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Autore: iusip    19/08/2006    25 recensioni
Scozia,anno 1235. La Scozia è divisa in due parti:da una parte ci sono i conquistatori normanni,fedeli al re d'Inghilterra...dall'altra gli indomiti scozzesi,fieri e combattivi. Lady Kaori sogna di sposare un biondo normanno...ma il destino,si sa,è spesso capriccioso...
Genere: Romantico, Avventura, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter, Umibozu/Falco
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Scozia, 1235

CAPITOLO 1
Kaori guardò fuori dalla finestra,sospirando. La sua cameriera personale, Miki, le stava spazzolando i corti capelli rossi, elogiando i riflessi ramati che sembravano catturare la luce del sole, ormai quasi del tutto tramontato.
“Sei malinconica, Kaori?”le chiese Miki, che,oltre ad essere la sua ancella, era anche la sua migliore amica. “Domani dovrò scegliere uno dei pretendenti che mio fratello ha selezionato per me, Miki. Ma nessuno di loro attira la mia attenzione in maniera particolare. Mi sembrano tutti degli stupidi,uomini vuoti che pensano solo al sesso, senza preoccuparsi né dei sentimenti né dei bisogni delle loro donne. Che tristezza,Miki. So che questo matrimonio è necessario,ma…non riesco ad arrendermi al mio destino…ho sempre sognato un cavaliere dolce,puro di cuore e rispettoso della propria moglie. E magari con due occhi azzurri come il cielo sereno…”, concluse Kaori,sognante. Miki scosse la testa,sorridendo.
“E che mi dici allora degli occhi azzurri di lord Mick? Sembrava davvero molto preso da te…certo,è un don Giovanni da strapazzo,ma credo che sia un uomo molto sensibile…beh,lo spero…”, soggiunse poi dubbiosa,ricordando le occhiate lascive che lord Mick rivolgeva alle due donne e la bava alla bocca che era tipica del cavaliere.
Kaori sospirò ancora una volta e pensò al terribile giorno in cui suo padre,uno dei cavalieri normanni più importanti della Scozia,era morto,lasciando a lei e a suo fratello un enorme castello difficile da gestire,oltre a ingenti debiti che avevano prosciugato quasi tutto il denaro che avevano a disposizione. E così ora lei era costretta a sposarsi con un uomo qualsiasi,purché fosse ricco abbastanza da assicurare a lei e a suo fratello un futuro dignitoso. Suo fratello stava facendo il possibile per lei,cercando di presentarle uomini che fossero,oltre che ricchi,anche abbastanza attraenti. Kaori,tuttavia,era per natura una ragazza romantica e sognava il suo principe azzurro. Già immaginava il dolce normanno, biondo con gli occhi azzurri,che l’avrebbe sottratta al suo triste destino,quel destino inclemente che la costringeva a sposarsi con un uomo che non la amava,e che lei non amava. Tra tutti i cavalieri che suo fratello le aveva presentato,quello che corrispondeva maggiormente al suo uomo ideale era proprio lord Mick…certo,non lo amava,ma almeno provava una innata simpatia nei suoi confronti…beh,almeno quando non faceva lo stupido maiale con lei, si corresse.
La voce di suo fratello Hideyuki la riscosse dai suoi pensieri.
“Kaori, c’è qui lord Mick che è venuto a salutarti…scendi nel salone,sorella mia,e fatti ammirare in tutto il tuo splendore”, disse suo fratello,ammiccando in direzione di Mick,che aveva già uno sguardo sognante e la tipica bava alla bocca,che non lasciava dubbi sul corso impuro dei suoi pensieri.
Kaori indossò il vestito rosso che era appartenuto a sua madre. Già…sua madre…Kaori si intristì pensando alla donna che era stata come una sorella per lei e che purtroppo era morta qualche anno prima a causa di una malattia che la guaritrice del villaggio non era riuscita a curare. Il vestito era stupendo:interamente di raso rosso,chiuso sulla schiena da laccetti intrecciati sempre di raso. Il corpetto era ricamato ed aderiva alle curve sinuose della ragazza; il vestito era molto stretto sui fianchi,evidenziando la vita sottile della ragazza,poi si allargava in morbide pieghe che accompagnavano ogni movimento della ragazza, conferendole un portamento elegante e regale. Kaori scese nel salone accompagnata dalla fedele Miki e si mostrò a Mick che,colpito dalla sua semplice bellezza,era rimasto talmente incantato da dimenticare persino la sua espressione lasciva e lussuriosa.
