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Autore: Wishmastersissi    09/01/2012    1 recensioni
Il poeta Pierre Gringoire se ne stava nella sua stanza,filosofando sugli innumerevoli misteri della vita,accarezzando la testolina della sua adorata capretta Djali,appartenuta all’ormai defunta gitana Esmeralda,sposata da lui l’anno scorso, quell’indimenticabile 6 gennaio 1482. Ecco,ormai era passato un anno da quando lui la ricevette in sposa dal re dei gitani. Ma questa storia non tornava mai alla mente del nostro poeta,poiché aveva tante cose a cui pensare…
Ma stranamente quella notte,mentre non riusciva a prendere sonno,accadde qualcosa che gli riportò alla mente quella strana sera…la sera in cui,per errore o per fatalità,egli si ritrovò nella così detta “Corte dei Miracoli”,il rifugio dei gitani,e accadde qualcosa che gli cambiò la vita,che la segnò,precisamente...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fleur-de-Ly, La Esmeralda, Nuovo Personaggio, Pierre Gringoire
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10
Une nouvelle connaissance
 

Mentre Senda giocava beatamente con i piccioni e la sua Djali,si accorse di qualcuno dietro di lei. Si voltò e vide che era un ragazzo dai lunghi capelli neri che gli ricadevano sulle spalle, dagli abiti modesti, seppur non aveva affatto l’impressione d’esser un poveraccio,anzi,era abbastanza in carne. Notò che aveva in mano dei fogli, che rileggeva continuamente con una certa cura. Senda seguì con lo sguardo gli occhi del giovine: erano di un colore intenso, così come il bagliore che emanavano alla luce del sole. Senda non aveva mai visto degli occhi così, erano benevoli, dolci…ma allo stesso tempo avidi e attenti ad ogni dettaglio, e in quel momento erano concentrati sul catturare tutto ciò che fosse scritto su quei fogli che rigirava di continuo tra le mani -eleganti e affusolate anche se con qualche callo - fino all’ultima macchia d’inchiostro. “Cosa ci sarà mai scritto su quei fogli?” si chiese la bambina con uno sguardo curioso tipico della sua età. Il giovane, dal canto suo,si era sentito pesantemente osservato e aveva leggermente inclinato il capo al fine di scorgere la figura del suo indiscreto osservatore. Alla vista di quella bimba minuta che poteva avere al massimo sei o sette anni rimase particolarmente stupito. Le rivolse un sorriso e Senda trovò che quello fosse probabilmente il sorriso più bello del mondo, i denti del ragazzo erano di un bianco che contrastava con il nero dei capelli. Le fece cenno con la mano di avvicinarsi, e a quel punto il cuore della piccolina per poco non le salì in gola, le sue guance si fecero d’un tratto rosse come gli abitini che indossava. Quell’immagine di timidezza mista a curiosità e rossore toccò il cuore del giovane che non potette più resistere e finalmente proferì parola: << Avvicinati pure, piccola >> . Naturalmente anche quella voce così calda e amichevole ebbe un notevole effetto sulla piccola Senda, che d’improvviso ebbe come un freno tenendo a mente il fatto che avesse dinanzi uno sconosciuto che per giunta voleva attirarla a sé. “Mamma mi ripete sempre di non avvicinarmi alle persone che non conosco – pensò – ma questo ragazzo ha un’aria così dolce e alla mano… “ esitò qualche altro minuto, ma alla fine quella sua voglia di conoscere che caratterizzava la sua indole l’ebbe vinta. Si avvicinò con passo deciso al ragazzo che, intanto, aveva continuato a ricontrollare i suoi fogli. Senda si schiarì lievemente la voce,in modo da attirare l’attenzione del giovane, che rivolse nuovamente la sua attenzione alla bambina.                                                                                                                                                  

