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Autore: Lumik Lovefood    05/01/2012    1 recensioni
[SOSPESA, GUARDA PROFILO]
"Mi chiamo Magda Chécova. Sono una ragazza russa che vive nell'ex Monastero Vorkov, che ora è diventato un Centro per il Recupero di Giovani Problematici ed ospita ragazzi e ragazze di ogni età e con qualunque tipo di problema. Qui dentro, noi recuperiamo la nostra individualità e la nostra vita. Molte storie s'intrecceranno e molti problemi che sembravano superati, riaffiorano prepotentemente nelle nostre vite. Il passato sembra difficile da dimenticare ma non può essere nemmeno cambiato. Se siete interessati alle nostre storie, potete leggere le seguenti pagine scritte da un ragazzo del Centro... Chissà se riuscite ad avere abbastanza fegato per continuare?"
Genere: Erotico, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Yuri
Note: AU, Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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If you really know me...

- You're idiot! -












Odiava quel lavoro. Ne vedeva di tutti i colori in quel bar: gente ubriaca che importunava ragazze oppure che si rifiutava di pagare il conto cercano di fare i furbi, non riuscendoci per avere la mente troppo annebbiata dall'alcol.
Boris osservava tutto da dietro il bancone, pulendo bicchieri e servendo ogni tanto delle bevande ai diversi clienti. Secondo il Centro, questo lavoro serviva ad avvicinarlo al mondo dell'alcol con distacco, cercando di fargli capire da fuori quel che succede ad abusarne, ma Boris sembrava completamente indifferente a quelle scene.
Il suo problema era stato ben altro. E ben peggiore a detta di alcuni.
Continuò a pulire diversi bicchieri con il capo chino verso lo straccio che passava svogliatamente sul vetro brillante, cercando di non sentire tutto quel baccano che gli perforava le orecchie.

Huznestov.
Una voce gli tuonò di fronte e, alzando lo sguardo, incontrò delle ametiste fredde e distanti.

Hiwatari, ciao.” si limitò a salutarlo “Come mai qui?”
Kai scrollò le spalle in segno di disinteresse.

Vuoi qualcosa?” sembrò titubare, ma un sorriso storto gli si delineò nei lineamenti delle labbra.
Dammi una birra 0.6”
Boris crucciò i sopraccigli “Non dovresti bere, lo sai...”
“'Sta zitto! E' solo una birra!” sbottò adirato Kai volgendo gli occhi lontano dal russo.

D'accordo, ma io non te la do. Fattela dare dal mio collega.” disse prima di allontanarsi dal sua “amico” che, in fretta, richiamò l'attenzione del suo collega e si fece dare quello che aveva richiesto.
Boris scosse la testa, esausto: tanto peggio per lui! Si vedeva che il lupo perde il pelo ma non perde il vizio. Si morse l'interno della guancia, sino a sentire un sapore metallico invadergli la bocca provocandogli un senso di nausea. Forse, faceva bene Yurij a comportarsi in quel modo con Hiwatari, dopotutto era colpa sua se Sergej non c'era più!
Boris osservò ancora un po' Kai, finché esso non se ne andò pagando le due birre, che si era preso e scolato alla velocità della luce, e senza nemmeno salutarlo. Dalle vetrine del bar, si accorse che il russo era venuto a piedi e che camminava velocemente, incassando la testa tra le spalle ed alzandosi il colletto della giacca.
“Tanto quello è capace di combinare guai anche a piedi!” si stupì a pensare. Aveva sempre avuto il sospetto che Kai fosse una calamita per i disastri. Quando c'era lui, succedeva sempre qualcosa di brutto e mai una cosa per il verso giusto, tanto che, a volte, Boris evitava di stare solo con lui quando erano più piccoli. Oppure si dava una grattatina, che di certo non guastava mai.
Finito il suo turno di lavoro, tornò nel Centro, senza neppure passare per la sua stanza. I suoi colleghi di lavoro gli avevano chiesto se voleva fare un giro con loro per il centro, ma lui declinò l'invito, inventando una stanchezza che non esisteva e filando dritto.
In realtà, il lavoro che gli aveva offerto il Centro, era come una scuola, se ci pensava bene: lui si svegliava, faceva i compiti, poi li portava al Centro e gli davano un bel voto, che poteva essere un'uscita libera oppure poteva ricevere delle visite esterne. Siccome non aveva nessuno lui, gli davano sempre delle giornate di libertà e se voleva poteva portarsi qualcuno che si era comportato bene come lui. Semplice la faccenda.
Camminava a passo svelto per i corridoi, come se stesse in ansia per qualcosa, e spalancò la porta di una stanza, scoprendola illuminata da una semplice lampada da comodino.
Avanzò di qualche passo e notò la figura di Yurij seduto sul letto di Magda, che si era appisolata pesantemente, intento a leggere una rivista, questa volta di attualità. Quando il rosso lo vide entrare come un invasato, alzò un dito e se lo portò alla labbra, in segno di fare silenzio e, molto probabilmente, di tenere un passo da farfalla e non da elefante come era solito usare e poi ripose la rivista a terra.
Si alzò dal letto e si affiancò a Boris, rimasto in piedi ad osservare la figura addormentata della ragazza. Il russo vide una mano di porcellana passare nervosa tra filamenti fiammeggianti e deglutì a fatica.

