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Autore: Daistiny    20/01/2012    1 recensioni
Lei figlia di nessuno, figlia del deserto di Dalmasca, figlia delle sabbie e del vento... Il suo carattere e la sua bellezza superba degna del deserto la facevano subito distinguere per il suo nobile lignaggio.
Non si considerava nessuno, soltanto se stessa.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Al-Cid, Altro Personaggio, Ashe, Basch
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre il vento e la sabbia..'
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-C'era una volta.. una giovane principessa ribelle, dall'animo indomito e selvaggio... che nemmeno le regole di corte potevano trattenerla. La giovane principessa si sentiva soffocare.... ed un giorno quando la guerra scoppio nel suo regno, la giovane colse l'occasione e fuggi via come il vento.
La giovane principessa disperata... non sapeva cosa fare. Ma su subito tutto gli fu chiaro... finalmente aveva la possibilità di essere libera... cambiò 
nome, rinnegò il suo passato e si buttò subito in una nuova avventura. Ma... aimè la  guerra la raggiunse e la coinvolse di nuovo... stavolta la giovane... non fuggì, affrontò i suoi nemici, riportando così la pace nel suo regno. Ma cosa ne sarebbe stata della sua vita se sarebbe tornata ad essere prigioniera in un ruolo che non l'era gradito? Si domandò la giovane principessa... preoccupata.
Che cosa ne sarà di me?!... si chiese ancora una volta... e prima che qualcuno dei suoi vecchi amici potesse raggiungerla... la principessa spari!-
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-Allora ti è piaciuta la storia...?- chiese una voce maschile, rivolgendosi alla figura Amaya girata di spalle.
Quella voce sembrava leggermente irritare la ragazza, come se fosse fatto a posta. Quel tono abbastanza compiaciuto, come se mirasse a punzecchiarla.
Il giovane uomo la osservò attentante la ragazza,  era molto sorpreso nel vederla. E si era ancor più meravigliato quando se l'era vista comparire così dal nulla. L'huma si chiese come avesse fatto, ma conoscendo bene la ragazza sapeva che non gli l'avrebbe mai detto.
-Vuoi smetterla Balthier...piantala- Disse irritata Amaya intenta ad  osservare l'orizzonte, come se facendo così in qualche modo potesse avere qualche risposta.
-Principessa... cosa c'è? Non vi piace la mia storia?... sai non mi aspettavo una tua visita. Potevi avvisare, a palazzo non ti hanno insegnato ad avvisare... ?? Sei sparita per più di un anno...senza dire nulla, ed ora piombi qui....- Disse Balthier scrollando la testa.
-Non sei di certo un esempio di bon-ton anche tu...-
-Ma come siamo acidi... mia cara. Una volta non l'avresti ne anche detto...principessina. Come mai sei qui?-
-Volevo vedere come se la passava il mio aviopirta preferito... certo che non cambi mai Balthier, rimani sempre il solito...sbruffone.-
-E.. tu ogni volta mi sorprendi..maestà-

"Maestà" quella parola aveva un suono al quanto fastidioso, e sentire quelle parole pronunciate dal tono di  voce del giovane  avio pirata , risultava ancora più irritante del dovuto.
Amaya restava sempre sulle sue quando si trattava di avere a che fare con Balthier e gli altri della sua categoria, la giovane sapeva starci ed avere a che fare con gente come quella. Sapeva della sua *triste storia*.. di come era fuggito al suo destino di giudice...  in qualche maniera Amaya considerava un'anima quasi affine alla sua... per certi versi erano quasi uguali.
Peccato solo che alla ragazza non piacesse i modi di fare da Don Giovanni di Balthier verso qualunque genere di essere femminile.
L'aviopirata non smetteva mai invece di punzecchiare la ragazza per portarla ad avere una reazione, si divertiva troppo a provocarne una reazione; dopo tutto non era la fredda principessa dalmasca che diceva di essere, lei era ben altro che una semplice huma.
Balthier si ricordava bene chi era in realtà chi gli stava di fronte, se ne era stupito, lui la conosceva bene fin troppo bene conosceva quel lato selvaggio da prirata e mercenaria qual era... è non aveva nulla a che vedere con la principessa sperduta di Dalmasca.
La divinità che era in lei, veniva fuori ogni singolo instante anche se ella diceva  di non  vedere nulla, ma la sua conoscenza e il suo modo di essere non tradivano la sua natura.
Era la figlia prescelta degli dei... e lei odia che gli e lo si facesse presente. Aveva combattuto per essere quello che era, è non più un burattino nelle mani di chiunque. Forse proprio per questo era scappa, sfuggiata al suo destino, ma come poteva dimenticare e 
negare  i suoi legami con la famiglia reale dalmasca?
Non poteva... il pirata lo sapeva bene, anche lui aveva cercato di scappare dal suo destino e al suo nome... ma non ci era riuscito .

