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Autore: mysa_3    22/08/2006    4 recensioni
Salve a tutti! Mi chiamo Ichigo Momomiya, ho 28 anni, sono felicemente sposata e ho una bellissima bambina di 7 anni. Scrivo questa storia per raccontarvi di come cambiò la mia vita, all'incirca 13 anni fa...
{12.03.2011} La storia è stata controllata e sono stati eliminati tutti gli eventuali errori presenti.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Ichigo Momomiya/Strawberry, Keiichiro Akasaka/Kyle, Mint Aizawa/Mina, Ryo Shirogane/Ryan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Dovete sapere che, un mese dopo la nascita di Ichigo, mia moglie rimase nuovamente incinta. I primi mesi furono veramente duri. Dato che lei non poteva sforzarsi troppo, ero io che dovevo alzarmi nel cuore della notte quando piangevi e poi la mattina andare al lavoro per guadagnare abbastanza soldi da mantenere anche il nuovo arrivo. Così, al quarto mese, chiamammo mia madre e le chiedemmo di venire da noi per aiutarci. E così fece. Verso la fine di novembre, allo scadere del settimo mese, io e tua madre partimmo per l'America. Era rischioso partire con lei in quelle condizioni, ma una vacanza ci voleva. Lasciammo Ichigo qui con mia madre. Dovevamo tornare due settimane dopo, ma il giorno prima della partenza, il piccolo nacque; essendo nato con un mese di anticipo, dovette restare un po' in ospedale. Avvertimmo a casa del fatto e restammo lì fino al 29 dicembre. Proprio quel giorno dei pazzi, armati fino ai denti, entrarono in ospedale e scatenarono un putiferio, distruggendo varie stanze, persino piani interi. Una di quelle stanze era quella dove si trovava tuo fratello, insieme ad altri nove bambini. Sette furono salvati, due scomparvero. Iniziammo le ricerche, ma fallimmo. Tornati in Giappone continuammo a sperare, contattando varie persone perchè cercassero notizie al posto nostro. Poi, circa un anno fa, un mio vecchio amico mi chiamò. Aveva trovato un investigatore che faceva al caso nostro e io gli diedi il permesso di assumerlo. Ed è proprio questa persona che mi ha chiamato il pomeriggio in cui Shirogane è venuto, dicendo che c'erano molte possibilità che fosse lui il bambino perduto. Abbiamo deciso di tenerti all'oscuro di tutto perchè comunque c'era un 10% di possibilità che si fosse sbagliato. Ed infatti è così. Nel controllare alcuni dati, ha confuso i suoi con quelli di un altro e così è caduto in errore. Ci ha richiamato stamane per dirci dell'errore e il nome del tuo vero fratello. Così noi siamo andati da quelli che ora sono i suoi genitori e, confrontando la loro storia con quello che Nakamura ci ha detto, abbiamo constatato che è lui-

Quando il signor Momomiya finì di parlare, Ryo tirò un sospiro di sollievo e si girò verso Ichigo, la quale era abbastanza scossa dal racconto, soprattutto per la scoperta di avere un fratello.

-Avete detto che siete andati stamattina a parlare con i genitori...E che l'avete trovato...Quanto volete aspettare a dirmi chi è?- chiese quindi.

-E questa è la parte difficile. Se dirti che era Ryo ti avrebbe scossa, credo che questo ti sconvolgerà...- rispose la madre -...Purtroppo per te...E'...Masaya...-

Vuoto. Silenzio. Poi, un rumore, simile al vetro che si infrange. Infine, un dolore tremendo all'altezza del cuore.

Non riusciva a credere a quello che le avevano appena detto. Non era possibile che Masaya fosse suo fratello.

E lei ne era innamorata. Ed ora? Cosa avrebbe fatto? E questi pensieri si trasformarono in parole, in frasi, in urla contro i genitori, contro il mondo.

E per ultimo, si trasformarono in lacrime che scendevano copiose sulle sue guance mentre correva per le vie di Tokyo, dopo essere scappata di casa, lasciando lì Ryo e i suoi.

Maledisse anche Ryo per essere andato a ficcanasare dove non doveva.

E senza rendersene conto aveva distrutto il suo mondo. O forse era meglio usare il plurale perchè il ragazzo era solo in piccolissima parte la causa di tutto quello.

Solo in quel momento si accorse di essere nel parco e di non aver fatto tutta la strada che credeva aver fatto. Si sedette su una panchina, con le ginocchia al petto, circondate dalle braccia, mentre non riusciva a smettere di piangere.

Non c'era nessuno che poteva sentire i suoi singhiozzi e qualche minuto dopo fu impossibile anche per lei, a causa del tremendo temporale che si era scatenato.

Persino il cielo era in sintonia col suo animo.

Ichigo non seppe dire quanto passò, ma ad un certo punto, la pioggia cessò.

Ma solo sopra di lei.

Alzò gli occhi e tra le lacrime che cercavano di uscire, distinse il volto preoccupato di qualcuno. Mise bene a fuoco e riconobbe il ragazzo dai capelli castani che si trovava di fronte a lei.

