia,
mangiando biscotti al cioccolato che, di tanto in tanto, qualcuno
veniva a
rubargli dalle mani.
“Santo
cielo,
Espeon! Se quassù non c’è quel tizio
come mi ha detto Lance, giuro che lo porto
a calci in culo fin quassù!”
Un
istante dopo
aver udito questa voce, Rosso era in piedi e i suoi Pokémon
erano schierati al
suo fianco. Gli occhi di Rosso si strinsero, mentre egli percorreva con
lo
sguardo l’entrata della caverna. Rumore di rocce smosse, di
ghiaia che
scivolava e si rincorreva negli abissi del Monte Argento, soffice
tramestio
scricchiolante di neve calpestata; poi Luisa apparve nella pozza di
luce
bianca, luminescente, che si spalancava davanti all’entrata
della grotta,
affiancata da un Espeon di notevoli proporzioni, piuttosto bello.
“Benvenuta,
Luisa
che sconfiggesti Suicune!” esclamò Rosso con aria
di malignità, prima ancora
che la ragazza avesse modo di penetrare realmente all’interno
della galleria.
D’improvviso
la
ragazza si rizzò, colpita, e i suoi limpidi occhi grigi
percorsero la grotta,
soffermandosi su di lui, lui alto e bello stagliato con aria malvagia
su quella
roccia. “Rosso!” Balzò in avanti,
ritirando il proprio Espeon. Rosso scoppiò a
ridere.
“Finalmente
c’incontriamo, Luisa! O preferivi che fossi l’unico
in tutta Kanto a non
poterti sfidare, proprio io, il Campione di Kanto e Johto?”
“No,
Rosso”
esclamò Luisa, attraversando di corsa la grotta; Rosso vide
che era agile e
aveva una forte muscolatura. “Semplicemente non sapevo chi tu
fossi; e non
credo di saperlo neanche ora, a dire il vero, sebbene sia chiaro che tu
conosci
me, poiché a quanto pare avresti dovuto esserci tu, quel
giorno, nell’Arena
delle Battaglie, di fronte a me…”
“Vedo
che hai
capito” disse Rosso. “È così,
è come ti ha detto Lance: io l’ho sconfitto anni
fa, sul selciato dell’Indigo Plateau, io sono il solo
Campione di Kanto e
Johto, ed è me che dovrai sfidare, se intendi diventare la
vera
Campionessa…anche se non credo che tu possa ottenere molto,
sfidandomi”
soggiunse, guardandola fissamente. “Io non ho mai
perso” disse lentamente.
“Allora
questa
sarà la prima volta, mio caro” esclamò
Luisa, brandendo una Pokéball. “Facciamo
parlare i nostri Pokémon, Rosso, poiché questo
è il miglior modo per
conoscersi.”
“Ah!
Come vuoi”
esclamò Rosso, e voltandosi verso la sua forte squadra,
esclamò: “Vai,
Pikachu!”
Immediatamente
il
suo Pikachu fu davanti a lui, schierato con la coda erta e le orecchie
frementi
di energia statica contro la ragazza.
“Vai,
Thyplosion!”
“Tuonoshock!”
“Fuocobomba!”
“Ah!
Tanto non
potrai mai vincere contro di me, Luisa. Fulmine!”
“Ruotafuoco!”
“Vai,
Blastoise!”
“Oh,
questo è
sleale! Vai, Dragonite!” esclamò Luisa, scoppiando
a ridere. Rosso vide che era
bella e che combatteva con la sua stessa foga. La grotta fu invasa
dall’ingombrante presenza di un possente Dragonite che si
scagliò contro
Blastoise.
“Che
bell’esemplare! Idropompa!”
“Dragospiro!”
“Raggiaurora!”
“Iper
Raggio!”
E per la
seconda
volta in vita sua Rosso sentì che stava perdendo terreno,
che dinanzi a lui una
furia inarrestabile stava travolgendo, devastando tutto senza sosta. Ma
come
poteva arrendersi?”
“Venusaur,
Foglielama!”
“Braciere!”
Quale
umiliazione, vedere per la prima volta i suoi Pokémon cadere
uno dopo l’altro,
lui che non era mai stato sconfitto, se non da un solo!
“Psichico!”
“Idropompa!”
Espeon
contro
Gyarados, l’uno e l’altro shiny, il verde e il
rosso, mentre la grotta si accendeva
di dorate scintille splendenti come stelle. Ed Espeon cadde di nuovo
come tanti
anni prima, come contro Mewtwo e i bagliori azzurri dei suoi
occhi…
“Body-Slam!”
“Forzantica!”
“Ah,
ma ti
sconfiggerò, quant’è vero Dio, Luisa!
Questa è la mia ultima carta e stavolta
non perderò…vai, Charizard!”
“Il
tuo primo?”
domandò Luisa con occhi attenti, scrutando il gigante
davanti a lei. “E sia! Io
combatterò col mio. Vai, Thyplosion!”
Aveva
già
combattuto, ma per la prima volta Rosso vide il confronto tra quei due
Pokémon
di fuoco e di forza, entrambi belli e imponenti, ma in modo diverso,
entrambi
fieri e orgogliosi in egual modo, ma di carattere e forza diversi,
segnati da
due destini opposti e contrastanti, vittoria e sconfitta.
