Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: Spuffy93    13/01/2012    8 recensioni
Avevo un mal di testa che mi stava uccidendo. Era dalla mattina che andava avanti e anche se il dottore mi aveva detto che era normale avere certe ripercussioni dopo lo stress che il mio corpo aveva subito, io non mi sentivo tranquilla. [....] Presi la pillola e la bottiglietta d'acqua che avevo sulla scrivania. Chiusi un momento gli occhi per fare un respiro profondo e fu in quel momento che accadde per la prima volta.
I rumori intorno a me scomparvero. Sentivo solo un vociare confuso e il rumore di sirene. Davanti a me c'era un edificio messo piuttosto male e Castle davanti ad esso che abbracciava la sua famiglia con un sorriso molto felice sulle labbra.

Okay, non è facile spiegare questa storia.. posso solo dirvi di provare a leggerla. Inizia dal primo episodio della quarta stagione e ne seguirà la trama in maniera impeccabile (o quasi) fino a "Cuffed".
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ecco che inizia la mia nuova storia.. beh, scusate il ritardo ma ho avuto problemi prima con internet e poi con il computer.. e tutt'ora non sono finiti.. Prima del 15 sarò quasi del tutto invisibile ç___ç
Spero che comunque questa mia nuova storia vi piaccia anche se è un po' fuori dalli schemi XD Ora vi lascio leggere.. ci si vede infondo!




Mi lasciai letteralmente cadere sulla sedia.
Avevo un mal di testa che mi stava uccidendo. Era dalla mattina che andava avanti e anche se il dottore mi aveva detto che era normale avere certe ripercussioni dopo lo stress che il mio corpo aveva subito, io non mi sentivo tranquilla.
Odio le medicine, ma per quella volta decisi di fare un'eccezione. Solo un'aspirina per far passare il dolore.
Aprii il cassetto e trovai il pacchettino del medicinale che mi ero comprata mesi fa dopo il casino con Royce, anche allora i mal di testa erano frequenti.
Presi la pillola e la bottiglietta d'acqua che avevo sulla scrivania. Chiusi un momento gli occhi per fare un respiro profondo e fu in quel momento che accadde per la prima volta.
I rumori intorno a me scomparvero. Sentivo solo un vociare confuso e il rumore di sirene. Davanti a me c'era un edificio messo piuttosto male e Castle davanti ad esso che abbracciava la sua famiglia con un sorriso molto felice sulle labbra.
L'immagine rimase per qualche secondo poi finalmente riuscii a riaprire gli occhi e di nuovo ero al distretto, aspirina e acqua in mano, circondata dai miei colleghi.
Avevo il fiatone, mi sembrava di essere appena uscita dalla palestra dopo un intenso allenamento. Ero stanca ma almeno il mal di testa era scomparso.
Pensai subito che dovevo essermi addormentata e aver sognato, ma quando andai a guardare l'orologio scoprì che erano passati appena dieci minuti da quando l'avevo guardato l'ultima volta prima di parlare con Castle. Non mi ero addormentata.
Non volli dare peso all'evento, tornai a casa e mi misi a letto tranquilla.
Era stata una giornata stressante, magari avevo solo immaginato tutto.
Decisi di lasciar stare, non ne parlai nemmeno con il mio psicologo, in fondo era solo un piccolo sogno ad occhi aperti.

