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Autore: NonnaPapera    16/01/2012    3 recensioni
Un portinaio alle prese con i "soliti" inquilini molesti
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Un Lavoro Faticoso
Tipologia: triple-drabble, parole: 327
Binomio: La montagna e... il portinaio
Genere: generale, fantasy
Avvertimenti: /
Rating: verde
Credits: /
Note dell'autore: Non mi capacito del come mi sia venuta in mente ma tant'è. Ormai l'ho scitta e ve la tenete
Partecipante alla Challenge del sito Original concorsi di Eylis con il tema  La Scala e... La Drabble
Introduzione: Un povero portinaio alle prese con i soliti inquilini zozzoni... O forse no^^



-Fermo lì! Non vedi che ho appena terminato di pulire?- urlò, appena in tempo per fermare l’avanzata di un orco infangato.
Il bestione grugnì, facendo tremare il corridoio.
- Non c’è più rispetto per il lavoro altrui! – sbraitò Ilario con stizza – Sono un portinaio, non una sguattera! -.
Aveva appena terminato di parlare quando, da una fessura della roccia, entrò volando una fatina.
Ilario questa volta non fu abbastanza veloce e la creatura, attraversando il corridoio appena pulito, lo riempì di polvere fatata, allontanandosi come se nulla fosse.
L’orco ringhiò, indicando indignato la fatina che si allontanava nei meandri rocciosi, a voler chiedere perché a lei fosse permesso sporcare mentre a lui no.
Ilario sbuffò sonoramente, limitandosi a puntargli il dito contro in una tacita minaccia, intimandogli di non fare un passo.
Entrò svelto nella sua guardiola in cerca di qualche vecchio giornale da mettere sotto ai piedi dell’orco.
Quando tornò, con un vecchio quotidiano in mano, si rese conto con sgomento che una processione nani stava avanzando con pale e picconi.
Strabuzzò gli occhi, brandendo a mo’ di spada lo scopettone.
- Via di qui! Brutti zozzoni che non siete altro, o vi prendo a scopettate – gridò esasperato.
Al vederlo così alterato, i nani si affrettarono a correre via e anche l’orco li segui a ruota lasciando enormi impronte fangose.
Ilario sospirò, guardando scomparire i locatari molesti e, scuotendo il capo, si mise a ripulire quell’ennesimo disastro.
Pareva lo facessero apposta! Più lui puliva ogni singolo anfratto di quella montagna magica, più gli inquilini che la abitavano sporcavano rendendolo furente.
Passò lo stracciò con foga, togliendo ogni macchia di sporcizia e scopando via la polvere di fata.
Dopo mezz’ora si stiracchiò soddisfatto.
Era stata una faticaccia ma il pavimento brillava nuovamente.
Purtroppo, non fece in tempo a sedersi che dall’entrata vide comparire quattro yeti ricoperti di neve sporca.
Gli occhi di Ilario brillarono e, brandendo nuovamente lo scopettone, si parò davanti all’entrata pronto per una nuova battaglia.

   
 
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