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Autore: Alaire94    16/01/2012    1 recensioni
Il vento piega le chiome del bosco di Larens, chiome che nascondono il segreto di un ragazzo dagli occhi luccicanti di rosso. Il suo fascino selvaggio non può non incuriosire Claire, una ragazza in vacanza nella villa della nonna.
E poi fra le foglie lampeggiano occhi di brace, e poi la luna piena guida quella semplice ragazza in un mondo lontano, dove nulla sarà più come prima...
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prese la graziella della nonna, ormai divenuta un pezzo d'antiquariato, e uscì dal cancello di ferro battuto, imboccando il vialetto accompagnata da un cigolio sinistro. Lasciò che il vento caldo dell'estate le scompigliasse i capelli biondi e inspirò profondamente. Le mancava quell’aria di campagna, quell’odore di erba e di frutti maturi che proveniva dai frutteti a margine della strada. Niente poteva eguagliare quella sensazione.

Finalmente la strada sassosa che conduceva al bosco cominciò a essere asfaltata e Claire riuscì a vedere il paese. Sperò che la catena della bici non cedesse proprio in quel momento, come al solito, ma per fortuna sembrò resistere.

Svoltò qualche metro prima dell'inizio del centro abitato, imboccando un altro sentiero ghiaioso.

Esso conduceva a una vecchia casa di campagna dagli scuri marroni leggermente rovinati , i muri di pietra un po' anneriti dalla muffa e un salice piangente a destra dell'entrata il cui tronco pendeva da una parte.

Claire scese dalla bicicletta e si avviò verso la porta, intenzionata a suonare il campanello, ma essa si aprì prima che potesse farlo.

Una ragazza dai lunghi capelli mori fece capolino con un bel sorriso stampato sul viso.

Claire s'illuminò vedendola e la strinse in un forte abbraccio. – Non vedevo l’ora che arrivassi, sono successe tante cose in un anno … -

- sapessi a me! - esclamò Claire sentendosi molto felice. Insieme corsero sotto il salice piangente che era da sempre il simbolo della loro amicizia; perfino quando erano molto piccole si appostavano sotto quell’albero a giocare con le Barbie o a costruire collane di fiori.

- Dai, comincia tu – la esortò Claire appena si sedettero sul prato, lasciandosi cullare dai raggi solari che filtravano dai rami dell'albero.

Quanti ragazzi hai avuto durante la mia assenza? – le chiese con un briciolo d’ironia. Grace, infatti, era davvero una ragazza molto graziosa: era dotata di un corpo longilineo, forse carente di forme, ma ben proporzionato. I lunghi capelli neri e lisci le ricadevano come una cascata sulle spalle e sulla schiena, gli occhi piccoli e azzurri avevano la lucentezza di due perle. Poi vi era quella fossetta sul mento, che piaceva tanto ai ragazzi e che Claire le invidiava molto. Grace quindi, proprio per la sua bellezza aveva molti ammiratori che lei però rifiutava con garbo.

Non ci crederai, ma questa volta ho davvero un ragazzo – rispose lei con un sorriso raggiante.

Ma davvero?! Sono contentissima per te! E’ fantastico! – esclamò abbracciandola ancora. Effettivamente vedeva una luce diversa nei suoi occhi, vedeva un barlume di vera felicità.

Su, raccontami allora –

- beh, che dire … è un angelo, così dolce e carino, sembra uscito dal mondo dei sogni e siamo insieme già da cinque mesi – spiegò Grace con lo sguardo perso in pensieri lontani.

Come si chiama? Come vi siete incontrati? – chiese Claire curiosa.

Ehi, ehi piano con le domande … - la rimproverò Grace, soffocando una risatina. - Si chiama Max e l’ho conosciuto qui a casa mia: porta le arance a mio padre –

- capisco, e quanti anni ha? – domandò ingenuamente Claire, che però vide l’amica impallidire e divenire improvvisamente seria; Claire doveva aver toccato un punto dolente.

