Ciao a tutti! Eccomi qui
al rientro dalle vacanze con il prossimo capitolo. Vi aspetta qualche doverosa
spiegazione sulla battaglia appena conclusa, rivelazioni
e confusi pensieri…pronti per leggere!? Al prossimo capitolo…buon
divertimento e continuate a commentare!
CAPITOLO 6 – Rivelazioni e pensieri
Kyle
uscì lentamente dalla stanza chiudendo la porta senza fare rumore.
Sospirò forte un po’ per la stanchezza, un po’ per il
sollievo.
-Come sta?
Chiese Pam che lo aspettava nella
penombra del corridoio. Kyle la guardò
sorridendo.
-Dorme. Gli ho dato un
tranquillante che lo terrà addormentato almeno per un
po’…così non dovrà sentire troppo male…il naso
è rotto e le ferite sono profonde. Ma
guarirà: Ryan ha una costituzione molto forte.
-Sai..-
continuò Pam –siamo tutte curiose di
sapere…ci siamo riunite di là…forse hai qualcosa da dirci..
Kyle
abbassò la testa costernato.
-Me lo aspettavo…si in effetti credo sia giunto il momento di parlarvene…
Pam
sorrise sorniona: il momento per parlarne con loro era
passato da un pezzo, ma meglio tardi che mai! La mewmew
tenne per sé i commenti e si limitò a precederlo nella grande sala computer ormai adibita a luogo di riunione
collettiva.
Tutti si girarono a guardarli mentre facevano il loro ingresso, ma Kyle aveva la certezza che in realtà stessero
guardando solo lui.
C’era silenzio e
tensione. Molte domande e dubbi galleggiavano nell’aria e lui era
lì per dare una risposta. Era giusto. Così doveva essere.
Si sedette con calma
accanto a Strawberry che, nonostante fosse ancora
ferita, non ne aveva voluto sapere di restarsene nella
sua camera a riposare ed era tutta raggomitolata nella poltrona fluttuante.
Si schiarì la
gola. Poi parlò.
-Di certo avrete molte
domande da farmi e molti pensieri per la testa- esordì
–ma se non vi spiace prima tenterò di spiegare le cose come stanno
e risponderò ad ogni vostro dubbio più tardi..
Nessuno fece obbiezioni.
-La storia comincia
molti anni fa quando Ryan
era ancora un bambino; io ero l’assistente di suo padre, un acuto
scienziato che aveva rinvenuto delle tracce dell’esistenza del popolo
alieno sulla terra secoli prima. Aveva anche scoperto dell’esistenza
dell’acqua cristallo e stava conducendo delle ricerche per trovarlo e
utilizzarlo in favore dell’ambiente. I suoi studi però lo
portarono a scoprire anche l’oscura presenza di Profondo blu, che secoli
fa era stato sigillato in una dimensione parallela, condannato, a causa della
sua malvagità e ambizione, a restare immateriale per sempre. I dati di
cui entrò in possesso il padre di Ryan
indicavano però che l’alieno stava cercando di risvegliarsi. Decidemmo così di rendere note le nostre
scoperte per scongiurare un pericolo tanto grave, ma Profondo
blu ci precedette sul tempo. Una sera, mentre io e il piccolo Ryan eravamo fuori, diede fuoco
alla casa distruggendo quasi tutti i dati a nostra disposizione e uccidendo i
suoi genitori. Da quel momento io e Ryan abbiamo giurato di vendicarli, proseguendo gli studi e
fermando Profondo blu. È stato Ryan a creare
il progetto mew e come sapete per non correre rischi
con voi ha sperimentato gli effetti prima su di sé. Questo gli ha valso la capacità di trasformarsi in gatto a
piacimento, anche se solo per pochi minuti. Ma
c’era di più. Il suo dna aveva subito una mutazione proprio come era successo a voi e Ryan
aveva esultato convinto di poter usufruire della trasformazione. Eppure, dopo molti tentativi falliti, aveva scoperto che un
gene recessivo del suo patrimonio biologico bloccava la metamorfosi. Tutti gli
studi successivi furono inutili; niente pareva in grado di aggirare
l’ostacolo. Credetemi- fece vagare lo sguardo
sull’auditorio silenzioso e attento –per lui fu un duro colpo.
Pensò anche di interrompere il progetto visto che non poteva avervi
parte attiva, ma aveva fatto una promessa e io lo
convinsi ad andare avanti, assicurandogli che avremmo trovato una soluzione per
il suo problema. Perdonateci se non ve ne abbiamo mai
parlato prima, ma era inutile credere di poter far affidamento sulle sue
forze… Inoltre, come vi ho già detto, per Ryan
era molto frustrante e non volevo che facendolo sapere anche a voi lui avrebbe
sofferto di più.- tacque un attimo per riprendere fiato. Poi riprese –Non
so di preciso cosa sia accaduto oggi e perché Ryan sia riuscito a compiere la metamorfosi…ma
cercherò al più presto delle risposte. Bene- concluse
poi –questo è quello che vi dovevo dire. Se
avete delle perplessità chiedete pure.
