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Autore: HelloGoodbye    18/01/2012    5 recensioni
Nulla di nuovo sotto il sole: fic scolastica, qualche pairing strampalato, amicizie bizzarre e un pò di fantasia! :) C'è una rossa che cerca di sistemare Naruto con una Hyuuga, mentre Temari si divide tra due fratelli da bastonare e una Tenten da femminilizzare.
- Brutto idiota!-
- Ahio!-
- Naruto ho studiato con te per ben due ore! E hai preso di nuovo quattro!-
Karin lo colpì con un libro - Mi dispiace!-
- Io ho dovuto saltare la mia seduta di g.a.g. per te!! E' così che mi ripaghi?-
gli infilzò la mano con una penna. Berserk-Karin faceva davvero paura.
[ estratto dal Capitolo 9]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing, Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Temari, Tenten
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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.15.

 

- Buongiorno! Cerco il capitano del club di judo -

Rock Lee alzò la testa estasiato: una nuova recluta!

- Sono io! - esclamò trotterellando verso di lei con un modulo in mano,

- Vorrei iscrivermi al club. - lui le tese il suddetto foglio e una penna,

- Basta compilare questo! Nome, classe e tutto il resto. Molto piacere sono Rock Lee! -

lei sorrise, tutta quell'allegria era contagiosa, senza la tuta verde non l'aveva riconosciuto,

Rock Lee era la famosa “bestia verde” del loro liceo, allenatissimo vincitore di trofei,

- TenTen molto piacere -

- Un giovane bocciolo s'è unito al gruppo, adesso saremo in tre! -

- S-solo in tre? - chiese lei sconcertata,

- Yosh, quattro col maestro Gai! -

- Oh...-

- Ma, se sei abbastanza brava, quest'anno parteciperemo alle gare interscolastiche! -

- Comprendo... il club mi darà crediti scolastici? -

lui sospirò afflitto,

- Il preside ha acconsentito a darci dei crediti unicamente se conseguiremo almeno un trofeo, finora il club di judo non ha mai partecipato a nessuna sfida, nessuna nuova recluta è rimasta per più di una settimana – Lee sembrava sul punto di mettersi a piangere,

il che preoccupò non poco la ragazza,

- Ma è inutile piangere sul latte consumato! Questo semestre ce la metteremo tutta! -

esclamò con vigore ritrovato, e la ragazza giurò d'aver visto delle fiamme nei suoi occhi,

- Credo che il detto sia “inutile piangere sul latte versato” - commentò TenTen, ma quell'appunto passò inosservato in quanto il suo nuovo amico aveva iniziato a blaterare di allenamento giovanile, piegamenti su un solo dito, sollevamenti di 150 kg e pazzie simili.

- E dimmi TenTen, ti sei unita ad altri club? -

Lei annuì e soddisfatta tirò fuori un plico voluminoso di volantini,

- Ho raccolto un po' di informazioni e alla fine ho scelto questi: club di judo, tiro con l'arco, atletica e squadra di pallavolo. - disse soddisfatta,

- E sei stata accettata in tutti?! -

- Beh devo ancora superare i provini per la squadra di pallavolo, ma sono una discreta alzatrice e le mie schiacciate sono imprendibili! -

- TenTen! Sei un vero esempio per tutti gli sportivi! Quanta energia, sento il fuoco della gioventù fluire dentro di te!! -

- Fuoco della gioventù...?-

- YOSH!! -

- V-va bene io dovrei tornare a casa -

- TenTen aspetta! -

per sua grande sorpresa Rock Lee le prese entrambe le mani, e stringendole le unì alle sue,

- Dimmi quand'è il provino per la squadra e verrò a fare il tifo per te! -

- Ma non ce n'è bisogno! Davvero!

- E invece sì! Tu sei la salvatrice del nostro club, è il minimo! -

e TenTen dovette cedere, dicendo come, dove e quando.

Quel pomeriggio fecero il loro primo allenamento.

 

 

Gaara

 

- Gaara!! -

Quando finalmente lo trovò era nella loro vecchia palestra,

lo rigirò sul fianco per poterlo guardare in faccia,

- Cosa ti avevo detto?! Niente incontri, NIENTE incontri!!-

una serie di imprecazione e maledizioni uscirono dalla bocca della ragazza,

- Non...dire...niente – le rimproverò Gaara, per prima cosa doveva accertarsi che le sue vecchie ferite non si fossero riaperte e che non ci fossero altri danni.

Rapidamente fece scendere la zip della giacca e infilò le mani sotto la felpa, con delicatezza iniziò a premere sulle zone sensibili intestino, stomaco, costole, così via,

- A parte il braccio rotto non dovresti avere danni interni... - commentò sollevata, un accesso di tosse improvviso scosse il corpo debole di Gaara, sputò a terra sangue, continuava a tremare nello spasmo della tosse, lei gli sorresse la testa

- Basta, non contrarre, respira dal naso, così, così bravo -

pian piano il ragazzo smise di tremare.

