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Autore: Kimiellis    03/01/2012    2 recensioni
Sentivo di essere completamente soggiogata da quella creatura infernale; aveva pieno controllo di qualsiasi mia facoltà, sia fisica che mentale.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 1 – I'm Here.

 

Quella figura sconosciuta avanzava verso di me, una figura confusa dalla nebbia che l'avvolgeva..l'unica cosa che riuscivo a distinguere erano due macchie rosse come il sangue che tranciavano quella coltre impenetrabile...quell'ombra in movimento continuava ad avvicinarsi a me e man mano che si faceva più vicina riuscivo a distinguere la forma di due ali, senza che potessi dire con certezza se appartenessero ad una figura demoniaca o angelica. All'improvviso la nebbia iniziò a diradarsi..tutto si faceva più nitido..le macchie rosse che vedevo presero la forma di due occhi..le ali si rivelarono per quello che erano..ali di demone. Si fermò a pochi metri da me, guardandomi fisso negli occhi per quella che mi sembrò un'eternità, facendomi provare un'orribile sensazione di freddo e di vuoto che mi sopraffecero costringendomi a cadere sulle ginocchia. Il demone mi aveva raggiunto; potevo sentire il suo respiro ghiacciato arrivare fino alla mia nuca. Alzai lo sguardo e i suoi occhi mi penetrarono nel profondo costringendomi ad abbassare di nuovo gli occhi mentre la sensazione di buio che provavo si fece ancora più intensa. Avrei voluto scappare, gridare, ma non riuscivo a fare nulla..ad aprire la bocca, a muovere le gambe..nulla. Sentivo di essere completamente soggiogata da quella creatura infernale; aveva pieno controllo di qualsiasi mia facoltà, sia fisica che mentale.

 

“Nemmeno tu sarai mai in grado di fermarmi.”

 

Quelle sue parole, al momento completamente prive di significato per me, risuonarono con vasto eco in quel luogo irriconoscibile a causa della nebbia. All'improvviso sentii un fortissimo battito d'ali e una folata di aria gelida mi invase. Ero di nuovo sola.

 

Mi svegliai subito dopo quel sogno, la sensazione di gelo e vuoto ancora flebilmente presente. Restai seduta a bordo letto per qualche minuto cercando inutilmente una spiegazione sul perché continuassi a fare ogni notte lo stesso sogno da ormai un anno, ma non riuscendo a concludere nulla mi alzai e mi diressi verso il bagno per fare una doccia calda; forse mi avrebbe schiarito le idee.

Uscii dalla mia camera e andai a dare un'occhiata ai bambini nelle loro stanze: stavano tutti dormendo beati e osservando i loro visi tranquilli e senza preoccupazioni mi tornò in mente quel maledetto sogno. Che diavolo poteva significare? Una vampata d'ansia mi colse spezzandomi il respiro; che stia per succedere qualcosa di orribile? Tentavo in tutti i modi di scacciare questi pensieri ma la preoccupazione continuava a crescere di giorno in giorno.

Il mio flusso di pensieri venne interrotto improvvisamente dallo squillare del telefono al piano di sotto. Rispose una voce di uomo che conoscevo purtroppo molto bene e trattenni d'istinto il respiro.

 

“Pronto, signorina Lockhart? Sono David Cooler”

 

Chiusi gli occhi. Sapevo esattamente perchè aveva chiamato.

 

“Ho chiamato per avvisarla che deve assolutamente lasciare la casa entro questo pomeriggio o invieremo le forze dell'ordine per mettere a posto la faccenda.”

 

Maledizione. Non credevo che sarebbe successo così presto.

 

“Questo è un orfanotrofio, con me vivono più di 20 bambini, avreste davvero il coraggio di privarli dell'unico posto sicuro che hanno?”

 

“Noi seguiamo solo la legge signorina, spiacente.”

 

Sono orfana di entrambi i genitori; mio padre era un ricco uomo d'affari che a un certo punto della sua vita venne sopraffatto da vari vizi, tra cui quello per il gioco e per l'alcool. Mia madre era la direttrice dell'orfanotrofio, una donna molto dolce e generosa, amata da tutti in città. Quando mio padre morì in un incidente d'auto, lasciò dietro di sé un vuoto incolmabile e diversi debiti che non eravamo in grado di saldare. Per mantenere mia madre e gli orfani lavoravo giorno e notte come barista ma ovviamente i soldi non bastavano. Dovemmo chiedere un prestito considerevole alla banca e fummo costrette ad ipotecare l'unico bene che ci rimaneva: l'orfanotrofio. Mia madre morì di malattia un anno dopo mio padre e mi ritrovai orfana e con dei bambini da mantenere a soli 16 anni. Con l'aiuto di diversi conoscenti riuscii a cavarmela per ben 4 anni, ma ero consapevole del fatto che prima o poi avrei dovuto affrontare la cruda realtà.

