2.Rivelazioni destabilizzanti.
Si
era girata in fretta per celare al marito le lacrime,
ma i suoi occhi non riuscirono a trattenerle e si sentì
stupida ancora una
volta.
Stupida
e inferiore a quella donna che sempre l’aveva
guardata con disgusto. Narcissa non le aveva mai nascosto
l’antipatia che
provava nei suoi confronti, essere una nata babbana, un’ex
Grifondoro, un’eroina
per il mondo magico e una madre, che lavorava per giunta presso il
ministero
della magia, non aiutavano certo a farsi apprezzare dalla suocera. Per
Draco,
l’unico erede del grande e rinomato casato dei Malfoy-Black
sperava in un
partito migliore.
Avevano
pensato a una bella purosangue, magari bionda
come Daphne Greengrass. Ligia e mansueta, come Pansy Parkinson che per
Draco aveva
sempre avuto un debole e già negli anni scolastici era
più volte entrata nel
suo letto. Avevano auspicato per il loro unico figlio una moglie che
sfornasse
un solo erede e si dedicasse per il resto della vita a organizzare
serate
danzanti e the con le altre donne dell’élite
magica.
Hermione differiva
da quest’idea che Narcissa e Lucius avevano come futura lady
Malfoy, lei
lavorava e sodo, aveva un cervello e lo faceva funzionare poi aveva
sfornato
non un erede bensì tre pargoli e se fosse stato per Draco, i
piccoli Malfoy
sarebbero stati almeno una decina.
-Detesto
vederti in questo stato- disse Draco
abbracciando sua moglie da dietro stingendo un po’ e
accarezzandole cosi il
ventre.
-Non
è colpa mia, appena sento il suo nome, mi viene da
piangere-
-avvolte,
esageri sai-
-certo
è facile per te. È tua madre ti ama
più della sua
vita mentre e me che odia. Se potesse…-
-ti
prego Hermione, non continuare diresti una cosa
cattiva che non pensi-
-certo,
tu non vuoi mai sentire-
Draco
sbuffò sciogliendo l’abbraccio con Hermione,
prendendo così ad asciugare le stoviglie.
-la
descrivi come una strega cattiva delle fiabe
babbane,- Hermione non replicò ma Draco con quella frase
aveva centrato il
nocciolo della questione. Sua madre era una strega e per di
più cattiva. La matrigna
di Biancaneve le faceva un baffo a Narcissa Black. -… come
se lo facesse
apposta-concluse Draco.
-ma
lei lo fa apposta. Lei ce la mette tutta per mettere
zizania tra di noi, lei aspira a farci lasciare, è sempre
stato cosi. Hai
dimentico quando ha insinuato che stavi con me solo per i bambini?-
disse continuando
a sfregare la pentola sporca di sugo.
-come
aveva detto, ah si : “ non penserai che Draco sia
innamorato di te, non sei alla sua altezza. L’hai incastrato,
se no non ti
avrebbe mai sposata”- concluse Hermione in una realistica
imitazione del tono
freddo e distaccato con cui Narcissa si rivolgeva a lei.
-forse
hai dimenticato- continuò ancora la riccia,- quando
mi ha umiliata davanti a tutti al ballo di primavera al manor, dicendo
che tu preferivi
le bionde costringendoti a ballare con Daphne, perché tanto
io ero incinta e
non potevo fare sforzi-.
-quello
era…-
-quello
è niente in confronto a quello che mi ha fatto
passare l’ultima volta che l’ho
vista-replicò Hermione senza farlo finire di
parlare.
Draco
girò il capo stranito, sapeva che tra sua madre e
sua moglie era successo qualcosa ma nessuna delle due aveva detto
niente
Narcissa di punto in bianco aveva rifatto le valige ed era andata via
mentre
Hermione si era rifiutata di nominare il nome di sua madre per mesi.
-eh
cosa è successo- Hermione rimase zitta un secondo,
prima di sbuffare sonoramente.