Beh, che c’è? – le chiese l’amica seriamente preoccupata.

Ecco … vedi … lo so che dirai … ha … ha … -

Claire cercò di tagliare corto: - quanti anni ha? –

Venti – rispose infine Grace a voce bassa.

E’ già un uomo fatto e finito! – esclamò.

Grace scosse vigorosamente la testa, evidentemente contrariata. – Sono solo cinque anni di differenza …

- sì, ma comunque tu sei ancora minorenne! – obiettò Claire. Era davvero stupita da questo nuovo amore dell’amica, non sapeva esattamente il motivo.

Cosa dicono i tuoi? – le chiese all’improvviso.

Non lo sanno – rispose Grace abbassando lo sguardo.

Claire appoggiò la schiena contro il tronco del salice e storse un angolo della bocca. – Quando lo verranno a sapere, ho l’impressione che andrai nei guai … - commentò.

- Dai! Non fare l’uccellino del malaugurio per favore! – esclamò Grace, con tono un po’ alterato.

Claire sollevò le spalle. In un’occasione diversa avrebbe certamente ironizzato, ma questa volta aveva tutta l’intenzione di esprimere la gravità della situazione rimanendo seria.

Io non faccio l’uccellino del malaugurio dico solo le cose come stanno, perché ti voglio bene … - concluse Claire con voce più dolce, ma Grace non sembrò accorgersene.

Va beh, è meglio che cambiamo discorso … cosa mi racconti tu? – disse stendendosi sull’erba.

Niente in confronto a quello che ti è capitato –

- con James come va? – chiese la sua amica con aria maliziosa.

Lei alzò le spalle. – Male … si è trasferito a metà quadrimestre – rispose con disinvoltura, ma in realtà a quel ricordo le si strinse ancora il cuore.

James era il suo migliore amico, di cui era innamorata da qualche anno. Passavano dei pomeriggi interi a giocare ai videogiochi, a raccontarsi la propria vita e a cantare. Lui era bravissimo, la sua voce era forte e delicata, Claire era sicura che sarebbe diventato un ottimo cantante, se non fosse stato così timido. Lei voleva aiutarlo a sciogliersi, a fargli capire che non doveva nascondersi, anche perché lui era così bello: i riccioli castani sempre scompigliati, il sorriso così luminoso … poi un giorno di metà marzo James aveva suonato a casa sua, Claire gli aveva aperto la porta e aveva visto il suo volto triste, le era sembrato perfino di aver scorto una lacrima scendere sulla guancia. Aveva espulso parole che mai avrebbe voluto sentirsi dire da lui. “domani parto” aveva detto e Claire si era sentita gelare il sangue nelle vene, gli aveva dato l’ultimo abbraccio e quel bacio che, nonostante lo avesse tanto sognato, in quel momento aveva il sapore amaro di un addio.

- Mi dispiace – disse Grace abbracciando l’ amica.

Tanto non m’interessava più – mentì lei.

E adesso che farai? –

- In attesa di nuove conquiste – rispose Claire con un sorriso, cercando di sciogliere quel nodo che le stringeva la gola.

Vuoi che ti trovi qualcuno io? – domandò Grace, la preoccupazione si percepiva chiaramente nel suo tono di voce.

- No, voglio che sia il destino a decidere il momento –

- Non vuoi neanche dargli una spintarella? – scherzò Grace assestandogli una gomitatina maliziosa.

In questo periodo proprio no: voglio godermi questa pace campagnola in tutta tranquillità –

- come vuoi, io sarei stata disposta ad aiutarti e poi è divertentissimo combinare delle storie d’amore – replicò Grace, con gli occhi che le luccicavano pensando alle avventure passate come “agente matrimoniale”.

- Questa volta non ti divertirai con me – replicò Claire con un sorriso, ma in un tono che non ammetteva repliche.

