Videogiochi > Tekken
Segui la storia  |       
Autore: Kimiellis    20/01/2012    1 recensioni
Sentivo di essere completamente soggiogata da quella creatura infernale; aveva pieno controllo di qualsiasi mia facoltà, sia fisica che mentale.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chapter 2 - Behind Hazel Eyes

 

L'Iron Fist è una competizione tra praticanti di arti marziali alla quale partecipano campioni da tutto il mondo. Si tiene in Giappone, esattamente a Tokyo, all'interno del quartier generale della corporazione Mishima Zaibatsu, la più grande e potente multinazionale al mondo. Avevo sentito parlare spesso di questa enorme impresa e del suo capo, il magnate Heihachi Mishima; uomo crudele e assetato di potere, si vocifera abbia ucciso il suo stesso figlio, Kazuya Mishima, diretto erede dell'impero del padre. Chissà quali altri orribili segreti nascondeva la cosiddetta “famiglia maledetta”.

 

Finii di preparare la valigia e scesi al piano di sotto dove i bambini, Lilian e Aeris mi aspettavano per salutarmi. Lasciare tutti loro sarebbe stato molto difficile, ma in fondo erano loro il motivo per cui avrei partecipato al torneo.

Marlene mi corse incontro e mi abbracciò; le accarezzai la testa sorridendole e rassicurandola.

“Non ti preoccupare tesoro, tornerò presto vedrai”.

 

Il viaggio in aereo passò relativamente veloce e non appena uscii dall'aereoporto mi sentii improvvisamente eccitata e in qualche modo spaventata: venni invasa da una strana sensazione..una specie di presentimento. Non ci feci troppo caso e presi un taxi verso il cuore di Tokyo.

Il quartier generale della Mishima Zaibatsu era un grattacielo nero di almeno 100 piani collocato in pieno centro. La sua maestosità incuteva un certo timore e sicuramente rispecchiava lo spirito della multinazionale. Dopo aver ammirato l'edificio e continuando a provare la sensazione di poco prima, entrai per andare a registrarmi alla reception.

Appena entrata vidi molta gente in fila per la registrazione e in particolare notai uno strano uomo in armatura con una katana allacciata sulla schiena e un altro uomo presumibilmente cinese con i capelli molto lunghi raccolti in una coda e una pistola appesa alla cintura. Mi venne spontaneo chiedermi dove fossi finita.

Quando arrivò il mio turno dissi i miei dati alla receptionista che li immise nel computer.

 

“Tifa Lockhart, 19 anni, nazionalità americana. Il suo codice combattente è DR-58684. Il suo referente è il sig. Lee Chaolan. Prego, questa è la chiave della sua stanza. Ogni mattina la palestra dell'ultimo piano è aperta dalle 7 alle 12 e la sera dalle 16 alle 00. Le auguriamo una buona permanenza e buona fortuna per il torneo”.

 

Abbandonai la fila e mi diressi verso l'ascensore per raggiungere la mia stanza, rimandando a più tardi la ricerca del mio referente.

 

“Sig.ina Lockhart!”

 

Mi girai e davanti a me trovai un uomo di mezza età molto affascinante dai capelli argentati che mi stava rivolgendo un sorriso smagliante.

 

“Molto piacere, sono Lee Chaolan, il suo referente per le attività scolastiche e per il torneo”.

 

“Piacere mio! Però..scusi la domanda ma...quali attività scolastiche?”

 

“I partecipanti più giovani sono obbligati a seguire le lezioni presso il politecnico Mishima durante tutto l'arco della loro preparazione al torneo. Noooooon si preoccupi! La sua divisa e i suoi libri sono già nella sua stanza. Le lezioni cominciano alle 8 in punto, mi raccomando la puntualità, ohoh!”

 

Era un tipo davvero strano e il suo abbigliamento era altrettanto eccentrico.

 

“Per qualsiasi cosa le lascio il mio numero di cellulare. Ah sì, ogni giorno dopo la fine delle lezioni l'aspetterò qui nella hall per iniziare l'allenamento! A domani!”

 

Si allontanò allegramente e si avvicinò ad un gruppo di ragazzi che si guardavano intorno con aria sperduta.

