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Autore: pony    05/01/2012    13 recensioni
Lily Evans voleva solo far sparire quel sorrisetto idiota dalla faccia della sorella. Era stata avventata, ok, ma ora era nei pasticci.
James Potter era il suo ragazzo.
O almeno così aveva detto ai genitori.
Aveva iniziato un gioco insieme a Potter. Un gioco da cui non sarebbe stato facile uscirne.
Ma siamo sicuri che quel gioco sarebbe rimasto tale e non si sarebbe trasformato in qualcos'altro?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo.



Erano appena le cinque del mattino e il sole stava sorgendo, illuminando con la sua calda luce rosata le vetrate di casa Potter. Se un passante avesse osservato l'elegante edificio in quel momento avrebbe di certo pensato che pareva uscito da una pubblicità del Mulino Bianco.
Con le sue pareti bianche e pulite, il tetto rosso e il giardino ben curato, ad un primo impatto non si poteva fare a meno di pensare che al suo interno ci fosse un'allegra famigliola che si stava appena svegliando, canticchiando tenere canzoncine d'altri tempi e intenta a fare delle cose che una famiglia normale non avrebbe mai fatto a quell'ora del mattino, come impastare il pane, giocare con la farina imbrattando tutto nelll'arco di mille miglia, fra una risata e l'altra... e altre sciocchezze del genere.

E' inutile dire che chiunque avesse fatto un pensiero del genere guardando casa Potter proprio quella mattina, avrebbe sbagliato. Avrebbe sbagliato di grosso.


E non avrebbe sbagliato solo perchè appena sveglio il rampollo della famiglia Potter riusciva ad articolare soltanto suoni che assomigliavano fin troppo bene ai rantoli di un cervo ferito e quindi era ben lungi dal saper cantare tenere canzoncine.

E nemmeno perchè il signor Potter, Auror stimatissimo in tutta la nazione, al risveglio diventava improvvisamente un perfetto imbecille per almeno mezz'ora, dotato, fra l'altro, di una pessima coordinazione mano occhio e quindi del tutto incapace di fare cose come impastare il pane.

E poi, intendiamoci, la signora Potter era diventata troppo suscettibile a causa delle bravate del figlio per permettere che in casa sua si giocasse con la farina. Come minimo avrebbe pensato che era cocaina.

Insomma, i Potter avevano tanta affinità con le famigliole del Mulino Bianco, quanta poteva averne Voldemort con Cupido.


Comunque, come se questo non fosse sufficiente, non erano questi gli unici motivi che rendevano quella casa tutt'altro che tranquilla, perchè quella era una mattinata speciale anche per una famiglia fuori dall'ordinario come la loro. Il tragico dramma che si stava consumando all'interno di quelle belle pareti bianche, infatti, era molto peggiore di qualsiasi altro che si fosse mai visto sulla faccia della terra.

Maya, abbassate la cresta, dopo questo giorno nessuna fine del mondo può spaventarci!

Mio caro Voldemort, mi dispiace deluderti, ma per quanto ti impegni questo giorno è mille volte più sconvolgente di qualsiasi Magia Oscura riuscirai ad inventarti!

Perchè questo è il giorno in cui Sirius Black si sposa.


Sì, avete capito bene e no, non è uno scherzo.

Sirius Black si sposa.

Lo so che è difficile da accettare, lo stesso James ci  aveva messo mesi interi prima di convincersene e, ad essere sinceri, non ci credeva nemmeno ora che il fatidico giorno era arrivato.


Dopo aver passato metà della sua esistenza a dire che non era un uomo adatto il matrimonio, o meglio, che non era il tipo d'uomo che era in grado di innamorarsi completamente e senza freni, ecco che infine aveva ceduto. Era riuscito ad aprire il suo cuore e la sua mente, riuscendo finalmente ad accettare i sentimenti che provava senza paura, ma ora che il giorno del matrimonio era arrivato, mille dubbi avevano affollato i suoi pensieri, mandandogli definitivamente in tilt il cervello.

Senza riuscire a rimanere a letto un minuto di più, Sirius si era alzato in preda alla smanìa, ma dopo aver vagato per i corridoi della casa del suo migliore amico per almeno due ore, in mutande, con un bicchiere di latte mezzo vuoto in mano, era stato preso da un improvviso e apparentemente ispiegabile terrore di muoversi, così si era sdraiato a terra, lì dov'era, senza osare contrarre un solo muscolo, come se anche il minimo movimento del suo corpo avrebbe potuto causare catastrofi di dimensioni mondiali.


"Ehm... Sir? Si può sapere che diamine ci fai lì in terra? Hai deciso che vuoi diventare un tappeto?"


Sirius sobbalzò. Non aveva sentito James arrivare perchè troppo immerso nelle proprio preoccupazioni. Si voltò ad osservare l'amico per un momento poi tornò a fissare il soffitto con sguardo vitreo.


"Sto pensando" rispose con una voce che pareva provenire dall'oltretomba.

"Addirittura!" esclamò Potter fingendosi sorpreso, mentre gli si sedeva a fianco "Stai pensando! Wow!! Sono mooolto fiero di te, ma... beh... ecco... visto che non l'hai mai fatto in tutta la tua vita, devi mettertici proprio oggi?"


Sirius si dimenò sul posto, indignato, senza tuttavia osare alzarsi.


"Guarda, bestia cornuta che non sei altro, che io penso continuamente!! Potrei persino essere considerato un filosofo da quanto penso! Anche ad esso, per esempio, ero arrivato a capo di una infinità di dispute teologiche, psicologiche, storiche...."

"Sì, certo." ribattè sarcastico James "L'avevo già riconosciuta la tua vena filosofica... dopotutto la storia è ricchissima di filosofi che riuscivano a pensare solo... IN MUTANDE!"

"Vedi che lo sai anche tu!!" esclamò Sirius fingendo di non aver percepito il sarcasmo che traboccava da ogni singola parola dell'amico "E' una cosa risaputa! Pensa a Socrate... anche lui riusciva a pensare solo in mutande."