Per un tempo
incalcolabile regnò il silenzio. Erano notizie sconvolgenti. Era una
verità strana da capire e accettare, soprattutto per Strawberry.
Poi fu Lory a prendere la parola.
-Kyle..- disse timidamente.
-Si?
-Come…come sta Ryan?
Kyle
sorrise dolce: era tipico di Lory preoccuparsi prima
delle cose veramente importanti e lui era stato imperdonabile nel dimenticarsi
di comunicare lo stato di salute dell’amico.
-Meglio…ora sta
dormendo..- rispose.
Strawberry
si sentì un po’ rincuorata. Non si era ancora ripresa del tutto
dallo shock di vederselo tra le braccia al posto di Mark,
ma era contenta che stesse bene. Gli doveva molte scuse e molti
ringraziamenti: le aveva salvato la vita. E poi
c’era quella frase che non le dava pace. “Ti deluderò di
nuovo..” aveva detto Ryan prima di svenire.
-Ora che il suo gene
recessivo è stato sbloccato credi che potrà
compiere di nuovo la trasformazione?- chiese Gish.
-non lo so- ammise Kyle –dovrei analizzare le sue condizioni, ma non me
la sento di effettuare delle analisi su di lui adesso.
Ha molte ferite ed escoriazioni…il naso è rotto e ha già
perso abbastanza sangue..
-Appena si
sentirà meglio credo sia opportuno verificare- commentò gelido
–abbiamo bisogno di tutte le forze possibili in battaglia..
-Ora proporrei di
ricostruire quello che è successo - replicò
per tutta risposta Kyle –così forse
riusciremo a capire cosa ha sbloccato Ryan e
perché Profondo blu sia scappato.
Tutti annuirono: come al solito Kyle dava prova di
essere un tipo pratico e affidabile che non perdeva mai di vista
l’obiettivo.
-D’accordo-
disse Pam a nome di tutti
–da dove vuoi che cominciamo?
-Tu cosa ricordi?-
chiese Kyle.
-Sono intervenuta assieme
a Pie per portare via Ryan
che era già a terra ferito, ma Profondo blu non si è lasciato
ingannare dalla mia manovra diversiva e ha colpito Pie.
-Io sono svenuto, il
colpo è stato molto forte..- mormorò Pie
pensieroso –e poi non ricordo nulla…
-Subito dopo sono
arrivati Tart, Paddy e Mina:
tutti e tre sono stati colpiti e atterrati mentre io cercavo inutilmente di
avvicinarmi a Ryan..-
continuò serafica Pam –quell’alieno maledetto è davvero
spaventosamente veloce!
-Già-
borbottò sottovoce Gish.
-Rimasta da sola sono
riuscita ad evitare i suoi colpi per un po’, ma poi mi ha colpita proprio mentre Strawberry
e Gish sono apparsi. Questo è tutto quello che
ricordo.- concluse la mewmew.
L’attenzione si
spostò allora su Gish e Strawberry,
ma fu lui a prendere parola con tono seccato.
-Non guardate me! Quel
maledetto mi colpito alle spalle e sono subito caduto al suolo. Anche io non ricordo nulla.
Era evidente che lo infastidiva dover ammettere di essere stato colpito senza
nemmeno essere riuscito a reagire, ma in fondo era proprio quello che era
successo.
-Strawberry??- chiese Kyle
visto che la ragazza non accennava a voler parlare.
Lei sollevò gli
occhi su di lui: erano occhi spaventati. Evidentemente
era ancora troppo sconvolta, ma il suo racconto era assolutamente essenziale
per capire, visto che era rimasta l’ultima.
-Coraggio- le disse
l’amico rassicurante –è importante per noi sapere..
Lei annuì con
forza: lo sapeva benissimo che doveva raccontare quello che era successo anche se non riusciva a comprenderlo e anche se il
solo pensare a tutta la paura che aveva provato la faceva sentire male.
-D’accordo-
esordì poi cercando di non lasciar trapelare il suo smarrimento.
Si accomodò
meglio sulla poltrona e tirò un sospiro mentale.
-Gish
era appena stato colpito e io…ero rimasta sola…sapevo che dovevo
fare qualcosa e farlo in fretta perché Ryan
era a terra svenuto chissà da quanto tempo. Se
Profondo blu l’aveva colpito in pieno non c’era speranza per
lui…io…pensavo fosse un semplice umano…non avrebbe
potuto sopravvivere a un suo attacco…- prese un nuovo respiro per
ricacciare indietro quel fastidioso groppo alla gola –Ho evitato i suoi
attacchi per un po’, ma non riuscivo a colpirlo perché era troppo
veloce.. ma poi la mia caviglia si è stortata
e sono caduta per terra. Lui è venuto verso di
me e mi ha colpito senza però uccidermi. Poi ha
tentato…io…non so come spiegarvelo…ha tentato di strappare
qualcosa da me…- si portò le mani al petto –da qui, come se
avesse voluto prendermi il cuore…e io sentivo sempre più male e
poi è apparsa una luce, ma non capivo da dove provenisse…e poi si accesa un’altra luce..io
non l’ho vista, ma l’ho percepita…era come…- si
fermò un attimo prima di ammetterlo –era come quella del cavaliere
blu…era la stessa forza vitale, solo…più forte…e ho
visto Profondo blu arretrare e poi…
-Poi è scappato- concluse un voce roca e sofferente dallo stipite in ombra
della porta.
