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Autore: Afaneia    30/12/2011    1 recensioni
Quando erano piccoli, Rosso e Blu giocavano insieme ed erano l'uno l'opposto dell'altro: il fuoco e l'acqua, il nero e il bianco, l'istinto e il buonsenso, la pazzia e la ragione.
Eppure, qualcosa deve essere accaduto perché Rosso e Blu si siano poi ritrovati a essere rivali. Cosa può averli divisi in una città serena quanto Biancavilla? E che cosa, poi, porterà Rosso ovunque in giro per Kanto, e che cosa lo spingerà a fuggire il mondo ritirandosi sulla cima del Monte Argento?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Saga della Prescelta Creatura'
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Pikachu scorrazzava tranquillo sulle dure rocce della caverna, scintillanti nella luce degli occhi di Espeon che lo inseguiva così, per gioco. E gli altri suoi Pokémon giacevano o giocavano in un angolo della grotta, rincorrendosi accanto al corpo enorme di Snorlax addormentato. Rosso era seduto su una roccia, mangiando biscotti al cioccolato che, di tanto in tanto, qualcuno veniva a rubargli dalle mani.

“Santo cielo, Espeon! Se quassù non c’è quel tizio come mi ha detto Lance, giuro che lo porto a calci in culo fin quassù!”

Un istante dopo aver udito questa voce, Rosso era in piedi e i suoi Pokémon erano schierati al suo fianco. Gli occhi di Rosso si strinsero, mentre egli percorreva con lo sguardo l’entrata della caverna. Rumore di rocce smosse, di ghiaia che scivolava e si rincorreva negli abissi del Monte Argento, soffice tramestio scricchiolante di neve calpestata; poi Luisa apparve nella pozza di luce bianca, luminescente, che si spalancava davanti all’entrata della grotta, affiancata da un Espeon di notevoli proporzioni, piuttosto bello.

“Benvenuta, Luisa che sconfiggesti Suicune!” esclamò Rosso con aria di malignità, prima ancora che la ragazza avesse modo di penetrare realmente all’interno della galleria.

D’improvviso la ragazza si rizzò, colpita, e i suoi limpidi occhi grigi percorsero la grotta, soffermandosi su di lui, lui alto e bello stagliato con aria malvagia su quella roccia. “Rosso!” Balzò in avanti, ritirando il proprio Espeon. Rosso scoppiò a ridere.

“Finalmente c’incontriamo, Luisa! O preferivi che fossi l’unico in tutta Kanto a non poterti sfidare, proprio io, il Campione di Kanto e Johto?”

“No, Rosso” esclamò Luisa, attraversando di corsa la grotta; Rosso vide che era agile e aveva una forte muscolatura. “Semplicemente non sapevo chi tu fossi; e non credo di saperlo neanche ora, a dire il vero, sebbene sia chiaro che tu conosci me, poiché a quanto pare avresti dovuto esserci tu, quel giorno, nell’Arena delle Battaglie, di fronte a me…”

“Vedo che hai capito” disse Rosso. “È così, è come ti ha detto Lance: io l’ho sconfitto anni fa, sul selciato dell’Indigo Plateau, io sono il solo Campione di Kanto e Johto, ed è me che dovrai sfidare, se intendi diventare la vera Campionessa…anche se non credo che tu possa ottenere molto, sfidandomi” soggiunse, guardandola fissamente. “Io non ho mai perso” disse lentamente.

“Allora questa sarà la prima volta, mio caro” esclamò Luisa, brandendo una Pokéball. “Facciamo parlare i nostri Pokémon, Rosso, poiché questo è il miglior modo per conoscersi.”

“Ah! Come vuoi” esclamò Rosso, e voltandosi verso la sua forte squadra, esclamò: “Vai, Pikachu!”

Immediatamente il suo Pikachu fu davanti a lui, schierato con la coda erta e le orecchie frementi di energia statica contro la ragazza.

“Vai, Thyplosion!”

“Tuonoshock!”

“Fuocobomba!”

“Ah! Tanto non potrai mai vincere contro di me, Luisa. Fulmine!”

“Ruotafuoco!”

“Vai, Blastoise!”

“Oh, questo è sleale! Vai, Dragonite!” esclamò Luisa, scoppiando a ridere. Rosso vide che era bella e che combatteva con la sua stessa foga. La grotta fu invasa dall’ingombrante presenza di un possente Dragonite che si scagliò contro Blastoise.

“Che bell’esemplare! Idropompa!”

“Dragospiro!”

“Raggiaurora!”

“Iper Raggio!”

E per la seconda volta in vita sua Rosso sentì che stava perdendo terreno, che dinanzi a lui una furia inarrestabile stava travolgendo, devastando tutto senza sosta. Ma come poteva arrendersi?”

“Venusaur, Foglielama!”

“Braciere!”

Quale umiliazione, vedere per la prima volta i suoi Pokémon cadere uno dopo l’altro, lui che non era mai stato sconfitto, se non da un solo!

“Psichico!”

“Idropompa!”

Espeon contro Gyarados, l’uno e l’altro shiny, il verde e il rosso, mentre la grotta si accendeva di dorate scintille splendenti come stelle. Ed Espeon cadde di nuovo come tanti anni prima, come contro Mewtwo e i bagliori azzurri dei suoi occhi…

“Body-Slam!”

“Forzantica!”

“Ah, ma ti sconfiggerò, quant’è vero Dio, Luisa! Questa è la mia ultima carta e stavolta non perderò…vai, Charizard!”

