Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Lione94    12/01/2012    3 recensioni
Un nome,
una profezia,
una guerra millenaria fra Angeli e Demoni.
Allie Fox, come ogni comune adolescente, ha smesso di credere alla magia dei bambini, ma sarà costretta a ricrederci dopo aver messo la sua firma su un libro incantato: mai sottovalutare il potere delle parole!
Sarà così coinvolta in un conflitto tra Bene e Male e, tra profezie, diavoli guastafeste, gatti parlanti, angeli custodi e un affascinate Principe dei Demoni, la sua vita cambierà completamente.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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6. Tra le schiere celesti







 << Hai un aspetto orribile, Al! >> commentò con ardore Genevieve quando mi sedetti accanto a lei per la lezione di trigonometria.
 << Grazie >> dissi soffocando uno sbadiglio.
 Neanche con il trucco ero riuscita a nascondere le terribili occhiaie che mi facevano assomigliare a una sottospecie di panda in via d’estinzione.
 Tutto questo perché ieri sera, dopo cena, avevo dovuto recuperare tutti i compiti che non avevo fatto per via della mia “visita” all’Inferno. E per di più avevo passato tutta la notte senza riuscire a dormire a causa dei troppo pensieri che mi  affollavano la mante, soprattutto uno: il Bene o il Male?
 Oggi avrei dovuto fare la Scelta e ancora non ero del tutto sicura... non su chi dovessi scegliere, ma se quella fosse la scelta più saggia.
 Avevo deciso di scegliere il Bene.
 La mia coscienza mi aveva tormentato ogni volta che avevo pensato a quello che Demon mi aveva mostrato sulla mia vita futura. Il Male era sbagliato ma sapevo che la scelta del Bene non poteva essere certo una scelta saggia perché avrei avuto come nemici le peggiori creature degli inferi. E poi che ne sarebbe stato del mio “rapporto” (non ero del tutto sicura che potessi definirlo amicizia) con Layo?
 Scossi la testa e cercai di concentrarmi sulla lezione che era già iniziata senza che io me ne accorgessi.
 L’insegnante di trigonometria, la professoressa Hobes era un’energica donna di mezz’età, dai capelli a caschetto striati di grigio, gli occhi marroni attenti come quelli di un falco dietro un paio di grossi occhiali dalla montatura a tartaruga. Era conosciuta in tutta Heyl per la sua intransigenza e severità. La sua figura minuta era vestita con un sobrio tailleur che contribuiva molto a rendere vera la sua fama.
 Cercai di seguirla mentre muoveva il suo braccio sottile, scrivendo teoremi e soluzioni alla lavagna, ma dopo qualche minuto la mia attenzione sfumò e i numeri bianchi tracciati dal gesso mi sembrarono solo un mucchio di scarabocchi senza senso che andavano alla deriva in un grande mare nero.
Qualcosa di molto leggero mi colpì la testa e cadde sul banco.
 Perplessa, mi girai a guardare Genevieve.
 << Aprilo >> mi mormorò << E’ più sicuro per comunicare durante le lezioni della Hobes >>.
 Nascondendolo dietro l’astuccio, aprii il foglietto di carta di Jo probabilmente strappato da una pagina del suo quaderno e vidi un disegno. Dovevano essere due persone con sopra una nuvola di uccelli che li circondava.
 << Che cosa significa? >> bisbigliai confusa.
 Genevieve mi guardò per un attimo offesa che non avessi capito la sua opera d’arte e poi riprese il biglietto guardandolo.
 << Questa sei tu, questi sono cuori e questo è Eric >> spiegò.
 << Questi sono cuori?! >>
 Trattenni un risolino guardando i piccoli disegni che prima mi erano sembrati degli uccellini stilizzati, come quelli che disegnavo con una semplice M quando avevo tre anni.
 E poi capii le sue parole: << Perché hai disegnato dei cuori su di me e La… Eric? >> mi corressi appena in tempo.
 << Vuoi dire che non c’è niente tra voi? >> domando Jo curiosa.