-RYAN!- esclamò Kyle balzando in piedi –ma
cosa diavolo ci fai qui??? Dovresti essere a letto addormentato!!
Ryan
fece spallucce: non aveva preso i sonniferi che Kyle
gli aveva passato. Aveva bisogno di pensare, di
capire. Qualcosa gli era sfuggito e sentiva che era un dettaglio troppo
importante per poter rimandare: era rimasto lucido e
cosciente, semisoffocato dal dolore, ma poi
finalmente aveva capito!
-Siediti almeno! Razza di incosciente!!- disse Kyle
cedendogli il posto. Ryan sorrise ironico al rimprovero dell’amico mentre
valutava la proposta. Avrebbe preferito non sedersi accanto a Strawberry, ma le sua gambe non lo
avrebbero retto ancora per molto e non poteva permettersi di svenire o di
essere messo forzatamente sotto sedativi.
Così prese posto nella poltrona evitando accuratamente di
rivolgere a sinistra lo sguardo per non rischiare di incontrare quello di lei:
era troppo concentrato a non gridare di dolore ad ogni movimento per riuscire
anche a mantenere alte le sue barriere e gelido il suo sguardo.
-Bene…ecco il
nostro eroe!- commentò Gish sarcastico.
Ryan
lo ignorò.
-Ho alcune cose da dirvi che penso possano interessarvi- disse soltanto.
-Giusto..- continuò l’alieno imperterrito –ad
esempio potresti spiegarci cosa diavolo pensavi di fare andandotene tutto solo soletto da Profondo blu! Ci hai messo tutti quanti in
pericolo!
Ryan
questa volta non riuscì a trattenersi dal rispondere.
-Pensavo fosse logico!-
sibilò con aria saputa –sono andato da lui per chiudere un conto
in sospeso…e per sbloccare la mia metamorfosi…di solito in
situazioni di pericolo il corpo dà fondo a tutte le sue
energie…pensavo fosse facile da capire!- continuò con tono
polemico –senza contare che nessuno ti ha chiesto di venire a salvarmi!
-Saresti morto se Pam non fosse arrivata in tempo!-
borbottò Gish risentito.
-Ho già
ringraziato Pam…ma ti ricordo che se non ci fossi stato io, ora saresti morto anche tu!
Ryan
fissò l’alieno con aria di sfida: Gish
sostenne lo sguardo per un po’, cercando disperatamente qualcosa da
replicare, ma poi dovette piegarsi alla dura logica dei fatti. Lui non era
servito a niente: era stato l’umano a salvarli tutti, anche se era
difficile da ammettere.
-Micetta
mia…- disse poi tra i denti –non riuscirai
a convincermi di nuovo ad aiutarlo…
Poi si
rincantucciò in un angolo a braccia conserte, deciso a non profferire
più parola.
Ryan
però non si era potuto impedire di lanciare un rapido sguardo verso Strawberry: allora era stata lei a convincere gli altri ad
andare a cercarlo! Il suo cuore si fece inspiegabilmente più leggero.
Ma
non c’era tempo da perdere in sciocchezze.
- Bene – proseguì quindi – ora possiamo parlare di cose
serie!
-Ryan-
lo interruppe però subito Kyle
–hai idea di come tu sia riuscito a compiere la metamorfosi??
-Certo!- rispose il
ragazzo sicuro sorridendo misteriosamente. L’attenzione di tutti si
rivolse verso il biondino, che manteneva, nonostante il dolore fisico fosse
molto forte, un’aria di sicurezza invidiabile.
-Il fatto è- continuò quando il brusio di voci si fu calmato
–che Profondo blu ha fatto un piccolo errore che gli costerà
caro…anzi….carissimo…- sorrise con un ghigno quasi diabolico
per poi riacquistare l’espressione di impassibilità che aveva
sempre.
Paddy
si agitò impaziente sulla sedia. Tutti lo fissavano aspettando risposte,
ma fu Strawberry la prima a perdere la pazienza.
-Insomma! Vuoi spiegarci
si o no com’è successo!??- sbottò
con la sua solita aria bellicosa.
Ryan
sorrise con aria di superiorità come faceva sempre
quando lei perdeva le staffe, anche se dentro di sé, si
sentì molto sollevato nel constatare che la ragazza sembrava non aver
accusato un colpo troppo duro.
-Proprio tu me lo chiedi!?- rispose in tono ironico –guarda che la colpa della mia trasformazione è
tua!!