- Geez, e adesso come ti porto in ospedale, devi proprio farmi preoccupare come fossi tua mamma vero? -

- Karui -

- Hmm? Dimmi pel di carota? - intanto stava cercando sul cellulare il numero dei taxi,

- Non ci... vedo -

il telefonino le cadde a terra per la sorpresa,

- Cosa ti hanno fatto? - chiese inginocchiandosi davanti a lui, gli aprì prima un occhio poi l'altro, niente le pupille immobili non davano segni di vita,

- Gaara questo è grave, devo portarti subito dai dottori!! Devo chiamare i tuoi fratelli! -

senza attendere la sua risposta frugò nelle tasche finchè non trovò il suo di cellulare.

- Pronto?! Pronto Kankuro?? -

- Gaara? - una voce sorpresa rispose dall'altra parte,

- Sì! No! Gaara deve andare all'ospedale, devi raggiungermi!

-Hmm, questione di poco tempo – e riagganciò.

 

Al pronto soccorso portarono Gaara a fare degli esami d'emergenza, Karui misurava la sala d'attesa a grandi passi, Kankuro comparve poco dopo e si sedette,

era passata un'ora quando lei ruppe il ghiaccio,

- Come hai fatto ad arrivare così in fretta? - chiese con tono inquisitorio,

- Ero vicino – rispose lui evasivo,

- Vicino... ci hai messo meno di dieci minuti! - lo accusò,

- Il mio cellulare è collegato a quello di Gaara, quando si sposta so sempre dov'è -

- Stalking su tuo fratello?! - esclamò incredula.

- Mi assicuro che non si metta nei guai, tsè stalking -

Karui bloccava sistematicamente ogni infermiera che passava da lì, ma nessuna le sapeva dare informazioni soddisfacenti, provò al banco informazioni ma tutto ciò che ottenne furono una tazza di camomilla e ansiolitico, che la ragazza lanciò in testa allo sfortunato di turno urlando che lei “non aveva bisogno di quella robaccia per psicopatici”.

Tornò dove si trovava Kankuro, il quale era intento a leggere una rivista,

- Tu!! Ma non ti interessa sapere di tuo fratello?! -

- Ho dato un occhio alla lista di esami di Gaara, prima di due ore di sicuro non li avrà finiti, se succedesse qualcosa ne verremo informati, ho lasciato i miei dati e quelli di Gaara agli addetti.-

- E allora?! Non vuoi sapere qualcosa di più? Se rimanesse cieco a vita? Se avesse qualche emorragia interna e ora fosse in una camera operatoria?! Come puoi startene lì quieto e tranquillo quando Gaara... - con rabbia crescente Karui lo sollevò per il bavero sbraitandogli in faccia furiosa, Kankuro la allontanò da sé,

- Quando Gaara cosa? Stai dicendo che non mi interesso di mio fratello? -

l'espressione dura nei suoi occhi scuri la fece arretrare imbarazzata,

- E' pur sempre il mio fratellino...- Karui lo lasciò andare vergognandosi per ciò che aveva detto, lui a differenza sua aveva saputo mantenere la calma.

Una signora col camice bianco si avvicinò a loro,

- Parenti di Sabaku no Gaara? -

Kankuro si alzò prontamente – Sono Tsunade, ho il ragazzo sotto la mia supervisione -

gli diede il numero della stanza raccomandandogli di lasciar riposare il paziente,

- Karui vai da lui, io parlo ancora un po' con la dottoressa. -

senza un fiato la ragazza si precipitò fuori come un tornado,

- Senta per quanto riguardo i suoi occhi? - aveva paura a chiedere,

- Danni non permanenti alle cornee, entro due settimane massimo dovrebbe recuperare la vista senza problemi. Per quanto riguarda il braccio è ingessato e così rimarrà per un po', le altre contusioni che ha sul corpo guariranno col tempo ma se continua a fare a botte quel fegato finirà male. -

- Certo, certo – borbottò Kankuro.

- Senti un po' ragazzo, tu vieni dalla scuola di Sarutobi Hiruzen, vero? -

lui annuì,

- Conosci mio nipote, Uzumaki Naruto? -

- E' un mio compagno di classe – e si lasciò sfuggire un sorriso divertito pensando al ciclone biondo dagli occhi azzurri,

- Parlami di cosa combina in classe.-

E mentre Tsunade interrogava Kankuro su quanto fosse disperata la situazione scolastica di suo nipote...

- Gaara? Stai già dormendo-

Lui voltò la testa,

- Come farei a risponderti se stessi dormendo -

si sedette al fianco del letto, vestiva una di quelle camice d'ospedale, sotto la quale si vedeva la fasciatura attorno al petto, certo più precisa di quella che aveva eseguito lei giorni prima, il braccio sinistro pendeva attorno al suo collo e delle bende coprivano gli occhi passando dietro la testa, Karui non aveva mai odiato così tanto il colore bianco.

