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Autore: Funny_fun    03/01/2012    8 recensioni
Una raccolta di shot che trattano del rapporto in costante crescita tra Sam e Dean, dalla lora infanzia sino ai noti episodi della quinta stagione.
Insomma, una sorta di diario del tempo.
Lasciate commenti :)
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
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Torno dopo un bel pò di tempo con il nuovo capitolo :D

Mi sono chiesto: " Chissà come Sam si sarebbe sentito, considerando la sua paura per i clown, ad andare a pranzo un giorno come tanti al mc-donald?"
Si, questo capitolo è proprio ambientato al Mcdonald!!
Spero vi piaccia, aspetto come sempre vostri commenti :D
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Clown!




"Dean, non voglio.."

"Suvvia Sam, fregatene e andiamo."



Pultroppo per il piccolo Sam non c' era nulla che trattenesse suo fratello. Quando Dean prendeva una decisione rimaneva imperterrito e coerente.
Le minacce non lo fermavano, le botte neanche, nè tantomeno gli urli. Forse l' unico che faceva al caso di Sammy era John, ma in quel momento non c' era. E lui, che non era altro che un bambino di sette anni, non poteva far altro che dar retta al fratellone.
Dopottutto era stato affidato a lui.


"Dean, non possiamo andare in quel fast-food che stà infondo alla statale?"

"Fratellino, stai scherzando? Sai quanto dista da qui?"



Sul viso del giovane Winchester si stirò con rammarico una triste espressione.
Dean accellerò celere il passo, giungendo nei pressi della paninoteca in cui avrebbero consumato quelle pietanze che avrebbero costituito il loro pranzo.


"Dean, dobbiamo per forza?"

"Mi spieghi qual' è il problema?"

"No."



Gli occhi di Dean si riempirono di malizia, quando incrociò il suo sguardo con quello preoccupato del fratellino.
E fissando quell' espressione preoccupata e in parte terrorizzata non potè far a meno che sorridere divertito.


"Ah, Sammy. Eri tanto contento quando ti portavo il mc-menù in camera.."

"Lo sò, ma non mi piace venire qui."

"E' per via del pagliaccio, eh?"



E mentre il maggiore sghignazzava divertito, Sammy non poteva far a meno che rintanarsi in sè stesso facendo spallucce.
Aveva colpito nel segno.


"Sammy, sei proprio un bimbo fifone!"

"Piantala Dean."

"Hai paura del pagliaccio del mc-donald, non ci credo."



Il più giovane tirò un pugno sulla spalla del fratello, urladogli di porre fine a quello sfottimento che aveva intrapreso nei suoi confronti.


"Non ho paura di uno stupido pagliaccio!"

"Ah no? Dimostramelo!"



In quel preciso istante non potè far a meno che fissare il fratello nelle orbite e pensare quanto fosse stronzo.
Non trovandosi in balia di scelte fattibili, degludì, e dopo un paio di sospiri afferrò la porta del negozio.
Con il labbro tremante e con lo sguardo assolutamente insicuro entrò.


"Ma bravo."

Rise suo fratello.

Sammy non fece in tempo a fare un passo che si ritrovò a far roteare lo sguardo intorno, nella speranza che quel dannato pagliaccio non si trovasse nei dintorni.
Forse le sue preghiere non erano state del tutto vane.
Dean al contrario aveva trattenuto quel bimbetto dal colletto della camicia, spintonandolo sino all' unico tavolo libero che aveva scorto in fondo sulla destra.


"Visto, Sammy. Non c' è ombra del malvagio clown!"

Rise il maggiore.

Sammy non rispose, continuo a tenere fissi i suoi occhi al bancone, dove le commesse si muovevano rapidamente.


"Vado a fare la fila, ti prendo un cheese-burger, ok?"

"Un momento, Dean. Hai intenzione di lasciarmi qui da solo?"

"Sammy, per favore. Il pagliaccio ha meno voglia di vedere te quanto tu ne abbia nel vedere lui, stai tranquillo."