Raggiunsi il mio piano e utilizzando la chiave entrai nella mia stanza. Era abbastanza grande e ben illuminata da una grande finestra. Mi gettai sul letto e fissai il soffitto iniziando a fare ordine tra i miei pensieri. “Chissà cosa succederà in questo torneo”, “cosa mi è saltato in mente di parteciparvi”, “lo sto facendo solo per i miei bambini”. Ripensai poi alla sensazione di disagio che provai uscendo dall'aereoporto e quando mi trovai davanti all'enorme edificio scuro.

Mi chiesi se gli uomini che avevo visto poco prima alla reception avrebbero partecipato al torneo e se mi sarei ritrovata a combattere contro di loro. L'eccitazione prese il sopravvento e non vidi l'ora di iniziare l'allenamento.

 

Avevo iniziato a praticare le arti marziali quando avevo 8 anni e dato il mio apparente talento, i miei genitori e il mio allenatore mi spronarono a continuare. Con la morte dei miei genitori e con l'orfanotrofio da mantenere dovetti rinunciare. Molto probabilmente non sarei stata all'altezza di molti dei partecipanti e questo mi diede un leggero sconforto, ma avrei fatto di tutto per vincere.

 

Il giorno dopo indossai la mia divisa, raccolsi i libri nella cartella e mi incamminai verso il liceo Mishima che si trovava a un isolato di distanza dal quartier generale della Zaibatsu.

Erano anni che non frequentavo il liceo e ora mi ritrovavo tra i banchi di una scuola straniera; in quel momento ringraziai il mio ex allenatore per avermi insegnato il giapponese.

Le lezioni non sarebbero cominciate prima di 20 minuti, quindi decisi di dare un'occhiata allo stabile. Camminai attraverso il lungo corridoio principale sbirciando dentro ogni classe e vedendo studenti impegnati nello studio, altri che chiacchieravano in cerchio attorno ad un banco, altri che guardavano fuori dalla finestra ascoltando musica e altri che giocavano a calcio con una palla di carta. Il corridoio si affacciava sul cortile interno, pieno di gruppi di studenti che chiacchieravano o improvvisavano innocui combattimenti, mostrando ai propri amici le loro tecniche.

Stavo continuando a guardare fuori dalla finestra ammirando gli alberi di ciliegio quando il pavimento iniziò a tremare e un rombo si fece sempre più vicino. Mi girai verso le classi ma nessuno sembrava preoccuparsi di nulla. Il rombo si fece sempre più forte e dal fondo del corridoio potevo scorgere la figura di una specie di animale che non riuscivo ancora ad identificare. Di lì a poco riuscii a distinguerlo bene: era un panda e stava correndo alla velocità della luce verso di me.

 

“AAAAH! SPOSTATI PRESTOOO!”

 

Con uno scatto mi feci da parte e guardai allibita l'enorme panda passarmi davanti: stava portando in groppa una ragazza! L'animale frenò di scatto dopo avermi superata e si fermò. La ragazza scese e corse verso di me.

 

“Aaah mi dispiace un sacco! Sono terribilmente in ritardo e non ti avevamo vista!!”

 

La ragazza mi guardava con occhi preoccupati, come a volersi accertare che stessi davvero bene.

Era molto carina, con i capelli neri raccolti in due buffe codine e gli occhi rotondi.

 

“In ogni caso piacere, mi chiamo Ling Xiaoyu! E questo è Panda, il mio migliore amico! Sei straniera non è vero? Sei nuova? Sei una partecipante al torneo? Waaa magari siamo pure vicine di stanza!”

 

Era molto allegra e spigliata e la presi subito in simpatia. Panda si avvicinò a me per annusarmi e fece un verso che mi sembrò di approvazione.

 

“Piacere mio Ling Xiaoyu, io mi chiamo Tifa Lockhart, vengo dall'America e parteciperò all'Iron Fist”.

 

“Chiamami pure Xiao! Oooh quanto vorrei visitare l'America! Magari quando il torneo sarà finito potresti portarmici no?”

 

Sfoggiò un grande sorriso e mi afferrò il polso.

 

“Dai andiamo, la lezione sarà già iniziata! Corriamooo! Se saliamo su Panda arriveremo prima”

 

“Cosa? No asp...! Aaaaaaah!”

 

Arrivammo alla nostra classe in men che non si dica e per quanto mi riguardava anche con un leggero senso di nausea. Xiao diede del bambù a Panda e l'animale riprese la sua corsa verso l'uscita dell'edificio.