 La sua domanda mi fece ridere. << No. Perché? >>
 << Non so, insomma state sempre insieme >> rispose lei sulla difensiva << Ieri vi ho visti! Ti ha persino accompagnato a casa >>.
 Sorrisi. Se solo avesse saputo…
 Le sue parole però mi fecero riflettere. Trovavo Layo molto affascinante, sicuramente questo anche perché aveva una parte demoniaca. Insomma i diavoli erano anche considerati l’incarnazione della lussuria…
 Un angelo e un diavolo non sarebbero mai potuti finire insieme, giusto?!

 Quando lo vidi arrivare stava parlando con quella snob di Violet Jones. Le sue labbra fini erano tese in un sorriso che scopriva i suoi denti bianchissimi e gli occhi neri erano socchiusi in un’espressione divertita.
 Si scompigliò i capelli neri come faceva di solito e sentii lo stomaco stringersi in una morsa. Tornai ai pensieri di prima: noi provenivamo da due mondi diversi, contrari, ma eravamo anche mezzi umani…
 Scossi la testa cercando di levarmi quelle idee dalla testa. Ma a cosa andavo a pensare?!
 Aspettai un po’ lanciandogli occhiate assassine mentre continuava a parlare e solo dopo aver salutato la ragazza si avvicinò a me.
 << Ci stavi provando con la cheerleader? >>.
 << In realtà era Violet che ci stava provando con me >> disse con quel suo sorrisetto strafottente.
 Davvero irritante.
 << Ah Ah >>.
 Dopo esserci allontanati dalla scuola, quando fui sicura che nessuno ci vedesse gli lanciai lo zaino cercando di colpirlo ma lui lo prese al volo e con una veloce mossa se lo mise sulle spalle.
 << Ci hai provato >> mi concesse lanciandomi un’occhiata divertita.
 Camminammo un po’ in silenzio quando all’improvviso fu lui a romperlo.
 << Hai pensato a cosa sceglierai? >> mi chiese a bruciapelo.
 << Sì >>.
 << Sei sicura che sia la scelta giusta? >>.
 << Penso di sì >>.
 << Anche la più facile? >> continuò incessante.
 Perché mi stava facendo tutte quelle domande?
 << Non so, ma… >>
 M’interruppi quando sussultò e mi guardò per un attimo con gli occhi neri sgranati. Credevo avesse capito quale sarebbe stata la mia scelta.
 << Non credi che scegliere il Male sia molto meglio? >> buttò lì, riprendendosi.
 << No, non lo credo >> risposi senza neanche pensarci un momento.
 << Ma hai visto le creature infernali, insomma sono più potenti e poi… >> continuò a blaterare incessantemente per più di dieci minuti sul il perché e il come l’esercito di Demon fosse migliore di quello di Evangeline.
 Eppure lui doveva essere imparziale, perché adesso stava cercando di convincermi a scegliere la parte del Male?
 << Layo, no! >> esclami interrompendolo << Qualsiasi cosa tu stia dicendo la mia risposta è no. Tu stesso hai detto eri già sicuro della mia scelta, non ricordi? Io sono mezza angelo, è giusto così. Perché adesso hai cambiato idea? >>
 << Non ho cambiato idea, Allie >> rispose lui lanciandomi un’occhiata intensa che mi fece fermare. Rimanemmo lì a guardarci negli occhi per chissà quanto tempo. Chiaro contro scuro. Poi si decise a parlare. << …Si sta facendo tardi >>.
 Abbassai lo sguardo e annuii.
 Arrivammo a casa senza che lui si lamentasse della mia lentezza.
 Layo poggiò con malagrazia gli zaini nel corridoio e non mi lasciò neanche il tempo di entrare che mi trascinò nuovamente fuori.
 << Ehi! >> protestai.
 << Di qua >>.
 Mi guidò attraverso i campi di grano che si estendevano dietro la casa.

 Ci avvicinammo lentamente al campo dov’erano schierati i due eserciti. Davanti a noi si estendeva quello di Demon e ancora più avanti, coperto dalle creature infernali, doveva esserci quello di Evangeline.