"Ma se al tempo di Socrate le mutande non esistevano nemmeno!!"

"Come no? Ora ti pare che non esistessero le mutande? Le mutande sono nate insieme all'uomo. Anche Coso dell'Eden ce le aveva.... Adamo!!"


James sbuffò, mollando una pacca sulla schiena del giovane Black, che nel frattempo, dimenticatosi della sua immobilità a quanto pareva fondamentale per la salvezza del pianeta, si era messo a sedere per osservare meglio l'amico.


"Adamo aveva la foglia di fico. Questo lo sanno tutti" rispose Potter parlando con lo stesso tono conciliante con cui si parla ad un bambino di pochi anni.

"Certo che aveva la foglia di fico, ma come la teneva ferma secondo te? Con altre foglie di fico che gli cingevano la vita. Era una mutanda rudimentale, no?" spiegò Sirius tutto agitato, aiutandosi nella spiegazione con ampi gesti "Santo Merlino come sei ignorante... devo spiegarti tutto io."

"Siriussino mio bello... hai proprio ragione." disse James mettendo su un aria esageratamente melodrammatica, mentre si portava il dorso della mano alla fronte, come se fosse in procinto di svenire "Come farò d'ora in poi senza di te? Come farò ora che quella donna ti porterà via da me?"

"Quale donna?"


Un silenzio di tomba invase il corridoio mentre James e Sirius si guardavano l'uno l'altro, Potter con uno sguardo fra l'esterrefatto e l'esasperato, Black con uno sguardo decisamente perplesso.


"Come quale donna? La tua futura moglie, no?"

"Moglie???? Ma che diav..... oh."

"Eh."

"Ah."

"Ehm.... Uh?"


Sirius non rispose, lo sguardo perso nel vuoto e la bocca semiaperta, come inorridito.


"Sirius?" lo richiamò James divertito "Sirius? Ci sei?"

"Matrimonio!!!"

"Ohhhh santi numi! Bravo!! Oggi è il tuo matrimonio, quindi...."

"NON DEVO MUOVERMI!!!" sbraitò sconvolto in risposta, gettandosi a terra talmente velocemente che pareva che qualcuno gli avesse lanciato un incantesimo Pastoie-TotalBody.

"Ma perchè??"

"Perchè... perchè... hai mai sentito parlare dell'effetto farfalla?"

"Beh sì... ma non mi pareva che dicesse se vuoi scampare al tuo matrimonio sdraiati a terra a fingi di essere morto."

"Non lo dice infatti..." Sirius sospirò, improvvisamente serio "L'effetto farfalla non è altro che una locuzione che racchiude in sè la nozione maggiormente tecnica di dipendenza dalle condizioni iniziali. In sintesi, il semplice battito d'ali di una farfalla da una parte del mondo, può provocare un uragano dall'altra parte. Io non sono una farfalla, James, ma sono la condizione iniziale più catastrofica che ci possa essere. Io... è meglio se rimango qui a terra e non mi muovo. Non posso fare guai se non faccio niente."


James lo osservò, intenerito. Sirius era sempre stato in difficoltà ad esprimere i propri sentimenti e questa difficoltà l'aveva spesso portato a ferire le persone che amava, anche se involontariamente. Ora che aveva trovato una ragazza, che amava più di ogni altro cosa al mondo, esprimersi era diventato ancora più difficile per lui, ma la posta in gioco era più alta: la sola idea di ferirla gli straziava il cuore.


"Sirius, non dire sciocchezze" gli disse James sorridendo "L'unico guaio che puoi combinare, può essere solo quello di non presentarti al matrimonio e se continui a stare qui mezzo nudo senza muoverti è proprio quello che farai. Non hai niente da temere. Fidati di me. Lei ti ama, davvero."

"Perchè?"

"Perchè è pazza, è ovvio!"


Si guardarono per un secondo, poi scoppiarono a ridere entrambi.


"Non ho ancora nemmeno scritto le promesse di matrimonio... non sono bravo in queste cose... non ho la più pallida idea di cosa dire"

"Beh potresti iniziare a dire perchè lei è tanto importante per te"

"Sì, certo, come se fosse facile spiegarlo!" sbottò Sirius incrociando le braccia al petto.

"Provaci, almeno! Dillo prima a me... a me puoi dire tutto."


Black rimase un momento in silenzio, indeciso. Veramente non sapeva cosa dire. Era una questione di sensazioni, di emozioni, di sentimenti e quando si parla di questo genere di cose non importa che le lettere dell'alfabeto possano combinarsi in infinite parole diverse, sembra che non esista al mondo un verbo abbastanza efficace che sia in grado di descrivere ciò che proviamo.


"Sai... sai che i marinai babbani si servivano della stella polare per orientarsi in mare?"


James annuì.


"Se anche si perdevano nel bel mezzo dell'oceano, di notte, lontano da tutto e da tutti, loro erano comunque in grado di ritrovare la retta via solo grazie ad essa."


Potter rimase in silenzio, attendendo che l'amcio terminasse il suo discorso, cercando di capire dove volesse andare a parare.


"Ecco, Ramoso... Io ero perso. Avevo accettato di essere un reietto, rifiutato da tutti, dal mondo, da mia madre.... ma ora mi sono ritrovato e non posso più perdermi. Perchè ora ho trovato la mia guida... ora ho trovato la mia... Stella."





Sirius si risvegliò di soprassalto nel suo letto, madido di sudore, con il cuore che gli batteva a mille. Le ultime parole che aveva pronunciato nel sogno gli rimbombavano ancora nella testa, come se qualcuno gliele avesse urlate nelle orecchie.
Quella strana sensazione di sicurezza e appagamento che aveva provato poco prima continuava ad aleggiargli nel cuore, ma stava venendo affiancata da altre sensazioni, decisamente meno piacevoli, che si facevano sempre più forti ad ogni secondo che passava.