Ryan
incrociò le braccia trattenendo a stento un’esclamazione di dolore
e recitando la sua solita parte di antipatico. Tutti
gli altri li stavano fissando stupiti.
-è stata
Strawberry??- chiese quasi più a sé
stessa che a lui, Pam.
-Ryan- sospirò Kyle cercando di mantenere la calma –credo sia meglio
che ci spieghi…
Il ragazzo si prese
ancora qualche minuto per fissare il suo sguardo in quello di un Gish sempre più smarrito e infuriato, poi replicò
con sufficienza.
-In
effetti è una cosa molto buffa! Se penso che
l’abbiamo cercato così tanto…e
invece ce l’avevamo sotto agli occhi!- fece una pausa gustandosi con
piacere l’attenzione tesissima attorno a lui poi riprese –cosa sono
quelle facce? Sto parlando del cristallo Mew!
È stato lui a sbloccare la mia trasformazione!
Un brusio di esclamazioni e sguardi inquieti pervasa la stanza.
-Il cristallo mew!!- proruppe Tart –Tu sai dov’è???
Ryan
sorrise con paterna benevolenza, ma non fece in tempo a rispondere
perché Strawberry era scattata in piedi a
pugni chiusi e si era precipitata davanti a lui.
-E allora si può
sapere cosa cavolo centro io!!!?????- urlò
minacciosa.
Lui la guardò
intensamente. Per un attimo la maschera cadde e Strawberry
vide molte cose negli occhi di Ryan, cose che le
fecero andare i pensieri in subbuglio e che le riportarono alla mente con
un’incredibile forza le emozioni contrastanti che aveva provato quando aveva capito che era stato lui a salvarla e
non Mark.
Ma
durò solo un istante.
Ryan
distolse lo sguardo e l’incantesimo si ruppe.
-E’
molto semplice- replicò lui con noncuranza -Il
cristallo mew…è dentro di te, Strawberry…- la guardò intensamente –
nel tuo cuore.
La ragazza lo
fissò per un istante sbattendo istupidita le palpebre.
Poi chiuse gli occhi e
svenne.
Qualcuno venne a bussare
discretamente alla porta della sua stanza e Strawberry
lanciò uno svogliato “avanti” in direzione dell’uscio
ancora chiuso. Da sotto le coperte udì distintamente la voce di Lory.
-Strawberry..?
Scusami, stavi riposando! Mi dispiace,
non volevo disturbare. Torno…più tardi…
-No, resta…- la
pregò Strawberry emergendo dal suo rifugio di
stoffa con i capelli scarmigliati –in realtà non
stavo affatto riposando…
Si sistemò alla meno peggio la casacca che le era andata di traverso,
pensando con nostalgia al suo comodo pigiama, mentre Lory
le sorrideva accomodandosi sulla poltrona a lato del suo letto.
-Con tutti questi
pensieri che mi girano in testa è impossibile trovare requie…- si
giustificò sbuffando Strawberry e chiese
cortesemente –avevi bisogno di qualcosa?
-No, no!- si
affrettò a rispondere Lory –volevo solo
sapere come stavi…
La guardò
con un po’ d’apprensione poi proseguì.
-Immagino che tutto
quello che è successo oggi ti abbia parecchio scosso…hai perso
conoscenza per due volte e sei ancora ferita…insomma ero
un po’ preoccupata- si giustificò arrossendo –in
realtà lo siamo tutti quanti.
Strawberry
le rivolse un sorriso intenerito: Lory era davvero
una ragazza dolce e sensibile, ma in fondo sapere che le sue amiche si
preoccupavano di lei le dava molto coraggio.
-Non dovete
preoccuparvi!- esclamò con quanta più allegria riuscì a
simulare –sono di fibra indistruttibile!!
Aggiunse tastandosi il
bicipite in atteggiamento da culturista e sfoggiando un sorriso sicuro.
-Non c’è
bisogno che tu finga con me…- la
rimproverò dolcemente Lory –lo so che
c’è qualcosa che ti preoccupa.
Strawberry
la fissò per un istante, stupita. Poi abbassò lo sguardo. Forse
era davvero il caso di parlarne con qualcuno, forse sfogare un po’ dei
suoi dubbi le avrebbe fatto bene e non dubitava che Lory sarebbe stata un’ottima custode dei suoi
tormenti. Tuttavia, qualcosa la bloccava ancora. Anche
l’amica aveva avuto delle giornate difficili, anche lei era stata ferita
duramente, anche per lei le ultime notizie erano state una novità
sconvolgente…
-Possiamo parlarne se ti
va…- propose di nuovo la ragazza sistemandosi
gli occhiali sul naso.
Strawberry
soppesò ancora per qualche istante la questione, poi decise che forse,
per questa volta, poteva anche permettersi di lasciarsi andare…in fondo
nessuno sapeva quanto a lungo sarebbe potuta durare
quella tregua e il modo migliore per prepararsi alla prossima, inevitabile,
battaglia era quello di arrivare lucida e con la mente sgombra da pensieri
inutili. Le ferite fisiche potevano aspettare e, tutto
sommato, sapeva benissimo che non sarebbe riuscita a chiudere occhio se
non si fosse sfogata un po’.