-Buongiorno - le disse.
-Salve – rispose Senda.
-Ho notato che mi stavi fissando…ti interessano le mie poesie ,per caso, bambina?
-I-io…no…cioè…stavo solo…
-Va bene, non preoccuparti…è che ultimamente nessuno è interessato a leggere, e tantomeno ad acquistare la mia arte…oh, ma che maleducato, non mi sono ancora presentato: Il mio nome è Pierre Gringoire, scrivo poesie e tragedie teatrali…e voi, come vi chiamate, madamigella?
“Madamigella” ,pensò Senda. “Nessuno mi aveva mai chiamata così prima di adesso…”
-Il mio nome è Senda, signore, sono una ballerina.
Il poeta scrutò attentamente la bambina da sotto in su; ammirò il suo portamento semplice ,affatto ricco, se non per qualche braccialetto dorato e delle monetine d’oro sparse qua e là sugli abiti e tra i capelli. Indossava un vestitino rosso, con un piccolo scialle marrone adornato anch’esso da delle monetine appese da dei lacci,ed un foulard nero avvolto alla gonna dell’abito.
“Dev’essere sicuramente una zingara” pensò Pierre.
-Ti esibisci qui,davanti alla cattedrale,piccolina? – domandò.
- Si,signore…mi esibisco qui di fronte con una mia amica e sua sorella…balliamo delle danze andaluse,ma soprattutto il flamenco. So ballarlo abbastanza bene,ma lo detesto…preferisco inventare da me i passi,è anche un modo per far capire alla gente che mi vede danzare ciò che sono…non so se voi mi capite,signore…
-Vi capisco perfettamente – disse il poeta con tono sicuro.
-Quindi…penso che per voi non poter scrivere ciò che volete o ciò che siete,sia come il fatto che io non possa ballare….
-Non capisco cosa intendiate dire,piccola – disse Gringoire,stavolta con un tono che aveva un non so che di premuroso.
-Intendo…oh beh,ve lo dico e basta: vedete,Moira,la sorella dell’amica con cui mi esibisco,Raya…beh,lei non ci lascia danzare come vogliamo perché…. – e qui la voce della bambina si fece alquanto desolata ed impercettibile – …perché pensa che i nostri passi siano troppo infantili e non adatti a delle zingare – finì Senda,tutto d’un fiato.
-Ah si…beh…ehm…capisco – disse Pierre,che in realtà di quel discorso aveva compreso poco e niente.
A quel punto Senda si sentì chiamare: era Moira,insieme ad Esmeralda,sua madre.
<< Senda,muoviti,stiamo per cominciare! >> urlò Moira,la quale,per l’appunto,secondo Senda più che urlare sbraitava proprio come un cane educato solamente al solo scopo di fare la guardia e cacciare,il che si addiceva a Moira per quanto riguardava il flamenco, giacché pareva non pensare ad altro dal mattino fino a quando andava a coricarsi.
<< Tesoro,muoviti,o faremo tardi per l’esibizione! >> quella voce non fu nuova per le orecchie del nostro poeta,che ebbe un sussulto. 
<< Arrivo subito,mamma!...arrivederci,signore! >> e corse via raggiungendo Esmeralda e Moira,lasciando il povero Gringoire sbigottito e alquanto stordito dalla parlantina della zingarella e da quella voce a dir poco familiare. Volse lo sguardo verso le tre figure che si incamminavano verso l’altro lato della piazza,ma il sole accecante gli impedì di scorgere i volti delle due donne. Eppure quella voce l’aveva già sentita…ma non riusciva a immaginare di chi fosse. Restò con questo dubbio per quasi due ore,dato che era solito fermarsi sullo stesso pensiero per molto tempo,dopo di che si incamminò verso casa,dove l’attendeva la sua consorte Fleur-des-Lys.



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*___Nota dell'autrice___*

Ho finalmente postato questo capitolo,anche se forse non mi convince del tutto,tra l'altro le idee mi vengono man mano che scrivo,infatti alcune cose non erano programmate,in pratica tenevo bene a mente la scena e scrivevo ciò che immaginavo,alla fine mi sono ritrovata un particolare che non avevo previsto di inserire nel corso della storia,dato che il resto della fanfiction ce l'ho già in mente da tempo :) mi piacerebbe leggere i vostri pareri,magari quale dei personaggi di mia invenzione comparsi finora preferite,o altro ^^ il prossimo capitolo lo scriverò direttamente al computer così non dovrò impiegare cent'anni nel trascriverlo,di conseguenza posterò appena terminato xD
Un abbraccio,

Wishmastersissi

 

  
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