“Buona sera,lady Kaori. Permettetemi di dirvi che siete magnifica in questo abito rosso. Anche se,Milady,voi siete sempre magnifica. Ogni abito sembra fatto su misura per voi. Sarei davvero onorato se diventaste la mia sposa. Vi proteggerei da ogni nemico,provvederei a voi per ogni vostra esigenza e soprattutto vi permetterei di diventare madre di tanti bei maschietti fieri e combattivi come il padre e di tante bambine belle ed intelligenti come la madre…naturalmente farò in modo che voi apprezziate anche l’interessante procedura per concepirli…eheheh”…la sua tipica espressione da maniaco gli era tornata sul volto,ora distorto in una risata stupida e oscena. Kaori sospirò,ma non poté fare a meno di sorridere. Se il suo destino era scritto, avrebbe cercato di fare buon viso a cattivo gioco. L’indomani avrebbe scelto Mick come suo futuro sposo. Era ricco , simpatico,giovane e anche molto affascinante. Con il tempo,forse,avrebbe perfino imparato ad amarlo. Doveva lasciar perdere le sue fantasticherie infantili. I menestrelli cominciarono a suonare una dolce melodia,che parlava dell’amore tra un cavaliere e una dama. Mick si inchinò galantemente davanti a Kaori e le chiese di ballare, e lei accettò l’invito con un sorriso, con evidente soddisfazione di suo fratello. Mentre volteggiava tra le sue braccia, Kaori si decise: avrebbe sposato Mick.
Dopo il ballo,suo fratello invitò Mick a fermarsi a cena da loro. Le serve cominciarono a riempire la lunga tavola che attraversava il salone con pietanze di ogni tipo,disposte su taglieri di legno mentre,al centro del tavolo,venne posta una caraffa piena di buona birra. Mick mangiò e bevve a sazietà, poi ,un po’ brillo per la verità,si inchinò davanti a Kaori rischiando seriamente di perdere l’equilibrio e cadere come un sacco di patate e, stupendo tutti,la baciò. Lì. In mezzo al salone,davanti agli occhi attoniti di Miki e maliziosi di Hideyuki. Kaori rimase immobile per un lungo istante,ma non ebbe nemmeno il tempo di reagire perché Mick,dopo aver staccato le sue labbra da quelle morbide di lei,si allontanò in tutta fretta in groppa al suo destriero bianco,forse temendo una sua reazione violenta. Non per niente Kaori era conosciuta per la sua grande testardaggine e per la sua capacità di badare benissimo a sé stessa…maneggiava i giavellotti con grande abilità e non esitava a lanciarli addosso a chiunque osasse contraddirla o provocarla…
Con le guance arrossate per l’imbarazzo,Kaori chiese a Miki di riaccompagnarla in camera sua. Dopo la toeletta e dopo averla aiutata a togliere l’abito rosso,Miki si congedò, andando a dormire nella stanzetta adiacente a quella di Kaori. Con indosso solo una corta e trasparente camicia da notte,Kaori si avvicinò alla finestra. Rabbrividì per la corrente gelida che la investì e che le fece inturgidire i capezzoli. Il suo fiato creò una patina di condensa sul vetro della finestra. Ripensando al bacio di Mick, Kaori sospirò di sconforto. Non aveva provato niente quando lui l’aveva baciata. Assolutamente niente. Non quel fuoco che avrebbe dovuto consumarla lentamente,non quel desiderio che il bacio avrebbe dovuto suscitare in lei. D’accordo,forse leggeva troppi romanzi, ammise con sé stessa. Ma rimaneva il fatto che il bacio di Mick,seppure non fosse stato spiacevole,non le aveva trasmesso niente. Sospirò e tracciò con il dito sottile segni insignificanti sul vetro. Sarebbe riuscita davvero ad amare Mick in futuro? Con il peso di questi pensieri, Kaori si accinse ad allontanarsi dalla finestra per andare a dormire. Un movimento fuori dalla finestra,però, attrasse la sua attenzione. Si immobilizzò,spaventata. Per un attimo aveva creduto di scorgere due occhi brucianti e neri come la notte tra la folta vegetazione del cortile. Scrutò ansiosamente per un lungo attimo,ma non vide più nulla muoversi. Si convinse di essersi sbagliata,mentre il cuore le batteva all’impazzata. Di paura? Strano,ma non pensava fosse paura. Forse di trattava solo di ansia mal gestita. Sì,doveva trattarsi di questo. Sicuramente un buon sonno ristoratore le avrebbe fatto bene. Ora cominciava addirittura ad immaginare occhi neri nella notte. Quanto era sciocca! Sorridendo e scuotendo il capo, Kaori si infilò sotto le lenzuola calde e si addormentò quasi all’istante.
Fuori dalla finestra,un guerriero dai neri capelli e dagli occhi ancora più scuri sospirò sollevato. Stava per farsi scoprire…
  
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