Frustrazione. Tristezza. Solitudine.

Sì, perchè niente di tutto ciò che aveva sognato purtroppo era vero.
Non era vero che aveva trovato la sua guida.
Non era vero che aveva finalmente smesso di essere un reietto. Lui era sempre il solito Sirius Black, il ragazzo in lotta con tutti, ma soprattutto con sè stesso. il ragazzo che provava un tale disgusto di sè che a volte sentiva quasi il bisogno morboso che anche gli altri provassero la stessa cosa.

Che diavolo gli era preso? Perchè fra tutte aveva sognato proprio lei? Stella.

E' vero, quella ragazza le piaceva, era inutile continuare a negarlo a sè stesso, ma era una cosa puramente fisica... Certo, lei era brillante, simpatica, arguta, l'esatto contrario del modello di ragazza che aveva cercato fino a quel momento. Spesso si trovava a punzecchiarla per il semplice gusto di sapere quale nuova offesa colorita avrebbe trovato per lui.

Solo per lui.

Perchè anche se era un'offesa era pur sempre un'attenzione, un trattamento esclusivo e personale che rivolgeva a lui soltanto e che quindi non doveva condividere con nessun'altro.

Improvvisamente comprese il bisogno malato di James di litigare continuamente con la Evans.

Sirius si alzò, cercando di muoversi il meno bruscamente possibile, nonostante il crescente nervosismo. Non voleva svegliare gli amici che ancora dormivano accampati da lui o avrebbe dovuto spiegare perchè era sveglio, ma soprattutto perchè era così sconvolto. Si recò in cucina e si lasciò cadere su una sedia, prendendosi la testa fra le mani.

Era semplicemente assurdo. Come gli era anche solo venuto in mente di paragonare sè stesso e un'assoluta e passeggera infatuazione per una ragazza conosciuta da pochi giorni, con la fissazione di James per la Evans?

James Potter e Lily Evans erano come... Tristano e Isotta. Romeo e Giulietta. Silente e i sorbetti al limone!!
Anche se non stavano insieme, lui li vedeva come La coppia. Forse di questo erano colpevoli tutte le notti insonni, passate ad ascoltare James che riusciva a parlare di cose come le lentiggini della Evans anche per mezz'ora di fila senza interrompersi mai.... ma questa è un'altra storia.

Rimase fermo a fissare nel vuoto per quello che parve un tempo infinito, mentre le parole che lui stesso aveva pronunciato nel sogno continuavano ad attraversargli la mente, quasi dolorosamente, come continue fitte di una ferita pulsante.


"Lei ti ama, davvero."

"Perchè?"


Perchè avrebbe dovuto in fondo?


"Perchè è pazza, è ovvio!"


Lui era pazzo. Era pazzo di lei.


"...non posso più perdermi".


E invece lo era e lo sarebbe sempre stato. Perduto. Rifiutato. Reietto.


"ora ho trovato la mia... Stella"


Ma non era sua e lui non aveva intenzione di chiederle di esserlo. Una ragazza come lei meritava molto più. Una ragazza come lei meritava ciò che lui non avrebbe mai potuto dargli... la felicità.


"Devo scrivere a James."






James ascolta, io.

Carissimo James
ti pongo i miei più vivi saluti ed è con viva e vibrante preoccupazione che...

Ciao coglione!! Come va?

Ramoso è successa una cosa terribile!! Mi sono sposato!!!! Non davvero eh... in un sogno, ma comunque...

Jim! Come butta bello? Oh ma lo sai che stanotte ho fatto un sogno proprio strano?

Ramoso non so cosa fare. Stanotte ho sognato che mi sposavo con Stella. Che cosa vuol dire? Perchè proprio lei? Perchè proprio un MATRIMONIO?? Io sono terrorizzato dai matrimoni...
Sono confuso, James. Aiutami.

Tuo Sirius.

Ps: Alla fine ci sei riuscito a farti la Evans?





James stava pranzando con i genitori quando la delirante lettera dell'amico arrivò a destinazione. La aprì senza aspettare di finire quello che aveva nel piatto, con uno strano senso di preoccupazione che non riusciva nemmeno a spiegarsi del tutto e iniziò immediatamente a leggerla, cercando nel frattempo di tenerla lontana dalla portata della madre.


"James? James cosa è successo? Remus è fuggito con la spogliarellista?" chiese Dorea ridacchiando, mentre si versava un bicchiere di succo di zucca "O è Sirius che ha deciso di impegnarsi a tempo indeterminato?"


Il ragazzo non rispose, continuando a fissare la lettera, senza sapere se scoppiare a ridere o continuare a preoccuparsi.


"Dorea non dire sciocchezze! Sirius impegnato a tempo indeterminato! Ha il terrore di impegnarsi, lo sai. Quando gli abbiamo fatto vedere il video delle nostre nozze e tu hai lanciato il boquet, lui si è nascosto sotto il divano!"

"E' vero!!" esclamò Dorea scoppiando a ridere "E ti ricordi quando abbiamo aperto lo champagne e gli ha picchiato il tappo addosso e James ha urlato: matrimonio entro l'annoooo! Se non vuoi sposarti rotolati a terra!! E' lui ha preso a rotolarsi a terra come se stesse andando a fuoco!!"


Anche Charlus scoppiò a ridere, ma James rimase ancora serio, lo sguardo perso nel vuoto e la mente che lavorava febbrilmente, cercando di trovare una soluzione al problema dell'amico.

Avrebbe dovuto dirgli che era solo una cottarella di poco conto e che doveva andare avanti con la sua vita come se niente fosse?
Avrebbe dovuto mandargli l'iscrizione al Club Malandrini Dai Cuori Infranti di cui lo stesso James era l'unico membro da quando frequentavano il secondo anno ad Hogwarts?
Avrebbe dovuto dirgli di confessare ciò che provava a Stella?