- Ti ricordi il suo nome? -

- Lui era un certo Deidara – mormorò,

i tranquillanti gli stavano annebbiando la mente, gli si avvicinò stringendogli la mano,

- Smettila di fare la mamma -

- Taci, sei in ospedale e io sono rimasta due ore senza sapere che ti succedeva, me lo devi -

se avesse potuto l'avrebbe fulminata, eppure quel caldo contatto con lei gli piacque,

sentì qualcuno entrare nella stanza.

- Gaara -

- Kankuro -

Karui si alzò, quella nota roca e strozzata nella voce di Kankuro non le era sfuggita,

era quella di uno che stava per piangere o lo aveva appena smesso,

- Tornerò domani per farti il culo -

gli strinse di nuovo la mano e, piegandosi, gli diede un bacio a fior di labbra,

- Karui – ringhiò lui preso alla sprovvista,

- Due ore in sala d'attesa, ricordi? Me lo dovevi. -

e scomparve chiudendosi la porta alle spalle.

- Fratellino, ero preoccupato -

per la prima volta Gaara sentì i sensi di colpa pesare sulle sue spalle,

sentiva le lacrime di suo fratello bagnargli la mano che stringeva.

 

 

Neji

 

Neji si rigirò tra le mani la tazza di thè, ancora troppo caldo per poterlo bere senza scottarsi, fuori ormai il cielo era scuro, suo zio era fuori città per lavoro, Hinata dormiva a casa di un'amica e Hanabi lo evitava come la peste,

- Sarà nella fase premestruale – commentò tra sé e sé,

quando sentì bussare alla porta si chiese chi potesse essere,

Temari che era venuta ad implorare il suo perdono? L'idea lo divertì ma davanti alla porta, ad attenderlo non c'era nessuna bella signorina,

- Neji! Spero di non disturbare, oggi hai saltato gli allenamenti del club di judo, tra tutti i tuoi impegni col consiglio studentesco non ti ho più visto in giro – Rock Lee continuando a parlare come un fiume in piena entrò in casa Hyuuga, appese sciarpa e cappotto, si tolse le scarpe e, seguendo il suo fiuto sopraffino, andò in cucina a versarsi una tazza di tè,

- Ma prego accomodati, no guarda sono impegnato al momento -

- Neji che fai ancora davanti alla porta? Parli da solo? Dai chiudi che entra il freddo-

Lee sedeva sul tappeto della sala con la testa poggiata al bordo del divano

- Allora non hai risposto alla mia domanda -

Neji gli si sedette vicino ed alzò un sopracciglio,

- Quale delle tante? -

- Oggi hai mancato gli allenamenti del club di judo -

- Oh, non pensavo dovessimo allenarci, siamo solo noi due -

- Abbiamo una nuova recluta invece! Quest'anno ce la potremmo fare, possiamo vincere me lo sento! Lei è brava non ci abbandonerà. -

- Lei? - anche l'altro sopracciglio si alzò,

- Sì la nuova recluta -

- E' una lei? -

- Sì -

- Allora non combineremo niente di buono -

- Neji devi pensare positivo! -

- E' una femmina, non porterà niente di buono -

- Ha solo bisogno di allenarsi un po' -

- E' fidanzata? -

Lee esitò un attimo a rispondere – Non che io sappia -

- Lascerà il club non appena si troverà un ragazzo con cui uscire -

- Non mi sembra il tipo, si è iscritta anche ad altri tre club -

- Allora ci pianterà in asso -

- Come puoi dirlo nemmeno la conosci! -

- Nome? -

- TenTen -

- Non mi dice niente -

- Vedrai ti piacerà – esclamò convinto,

- Tu, pensi, che mi piacerà? - commentò Neji con un sorriso malizioso.

Lee sapeva di non essere molto intelligente, in verità era un troppo umile ma quel sorriso sapeva benissimo cosa significava: guai e una ragazza col cuore spezzato,

- No! Ti proibisco di fare i tuoi “giochini” con lei! - esclamò,

- Tu me lo proibisci? - chiese in tono beffardo,

- Per favore Neji! Non con lei, è la nostra ultima possibilità di vincere la coppa! -

- Tu riponi troppa fiducia nelle persone, ma se proprio ci tieni, non torcerò nemmeno un capello a questa TenTen – detto ciò riprese a bere con finta noncuranza.

Neji non aveva molti amici, in realtà ne aveva solo uno,

il suo uno e migliore amico Rock Lee, l'unico che poteva fargli cambiare idea o che sapeva, come in quel momento, attenuare la sua solitudine con un unico, scintillante sorriso,

anche lui sorrise, perchè vedere il suo amico felice era una delle poche cose belle.

- Ho portato un film da guardare! -

Lee andò a rovistare nelle tasche del giaccone,

- Lasciamo indovinare, è un film su...-

- BRUCE LEE! -

- Già come pensavo – subito il dvd partì e il suo amico si sedette sul divano.

E nonostante sapesse a memoria ogni fotogramma spense le luci e si mise a guardarlo,

finendo di sorseggiare il suo tè, ormai tiepido.

  
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