Sospirò scuotendo
la testa.
-Cosa ne pensi di questa
situazione, Lory?
La mewmew
rifletté un attimo prima di rispondere.
-Be…ci
siamo trovati in situazioni migliori…ma forse anche in situazioni
peggiori…Voglio dire: l’ultima battaglia contro Profondo blu è stata davvero delicata e decisiva. Ora sappiamo
quali sono le sue reali possibilità di attacco
e anche che abbiamo due nuove armi contro di lui...questo ci favorisce…
-Ma anche se abbiamo
scoperto di avere due nuove armi è tutto
inutile se non riusciamo a capire come usarle!- esclamò Strawberry –ora so che ho il cristallo mew dentro di me, ma non ho la più pallida idea di
come sfruttane i poteri!
-Sono
sicura che quando sarà il momento saprai
esattamente cosa fare- le rispose l’amica appoggiandole una mano sulla
spalla.
-E
se non dovessi capirlo? Se dovessi sbagliare qualcosa?
Insomma Lory, ci hanno sempre detto
che il cristallo era l’unica arma che ci poteva salvare…e ora sono io quell’arma…la
responsabilità è tutta mia! Certo, questo mi da molta più
decisione e coraggio e fiducia, ma mi carica di una responsabilità
terribile! Non si tratta più solo di noi…ma di tutta
l’umanità e anche del popolo degli alieni!
Strawberry
guardò Lory con occhi tristi cercando una
consolazione.
-Sai…Strawberry – cominciò
la mewmew dopo un lungo silenzio –in fondo si
è sempre trattato di tutta l’umanità…non è mai
stato solo un gioco…noi siamo sempre state chiamate a difendere
l’umanità…questa volta non sarà diverso! Kyle ha deciso che da domani si occuperà
personalmente di te e dei tuoi poteri…. E anche
noi ti aiuteremo…
Guardò
l’amica cercando di infondere nel suo sguardo quanta più sicurezza
possibile, sperando in cuor suo di averle dato un
po’ di quell’ottimismo che neppure lei in
quel momento possedeva. Strawberry le sorrise, ma la
preoccupazione non era svanita dal suo cuore. In fondo in fondo lo sapeva meglio
di chiunque altro: essere speciali era sempre stato un’arma
a doppio taglio. Ti faceva sentire importante e utile, ma allo stesso tempo ti
rendeva diversa dagli altri e restavi sola. Sola con le tue
responsabilità. E anche se le sue amiche le promettevano di aiutarla,
lei sapeva che al momento cruciale tutto sarebbe comunque
dipeso da lei, tutto sarebbe stato
sulle sue spalle, nelle sue mani, nel suo cuore… questo, doveva ammetterlo, le faceva davvero
paura.
Lory
interruppe bruscamente i suoi pensieri.
–Vogliamo parlare adesso
dell’altra cosa che ti rende nervosa?- chiese con semplicità.
Strawberry
sussultò visibilmente e si sentì inspiegabilmente arrossire.
-Di..di…cosa??- balbettò confusa.
Lory
le lanciò uno sguardo complice.
-Del cavaliere nero, Strawberry…sbaglio o non ti aspettavi che fosse Ryan?
-Certo che non me lo
aspettavo!- sbottò lei sulla difensiva –come potevo immaginarlo!
Era uguale a Mark…così ho creduto che
fosse lui! Non c’è niente di strano!
-Interessante che Ryan sia diventato esattamente la
copia del prototipo di ragazzo ideale che Profondo blu aveva creato per
te… - osservò Lory con apparente
leggerezza.
Strawberry
si sentì confluire improvvisamente tutto il sangue al cervello.
-Sono molto
stanca…- disse secca –se non ti dispiace vorrei riposare un
po’ invece che perdere tempo con simili idiozie!!
E subito si infilò nuovamente sotto le coperte.
-Ma…Strawberry…ti stavo parl…-
cercò di replicare Lory, ma l’amica
tagliò subito corto.
-Buonanotte!..e chiudi bene la porta quando
esci…
Lory
restò per un attimo a guardarla incredula. Poi sbuffò
benevolmente e si alzò dalla poltrona. Prima di uscire però
esitò sulla soglia.
-Forse non sono affari
miei, Strawberry, ma credo che tu debba rifletterci…non è
un’idiozia come dici tu… pensaci…- aggiunse prima di chiudere
la porta alle sue spalle.
Strawberry
rimase a lungo pensierosa a fissare il muro. Forse Lory
aveva ragione: cercare di scappare non serviva. Ma la
testa le faceva così male! La sentiva così pesante e piena di
pensieri! Avrebbe dato qualsiasi cosa pur di potersi concedere un po’ di
sonno, quel sonno nero e vuoto che libera la mente e
guarisce le ferite del corpo, quasi per magia.
E
invece non c’era verso di scivolare dolcemente in quel tanto agoniato torpore.