Non riusciva a capire se la situazione era veramente disagevole per Sirius come sembrava. Oltretutto lui questa Stella non la conosceva nemmeno, poteva benissimo essere una sadica arpia dai lunghi artigli blu, per quanto ne sapeva...

Non poteva consigliare niente a Sirius. Non prima di saperne di più.
E c'era un unico modo per sapere cosa stava succedendo: doveva contattare Lui. La spia. L'arma segreta. Il Malandrino Insospettabile... Remus Lupin.
Lui non solo avrebbe saputo spiegargli alla perfezione cosa stava succedendo, senza cadere ingannato dal comportamento di Sirius, che sicuramente avrebbe tentato di attribuire il suo sogno ad una mancata disgestione, ma sarebbe anche potuto intervenire attivamente in aiuto all'amico.


"Scusate... Devo scrivere a Remus" disse James, alzandosi.

"Non finisci nemmeno il pranzo?"

"No, mamma. Cose da Malandrini."


Dorea annuì mentre James iniziava a salire le scale, diretto nella sua camera, dove iniziò a scrivere una lunga lettera a
Remus.

Non era nemmeno arrivato a metà, quando Lily arrivò.
La preoccupazione per Sirius era tale che era riuscita perfino a fargli dimenticare un appuntamento con la Evans. Si infilò rapidamente una maglietta e cercò di dare un aspetto vagamente decente alla sua camera, in cui sembrava essere appena passato Annibale con una mandria di elefanti imbizzarriti.


"Ciao James! Come....Potter? Che stai facendo?"


Lily rimase bloccata sulla porta, senza osare credere ai suoi occhi: non sapendo più dove nascondere la catasta di vestiti, libri e altre cianfrusaglie varie prima dell'arrivo della ragazza, James aveva avuto la brillante idea di buttare tutto dalla finestra. O almeno lo avrebbe fatto, se la rossina non avesse fatto appena irruzione cogliendolo sul fatto.


"Lily che piacere vederti!!" esclamò gioviale il ragazzo, cercando di non far cadere la montagna di roba che aveva fra le braccia "Non ti aspettavo così presto!"

"In realtà sono in ritardo... Potter, non avevi intenzione di buttare tutto dalla finestra, vero?"

"Ma come ti viene in mente? Ti pare che ora io butti tutte le mie cose dalla finestra?? E' impossibile, assurdo, impensabile, incredib..."

"E allora dove vuoi mettere tutta quella roba?"

"Ehm... ehm.... ehm... beh... Mi scusi un momento?"


James lasciò la stanza ad una velocità sorprendente, sparendo giù per le scale e lasciando da sola la rossina nella camera.
Senza sapere bene come comportarsi, Lily si avvicinò al letto per sedersi, prima che un pensiero decisamente poco rassicurante le attraversasse la mente. Potter nel corso della sua vita aveva spesso dimostrato di essere un potenziale maniaco, avrebbe potuto fraintendere un gesto del genere... e di sicuro avrebbe iniziato a fare imbarazzanti battutine sconcie.

Spaventata, si allontanò rapidamente dal letto, urtando il comodino con un ginocchio.

Ecco, il comodino doveva essere un posto sicuro. Si sarebbe messa lì in piedi, di fianco a quel mobiletto del tutto innoquo. Dopotutto una cosa come il comodino non poteva avere richiami erotici neppure per uno come Potter.
Cosa mai poteva metterci sopra? Si avvicinò per osservarlo meglio.

Ecco, infatti: un abatjour, un calzino spaiato, un libro con una piuma d'oca fra le pagine a farne da segnalibro e.... una scatola preservativi!?!?!

Lily lanciò un gridolino strozzato, mentre si allontanava ad una tale velocità che finì con l'inciampare sui propri piedi e cadere rovinosamente a terra.


"Lily che diavolo ti prende?" sussurrò la rossina rivolta a sè stessa "Ti comporti come una bambinetta di 7 anni" proseguì aggrappandosi al letto per tirarsi sù "Non hai mai visto un preservativo?"

"Ehm... sì certo che ho già visto dei preservativi. Perchè?"


La rossina sentì il viso avvampare e il resto del corpo gelarsi sul posto, non si sarebbe stupita se avesse avuto la faccia rossa come un pomodoro e le gambe blu per mancanza di circolazione. James era tornato.


"Perchè è importante fare sesso sicuro." affermò lei, prima di darsi mentalmente della stupida.


Maledetta la sua linguaccia!! Ora Potter avrebbe sicuramente...


"Evans, stai tranquilla se hai intenzione di fare sesso adesso, io ho tutte le protezioni che vuoi"


Ecco, appunto.


"POTTER!!"


Lily strinse le mani a pugno, senza sapere cosa dire. Quello era di sicuro il momento più imbarazzante della sua vita, ma se si poteva vedere un lato positivo anche a quella situazione, era che dopo quel giorno, niente sarebbe più riuscita a farla vergognare!!


"James, cosa stai facendo?"


Come non detto.


"Mamma, niente, sto parlando con Lily." rispose il ragazzo per nulla turbato dall'arrivo della madre.

"Ho sentito Lily che ti rimproverava... non le avrai mica detto niente di male, vero?"


Terrorizzata dall'idea che James potesse veramente dire a sua madre ciò che aveva detto a lei poco prima, decise di intervenire.


"Oh no, signora Potter, grazie. Stia tranquilla noi..."

"...stavamo solo parlando di sesso sicuro" concluse per lei James, sfoderando uno dei suoi soliti sorrisi malandrini.

"Ah." disse Dorea pensierosa "Beh il sesso sicuro è importante..." affermò sicura, facendo desiderare a Lily di avere una pala a disposizione per potersi seppellire metri e metri sotto terra "ma se parlaste del sesso DOPO IL MATRIMONIO sarei molto più contenta."

"Ma mamma..."