Detto questo si allontanò a piede rapido verso le casse.
Sammy fissò Dean allontanarsi con un ghigno infuriato. Non solo lo aveva costretto a mangiare lì, ma lo aveva anche lasciato da solo mentre un losco pagliaccio si aggirava nel negozio.
Si, suo fratello era un vero stronzo.


"Ehi piccolo, lo vuoi un palloncino?"


Al suono di quelle parole Sam si girò rapido dalla parte opposta, trovandosi faccia a faccia con un uomo dalla faccia tinta.
L' uomo teneva stretto tra le mani un gonfio pallocino con il logo della paninoteca in cui si stavano servendo.


"Stammi lontano!!"

Urlò il piccolo stringendosi le mani al petto.

L' uomo dalla losca acconciatura di un colore rossastro si avvicinò con tono pacato al bimbo.


"Ehi piccolo, calmati."


Ma anche al suono di quelle parole Sammy non potè far a meno che stringere gli occhi e scivolare sotto il tavolo.
Con un rapida azione afferrò con le braccia la gamba del piano sotto il quale si era rifugiato, continuando ad urlare.
A quanto pare il suo peggiore incubo era divenuto reale: davanti ai suoi occhi quel dannato clown lo stava pregando di non urlare.


"Chi diavolo sei? Che vuoi da me?"


Il piccolo sembrava non ascoltarlo, e con gli occhi gonfi di lacrime continuava a gridare disperatamente.


"Io? Sono Ronald Mcdonald e voglio solo darti un palloncino in omaggio. Piccolo, non ti farò del male."

"Stà zitto! Dean aiuto, DEAN!!!"



Nel frattempo il maggiore dei Winchester aveva appena fatto in tempo a tirar fuori una banconota da 5 dollari dalla tasca, quando, dopo aver afferrato nella mano destra il vassoio con le bibite, non si accorse di quelli striduli supplizi.
Una volta giunto al tavolo ritrovò il fratellino spaventato che si era rifugiato sotto al tavolo aggrappato come meglio poteva alla gamba portante.
Il giovane e simpatico pagliaccio cercava di spiegargli che non voleva fargli nulla, se non omaggiarlo di un palloncino colorato.
Ma nonostante tutto, gli inutili supplizi di Ronald non sembravano giungere a buon fine. Sammy risultava solo più spaventato.
A quel punto toccava, ancora una volta, a Dean prendere in mano la situazione.


"Scusi, signor pagliaccio. Lasci stare, mio fratello è un fifone. Mi scusi ancora."

"Oh, no ma figurati. Volevo solo.. ah, lasciamo stare. Tieni!"



Disse cortesemente, porgendo a Dean il palloncino-omaggio.
E poi dopo una rapida grattata di testa si incamminò verso le scale.
Dean rimase immobile pochi istanti, fissando il volto preoccupato di Sam che teneva gli occhi sbarrati.


"Se n' è andato?"


Dean sospirò.


"Si, fifone. E' andato via. Ora puoi anche tirarti via da lì. Il pavimento è sudicio in questo posto!"



Sam riacquistò la sua posizione, mettendosi eretto sullo sgabbello di plastica che aveva affianco.
Poi, provando una leggera fitta di vergogna, rivolse il suo sguardo a quello del fratello, sorridendogli dispiaciuto.
Un sorriso al quale Dean rispose con un arricciarsi di sopracciglia e un espressione di diffidenza.


"Dean, mi spiace."

"Sei davvero un fifone."

"Quel clown era terrorizzante."

"Wow, aveva in mano un palloncino.. certo. Avrebbe potuto ucciderti!"



A quell' ennesime parole Sammy non rispose.
Probabilmente Dean da quel preciso istante avrebbe usato questa situazione come possibile scusa per sfotterlo ogni giorno della sua esistenza.
Eppure Dean si posizionò affianco a lui, allungandogli la mano intorno al collo.


"Non devi avere paura, sai fratellino?"


Regalandogli un ampio sorriso incrociò il suo sguardo con quello dell' altro.


"I pagliacci non ti faranno mai del male. Dopotutto.. ci sono io a proteggerti!"
 
  
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