Per quanto la ragazza si imponesse di chiudere
gli occhi e restare immobile, troppi pensieri bussavano sulle palpebre stanche
perchè lei potesse davvero rilassarsi. E
pensare che era letteralmente esausta!
Strawberry
sospirò. Doveva smettere di pensare che non riusciva
a dormire altrimenti si sarebbe solo innervosita ottenendo l’effetto
contrario.
Aprì gli occhi rassegnata a fissare per tutta la notte quel
fastidioso semi-buio e, come se quel gesto avesse spalancato le porte della sua
mente, subito migliaia di pensieri affluirono turbinosi a turbarla.
“E va bene!”
pensò fra sé e sé la mewmew
“se non c’è altro modo per poter riposare un po’ vi
affronterò tutti uno per uno…anche se
sono così stanca!”
Eppure, nonostante la
decisione presa, era ugualmente molto difficile fare ordine, perché ai
pensieri razionali e lucidi si affiancavano paure
inconsce e sensazioni sfuggenti, ricordi e emozioni che non sapeva
classificare.
Doveva stare calma.
Forse le sarebbe servito ricapitolare gli eventi degli ultimi giorni. In fondo
era cambiata la sua intera vita, il suo modo di
guardare le cose.
Tanto per cominciare Mark si era rivelato una marionetta istruita a dovere per
piacerle. Strawberry non fece fatica ad intuire
perché Profondo blu l’avesse utilizzato:
se il cristallo era custodito nel suo cuore era probabile che si nutrisse in
qualche inspiegabile modo dei suoi sentimenti.
Strawberry
sorrise triste: quel maledetto alieno l’aveva
davvero raggirata per benino! Le aveva dato Mark, un punto di riferimento che lei credeva sicuro per nutrirla
di una falsa speranza che poi le aveva tolto. Era chiaro che aveva
progettato fin da subito di lasciarla spiazzata e col cuore a pezzi,
forse sperando che non avrebbe più avuto la forza di combatterlo. E Strawberry c’era quasi
cascata. Per fortuna l’alieno non aveva tenuto conto delle sue
insostituibili amiche che le avevano ridato forza.
Poi aveva scoperto del
cristallo mew.
Strawberry
si portò istintivamente al petto una mano chiusa a pugno: non era la
prima volta che lo faceva da quanto aveva saputo che proprio lì lei
custodiva la chiave di tutto, l’arma che li
avrebbe portati alla vittoria contro quel mostro. Era semplicemente incredibile
anche solo immaginarla una situazione simile. Nel suo corpo fragile di adolescente lei racchiudeva un potere incommensurabile.
Eppure non se ne era mai accorta! Come aveva potuto?
Quelle rare volte in cui
la sua presenza si era manifestata, infondendole una
forza speciale, lei, come una sciocca, aveva sempre pensato che fosse per merito della vicinanza di Mark. Una sorta di forza dell’amore
che l’aveva soccorsa. Che razza di ingenua!
Che idiota!
In fondo però la
consolava sapere che non era l’amore che provava per il ragazzo dai
capelli scuri a darle forza: dopo tutto si era
trattato di un amore fasullo, finto…anche se lei ci aveva creduto davvero
e anche se il cuore le faceva male solo a pensarci…
Più
che dolore si trattava in realtà di nostalgia, di un senso di
smarrimento e di vuoto, di un fastidio inspiegabile che la prendeva alla bocca
dello stomaco. Era stato bello avere Mark
accanto, ma era stato solo un sogno ed era il momento di svegliarsi. Non
esistevano persone perfette, avrebbe dovuto capirlo subito che quel ragazzo ineccepibile non poteva essere reale. Ma
forse le era piaciuto continuare a dormire e fingere di vivere la
realtà.
Ora però aveva
aperto gli occhi e il mondo le appariva diverso, come se avesse sempre
camminato a testa in giù.
Certo, il cambiamento
era stato molto brusco, ma una volta che il suo cuore era riuscito a
comprenderlo, anche accettarlo era stato più facile e, se prima aveva
addossato tutte le colpe della sua condizione a Ryan,
ora doveva ricredersi. Il cristallo mew era dentro di lei. Strawberry
capiva perfettamente di non essere diventata una mewmew
per caso, o per un capriccio del biondino, ma perché era il suo destino. Lei era una mewmew da sempre, da quando aveva
iniziato a respirare, forse persino da prima, quando ancora si trovava
nell’oscuro e caldo ventre di sua madre e non conosceva il mondo. Era suo
compito, suo preciso dovere. Una mano invisibile
l’aveva scelta e aveva scritto nelle stelle la sua strada. Questo le dava
la speranza che forse, allora, ce l’avrebbe
fatta ad affrontare Profondo blu e a sconfiggerlo.