 Layo mi prese per mano e mi guidò fra i Demoni spingendo da parte, senza tanti complimenti, quelli che ci ostruivano la strada.
 << Ecco la Prescelta >> mormorarono i Diavoli alla mia vista.
 << Hey ma quello non è il cucciolo di Demon? >> ridacchiò qualcuno e Layo digrignò i denti.
 La voce del mio arrivo si sparse velocemente come il fuoco che divampa lungo un campo con il vento a favore e le file dell’esercito si divisero in due parti. Layo mi trascinò con passo veloce lungo il corridoio che si era formato per portarmi nello sprazzo di terra che divideva i due schieramenti.
 << Spero che tu abbia riflettuto bene Allie >> ghignò Demon quando gli passammo vicino. Alla vista di quel sorriso malefico, come ogni volta, repressi un brivido.
 Finalmente, quando arrivammo al centro esatto, Layo si fermò e mi lasciò la mano. Dal punto in cui mi trovavo l’esercito dei Demoni risultava essere una scura massa informe come il mare in tempesta mentre quello degli Angeli era disposto in file ordinate e sembrava la limpida acqua di un fiume quiete.
 << Allora Allie, è giunto il momento. Pronuncia la tua decisone >> mi disse con la sua solita gentilezza, Evangeline.
 << Devo scegliere per forza? Non potrei osservare tutto dal di fuori per avere una visuale più oggettiva della guerra? >>
 Demon scoppiò in una risata e Layo mi lanciò un’occhiata perplessa. Probabilmente si stava chiedendo il perché della mia domanda proprio in quel momento.
 << Tentar non nuoce >> gli dissi con una scrollata di spalle.
 << Il tempo è trascorso, i giorni di riflessione sono finti. E’ ora della tua Scelta, ragazzina >> m’incito Demon impaziente. Nella sua espressione beffarda vidi esserci la sicurezza che avrei scelto la sua parte.
 Gli sorrisi con aria di sfida e lentamente, soffermandomi a ogni passo, indietreggiai fino ad affiancarmi ad Evangeline. << Scelgo il Bene >>.
 Vidi il viso di Demon trasfigurarsi per la rabbia cresciuta a ogni mio passo che lo allontanava da lui. Infuriato mi ringhiò contro mostrandomi i suoi denti appuntiti, lo sguardo di fuoco.
 Evangeline sorrise soddisfatta e le creature celesti esultarono di avere dalla loro parte la Prescelta.
 << Layo! Vieni qui! >> sbraitò contro Layo che adesso era rimasto da solo tra i due schieramenti.
 All’improvviso, guardando lì, pensieroso in mezzo al campo, sperai che scegliesse di venire dalla parte del bene. Da quando tutto questo casino era iniziato, lui era sempre stato con me. Non riuscivo a immaginarmi in questa avventura senza Layo.
 << Ebbene? >> ringhiò Demon.
 Solo allora Layo sembrò risvegliarsi dai suoi pensieri, si girò verso di me e quando incontrò il mio sguardo mi fece uno strano sorriso, un ghigno molto simile a quello di suo padre. Si portò la mano alla tempia facendomi un saluto militare e poi si avvicinò lentamente a Demon.
 L’esercito infernale sparì e rimasero solo padre e figlio.
 << Perderai molto di più in questa guerra >> Demon minacciò Evangeline e poi incontrò il mio sguardo << Ci vediamo sul campo di battaglia >>.
 Le sue parole mi fecero sussultare al ricordo di quelle scritte sul libro: "Non aveva ancora niente da perdere…"
 Incrociai lo sguardo nero di Layo un ultima volta e rabbrividii. Adesso che eravamo in due schieramenti diversi, le nostre differenze erano ancora più accentuate ma ero sicura che quello che avevo provato non era paura ma una strana attrazione…
 Quando anche loro sparirono in una nuvola di fumo nero, Evangeline si girò verso di me e mi abbracciò.
 << Sono contenta che tu abbia fatto la scelta giusta >> mi disse e poi dopo avermi lasciato mi porse un biglietto azzurro con sopra una scritta dorata.
 “Un biglietto di andata e ritorno per i Cieli”.
  
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