" Tu nel blu ti perderai e ti arrenderai a quelle catene...  " Se le ricordava bene quelle parole Balthier, ogni volta risuonavano come echi silenziosi nella sua mente. Quella era la verità, quella era la sua maledizione.
Aveva sentito quella frase la prima volta che aveva incontrato Amaya, la sua bellezza l'aveva subito colpito.. gli sembrava di paragonarla a Fran.. ma era molto diversa. la ragazza aveva dimostrato fin da subito di avere un pessimo carattere e modi di fare poco consoni a una donzella.
Ma Amaya non era la classica donzella in pericolo, era fredda, spocchiosa e sicura di se.. fin troppo aggressiva, selvatica tanto da essere quasi attaccabrighe. Il tutto però andava a scontrarsi con modi di fare troppo distaccati e freddi, tanto da non lasciar trasparire nessuna emozione un contrasto strano che aveva lasciato non poco colpito il giovane filibustiere.

Balthier aveva cercato di approcciarla in tutti i modi che lui conosceva, ma l'impresa gli risultava impossibile, Amaya non gli dava in nessuna maniera la confidenza, lo teneva a debita distanza. Osservandola bene il ragazzo si era accorto che i modi di fare di quella ragazza erano gli stessi di una persona che era abituata ad un certo tenore di vita, riconoscendo in lei una di quelle viziate bambine di buona famiglia.
Ma cosa ci faceva una ragazza di quel genere fra gli aviopirati e tra mercenari? Non era quello il suo posto.
Lei doveva trovarsi in un palazzo, circondata da tante dame di compagnia, fra pizzi e merletti, dove non si faceva altro che prendere il tè e civettare di tante cose.
Ancora più incuriosito cercò di avvicinasi alla ragazza,nella vana speranza di strappare qualche informazione in più sul suo conto.
Una ragazza che era spuntata cosi dal nulla, ma di certo il suo nome l'aveva sentito già da qualche parte nominare... poi ad un tratto di ricordo in che occasione l'avesse sentito e ciò non gli piacque.
Man mano che però la conosceva Balthier aveva sempre da ricredersi, si chiedeva che razza di persona poteva mai essere quella ragazza dalla personlità così complessa e ombrosa.
Conoscere Amaya non era stato un male per Balthier anzi era stata un autentica fortuna, la fortuna di sapere tutto quello che succedeva ad Archades e come si mettevano le cose per l'impero.  Amaya era una preziosa fonte di informazioni per quel che gli riguardava ed anche una preziosa amica ed alleata su cui contare.
Fra i cacciatore di tagli la ragazza aveva la nomea di essere la più forte e la più spietata, in più di un occasione era riuscita a salvare Balthier dagli altri cacciatori di taglie, e lui sapeva che gli doveva la vita in più di un occasione.
L'unica cosa negativa e che ciò comportava ogni volta un alleggerimento delle tasche di Balthier, Amaya non era quello che si definiva una santa ed ogni suo servigio doveva essere ripagato con un giusto compenso secondo la politica della ragazza.
Amaya in più di una volta aveva rinfacciato a Balthier di doversi sentire molto lusingato visto i privilegi di cui godeva avendola come amica. E che se non fosse stata per lei e le sue soffiate a quel ora lui poteva trovarsi in seri guai.
Questo aspetto cosi intrigante affascinava tantissimo il pirata che ogni qual volta che poteva faceva il cascamorto nella speranza di poter ottenere qualcosa in più.
Ma strappare informazioni da Amaya a meno che lei stessa non te lo dicesse era come cercare di aprire un'ostrica  a mani nude e tentare di prendersi la perla risultava quindi impossibile. Amaya sapeva bene tenere la bocca chiusa e vedersi i fatti propri.

 
   
 
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