Ma
come doveva fare con il cristallo? Tutte le volte che aveva espresso il suo potere era stato indipendentemente da
lei…chissà se c’era un modo per catalizzare i suoi poteri a
comando o se agiva indipendentemente da lei. Anche
questo era un mistero. Ma Lory aveva detto che Kyle si sarebbe occupato
di lei personalmente e Strawberry sapeva bene che, se
c’era qualcuno che poteva scoprire il meccanismo del cristallo, quel
qualcuno era Kyle. La sua calma e la sua gentilezza
le avevano sempre infuso molta fiducia e dopo tutto quel tempo trascorso
insieme sapeva anche che era una persona estremamente
seria e attenta. Si, doveva fidarsi di lui: lo stesso destino che le aveva affidato il ruolo di custode, aveva scelto Kyle come suo compagno di viaggio…doveva essere per
forza la scelta giusta.
Strawberry
si rigirò tra le coperte. Una parte dei suoi pensieri si era finalmente
placata e la testa le sembrava meno pesante anche se
un po’ di inquietudine continuava a rimanere nel suo cuore. Inquietudine
e paura. Ma in fondo era normale, sapendo che li
aspettava una dura battaglia e che Profondo blu, anche se era scappato una
volta, stava di certo meditando un nuovo piano. Era furbo, quel maledetto, e la
ragazza aveva lo spiacevole presentimento che avrebbe presto riordinato le idee
e ordito un nuovo inganno…
Sospirò
incrociando le braccia dietro la testa.
Doveva stare calma e
lucida. Doveva avere fiducia nelle sue capacità e in quelle delle sue amiche e dei suoi amici…e di Ryan.
Già, Ryan.
Appena Lory aveva accennato l’argomento
lei si era subito schierata sulla difensiva e l’aveva cacciata in malo
modo. Non sapeva nemmeno bene perché si era comportata così: non
era da lei! Eppure l’aveva fatto, per istinto di
difesa. C’era qualcosa a proposito del ragazzo che ancora la turbava e
questo non poteva nasconderlo, nemmeno a sé stessa.
Tanto per cominciare gli
doveva un’infinità di scuse. Non che Ryan
fosse esattamente il tipo di persona che merita
di ricevere delle scuse; anzi, con quei suoi
atteggiamenti arroganti le faceva davvero venire il nervoso! Era spesso
sgarbato e non chiedeva mai scusa. Be…quasi
mai…
In ogni caso lei aveva
sbagliato e a differenza del ragazzo era stata educata a chiedere scusa quando doveva. L’aveva accusato di essere un
egoista e un vigliacco e la sensazione che fosse andato
da solo incontro a Profondo blu solo per dimostrarle il contrario non le dava
pace.
È vero, lui aveva
asserito di esserci andato per sbloccare la sua trasformazione, ma qualcosa le suggeriva che non era così. Non soltanto, quanto meno!
E poi in realtà Strawberry sapeva quanto Ryan tenesse al progetto e al mewteam. Kyle gliel’aveva detto più di una volta e
anche lei l’aveva sperimentato direttamente in molte occasioni. In fondo
in fondo doveva ammettere che se Ryan
non chiedeva scusa molto volentieri, allo stesso modo non si faceva pregare per
andare in loro soccorso e non chiedeva mai una parola di ringraziamento. A
volte negava addirittura di aver fatto qualcosa pur di non doversi prendere
delle gratificazioni, quasi che si vergognasse delle
buone azioni. Era davvero un tipo strano…
E
poi lo aveva scambiato per Mark. Ma
come aveva potuto sbagliarsi tanto? Eppure le vibrazioni di energia
che emanava erano così simili alle sue! Eppure le sensazioni che Strawberry aveva provato
sembravano così chiare…
Ma
forse era stata solo autosuggestione. Si doveva essere così. Il
desiderio di non accettare la realtà e la voglia di avere ancora Mark accanto a sé l’avevano
spinta a credere che fosse lui.
“Deve essere
andata proprio così” cercò di convincersi Strawberry.
Ma
qualcosa dentro di lei si agitava ancora. Le tornarono alla mente i momenti
terribili in cui l’aveva creduto ormai spacciato e poi il suo tono di
voce quando aveva intimato a Profondo blu di non avvicinarsi più a lei e
i suoi occhi tristi quando le aveva detto che
l’avrebbe delusa e il suo corpo, esanime, tra le sue braccia, il suo viso
pallido e senza vita adagiato nell’incavo della spalla a un soffio dai
suoi occhi increduli. Quegli istanti erano sembrati eterni e Strawberry aveva sentito qualcosa dentro rompersi. E da quel momento non aveva avuto più pace.
E
poi c’era stato quel momento infinito di poco prima, quando Ryan aveva abbassato la guardia e lei era riuscita a
penetrare in una fessura della sua anima, attraverso i suoi occhi e aveva
visto…cosa? Non lo sapeva. Non riusciva a capirlo, non riusciva a dargli un nome. Ma era qualcosa che non credeva potesse
appartenere a Ryan: era uno dei tanti pezzi che non
riuscivano a trovare collocazione nel puzzle della sua
figura.
O
forse si era sognata tutto?
L’ennesimo
sospiro. Strawberry si raggomitolò sotto le
coperte.