Si è tagliata.” annunciò Yurij freddo.
Che cosa?” gridò Boris ma si premette subito una mano sulla bocca rendendosi poi conto che poteva svegliare Maz.
Il rosso lo guardò sottecchi e poi sospirò “E' stata colpa mia.” ammise poi “Abbiamo litigato e le ho gridato che era una puttana...”

Quanto sei deficiente, Ivanov?” lo accusò Boris con le narici tanto allargate del naso a cui mancavano solamente del fumo per completare l'opera.
Non urlare!” sibilò questi con uno sguardo di ghiaccio, poi prese l'amico per un braccio e lo portò fuori dalla stanza malamente, chiudendosi poi la porta alle spalle “Lo so perfettamente anch'io!” mormorò poi a bassa voce.
Perché stavate litigando?”
Perché voleva sapere di Sergej e di Hiwatari. Quando poi sono entrato nella sua stanza, era per terra e le colava il sangue dal polso.”
Il viso di Boris divenne scuro “Quello stronzo è venuto a prendersi da bere al bar dove lavoro!”
Un sopracciglio di Yurij si alzò stranamente “E tu glielo hai dato?”
“Ovviamente no!”
“Bene!”
“Tu però, faresti bene a non ripetere più la cazzata che hai fatto!” grugnì Boris puntando gli occhi sul rosso.

Non ricominciare...” cominciò a dire Yurij, volgendo le spalle al ragazzo e pronto per andarsene, ma fu bloccato per un polso da Boris.
Stammi a sentire: sai perfettamente quello che Maz a passato, e tu glielo rinfacci come se nulla fosse? Renditi conto che quella ragazza è fragile, basta toccarla in una crepatura che crolla come un castello di carte!”
Pensi che non lo sappia quello che prova, razza d'idiota?” urlò Yurij paonazzo in viso “Forse non lo hai notato, ma anche io sono chiuso qui dentro come te!”
Idiota, lo sai benissimo che se andava un po' più in fondo moriva!”
Lo so, Boris, lo so cazzo!”
Il silenzio cadde tra i due. Non si guardavano negli occhi e tenevano entrambi la testa bassa. All'improvviso, Boris se ne andò e mise una mano sulla maniglia della porta della stanza di Maz e mormorò “Vattene! Non ti voglio qui.”
Senza farselo ripetere, Yurij andò via, quasi correndo.


Boris entrò nella stanza di Magda e la trovò seduta sul suo letto con lo sguardo triste.
Ehi bambolina, che è successo?” chiese il ragazzone sedendosi sul letto e facendo finta di niente.
Guarda che lo so che sai tutto, non sono mica scema!” disse facendo un finto broncio.
Ah, non sei scema, quindi?” fece Boris con tono duro “E che mi dici di questo?” le prese malamente il polso fasciato con il polsino rosso e glielo strinse lievemente, facendole del male.
Non è niente.” urlò Maz, strappandosi di dosso le dita di Boris e portandosi il polso sul petto, coprendolo con l'altra mano.
Sei un'idiota.”
Lo so...” ammise la ragazza abbassando lo sguardo sulle lenzuola, mortificata dal tono di voce dolce che aveva avuto nei suoi confronti.
Fai solo del male a te stessa... E io non voglio che succeda!”
La ragazza abbassò lo sguardo, ovviamente, come sempre, aveva deluso le persone a lei care. Sentì le lacrime pungergli la barriera degli occhi e cacciò indietro la testa affinché tornassero da dove erano venute.
Boris le prese il mento con una mano e obbligò Maz a guardarlo negli occhi “Non farlo mai più.”
Lei sorrise lievemente “Grazie!” e lo baciò sulle labbra.


