Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: 31luglio    03/01/2012    12 recensioni
«Agente, non sono stato io ad abusare di lei. Come posso? È tutta la mia vita!».
«Che strano», commentò l’uomo.
«Strano cosa?».
«La ragazza ha detto lo stesso di lei, questa mattina».
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Forever.         
                                                       

Il biondo si svegliò verso le dieci, la mattina seguente. Aveva tra le sue braccia Hayley, che dormiva tranquilla, con la testa appoggiata al suo petto. Non era sicuro di voler scendere per vedere in che stato era ridotto il resto della casa. In verità, camera sua era già abbastanza: tutti i vestiti sparsi, dei peluche lanciati in giro alla cazzo, libri caduti dalla libreria… un gran casino, insomma.
Lasciò la ragazza a dormire, mentre lui, dopo essersi vestito, scese in sala. Avrebbe sicuramente chiamato la donna delle pulizie, perché non aveva minimamente voglia di pulire tutto. In verità, gli sarebbe stato solo bene, se avesse dovuto rimettere a posto la casa, in quanto avrebbe imparato qualcosa, però… se potevi chiamare qualcuno che poteva farlo per te, non c’era motivo per non farlo, no? Tutto sommato, la vita era facile, più o meno.
Dopo essersi assicurato che la donna delle pulizie sarebbe arrivata, andò in cucina e cominciò a cucinare delle frittelle, da portare ad Hayley, insieme a latte, cioccolata, una spremuta d’arancia e dei biscotti.
Salì in camera con il vassoio in mano e sussurrò un «buongiorno» alla ragazza, che si stropicciò gli occhi, assonnata. Non appena realizzò che il ragazzo che amava le aveva portato la colazione a letto, sorrise.
«Hai dormito bene?», le chiese lui.
«Sì», rispose, addentando una frittella. «Non dormivo così bene da più di un anno».
Il biondo la guardò: era bellissima, come sempre. La amava sopra ogni cosa e questo era l’importante. Niente Selena, nessun’altra ragazza. Solo Hayley.
 
 
 
Dieci anni dopo –
 
«Bieber, Jonas, Butler, Somers, Beadles! A tavola, subito!».
La ventisettenne stava chiamando gli uomini e i bambini da un quarto d’ora, e nessuno si era fatto vivo. Erano a giocare con i cani dalle nove e mezzo della mattina, mentre le donne erano state sempre in casa a cucinare. Ci tenevano a farli mangiare bene, almeno la domenica, quando erano in casa tutti insieme.
Justin e Faith arrivarono sorridendo in cucina. «Tesoro, potevi venire anche tu con noi», le disse, come se fosse una cosa naturale. «Ci siamo divertiti, vero piccola?», chiese poi, rivolto alla bambina.
Faith annuì. Hayley la guardò e sorrise. Aveva i capelli del colore di Justin, biondi, e gli occhi di sua madre, di quel colore tra il blu e il verde. Era stupenda, con un bellissimo sorriso. L’avevano avuta sei anni prima e ne erano stati tutti e due felici. Ora aspettavano un altro figlio, un maschietto; si sarebbe chiamato Nicholas, in onore di Nicholas Jonas, che era diventato un amico di famiglia, per merito della donna che aveva sposato, Miley Cyrus.
Quella domenica d’estate si erano riuniti tutti: Miley, Nicholas e Destiny; Demi, Joe e David; Kevin, Danielle e Dylar; Ryan, Selena (esatto, Ryan si era sposato con Selena!) e Katy; Chaz, Caitlin (una Beadles con un Somers, chi l’avrebbe mai detto?) ed Emily; Chris, Madison (la migliore amica di Hayley) e Liam. Era da un po’ che non stavano tutti insieme.
A poco a poco arrivarono tutti gli uomini e i bambini, che si posizionarono a tavola. Miley portò in giardino, in un posto scelto accuratamente da tutte le donne all’ombra, dove avevano posizionato la tavola, le bruschette ed i cocktail di gamberi. Poi arrivò il primo: pasta fredda con olive, prosciutto cotto, mozzarella, tonno, mais e wurstel. Quando tutti ebbero finito, fu portato in tavola anche il secondo: tigelle, crescentine, salumi vari, stracchino; poi il pollo con le patatine fritte. Per dessert ci fu il mascarpone, ed infine la macedonia.
«Avete cucinato bene, oggi», disse Justin alla moglie, una volta finito.
«Oggi? Tutte noi cuciniamo bene, sempre!».
«Dai, piccola mia, scherzavo».
«Muori, sei uno stronzo».
«Io? Non sono io quello che si è messo millenovecento abiti, dieci anni fa, per farmi impazzire».
«Non te lo sei ancora dimenticato?».
«Io ricordo tutto quello che ci riguarda».
Lei lo guardò negli occhi. «Ti amo, lo sai?».
«Ti amo anche io».
«Per sempre?».
«Per sempre».

















si conclude così la mia seconda ff, non mi uccidete.
grazie a tutti coloro che hanno recensito.
grazie ai 39 che l'hanno messa nelle preferite.
grazie ai 32 che l'hanno messa nelle seguite.
grazie ai 7 che l'hanno messa nelle ricordate.
vi amo, e spero che continuerete a seguirmi.
muchlove,
andreah.

   
 
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