Un pensiero, nato
indipendentemente dalla sua volontà, le riempì la testa.
“Speriamo che sia
accanto a me in battaglia. Ho bisogno di lui.”
Strawberry
rimase interdetta. L’aveva pensato davvero?
Si sentì in
imbarazzo e si strinse ancora di più su sé
stessa.
Un barlume di raziocinio
accorse a salvarla. Era normale desiderare un aiuto.
Sapeva che Profondo blu era forte e aveva notato che la presenza del cavaliere
nero lo aveva spaventato: era logico sperare in un suo aiuto.
Si, era logico, molto logico e razionale.
La
ragazza sospirò internamente, mentre gli occhi, cedendo alla stanchezza
si chiudevano lentamente.
Il respirò
iniziò a divenire più regolare, mentre immagini confuse e confusi
pensieri si affacciavano pigramente sfumando gli uni negli altri.
Il
sorriso di Lory, la mano di Gish,
Kyle che compariva con una torta, Mark
che la abbracciava. Una frase: “mi
dispiace, ti deluderò ancora!”. Poi due occhi. Erano quelli di Ryan, ma sfumavano e divenivano scuri. Poi Profondo blu che
sogghignava “E’ solo un’illusione Strawberry!”.
Una spada fendeva l’aria. “Non avere paura..”
. una luce intensa di tramonto, poi una sensazione di caldo e
di calma. Era al sicuro…c’era qualcuno che la stringeva e
lei sapeva che era al sicuro. Si…lì nessuno poteva più
farle del male.
Con un rantolo sommesso
la ragazza cedette finalmente al sonno.
Gish,
immobile sulla soglia, restò ancora un po’ ad ascoltare il suo
respiro regolare.
-Dormi bene,
piccola…- sussurrò poi e sparì nella penombra, silenzioso come era apparso.
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Finalmente ho un po’
di tempo e posso ringraziare uno per uno i miei
gentilissimi commentatori!!!
Aria93
: Grazie mille per il tuo commento…e scusa se non ti ho
ringraziato prima! Cmq spero proprio che la piega che
hanno preso gli eventi ti sia piaciuta! Ma ci saranno altre sorprese…continua a leggere!
Danya91: thanks! Hai commentato anche se
avevi già letto!! Sono commossa!!! Doppio
ringraziamento!
Fraise:
grazie mille per i complimenti…la storia da semplice che era continua a intricarsi…spero ti possa piacere! Fammi sapere cosa
ne pensi!
Hermy:
ciao “fan” ^_^ !! Grazie
mollissimo per i tuoi commenti…continua a leggere perché le
sorprese non sono finite e i nostri amici ne avranno da faticare prima che mi
decida a lasciarli in pace!!
Hikarykanna:
e si…mi hai scoperta: Mark non mi sta proprio
simpatico! Infatti l’ho
fatto sparire subito!!! (hi hi…che perfida!!) e
ho lasciato il campo libero ad altri pretendenti più simpatici e meno
perfetti! Spero che il procedere della storia ti sia piaciuto…continua a
seguirmi…e ad aggiornare le tue ff che seguo sempre con grande piacere… A presto!! (ah dimenticavo…stomaci è corretto, ma la prima
forma segnalata sul vocabolario resta stomachi! ..come
dire…su queste cose serie non mi posso sbagliare!!!^_^)
Ichigo_chan25: ecco qui
il seguito…spero ti sia piaciuto! Fammi sapere e grazie per aver lasciato
un commentino!!
Iuchia
nanami: spero di aver aggiornato abbastanza presto!!!
Grazie del “wow” e continua a leggere…devono succedere ancora
moltissime cose…!
Kumiko
Shirogane: vedo che in quanto a preferenze maschili
siamo in sintonia!! Ryan e Gish sono assolutamente due personaggi bellissimi…spero
di dare il giusto a tutti e due! Grazie dei commenti
(troppo buoni!!) e continua a seguire la storia!
Lory
06 lory 06:ehm…non
vorrei fare una gaffe imperdonabile ma la differenza di maiuscola non indica
due persone diverse vero?? In caso contrario mi scuso tantissimo!!! In ogni caso, grazie mille per i complimenti (trooooppo gentili!!) e spero che il seguito ti sia
piaciuto!
Mewby-chan:
spero che il mio presto sia abbastanza presto! Il prossimo cap
non tarderà ancora molto…continua a seguirmi e grazie mille per i
commenti!!
Mew
Pam: ciao! Sono contenta che il mio modo di
tratteggiare quel simpaticone di Deep Blue ti piaccia…nell’anime in effetti l’ho trovato un po’
troppo anonimo: spero di averlo vivacizzato un pochino! Grazie mille per il
commento…spero di vederne altri!
Ysi:
spero che i cap seguenti ti siano piaciuti! Grazie
mille per il tuo gentilissimissimo commento e
continua a leggere…se ne vedranno delle belle!!
Grazie anche a tutti
quelli che leggono senza commentare!!! Al prossimo cap.!! Ciao!