Yurij si stava dirigendo verso la mensa per prendersi il suo spuntino serale quotidiano. Da quando era entrato nel Centro, doveva seguire un regime alimentare idoneo per il suo fisico e non poteva sgarrare, ne in eccesso ne in difetto, anche se il più delle volte barava.
Sapeva benissimo che gli anoressici ricorrevano sempre agli stessi trucchetti da quattro soldi, buttare, nascondere o far cadere il cibo oppure spiaccicarlo sui bordi dei piatti e di conseguenza, gli addetti alla mensa controllavano scrupolosamente i piatti di ogni ragazzo o ragazza che sia e, a volte, alcuni infermieri passavano durante i pasti principali per verificare che essi venivano consumati tutti e nel miglior modo possibile.
Solitamente Yurij, si sedeva vicino ad un cassonetto dell'immondizia a cui erano posti vicino all'incirca sei tavoli e, di conseguenza, se buttava del cibo prima che si accorgessero che era lui il colpevole del misfatto passava molto tempo, se mai avessero avuto voglia di saperlo.
Si prese la sua dose di latte e i due biscotti che gli toccavano e si diresse al tavolo, sedendosi pesantemente su una sedia. Osservò la sala, che non era tanto piena, e per tavoli sedevano a mala pena una o tre persone, intente accuratamente a versarsi il latte goccia dopo goccia.
Alcuni di loro facevano davvero paura per quanto erano emaciati: le ossa che cercavano di bucare la pelle del viso, delle mani e della ginocchia, le dita troppo magre per sostenere un peso più grande di un cartoncino di latte, i maglioni troppo larghi, troppo lunghi per cercare di coprire il corpo che risulta sempre imperfetto, sempre troppo grasso.
Yurij guardò la sua tazza, riempita di latte. Non gli andava proprio di mangiare.
Non si ricordava neppure come si era cacciato in quella bella merda.
Un giorno si sentì talmente inadatto per il mondo che lo circondava che, ogni volta che accadeva, si chiudeva in se stesso e sentiva una voce rimbombargli in testa. Sembrava la voce di una Scimmia malefica.
“Povero piccolo Yurij. Sei totalmente inutile. Totalmente inadatto, tanto da essere stato abbandonato . Nemmeno i tuoi ti volevano...”
Era come un agglomerato di malvagità, che preoccupò solo all'inizio il povero Yurij, pensava che si trattava solo della parte più malvagia di lui che prendeva parola, nulla più.
Poi un giorno cambiò tutto. Era all'orfanotrofio in cui si trovava prima di finire nel Monastero di Vorkov e c'era una famiglia che voleva adottare un bimbo, ma lui non fu nemmeno guardato dalla donna e dall'uomo, che passarono oltre la sua figura per dirigersi verso altri bimbi.
E la storia si ripeté per altre volte e tutte le volte, lui veniva ferito sempre più profondamente nel cuore. Tutti i bambini che venivano adottati erano piccoli, davvero piccoli e magri.
E così, cominciò a non magiare ed a calcolare ogni caloria di ogni cibo, arrotondando per eccesso. Era entrato in un tunnel da cui non poteva uscire facilmente ed non era mai soddisfatto, mai felice del suo aspetto.
Yurij si guardò le dita magre distrattamente e le strinse contro la tazza, se avesse potuto l'avrebbe rotta, ma non aveva molta forza quel giorno. Era come se fosse tutta andata via dopo la litigata con Magda.
Sempre la stessa zolfa.
Si sentiva sempre inadatto, fuori luogo, sia fisicamente sia a parole. Non aveva fatto praticamente nulla per lei, nonostante avesse bisogno di aiuto.
Era sempre invisibile.












Salve a tutti!
Spero che abbiate passato un buon Natale ed un felice Anno Nuovo! ^_^
Or bene, arrivo con un nuovo capitolo e, invece di fare un capitolo concentrato su Boris, ho deciso di farne uno su Yurij... Ok, so che l'anoressia può sembrare una cosa prettamente femminile, ma penso che sia ben rappresentata anche dai maschietti... Non voglio assolutamente sminuire questa malattia, perché molte persone ne soffrono ma ce ne sono altrettante che l'hanno superata!
Naturalemente, spero di non aver ferito la sensibilità di qualcuno e se l'ho fatto, mi dispiace tantissimo!

Rigranzio che ha letto e recensito il precedente capitolo e spero di ritrovarvi anche in questo! =)
Un bacione forte a tutti dalla vostra Lu! :*

   
 
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