Passavano velocemente i giorni e io finalmente riuscivo a stare di nuovo al passo con i ritmi del dodicesimo. Ero guarita.
Dopo quel primo caso dell'assassino sotto il letto non abbiamo avuto per giorni interi altri omicidi e la cosa mi è sembrata molto strana. Forse l'universo voleva prepararmi a quello che di lì a poco mi sarebbe capitato. Non saprei, fatto sta che gli assassini si presero una vacanza e io fui relegata al lavoro d'ufficio.
Erano passati esattamente due giorni quando accadde di nuovo. Ero sola a casa che mi rilassavo con un bagno caldo nella vasca, era tutto il giorno che questo fastidioso mal di testa mi perseguitava e quattro ore di scartoffie burocratiche non avevano certo migliorato la situazione. Mi stavo finalmente concedendo un minuto di relax. Il vino, la musica, un buon libro e tante bolle.
Stavo leggendo un punto piuttosto lento e il mio incessante mal di testa mi convinse a posare un attimo il libro, chiusi gli occhi, mi appoggia al bordo della vasca e improvvisamente non ero più nel mio bagno. Ero a casa di Lanie. Davanti a me c'erano i la mia migliore amica ed Esposito che si guardavano tristemente.
'Credo che sia finita...” sussurrò lui. Lei non rispose e vidi una lacrima scenderle lungo la guancia poco prima di tornare in contatto con la realtà.
Spalancai gli occhi e iniziai ad ansimare in cerca d'aria. Mi sembrava di essere stata in apnea per diversi minuti, ero stanca ma ancora una volta il mal di testa era scomparso.
Mentre mi avvolgevo l'accappatoio intorno al corpo non riuscivo a far a meno di pensare a cosa stesse succedendo. Stavo forse impazzendo? Uscire dalla vasca non fu una facile impresa, sopratutto perché per rimanere in piedi dovevo sforzarmi molto, ero talmente esausta che dovetti appoggiarmi al muro.
Faticosamente camminai fino in camera mia e mi gettai sul letto, non ebbi nemmeno la forza di asciugarmi i capelli, semplicemente gli avvolsi in un asciugamano e con solo delle mutandine e una canottiera mi misi sotto le coperte nella speranza di sentirmi meglio.
Quando la mattina seguente mi svegliai stavo bene. Nessun mal di testa, nessuna spossatezza, insomma niente di niente.
Decisi di archiviare l'episodio come un effetto collaterale del mio intervento. Magari l'anestesia mi aveva provocato qualche piccolo danno al cervello che mi faceva vedere cose non vere. Non aveva importanza, fintanto che potevo fare il mio lavoro che andasse a quel paese tutto il resto.
La giornata passò lenta, come ormai era consuetudine. Iniziavo a chiedermi cosa cambiasse dallo stare in casa di mio padre allo stare al distretto a lavorare sulle scartoffie ma quando Castle mi si avvicinò chiedendomi cosa volevo per cena capì: a casa non avevo lui, il mio partner, il mio amico, semplicemente Richard Castle.
Alle dieci mi ritrovai sempre al distretto bloccata da un turno in notturna che feci al posto di Velazquez, doveva uscire con il suo ragazzo che la settimana seguente sarebbe partito per andare in Afganistan per tre mesi, insomma, non potevo dirle assolutamente di no.
Mi toccò costringere Rick ad andarsene, non volevo che rimanesse bloccato al distretto per un turno che assolutamente non era di sua competenza. Dopotutto lui ha una famiglia.
Stavo per iniziare a sorseggiare il mio quarto caffè, avevo di nuovo uno di quei terribili mal di testa così decisi di sedermi e concedermi un attimo di riposo ma per la terza volta in pochi giorni ebbi un flash.
Ero nel distretto. Dalla poca luce che arrivava dalle finestre sembra sia sera... sul tardi. Al mio fianco c'era Castle che sorrideva guardando un punto fisso. Seguii il suo sguardo e vidi una coppia uscire dal dodicesimo
“Una Musa e il suo scrittore che combattono il crimine. Proprio come noi.” mi disse.
Spalancai gli occhi boccheggiando per l'aria. Anche quella volta mi risvegliai affaticata chiedendomi che significato avesse ciò che avevo visto. Ero sicura di aver già visto la donna, forse una recluta del dodicesimo, ma l'uomo al suo fianco non ero riuscita a vederlo bene e comunque non credevo di conoscerlo. Per non parlare poi della frase di Castle.
Era la terza volta che mi capitava e iniziai a preoccuparmi seriamente. Non è normale vedere immagini così vivide nella propria testa. Poteva passare quella di Castle con la famiglia e quella di Esposito e Lanie, ma questa dei due sconosciuti? Come potevo sognare di qualcuno che non conosco nemmeno così bene.
Passai il resto del turno in agitazione, spaventata da quello che mi stava accadendo. Quando finalmente vennero a darmi il cambio verso le quattro tornai felicemente a casa, mi mancava il mio letto e speravo che un buon riposo alleviasse le mie paure. Funzionò, almeno in parte.
Quando alle dieci mi chiamarono per andare sulla scena di un crimine ero più tranquilla ma la mia stanchezza era palese, sembravo più debilitata di quello che ero.

Arrivata sulla scena del crimine venni assalita dai giornalisti ma non vi prestai molta attenzione, dissi il solito 'No Comment' e tirai a dritto. Di lì a pochi istanti scoprii che il mio nuovo caso riguardava un uomo tagliato esattamente in due parti, una cosa veramente insolita, ma ciò non mi fece ribrezzo, bensì stimolò la mia curiosità fin da subito.
Portai avanti le indagini con più sicurezza e a fine giornata gioii del fatto che i miei mal di testa e le mie allucinazioni non si erano presentate almeno per quelle poche ore. Pensai di essere tornata normale, pensai che era solo la noia, lo stress e la stanchezza che messi insieme mi avevano fatto immaginare tutte quelle cose. Mi sbagliavo e il giorno dopo avrei capito quanto.



Angolino:
Okay, ci siamo, fine della prima parte.. Questa storia non dovrebbe (e sottolineo dovrebbe) essere troppo lunga. Almeno sotto i quindici capitoli se riuscirò a contenermi XD
Spero che l'inizio vi abbia stuzzicato... XD
Prima di andarmene volevo inoltre ringraziare la mia family che ha letto in anteprima, betatato e supportato U_U Siete fantastiche e sapete quanto vi voglio bene! <3
Ora vado che altrimenti perdo l'uscita e domani non ho mentalist!
Mi raccomando, non fate casini senza di me!!!!
Bacioni Sara!
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: Spuffy93