"Potter! Se non taci immediatamente parleremo del sesso DOPO IL TUO FUNERALE!!" sibilò Lily, senza più riuscire a trattenersi, con il volto che ormai era diventato quasi fluorescente per l'imbarazzo.

"A me basta che parliamo di sesso, poi mi sta bene tutto."


La rossina aprì la bocca per rispondere, ma stavolta fu miracolosamente salvata dall'intervento di quella santa donna di Dorea Potter, che ebbe abbastanza pietà di lei da mettere a stare quella lingua biforcuta di suo figlio.


"Oh Lily, mi dispiace tanto che mio figlio ti stressi così... E' tutto suo padre. Anche lui è un gran rompiscatole." affermò sorridendo "Però devi ammettere che è proprio bello il mio PicciPicci!! Il piccolino della mamma è bello come lei!! Sì sì, tesoooro!!"


Questa fu la volta di James arrossire, che mettendo su un'espressione che a suo parere doveva sembrare pacatamente indignata e che invece assomigliava adorabilmente a quella di un bambino a cui hanno appena negato le caramelle, disse, cercando di suonare glaciale:


"Mamma, sparisci."

"Così impari a comportarti da buzzurro!! Povera Lily... oh ma è tutto suo padre, non c'è che dire..." continuò la donna mentre si allontanava giù per le scale, senza smettere di parlottare.


James lanciò uno sguardo truce alla schiena di quella donna che pretendeva di considerarsi una madre e poi sbattè la porta, dirigendosi a passo di marcia verso la sedia della sua scrivania.

I due ragazzi rimasero in silenzio per qualche secondo, entrambi a corto di parole. James abbandonato sulla sedia e Lily in piedi, indecisa sul da farsi.


"Siediti, Evans, non vorrai mica rimanere in piedi tutto il giorno." disse infine Potter, decidendosi a parlare.

"Ok..." rispose Lily poco sicura, sedendosi con cautela sul bordo del letto.


James si voltò, facendo ruotare la sedia girevole, le braccia incrociate sul petto e il sorriso Malandrino di nuovo sul volto.


"Lily Evans nel mio letto. Questa idea mi farà compagnia nelle fredde notti invernali, quando sarò tutto solo nel mio lettino, pensando alla donna che vuole solo uccidermi..."


La rossina sbuffò.
"Potter, sei l'uomo più prevedibile del pianeta. Sapevo che avresti pensato una cosa del genere." disse cercando, con scarso successo, di avere un'aria sostenuta. "Ecco mi sdraio!!" disse gettandosi sul letto e appoggiandosi al cuscino "E ora che cosa pensi?"

"Oh Evans, sono più che certo che non hai la minima idea di cosa stia pensando in questo momento" disse James, la cui voce si era fatta improvvisamente più roca e sensuale.

"Oh... beh... io" balbettò la ragazza, arrossendo di nuovo.

"Non capisco perchè continui ad avventurarti in questi giochi, di cui, chiaramente, non conosci le regole..." le punzecchiò Potter, con un sorrisetto.

"Per tua informazione, io so giocare a quello che voglio!!" ribattè stizzita "Guarda, ora io... cos'è questa?"


Mentre Lily si stava muovendo, cercando una posizione più comoda sul letto, una mano era accidalmente scivolata sotto il cuscino di James.


"E' una foto" disse Lily, osservandola.

"Oh... io... io... ehm... foto? Non so come sia finita lì..."

"Ma... sono io."

"Tu? Allora è tua!"


Lily non rispose, continuando a fissare la foto, incredula. Era una sua foto di qualche anno prima. Doveva avere circa 14 anni. Era china su un libro, con una piuma d'oca in bocca e continuava a passarsi stancamente la mano fra i capelli.


"Quando hai fatto questa foto, James?" gli chiese, ignorando il commento fatto poco prima dal ragazzo.

"Io... ok. Quella foto l'ha fatta Sirius. Era parte del mio regalo di compleanno." ammise infine il giovane, vergognandosi come un ladro.


Lily sorrise, sentendo una strana sensazione che gli pervadeva lo stomaco, una sorta di piacevole calore, un ispiegabile senso di benessere che non riusciva proprio a spiegarsi. Era solo una foto! Potter non aveva fatto altro che confermare l'ipotesi che lei portava avanti da anni, ovverosia che era uno stalker. Eppure era uno stalker tanto dolce...


"Evans? Tutto bene? Non devi arrabbiarti. La tengo lì perchè... è un regalo di Sirius! Insomma, non posso buttare via un regalo di Sirius...."

"Ah perchè se non te l'avesse regalata Black l'avresti gettata via?"

"Certo che no!" esclamò James in difficoltà.


Come poteva dirle che teneva quella foto sotto il cuscino da quando aveva 14 anni e che se la portava dietro ovunque andasse? Come poteva dirle che una volta la sua elfa domestica l'aveva gettata via per errore e lui aveva passato tre giorni in mezzo ai rifiuti fino al collo, solo per ritrovarla? Come poteva dirle che una volta si era ubriacato insieme a Sirius e aveva tentato di farsela tatuare su una natica, cosa che avrebbe sicuramente fatto se non fosse stato per il tempestivo intervento di Remus?

Non poteva e non voleva dirglielo, ma per una volta non ebbe bisogno di inventarsi mirabolanti panzane per togliersi dai pasticci. Per una volta Lily parve leggergli nel pensiero, decidendo così di non fare ulteriori domande.


"C'è pure la dedica!" esclamò, con un sorriso "A James. E poi non dirmi che non ti voglio bene. Mi sono beccato una librata in testa dalla Pince per riuscire a farla. Sirius." lesse Lily, per poi scoppiare a ridere "Ricordo la volta in cui la Pince diede la librata a Black!! Che ridere... non faceva che dire che era colpa di quel trauma cranico se non faceva i compiti."