“Il tuo primo?” domandò Luisa con occhi attenti, scrutando il gigante davanti a lei. “E sia! Io combatterò col mio. Vai, Thyplosion!”

Aveva già combattuto, ma per la prima volta Rosso vide il confronto tra quei due Pokémon di fuoco e di forza, entrambi belli e imponenti, ma in modo diverso, entrambi fieri e orgogliosi in egual modo, ma di carattere e forza diversi, segnati da due destini opposti e contrastanti, vittoria e sconfitta.

“FUOCOBOMBA!”

Ed era lo stesso grido su due bocche diverse, lo stesso attacco da due fuochi diversi, ma che si fondevano e s’intrecciavano, indistinguibili, così che la grotta arse di fiamme ardenti e incalzanti, così che le pietre divennero bollenti sotto di loro…

“Thyplosion!”

“CHARIZARD!”

E il suo grido lacerò l’aria ardente della grotta di fuoco, mentre d’un tratto le fiamme cessavano e tutto intorno il rumore si faceva silenzio.

“Ho perso.”

Per quale motivo tutto era silente quando il suo cuore urlava, in quella grotta ora buia e quieta? Com’era possibile che lo sentisse solo lui il grido straziante del suo animo lacerato?

“Ma come…?”

“Non era abbastanza” disse Luisa. Ma restava immobile sulla dura roccia e i suoi occhi non esprimevano gioia, né scherno: era ferma e pareva compatirlo. “Era tanto, era quasi troppo. Di certo era troppo per Lance, senza dubbio, ma non per me. Sono io la Campionessa di Kanto e Johto, sono io la migliore…”

“NO! Solo io il migliore, io devo essere il migliore, perché…”

Un grido, una fitta di dolore: Rosso si piegò in due e rotolò sulle rocce polverose, rovinò sul terreno arroventato, mentre i suoi occhi s’illuminavano di fiamme ed egli si premeva sulla testa le mani bianche e scosse…

“No! Vattene, ti prego, vattene! Vattene via, ti prego!”

“Rosso!” urlò la ragazza, di colpo spaventata, lanciandosi attraverso la grotta. Si chinò accanto a Rosso, che ululava accasciato sul terreno con gli occhi spalancati, dilacerati…

Mi hai forse dimenticato?

“No! No, mai, ma ora vattene via!”

“Rosso! Che cosa dici?” esclamò Luisa, afferrandogli il viso. “Con chi stai parlando…?”

“No!” urlò Rosso, e sollevandosi d’un colpo afferrò con la mano il polso della ragazza; ma a quel contatto il suo urlò si spense. Egli si ritrovò d’un colpo sudato, ansimante, sul duro terreno roccioso, aggrappato al polso di una ragazza che lo aveva appena sconfitto. La guardò con occhi colmi di dolore.

“Con chi parlavi?” mormorò Luisa. Lo scrollò ed esclamò: “Rosso, che cosa è accaduto?”

“È lui” disse Rosso. “È ancora qui.”

“Lui? Rosso! Ma se siamo soli, io e te!”

“Tu non capisci, lui è…” Ma Rosso, che faceva per toccarsi la fronte, ammutolì d’un colpo. Guardò Luisa e balzò in piedi, si allontanò; i suoi occhia arsero di nuovo, ma di odio e di dolore.

“Vattene” esclamò “Non tornare mai più!”

“Rosso, ma tu…hai bisogno di aiuto!”

“Non il tuo” disse Rosso. “Vattene.”

“Ascolta, ti porto dove vuoi…”

“NO! Io diventerò il miglior allenatore del mondo, e non ho bisogno di te!”

“Ma hai avuto…hai fatto…Rosso, tu hai bisogno del mio aiuto, non intendo fare nulla, voglio solo portarti in qualche posto sicuro…”

“No! Non voglio aver nulla a che fare con te, sei solo una nemica per me. Se non vuoi andartene me ne andrò io, ma non voglio la tua pietà!”

Ritirò Charizard, ormai sconfitto e accasciato al suolo, lucido e cosciente, ma arreso. Luisa era in piedi dinanzi a lui, ma Rosso la spinse da parte. Proseguì verso l’uscita della grotta e si gettò contro la tormenta. In pochi istanti era scomparso nella neve.

 

Salve a tutti e buon anno nuovo!

Questo sarebbe il penultimo capitolo di questa storia, ossia mancherebbe solo un piccolo epilogo. Vi è tuttavia un piccolo problema, ossia che l’epilogo dà per scontati alcuni lunghi episodi che si svolgono in circa due anni della vita di Rosso e che vengono narrati nella storia principale cui questa spin off fa riferimento. Ora come ora non ho idea di come rendere noti ai pochissimi lettori tali fatti, che io considero davvero necessari per comprendere l’epilogo, se con un sunto a inizio capitolo (sminuendo un po’ il complesso, dunque) o se piuttosto introdurre qualche capitolo “extra” tratto dalla principale, finendo però coll’incasinarmi con decine di riferimenti…

Insomma, non so che fare. Ci penserò in questi pochi giorni di festa in cui non penso di postare; comunque se qualche lettore decidesse di dare un suggerimento o un’opinione al riguardo l’accetterei volentieri (anche se non ci spero troppo xD).

Comunque, grazie ancora a nihil no kami per le recensioni.

Ancora un buon anno a tutti! E ricordatevi: chi recensisce a capodanno, recensisce tutto l’anno! (no, non è una minaccia!)

 Afaneia :)

   
 
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