Severus Piton é un assassino.
Tutti lo dicono.
Tutti lo pensano.
E, per un attimo, anch’io l’ho pensato.
Mi vergogno di quel pensiero ignobile, mi vergogno della mia debolezza, mi vergogno di tutto quello vorrei dire ma che, invece, devo tenermi dentro.
Non mi capirebbero.
Non mi ascolterebbero nemmeno.
Per tutti loro, Severus Piton resta comunque un assassino.
Invece io sono l’unica a sostenere il contrario.
Sono l’unica che spera con tutto il cuore che Severus Piton sia ancora dalla parte dei buoni.
C’ero anch’io quando sei salito di corsa sulla Torre di Astronomia.
C’ero anch’io quando hai ucciso Silente.
C’ero anch’io quando hai combattuto contro Harry...
...non mi hai visto ma c’ero.
Non ci voglio credere.
Non ci posso credere.
Ci crederò solo quando sarai tu a dirmelo, quando le tue labbra mi diranno che ci hai sempre preso in giro.
Quelle stesse labbra che ho baciato un’infinità di volte.
E quando quelle labbra me lo diranno, quando i tuoi occhi mi guarderanno con odio e disprezzo, allora pure io inizierò ad odiarti.
Allora che i miei occhi ti vedranno come un viscido traditore.
Anche dalle mie labbra usciranno parole di disprezzo.
E dai miei occhi non scenderà più una lacrima.
Invece, ora, non posso far altro che piangere in silenzio... sola, nel mio letto, di notte quando nessuno mi più sentire.
Ho pianto al funerale di Silente... tutti hanno creduto che piangessi per la sua morte.
Se solo sapessero che le mie lacrime sono per il suo assassino...
Dentro la Tana oggi é un giorno di festa... Bill e Fleur si sono sposati.
Tutti ridono, chiacchierano, scherzano come se fosse un giorno normale...
Come se non fosse mai morto nessuno...
Come se la guerra non li toccasse minimamente.
Io non provo gioia in questo momento.
Non provo euforia, non provo sollievo per questo giorno di calma.
Provo solo una fastidiosa sensazione di ipocrisia, noi ridiamo e la gente muore.
Noi facciamo gli auguri agli sposi e là fuori qualcuno combatte per la vita.
Dentro la casa c’é un’atmosfera di festa.
Fuori c’é solo la morte.
Per questo sono qui fuori... non ho l’umore adatto per la festa, io sono pronta solo per combattere, mi sono preparata, mi solo allenata e ora sono pronta.
Vorrei urlare.. sfogare la mia rabbia, il mio odio, la mia tristezza.
Vorrei gridale fino alle lacrime, quelle stesse lacrime che si stanno esaurendo in fretta, vorrei gridare fino a farmi mancare il fiato nei polmoni.
Vorrei anche scappare.
Da tutto, da tutti.
Da questo mondo di morte, da questa guerra che porterà solo altro dolore.
Vorrei tanto odiarlo... invece lo amo più della mia stessa vita.
Non sono forte, non sono coraggiosa.
Sono solo una bambina che gioca a fare la streghetta.
Potrei fuggire dalla guerra...
Da lui...
Dal dolore..
Dalla morte...
Invece rimango.
Voglio lottare, voglio vincere.
Per i miei amici, per Silente, per Severus e per il nostro amore.
Io so che lui mi ama... lo sento... é come un calore che invade il mio petto ogni volta che sto con lui.
No, Severus Piton é innocente.
E io lo proverò.
Sento la porta di casa aprirsi, io non mi muovo, resto sulla veranda a guardare la campagna che circonda la casa.
- Cosa ci fai fuori?- mi chiede la voce gentile e sempre dolce di Lupin – Dentro stiamo tutti festeggiando.
- Perdonami, non sono dell’uomore giusto per festeggiare nessuno oggi.
Loro non lo sanno, ma io sto morendo dentro ogni giorno di più... non voglio festeggiare, on ho nulla da festeggiare.
Vorrei gridare o fuggire via.
Invece resto qui in silenzio.
Sento le tavole cigolare sotto i piedi di Remus, si avvicina a me e mi guarda.
Io continuo a fissare il panorama attorno alla casa.
- Stai bene?
- Sì.
- Non sei capace di mentire. – mi rimprovera lui con un lieve sorriso – Cos’hai?
- Niente.
Continuo a mentire... imperterrita... mento perfino a me stessa, mi dico che tutto va bene ma non é vero... nulla va bene. Io sto male, sto veramente male... ma nessuno deve sapere il motivo.
Sento la mano di Remus appoggiarsi sulla mia spalla.
- Puoi confidarti con me. – mi dice dolcemente come se fosse il mio più caro amico.
- No, non posso. – le mie parole sono fredde, distaccate... stento a riconoscere anche la mia voce.
- Perché no?
- Non capiresti.
- Almeno provaci.
Forse non dovrei farlo... ma sto scoppiando... devo parlare con qualcuno.
- Vorrei che fosse qui...- dico solamente sperando che capisse.
Lo sento sospirare, si appoggia alla ringhiera di legno che ci separa dal giardino della Tana, i suoi occhi sono sempre fissi su di me.
La piccola bambina che gioca a fare la strega nel suo vestito color pesca.
- Tutti vorremmo che Silente fosse qui.
Appunto... non ha capito... sposto lo sguardo, lentamente, lo fisso negl’occhi.
- Non sto parlando di Silente.
Lo vedo corrugare un attimo la fronte, poi spalanca gli occhi, ci mette poco a capire, diventa pallido e si mette dritto in piedi.
- Da quanto va avanti?- mi domanda con un filo di voce appena udibile.
- Da quando abbiamo passato il primo Natale a Grimmauld Place con Sirius.– rispondo tornado a fissare il verde che mi circonda.
- Chi lo sa?
- Fino a questo momento non lo sapeva nessuno... e gradirei che mantenessi il segreto. Almeno fino alla fine di questa storia.
Sento che sta per dire qualcosa ma lo blocco solo con un’occhiata.
- Non farmi la predica. – gli dico seria – Sapevo a cosa andavo incontro, conoscevo i rischi e tutto quello che poteva succedere... ma Severus é stato l’unico uomo che mi abbia amato così intensamente. Non voglio la predica... ti prego.
Remus annuisce silenzioso e torna in casa.
Io torno a fissare la campagna.
Tutto cambierà d’ora in avanti... tutto non sarà più lo stesso.
Abiterò con i miei amici, inizierà la guerra e so che lo rivedrò.
Un giorno ci troveremo faccia a faccia e dovrà darmi delle spiegazioni.
Fino a quel momento io continuerò ad amarlo con tutta me stessa.
Fino a quel momento per me lui sarà sempre innocente.
Lui sarà sempre il mio Severus e io sarò sempre la sua Hermione.

FINE