Entrammo in classe, Xiao si inchinò al professore e feci lo stesso.

Il docente aprì il registro, lesse il mio profilo e mi presentò al resto della classe. Tutti mi guardavano con una certa curiosità e il primo che notai tra di loro fu un ragazzo con i capelli arancioni e gli occhiali da motociclista sulla testa che mi sorrideva.

 

“Prego signorina Lockhart, vada pure a sedersi accanto a Kazama”.

 

Mi indicò il banco vuoto vicino ad un ragazzo alto dai capelli neri.

Mi avvicinai al banco e improvvisamente sentii nuovamente quel presentimento, quella sensazione di disagio, stavolta addirittura amplificata.

Mi fermai un secondo e il mio sguardo incrociò quello del mio vicino di banco.

Ci guardammo per qualche secondo, poi tornai in me e mi sedetti al mio posto.

Kazama stava continuando a guardarmi, mi girai verso di lui ma quando lo guardai negli occhi sentii il mio cuore accellerare e distolsi lo sguardo.

La lezione iniziò e mentre prendevo appunti sentii una mano toccarmi la spalla; era il ragazzo dai capelli arancioni.

 

“Ciao, io sono Hwoarang! Benvenuta nella nostra classe!”

 

Sorrisi a Hwoarang e mi girai verso Jin, che continuava a guardare in direzione della lavagna senza dire nulla.

 

“Lui invece è Jin Kazama, ma è un tipo talmente noioso che non vale la pena conoscerlo, ahah!”

 

Durante la lezione mi sorpresi più volte a guardarlo. Aveva lo sguardo fisso verso la lavagna e sembrava seguire la lezione, ma avevo come la sensazione che la sua testa fosse altrove. Non sapevo perchè, ma volevo sapere qualcosa in più su di lui. La mia attenzione fu poi attirata da un paio di ragazze sedute dietro a Jin, apparentemente sue ammiratrici, che lo guardavano e confabulavano tra di loro ridacchiando. Tornai a guardarlo più attentamente e conclusi che effettivamente era davvero un bel ragazzo. Per tutta la lezione chiacchierai con Hwoarang e Xiaoyu e ogni tanto mi girai verso Jin che non sembrava interessato ad unirsi a noi, ma nemmeno a seguire la lezione.

Al suono della campanella, tutti cominciarono ad alzarsi dai propri posti compreso Jin, che se ne andò senza rivolgere la parola a nessuno.

 

“Ma tu guarda quel Kazama! Non si è nemmeno presentato! Mi da sui nervi quell'idiota!”

 

Mentre Hwoarang continuava a riferirsi a Jin con altri epiteti ben poco civili, seguii con lo sguardo il ragazzo lasciare la classe, chiedendomi il motivo di tanta freddezza e volgendomi poi di nuovo verso Xiao e Hwoarang.

 

Tornammo insieme alla Mishima Zaibatsu per pranzare e nel pomeriggio ci recammo insieme in palestra. Xiao e Hwoarang avevano altri referenti e quindi ci salutammo con la promessa di rivederci per cena. Cercai con lo sguardo Chaolan e lo vidi agitare allegramente la mano verso di me facendomi cenno di raggiungerlo.

Mi chiese di raccontargli come avevo iniziato a combattere e che dan avessi raggiunto prima di lasciare le arti marziali a 16 anni. Finii per raccontargli la storia della mia famiglia e di come avevo smesso di praticare il Jujitsu. Ascoltò il mio racconto con molta attenzione e scrollò la testa in modo solenne quando arrivai alla ragione della mia iscrizione al torneo.

 

“Capisco...storia molto triste...allora dovremmo fare in modo di vincere no?” disse, sfoggiando un allegro sorriso. “Vedrai che con l'allenamento a cui ti sottoporrò avrai buonissime probabilità di farcela. Da quello che mi hai raccontato sul tuo allenamento precedente il tuo livello di esperienza dovrebbe essere piuttosto buono! Avremo una buona base da cui partire.”
Il suo entusiasmo era molto contagioso e gli risposi con un sincero sorriso, un sorriso che non riservavo da tempo a nessuno tranne che ai bambini e ad Aeris. Sentivo che Chaolan era davvero un brav'uomo nonostante l'aspetto e il comportamento bizzarri.

Non vedevo l'ora di iniziare.

 

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Tekken / Vai alla pagina dell'autore: Kimiellis