 

Era ormai sera quando Claire tornò a casa. Per tutto il pomeriggio lei e Grace avevano corso fra i frutteti, recuperando tutti quei mesi di lontananza.

Non c’era nessuno come Grace in città. Nella sua scuola tutte le ragazze erano delle pettegole e non facevano altro che pensare a come vestirsi la sera per andare fuori con un ragazzo o per fumare con gli amici. Una volta aveva provato a diventare loro amica, ma i loro principali divertimenti erano andare in discoteca o in locali a bere drink fino ad ubriacarsi, cose che a Claire non era permesso fare. Per questo alla fine avevano cominciato a prenderla in giro, a escluderla e a considerarla inferiore.

Poi per fortuna aveva conosciuto James, il suo migliore amico, ma da quando era partito Claire avrebbe voluto vivere lì, in campagna con Grace.

Come tutte le sere Claire era seduta sul dondolo sotto il portico. Le luci del tramonto illuminavano le inquietanti figure degli alberi, le chiome leggermente sfiorate dal vento estivo. Quel giorno il bosco sembrava prendere vita propria rendendosi ancora più pauroso agli occhi della ragazza.

Scriveva sul suo diario le sue impressioni sulla giornata, quando una leggera brezza le portò una ciocca di capelli davanti al viso, impedendole di vedere ciò che stava scrivendo. La spostò con la mano e mentre alzava gli occhi dalla pagina, vide un ragazzo davanti al cancello.

I capelli bruni e setosi parevano accarezzargli la testa, mentre un ciuffo ribelle gli ricadeva sulla fronte e sugli occhi scuri come un pozzo profondo. Aveva un’espressione indecifrabile mentre la fissava al di là delle sbarre del cancello e la brezza faceva sventolare i lembi della camicia aperta, a mostrare un torace scolpito dalla pelle ambrata.

Claire si alzò e si diresse verso di lui. – Chi sei? – chiese piuttosto perplessa, ma non ne ricevette riposta, solo uno sguardo in cui le sembrò di scorgere un lampo rosso. Il cuore le andò in gola.

Chi sei? – ripeté con voce tremante. – Che ci fai qui? –

Ancora nessuna risposta, lui si voltò e passò oltre.

Claire allora si avviò velocemente verso il cancello, si affacciò fra le sbarre. Il cuore le batteva ancora nel petto come un tamburo impazzito. Osservò il ragazzo allontanarsi lentamente, poi rivolse lo sguardo agli alberi lì vicini; le sembrò di udire strani rumori. Un frusciare di rami, lo scricchiolio delle foglie pestate. Una paura folle l’assediò. – C’è qualcuno lì in mezzo? – gridò, ma nessuno rispose.

Il silenzio regnava sovrano. Rivolse allora lo sguardo verso il ragazzo, ma non c’era più: svanito nel nulla così come era apparso.

Claire ritornò al dondolo, rimettendosi a scrivere il diario, ma la mano le tremava e le faceva scrivere lettere storte. Il bosco la intimoriva ancora di più dopo ciò che era appena successo, così decise di ritornare in casa. Prese in mano il suo diario e si voltò verso la porta, quando un ululato rimbombò per la foresta. Senza guardarsi indietro entrò velocemente, ancora col cuore che tamburellava.

La nonna era seduta sulla poltrona in pelle del salotto a guardare la televisione. La testa candida appoggiata comodamente sullo schienale, gli occhiali da vista fissi sul naso e le gambe accavallate.

- Nonna, ma ci sono i lupi nel bosco? – chiese Claire ancora impaurita.

La nonna ci mise qualche secondo a rispondere, concentrata a guardare il suo programma preferito. – Certo, ma solitamente non si sentono i loro ululati in questo periodo.

Claire si sedette sul divano. Passò qualche secondo di silenzio prima che la ragazza si decidesse a porre la domanda fatidica, quella che maturava da un po’ di tempo a quella parte. – Toglimi una curiosità, nonna… - esordì, un po’ titubante.