 

Riattaccai e mi sedetti, cercando di riflettere sul da farsi. Svegliai Lilian, la mia aiutante, e le chiesi di badare ai bambini, dopodichè uscii. L'aria frizzante della primavera mi invase non appena oltrepassai il cancello. Iniziai a camminare lungo il viale alberato, osservando alcuni bambini che giocavano dall'altra parte del marciapiede vicino al laghetto artificiale e alcuni vecchietti che prendevano il sole sulle panchine del parco.

Come avrei fatto a salvare le vite di quei bambini? Pensai di chiedere aiuto all'unica persona di cui mi fossi mai veramente fidata nella mia vita e l'unica persona cara che mi restava.

 

“Tifa! Che bella sorpresa, volevo giusto chiamarti più tardi!”

 

Sfoggiando il suo splendido sorriso, Aeris mi invitò ad entrare.

 

“Che cosa ti succede? Sembri molto preoccupata..posso fare qualcosa per te?”

 

“Oggi Cooler ha chiamato di nuovo, mi ha intimata di andarmene entro questo pomeriggio. Non so davvero che fare, avevo bisogno di parlarne con qualcuno e ovviamente ho pensato a te.”

 

Le sorrisi e lei mi ricambiò subito con calore. Aeris è la mia migliore amica da 10 anni, senza di lei non sarei mai riuscita a superare le disgrazie che ho vissuto. E' una specie di angelo custode per me oltre ad un'amica. E' dotata di un intuito e di una sensibilità senza pari, quasi fosse una specie di creatura con poteri soprannaturali.

Dopo aver passato una ventina di minuti riflettendo e considerando le diverse opzioni, il viso di Aeris si illuminò improvvisamente. Si alzò di scatto dalla sedia della cucina, si diresse verso il frigorifero e staccò un foglio da uno dei magneti attaccati.

 

“Come diavolo ho fatto a non pensarci prima! Tieni, leggi!”

 

La guardai con occhi stralunati e poi posai lo sguardo sul foglio patinato che mi porse. “The Iron Fist Tournament 3” lessi. Aeris doveva aver notato il mio sguardo confuso mentre leggevo il volantino perchè mi chiarì subito:

 

“Il premio per il vincitore è di 10 milioni di dollari! Vincendo risolveresti tutti i tuoi problemi, riusciresti ad impedire che quei bambini restino senza una casa!”

 

Spostai gli occhi dal volantino a lei con sguardo ancora più confuso.

 

“Io?? Ma Aeris...è da anni che non mi alleno, ormai sono fuori forma. Non so nemmeno se posso più definirmi una combattente!

 

“Oooooh andiamo! Sei la migliore combattente di jūjitsu che conosca!”

 

Riportai l'attenzione sul volantino, continuando a leggere ripetutamente il titolo scritto a lettere cubitali rosso sangue. Avevo molte altre scelte? Sentivo addosso lo sguardo spazientito e ansioso di Aeris e dopo un po' presi la mia decisione: sarei stata uno degli aspiranti vincitori dell'Iron Fist Tournament.

 

 

 

Questo è il primo capitolo di una storia che ho in mente già da anni. Avevo iniziato a scriverla molto tempo fa ma avendo dovuto formattare il pc avevo perso tutto quello che avevo scritto. Non so perchè ho deciso di riscriverla proprio ora, ad un passo dai 22 anni suonati e a distanza di circa 5 o 6 anni, però eccola qua. Il pairing TifaxJin mi ha sempre affascinata, nonostante i personaggi appartengano a due universi completamente differenti. Non so nemmeno come io sia riuscita a partorirlo XD Tifa Lockhart è sicuramente il mio personaggio preferito di tutta la splendida serie “Final Fantasy” e Jin Kazama ha rappresentato il mio amore virtuale di tutta l'adolescenza :P

Spero che questa storia vi piaccia, vorrei dire tante altre cose su di essa ma credo che lascerò che parli da sé :)

 

Kimiellis

   
 
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