Potter scoppiò a ridere, ma lui risata si spense ben presto. L'arrivo di Lily gli aveva per un momento fatto perdere di vista i problemi dell'amico, ma non poteva rimandare ulteriormente. Sirius aveva bisogno di lui e nessuna donna - nemmeno la rossa del suo cuore- avrebbe potuto impedirgli di andare in aiuto del Malandrino.


"Evans, ti dispiace se finisco di scrivere una lettera a Remus? E' questione di un secondo..."

"No, certo che no."


James si voltò e riprese a scrivere la lettera da dove l'aveva lasciata, mentre Lily riponeva la foto che aveva trovato al suo posto, dopo averla osservata con un ultimo sorriso.
Il ragazzo finì di scrivere dopo pochi minuti, imbustò la lettera e la spedì immediatamente, per poi lasciarsi di nuovo cadere sulla sedia con un sospiro.


"E' successo qualcosa di grave?" chiese Lily, notando lo sguardo pensieroso del ragazzo.

"Beh... sì e no. Diciamo che Sirius ha scoperto di avere un cuore."

"Oh santo cielo, deve essere sconvolto! E deve essere stato molto doloroso, poveretto. Come per il Grinch!"

"Che diavolo è il Grinch?"


Lily strabuzzò gli occhi e spalancò la bocca, sorpresa.


"Non sai chi è il Grinch??"

"No!!"

"Quello brutto, verde e peloso che vuole rubare il Natale!!"

"Ma... povero Sirius! Lui non è verde!"


Entrambi scoppiarono a ridere, divertiti.


"Vorresti dire che è brutto, peloso e vuole rubare il Natale?"

"Beh... noi non diciamogli che si può rubare il Natale e lui non ci proverà" disse James senza smettere di ridere.


Continuarono ancora per qualche minuto, poi Lily ricordò com'era nata quella loro stramba discussione.


"Insomma mi dicevi che il Gri.. Black ha scoperto di avere un cuore. Beh è già qualcosa... da quel che so lui aveva solo una vaga consapevolezza di avere un pene. E' migliorato."


Potter rimase in silenzio a guardarla truce per un secondo.


"Mai offendere Sirius davanti a me." disse perentorio, ma poi un sorriso si allargò sul suo volto "Comunque devo informarti che la sua consapevolezza di avere un pene è molto più che vaga"


Lily ridacchiò.


"Dai, stavo scherzando, non volevo offenderlo. Raccontami cosa è successo." proseguì poi incrociando le gambe sul letto e girandosi per guardare meglio James.

"Ecco... stamattina mi è arrivata una lettera. Lui... ha fatto un sogno. Ha sognato che si sposava. Il che è stranissimo perchè lui è terrorizzato dai matrimoni..."

"Beh lo capisco, cosa c'è di più spaventoso di un matrimonio?"

"Magari un funerale?"

"Non fare esempi stupidi. I funerali sono universalmente riconosciuti come tristi, i matrimoni invece sono erroneamente considerati momenti felici..."

"Erroneamente?"

"Ma si!! Ti dichiari legato ad una persona finchè morte non vi separi, ma come fai a sapere che non vorrai liberarti di lei dopo due giorni? Come fai a sapere se sei innamorato? Noi supponiamo di essere innamorati di una persona quando il cervello ci va in tilt, ma come facciamo a essere sicuri che non sia una semplice ossessione... o una forma di pazzia. E poi come facciamo a sapere che anche l'altra persona è innamorata? Non lo sappiamo! Il matrimonio non è altro che una Roulette Russa!"


James la guardò ad occhi spalancati. La cosa aveva un che di inquietante, ma quella che lui aveva ritenuto e continuava a ritenere da anni la donna della sua vita, parlava esattamente come quella sottospecie di canide del suo migliore amico.


"Ma Lily la vita intera è una Roulette Russa." disse il ragazzo, sperando che almeno lei gli prestasse ascolto, cosa che Sirius non aveva mai fatto in tutti quegli anni che di amicizia "Non puoi decidere di non innamorarti solo perchè l'altra persona potrebbe non ricambiarti, o perchè il vostro amore potrebbe finire male.  E' come decidere di non fare niente della propria vita perchè tanto domani potresti essere presa in pieno da un autobus!"


La rossina rimase in silenzio per un momento, riflettendo sulle sue parole.
"Hai ragione... però i matrimoni mi fanno paura lo stesso." disse con un mezzo sorriso "Ma hai provato a dire queste cose a Black? Magari lui è un po' come me..."


Un po'?? Erano gemelli separati alla nascita!


"Vedi, per lui la situazione è un po' diversa. Lui non ha solo paura di impegnarsi... lui è proprio convinto di non essere capace di amare davvero una persona. E'... una cosa complicata."


Lily lo osservò, cercando di trovare qulcosa da dire. James non poteva saperlo, ma lei comprendeva gli strani sentimenti di Sirius più di quanto si potesse immaginare. La ragazza abbassò lo sguardo con un sospiro. Quante volte aveva pensato di essere una specie di sociopatica. Quante volte aveva desiderato somgiliare di più alle ragazzine della sua età, per cui l'amore non era altro che un capriccio, un nuovo argomento di cui parlare con le amiche... ma lei non aveva amici con cui parlare. Non più.


"Evans... c'è qualcosa che non va?" chiese dolcemente James sedendosi di fianco a lei.

"Ehm.. no, certo che no. Che cosa hai intenzione di fare per Black?"


Potter tacque per un secondo. Non aveva intenzione di lasciar cadere l'argomento tanto fecilmente, era evidente che Lily aveva qualcosa che non andava, qualcosa che la faceva star male e di cui aveva un assoluto bisogno di parlare, ma poi capì che non era pronta. Non pronta a parlare dei suoi sentimenti proprio con lui. Perchè anche se stavano passando dei bellissimi giorni estivi insieme, lui era ancora James Potter, il ragazzino che lei aveva dichiarato essere il suo nemico giurato da quando aveva 11 anni.


"Allora?" insistette la ragazza, cercando con tutte le sue forze di impedire che il discorso cadesse su di lei.