Elizabeth staccò riluttante gli occhi dallo schermo, ma si sforzò di rivolgere un sorriso alla sua amata nipotina. – Dimmi, cara…

- Non hai paura a vivere qui? Insomma … ci sono i lupi, potrebbero entrare in casa … -

Elizabeth si incupì quasi subito. D’altronde Claire sapeva di toccare un punto dolente. - I lupi restano sempre nel bosco: non amano gli umani – rispose l’anziana sicura di sé.

Ma sono pur sempre animali, potrebbero perdersi e arrivare fin qui … io avrei paura – sostenne la ragazza.

La nonna sospirò, esasperata, poi rispose: - questa casa appartiene ai Forrest da più di cento anni. Una volta era totalmente circondata dagli alberi, poi c’è stato il disboscamento … nessuno dei nostri antenati è mai stato morso da un lupo –

- io avrei paura lo stesso. Tutta da sola in un posto del genere … a parte i lupi ci sono molti altri pericoli: i ladri per esempio – continuò Claire nonostante Elizabeth sembrasse quasi cominciare ad alterarsi.

Va bene, lo ammetto, ogni tanto ho paura – confessò con un lungo sospiro.

E allora perché stai ancora qui? Potresti venire da noi! – esclamò Claire convinta, anche se consapevole di aver detto qualcosa di scomodo.

Ti ha mandato la mamma a fare questi discorsi? Pensa che sono troppo vecchia per vivere da sola?! E’ ancora presto per rinchiudermi in un ospizio … sono ancora perfettamente in grado di mantenere la mia casa! – ribatté la nonna, facendo seguire alle parole un colpo di tosse.

E’ qui la mia vita, ho il mio orto, la casa, le mie conoscenze e i miei amici … non posso andare via – concluse, mettendosi più comoda sulla poltrona, decisa a continuare a seguire il programma. Claire non credette troppo nelle sue parole: potevano anche essere vere, nonostante sua mamma le avesse confessato che la nonna non credeva molto nei rapporti, ma era convinta che vi fosse dell’altro.

Nonna, è la verità? Per favore … ti assicuro che la mamma non mi ha detto nulla, volevo solo sapere il vero motivo per cui vivi qui … - insistette con tono più dolce.

- Non c’è niente altro! – esclamò Elizabeth contrariata.

- Su avanti, non sei una brava attrice! – obiettò Claire con un sorriso affettuoso.

Nonna Elizabeth sospirò ancora. Questa volta però era un sospiro che portava con sé il segreto degli anni. – Non posso dirtelo, Claire cara, sei ancora troppo giovane –

- Io sono perfettamente in grado di capire qualsiasi cosa! Ho quindici anni ormai! – esclamò Claire: non le piaceva per niente quando la consideravano ancora una bambina, quando dicevano che non poteva capire.

Certo, sono convinta del fatto che tu ormai sia matura, ma davvero non posso rivelartelo. Neanche tua mamma lo sa, ma forse tu un giorno lo saprai, quando sarà ora – disse Elizabeth con un sorriso.

Ti prego, nonna! Dammi un solo, innocente indizio! – la pregò la ragazza.

Sei proprio una tentatrice! – esclamò la nonna che sembrava aver recuperato il buon umore.

Per favore! –

Elizabeth sorrise, ormai sul punto di cedere. - E va bene … è una promessa che ha fatto Lisa Forrest anni fa, molti anni fa. 

 

 

***
 
Angolo autrice: ciao a tutti, mi piacerebbe tanto che chi passa a leggere mi metta una recensione, anche negativa... ho davvero bisogno di pareri per questa mia creazione :) 
vi vorrei inoltre dire, per chi fosse interessato, che ho creato un piccolo "booktrailer" per questa storia, questo è il link: 
 
   
 
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