-A..Akasaka-kun...- disse

-Ichigo-chan ma che ti è successo? Sei completamente fradicia. Da quant'è che sei qua?- chiese preoccupato Keiichiro. Lei scrollò le spalle e ritornò a piangere, abbracciata alle sue gambe.

-Su, non fare così...Vieni con me al locale...Se resti qui ti prenderai una polmonite, come minimo...Ichigo-chan...Rispondimi,cos'è successo? Chi è stato a ridurti in questo stato?-

Ma non ottenne risposte, solo singhiozzi più forti.

Non poteva lasciarla lì, sotto l'acqua. La prese in braccio e la portò al café.

Quando i genitori la videro, gli corsero incontro e aiutarono il figlio a portare la ragazza in una delle camere, per farla riposare dato che nel tragitto si era addormentata.

Keiichiro andò al bancone e chiamò i signori Momomiya.

-Grazie al cielo! Quando è uscita di casa a quel modo...E quando è iniziato a piovere...Che paura ci siamo presi...Per fortuna ora è al sicuro...-disse la signora Momomiya.

-Sì signora. Quando l'ho trovata era molto scossa e ho dovuto prenderla in braccio per portarla qui. Continuava a piangere e non ha voluto dirmi niente. Ora sta dormendo. Appena si sveglia, la riaccompagno a casa-

-Grazie Keiichiro. E scusaci con i tuoi genitori per l'inconveniente!-

E la chiamata terminò. Passarono poche ore, prima che la ragazza si svegliasse.

Non riusciva a capire dove fosse. Si alzò dal letto, accorgendosi di avere addosso dei vestiti non suoi. Poi la memoria le ritornò. L'incontro con Keiichiro e l'arrivo al café.

In quel momento la porta si aprì e il ragazzo fece il suo ingresso nella stanza. In mano aveva una tazza di cioccolata calda fumante.

-Ichigo-chan! Per fortuna ti sei svegliata! Sei stata fortunata che ti abbia trovato io! Tieni, questa è per te- porse la tazza alla ragazza, che iniziò a berne il contenuto -Ho già avvertito i tuoi, sembravano molto in pensiero-

A quelle parole, il volto di Ichigo si incupì e le lacrime ricominciarono a scorrere.

-Oh no, Ichigo non piangere. Perchè non mi racconti quello che è successo? Ti farebbe bene, sai-

Lei ci pensò su un attimo e annuì. Ma le lacrime continuavano a cadere.

-Ryo...Il suo comportamento...Era...Era dovuto...Ad una cosa che...Aveva...Sentito dire...Da mio padre...Così...L'ho...L'ho portato a casa...E abbiamo...Chiesto ai miei...Genitori...Se fosse vero...E..E loro...Hanno detto che...C'era...Stato..Un errore...E che..Avevo un...Un fratello...Non Ryo..Ma...Ma...Ma..Masaya...E...E...Io...Sono scappata...E...Il resto...Lo sai...-

Le lacrime si fermarono un poco. Keiichiro aveva ragione, parlarne con qualcuno faceva bene.

-Masaya, tuo fratello?!? Beh...Ora che ci penso...I vostri occhi si somigliano...Ma lui lo sa?- chiese il ragazzo.

-Non so...Non ho fatto in tempo a chiederlo...Grazie Akasaka-kun...Mi ci voleva una chiacchierata...-

-Di niente...Ma perchè non mi chiami semplicemente Keiichiro? Sentirmi chiamare per cognome mi fa sentire vecchio- disse scherzosamente.

-Ma tu lo sei!- rispose lei.

-Cosa?!? Ragazzina impertinente porta rispetto a chi è più grande di te!- disse allora Kei.

-Visto? Te lo dici da solo che sei vecchio-

-Ah sì? Allora eccoti accontentata- e iniziò a farle il solletico. Finalmente era riuscito a farla sorridere e sul suo volto si stampò un sorriso grande il doppio di quello della ragazza.

-Beh? Che hai da sorridere ora? Hai una faccia da ebete-

-Niente. Notavo il fatto che finalmente sei tornata la Ichigo sorridente che tutti amano-

-Già...Grazie Kei. Ora torno a casa. I miei saranno preoccupati. Ancora grazie. Sono fortunata ad avere un amico come te!- ed uscì dalla camera. Prima però passò dai gestori del locale.

Intanto Keiichiro, rimasto nella sua stanza, sorrideva.

"Beh, è almeno un inizio!"

 

 

 

 

§ Salve! Spero che vi sia piaciuto. Non uccidetemi però quando leggerete i prox capitoli....
Per Rossana : ho aggiornato il prima possibile. Ieri ero impegnata tutto il giorno. Per il 5° mi sa che ci vorrà un pò, ma può anche darsi che lo scriva giovedì. Dipende dalla mia vena artistica...
Ok. Mi sembra di aver detto tutto. Bye!
§

   
 
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