"Beh è ovvio. Io, Remus e Peter organizzeremo un piano e costringeremo Sirius a fare i conti con sè stesso."

"Ma povera bestia, non potete costringerlo a fare una cosa del genere!"


James ridacchiò. Sirius una povera bestia... in effetti era appropriato.

"Come no? L'abbiamo fatto un triliardo di volte!! Ancora non so se cercheremo di farlo mettere insieme a questa tipa o no... prima devo avere ragguagli da Remus... Non voglio mica che il mio amico si metta con una serial killer!!"

"Ma si può sapere chi è questa donna del mistero?"

"Io non la conosco... è una certa Stella. Si è trasferita qui da poco..."

"CHE COSA???"


Lily balzò in piedi, senza credere alle sue orecchie.
Sirius Black si era innamorato della proprietaria della sadica gattina che a sentir lui aveva tentato di ucciderlo. Fra tante ragazze che esistevano sulla faccia della terra, lui aveva perso la testa proprio per la padrona di Psychostronza!!


"La conosci?"

"Ma certo che la conosco! Cioè.. l'ho conosciuta al Paiolo Magico prima di partire! Oddio non ci credo! Sirius ha perso la testa per Stella! Cioè sapevo che ci provava, ma lui ci prova anche con i cavalli, quindi io non me n'ero preoccupata."

"Insomma dimmi com'è!!"

"Chi?"

"Questa Stella!!"

"Ah beh... è molto carina. E' leggermente più bassa di me, castana, bellina davvero... e poi è simpatica!"

"Bene! Bene!"

"E poi quest'anno verrà a Hogwarts con noi, sai? La Smisteranno e frequenterà l'ultimo anno... Speriamo che finisca a Grifondoro!"

"Ad Hogwarts con noi... è fantastico!! E pensi che sia adatta per stare con Sirius?"

"Beh no. Lo odia."


L'entusiasmo di James immediatamente si sgonfiò.


"Come sarebbe a dire lo odia? Ma se lo conosce appena!"

"Sono quelle cose che capisci subito, no? A pelle..."

"Ma no! Sono sicuro che se lui saprà come corteggiarla, lei alla fine cederà!"

"Potter, ti scongiuro. Non creare un altro stalker."


All'improvviso James tacque, mentre un sorriso amaro gli si allargava sul volto.


"Hai ragione, in effetti. Non sono certo la persona più adatta per consigliare come conquistare una persona che ti odia."


Lily aprì e richiuse la bocca come un pesce lesso, senza sapere che cosa dire. Quel sorriso amaro era riuscita a farla sentire in colpa più di quanto avessero fatto tutte le parole che James le aveva riversato contro in tutti quegli anni. Era proprio una sciocca! Lui era stato così carino con lei in quegli ultimi giorni e lei riusciva solo a dire cose che lo facevano star male. Altro che Black... era lei il Grinch.


"James, io non ti odio! Ok, forse in questi anni non siamo esattamente andati daccordo, ma... beh... anche i migliori possono sbagliare a giudicare le persone, no?"

"Direi di sì." sussurrò il ragazzo pensieroso "Comunque!!" esclamò poi ritrovando la solita allegria "Mi dispiace, ma se anche lei odia Sirius farà bene a farselo piacere perchè il piano TroviamoLaFidanzataAFelpato ha appena avuto inizio!"

"Oh James... questa è una cosa che non si può pianificare!"

"Questo lo dici tu. I Malandrini possono pianificare tutto. Io ho nientedimeno che Remus Lupin a dispozione. Lui non ci ha mai deluso!"


Lily sbuffò incrociando le braccia al petto e lasciandosi cadere nuovamente sul letto.


"Andiamo quale sarebbe questo piano?"

"Non lo so ancora, in effetti."


La rossina sgranò gli occhi, sconvolta.


"Ma... se hai appena detto che ne hai uno!!"

"Ho detto che ho intenzione di attuare un piano, non che l'ho già organizzato!"

"Oh e quando hai intenzione di farlo?"

"Cosa?"

"Organizzare il piano, Potter!! Santo Merlino, hai la soglia di attenzione di una mangusta scema!"

"Non mi piacciano le manguste, posso essere un canguro?"

"E sia! Sei un canguro scemo!"


I due tacquero, perplessi.


"Perchè sono un canguro scemo?"

"Non lo so."

"Di che stavamo parlando?"

"Non lo so... manguste?"

"Non mi piacciono le manguste, possiamo parlare di canguri?"

"Sì, ok... NO! Potter stavamo parlando di far fidanzare Black!"

"Ah buona idea! Come hai intenzione di procedere?"

"IO?? Sei TU che devi organizzare il piano!"

"Ah già... beh non ho idee."


Lily scattò in piedi, esasperata. A volte dimenticava i livelli di frustrazione a cui poteva condurti Potter.


"Ma sei o non sei un Malandrino!! Voi riuscite ad organizzare piani anche per andare a colazione, tanto siete cretini!"

"Cosa vorresti dire con questo? Noi non siamo cretini! Organizziamo piani per fare in modo che le cose vadano esattamente come vogliamo che vadano!"

"E dimmi... quando mai uno dei vostri piano ha funzionato?"


James tacque, cercando di ricordare l'ultima volta che era successo.

C'era la volta in cui avevano deciso di tingere di rosa tutti i sotterranei, certi che così avrebbero colpito anche tutti i Serpeverde! Quello aveva funzionato!! Beh... più o meno. Sirius aveva finito con l'autotingersi i capelli di un favoloso rosa shocking e Peter era andato a sbattere contro un armatura del secondo piano, facendoli così scoprire dalla McGrannitt, che aveva inflitto loro due mesi di punizione... Ok forse quello non era stato uno dei loro più luminosi successi.


"Ehm..."

"Ecco, appunto. MAI. Non capisco perchè vuoi condannare il povero Black alla solitudine, povero cuore."