“FUOCOBOMBA!”
Ed era lo
stesso
grido su due bocche diverse, lo stesso attacco da due fuochi diversi,
ma che si
fondevano e s’intrecciavano, indistinguibili, così
che la grotta arse di fiamme
ardenti e incalzanti, così che le pietre divennero bollenti
sotto di loro…
“Thyplosion!”
“CHARIZARD!”
E il suo
grido
lacerò l’aria ardente della grotta di fuoco,
mentre d’un tratto le fiamme
cessavano e tutto intorno il rumore si faceva silenzio.
“Ho
perso.”
Per quale
motivo
tutto era silente quando il suo cuore urlava, in quella grotta ora buia
e quieta?
Com’era possibile che lo sentisse solo lui il grido
straziante del suo animo
lacerato?
“Ma
come…?”
“Non
era
abbastanza” disse Luisa. Ma restava immobile sulla dura
roccia e i suoi occhi
non esprimevano gioia, né scherno: era ferma e pareva
compatirlo. “Era tanto,
era quasi troppo. Di certo era troppo per Lance, senza dubbio, ma non
per me.
Sono io la Campionessa di Kanto e Johto, sono io la
migliore…”
“NO!
Solo io il
migliore, io devo essere il migliore,
perché…”
Un grido,
una
fitta di dolore: Rosso si piegò in due e rotolò
sulle rocce polverose, rovinò
sul terreno arroventato, mentre i suoi occhi s’illuminavano
di fiamme ed egli
si premeva sulla testa le mani bianche e scosse…
“No!
Vattene, ti
prego, vattene! Vattene via, ti prego!”
“Rosso!”
urlò la
ragazza, di colpo spaventata, lanciandosi attraverso la grotta. Si
chinò
accanto a Rosso, che ululava accasciato sul terreno con gli occhi
spalancati,
dilacerati…
“Mi hai forse dimenticato?”
“No!
No, mai, ma
ora vattene via!”
“Rosso!
Che cosa
dici?” esclamò Luisa, afferrandogli il viso.
“Con chi stai parlando…?”
“No!”
urlò Rosso,
e sollevandosi d’un colpo afferrò con la mano il
polso della ragazza; ma a quel
contatto il suo urlò si spense. Egli si ritrovò
d’un colpo sudato, ansimante,
sul duro terreno roccioso, aggrappato al polso di una ragazza che lo
aveva
appena sconfitto. La guardò con occhi colmi di dolore.
“Con
chi
parlavi?” mormorò Luisa. Lo scrollò ed
esclamò: “Rosso, che cosa è
accaduto?”
“È
lui” disse
Rosso. “È ancora qui.”
“Lui?
Rosso! Ma
se siamo soli, io e te!”
“Tu
non capisci,
lui è…” Ma Rosso, che faceva per
toccarsi la fronte, ammutolì d’un colpo.
Guardò Luisa e balzò in piedi, si
allontanò; i suoi occhia arsero di nuovo, ma
di odio e di dolore.
“Vattene”
esclamò
“Non tornare mai più!”
“Rosso,
ma tu…hai
bisogno di aiuto!”
“Non
il tuo”
disse Rosso. “Vattene.”
“Ascolta,
ti
porto dove vuoi…”
“NO!
Io diventerò
il miglior allenatore del mondo, e non ho bisogno di te!”
“Ma
hai avuto…hai
fatto…Rosso, tu hai bisogno del mio aiuto, non intendo fare
nulla, voglio solo
portarti in qualche posto sicuro…”
“No!
Non voglio
aver nulla a che fare con te, sei solo una nemica per me. Se non vuoi
andartene
me ne andrò io, ma non voglio la tua
pietà!”
Ritirò
Charizard,
ormai sconfitto e accasciato al suolo, lucido e cosciente, ma arreso.
Luisa era
in piedi dinanzi a lui, ma Rosso la spinse da parte.
Proseguì verso l’uscita
della grotta e si gettò contro la tormenta. In pochi istanti
era scomparso
nella neve.
Salve a
tutti e
buon anno nuovo!
Questo
sarebbe il
penultimo capitolo di questa storia, ossia mancherebbe solo un piccolo
epilogo.
Vi è tuttavia un piccolo problema, ossia che
l’epilogo dà per scontati alcuni
lunghi episodi che si svolgono in circa due anni della vita di Rosso e
che
vengono narrati nella storia principale cui questa spin off fa
riferimento. Ora
come ora non ho idea di come rendere noti ai pochissimi lettori tali
fatti, che
io considero davvero necessari per comprendere l’epilogo, se
con un sunto a
inizio capitolo (sminuendo un po’ il complesso, dunque) o se
piuttosto introdurre
qualche capitolo “extra” tratto dalla principale,
finendo però coll’incasinarmi
con decine di riferimenti…
Insomma,
non so
che fare. Ci penserò in questi pochi giorni di festa in cui
non penso di
postare; comunque se qualche lettore decidesse di dare un suggerimento
o un’opinione
al riguardo l’accetterei volentieri (anche se non ci spero
troppo xD).
Comunque,
grazie
ancora a nihil no kami per le recensioni.
Ancora un
buon
anno a tutti! E ricordatevi: chi recensisce a capodanno, recensisce
tutto l’anno!
(no, non è una minaccia!)
Afaneia :)