-ha
detto che avevi altri figli con la tua segretaria,
quella che hai licenziato due anni fa perché aveva sbagliato
i conti. Mi ha
fatto trovare delle foto che ti ritraevano con lei e dei bambini- Draco
rimase
fermo, nemmeno respirava.
-è
stato un incubo, ogni giorno un indizio sul tuo
tradimento. Una foto, un messaggio su una pergamena- Hermione
continuava a
parlare mentre Draco incredulo non sapeva cosa dire, si era tenuta quel
segreto
per due anni. Per due anni aveva sofferto per quelle assurde bugie.
-era
una bella donna, Stefani, ricordo che aveva i
capelli lunghi e biondi, gli occhi azzurri, un colpo alto sinuoso magro
sembrava
Daphne. Daphne è sempre stata la preferita di tua madre lo
dice sempre l’ha
detto anche a Eltanin-. Draco aveva scollegato il cervello molto tempo
prima …
-c’hai
creduto?-chiese.
Hermione
si morse il labbro cercando di trattenere le
lacrime ma quelle scendevano copiose.
-c’hai
creduto, perché eri strana, non facevamo l’amore
in quel periodo eri fredda-ripeté Draco, incredulo per
quella rivelazione. Lei non
si fidava di lui, lei aveva creduto a quelle assurde parole.
-lei
era bella, io un relitto avevo tre figli piccoli, un
lavoro che mi spremeva come un limone e non avevo mai il tempo da
dedicare al
mio corpo ai miei capelli-Draco la fissava con gli occhi sbarrati
sempre più
incredulo.
-cazzo
c’hai creduto- ripeteva.
-stiamo
insieme da sedici anni e tu credi alla prima
panzana che dice mia madre-enunciò
-la
foto-cerco di discolparsi Hermione
-sei
una strega brillante Granger, un tempo avresti
riconosciuto al volo un magi ritocco-la ragguardi il marito.
-sono
gelosa, sei contento. Vuoi sentirti dire che ho
paura di perderti. Ecco te lo dico- disse lasciando il resto dei piatti
nel
lavello, asciugandosi con foga le mani sul grembiule che indossava ed
uscendo
poi dalla cucina senza girarsi verso il marito.
Raggiunse
in un secondo la sua stanza, buttandosi a peso
morto nel letto portando al petto il cuscino stringendolo stretto.
Draco
la segui poco dopo e senza indugiare la strinse a
se.
-è
colpa mia se sei insicura? Chiese sussurrando all’orecchio
della moglie.
-sono
io che non ti dimostro il mio amore, io che manco-
-NO-
disse cercando di rassicurare Draco ma tremando come
una foglia tra le sue braccia.
-Io
ti amo, ho amato solo te nella mia vita-. disse il biondo.-
Rifarei tutto quello che ho fatto -. Terminò.
-Se
non fossi rimasta incinta, non ci saremo mai sposati.
Non avresti mai disubbidito ad un loro volere e il contratto con Daphne
non
sarebbe mai stato annullato-. Disse Hermione divincolandosi dalla
stretta di
Draco sedendosi sul letto.
-lo
so io e lo sai tu Draco, il nostro matrimonio è un
matrimonio riparatore-
-che
dici?-
-scusa
voglio stare sola questa notte- disse Hermione
facendo violenza al suo cuore che non voleva lasciare suoi marito solo
nella
stanza patronale, ma i piedi si alzarono e s’incamminarono
fuori dalla stanza
che da anni condividevano e la condussero fino ad una delle stanze
degli
ospiti. Si barricò dentro e lì, finalmente,
esternò tutta la sua frustrazione.
Lo scompenso che
quella donna portava ogni volta che si pronunciava il suo nome o si
aspettava
una sua visita, era tale da distruggere tutto quello che di buono
avevano
creato.
SE RIESCO POSTO L'ARRIVO DELLA STREGA...
UN BACIO CARE E BUONA EPIFANIA.