"Senti, tu non conosci Sirius come lo conosco io, se non interveniamo lui metterà a tacere tutto e andrà avanti come se niente fosse... e non credere che sia perch ciò che prova non è abbastanza forte, perchè non è così! Finirà con il farsi del male lo so. Ma io non glielo permetterò. Non se posso impederglielo."


Lily ascoltò le parole di James, mentre un leggero senso di malinconia di faceva strada dentro di lei. Avrebbe venduto l'anima al diavolo per poter avere un amico così, pronto a tutto pur di vederti felice.
L'amicizia esiste, ormai ne era certa. E James Potter ne era la prova vivente.


"Beh allora vediamo di organizzare qualcosa, dai. Stare qui a discuterne non servirà a niente." disse lei sedendosi di nuovo sul letto.


Il ragazzo rimase interdetto.


"Vuoi dire che ci darai una mano? Cioè ci aiuterai?"

"Tecnicamente sto aiutando Black, ma tu vedila come ti pare."


James la osservò con gli occhi spalancati, prima di voltarsi di nuovo a fissare il tappeto cercando di farsi venire in mente qualche cosa di decente.


"Che ne dici, se dico a Remus di prendere Sirius e quella ragazza... Stella e gli dico di chiuderli insieme a chiave in una stanza!!" esclamò a un certo punto, illuminandosi.

"Dico che è sequestro di persona. E poi non credo che basterebbe. Come minimo finirebbero con lo scannarsi a vicenda... no. Ci vuole qualcosa di più subdolo... di più... mentale."


L'entusiasmo di James si spense in un lampo per la seconda volta ed entrambi tornarono ad osservare il tappeto.


"E se scoprisse che Stella ha un ragazzo? Sarebbe geloso, no?" esclamò Lily "Questo dovrebbe costringerlo a confessare ciò che prova, no?"

"No. Questo lo costringerebbe a trovare un motivo per pestare a sangue il suddetto ragazzo. E a quel punto Stella lo considererebbe una specie di un violento omicida e non credo che vorrebbe più avere a che fare niente con lui."

"Ma ci sarà pure un ragazzo che non avrebbe il coraggio di pestare a sangue! O che non vorrebbe..."

"Gli unici che non vorrebbe pestare siamo noi e..."

"Remus!"

"Sì per noi intendevo anche Remus..."

"No! Remus potrebbe uscire con Stella!"

"Eh!?!?!"

"Stammi a sentire. Se Remus dicesse a Sirius di essersi innamorato di Stella e che non è mai uscito con lei prima perchè pensava che piacesse a lui, a quel punto Black sarebbe costretto a dire ciò che pensa, no?"

"Hai ragione. Quello di cui ha bisogno Sirius è un trauma!"

"Sì!!"

"Lily... questo piano è geniale" sussurrò infine Potter sbalordito. "Ti abbiamo trasformato in una Malandrina!"

"Non dirlo neanche per scherzo!!" sbraitò Lily afferrando un cuscino "Ripetilo se hai il coraggio, brutto fellone!!"

James non se lo fece ripetere due volte ed afferrò l'altro per poi gridare:
"En garde!"

"Ti distruggerò Malandrino dei miei stivali!!"


Iniziarono a lottare, scagliandosi cuscinate a tutto spiano. Dopo un primo momento di incertezza, in cui James aveva temuto di essere troppo brusco e di poter far male alla ragazza, aveva ben presto capito che la rossina era ben diversa dalle fanciullette spaurite di cui narrano i poemi di una volta. Lei era una specie di principessa guerriera.

Parlava come una principessa guerriera!

Si muoveva come una principessa guerriera!

Faceva male come una principessa guerriera!


"Ahia, Evans quello era il mio occhio!!"

"Oh mi scusi Madamigella, non la facevo così fragile!"

"Ma allora vuoi la guerra!!"


Lui fece per scagliargli un'altra cuscinata quando accadde l'inevitabile: scivolò su un foglio di pergamena che giaceva abbandonato a terra, cadendo in avanti e trascinando con sè la rossina a terra.


"Oddio scusami Lily, ti ho fatto male?" soffiò James preoccupato a due centimetri dal viso della ragazza.


"No... no, stai tranquillo." disse lei, perdendosi nei suoi occhi color nocciola.

"Oh beh... allora ho vinto" sussurrò lui, sorridendo, malandrino come sempre.

Lily prese ad avvicinarsi a lui, come attirata da una forza invisibile.

"Giammai..." disse, la voce ormai ridotta ad un sussurro appena percettibile.


Anche lui si avvicinò sempre di più, la lotta dimenticata, il piano per far fidanzare Sirius come lontano anni luce...

Era chiaro che per una volta nella sua vita il bel Black aveva avuto ragione, era chiaro l'effetto farfalla esisteva davvero, perchè se così non fosse, come aveva potuto una semplice lettera scatenare un tale uragano nei loro cuori?











Allora c'è una sola cosa che posso dire: PERDONATEMIIIIII!!! Lo so sono sparita per... boh un miliardo di anni senza più pubblicare, ma non mi abbandonate vi scongiuro!! Continuate a seguirmi miei fedeli 3 lettori, perchè io vi voglio taaaaaaaaaaanto bene!!  Purtroppo l'università mi ha assorbita del tutto e non sono più riuscita a trovare un minuto per scrivere. Senza considerare i vari problemi che ha avuto il mio pc.... insomma non è colpa mia è stato il FATO a impedirmi di scrivere. Proprio materialmente, eh! Mi aveva legato al letto!

Bene, ma ora parliamo del capitolo. Spero sinceramente che vi piaccia e spero anche che abbiate ancora voglia di leggerlo.
Ehm non so cosa altro dirvi... a parte PERDONATEMIII!!!! Ora risponderò una per una alle vostre recensioni, con la viva speranza di ricerne altrettante.

Vi adoro!! Spero di sentirvi presto!!!

(A proposito... auguri!!)
  
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