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Autore: madeitpossible    20/01/2012    9 recensioni
"Scrivere per lui, in quel momento della sua vita, significava non pensare a quello che stava succedendo, significava non pensare alle due possibili conseguenze che ci sarebbero potute essere. O il perdono, o il divorzio."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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dfghjkl

 

I bambini arrivarono a casa da scuola verso mezzogiorno e mezzo con il pulmino e trovarono Kate da sola. Tutti e due erano rimasti stupiti. Erano convinti che ci sarebbe stato anche Rick. Rose disse sottovoce a Jack di non chiedere nulla e di vedere prima come si comportava la mamma.

Kate stava preparando da mangiare. Ciò era un buon segno. Dopo che Rose e Jack si furono tolti lo zainetto e il giubbino leggero che avevano indossato alla mattina, andarono verso il bancone che divideva la sala da pranzo con la cucina e osservarono silenziosamente la loro mamma. Non si capiva in che stato d’animo fosse. Stava guardando le uova che pian piano sulla padella diventavano sempre più bianche all’esterno. Sembrava fra le nuvole, ma non si riusciva a capire se in modo positivo o negativo. Rose guardò il tavolo, ma era ancora sparecchiato.

“ Mamma intanto noi prepariamo la tavola?”

“ Si, grazie Rose.”

“Emh.. mamma, siamo solo noi tre?”

Lei si ridestò un secondo, guardò Rose e poi Jack che la guardava da arrabbiato, del tipo: non hai mantenuto la promessa.

“No, prepara per quattro, Rose.” Disse Rick scendendo dalle scale.

“Papàààà!”. Entrambi gli corsero incontro e gli saltarono addosso. Rose fu la prima a staccarsi, e lasciò Jack a parlare con papà, mentre lei si avviava dalla mamma.

Assunse un’aria da saputella e guardandola disse ad alta voce passandole di fianco:

“ Allora mamma.. sei in ritardo con il mangiare, vedo papà scendere dalle scale che profuma di ciliegie, mi avvicino a te e profumi anche te di ciliegie.. cosa devo dedurre?”

Kate scioccata da quella domanda da parte di sua figlia di otto anni le rispose:

“ Che devi andare a divertiti di più con i tuoi amici, piuttosto che leggere dei libri di scienze!”

“Almeno io so che tra poco arriverà una sorellina! Jack non ha neanche idea di cosa sia l’utero!”

“ Rose, smettila ti prego! Hai otto anni, non puoi fare questi discorsi! E poi chi te lo ha detto che avrai una sorellina? Primo punto non sono incinta e secondo se fosse, potrebbe essere un maschietto!”

“ Mamma, ho visto il test che hai fatto la settimana scorsa! Non te ne ho parlato prima perché eri in uno stato d’animo poco stabile.”

A quel punto Kate urlò:

“ Tutti a tavolaaaaaa!” Dopo aver appoggiato la pastasciutta e le uova per Jack a cui non piaceva la pasta, prese Rose in disparte e le disse:

“ Lo hai detto anche a tuo fratello?”

“ No, mamma sono matura! E tu piuttosto, lo hai detto a papà o devo dirgli che Ron è dentro la tua pancia?”

“Non lo sa ancora, più tardi glielo dico! Ma si può che sto parlando di queste cose con mia figlia di otto anni!?” E intanto entrambe si avviavano a tavola.

 

Finito il pranzo Rick prese Kate prima che potesse iniziare a lavare i piatti e obbligò i due figli a sparecchiare e a lavare. Oggi alla fine era pur sempre il loro anniversario di matrimonio.

Prima che arrivassero i bambini, avevano dato un occhio al bagno, come aveva ben capito Rose e anche alla macchina, e prima ancora al letto singolo dove aveva dormito Rick in quelle notti. Avevano esplorato diversi luoghi, che c’è di male? Rimaneva il loro posto. Il loro nido. Il loro letto. Non che non ne avessero voglia all’istante, ma sapevano da un comune accordo preso ai tempi che furono, che quando i ragazzi erano in giro per casa, era meglio evitare di.. fare troppo rumore. Si coricarono nel lettone e Kate si mise comoda, mettendo la testa sulla pancia di Rick e con il braccio sinistro gliela circondava, come se non volesse farlo scappare.

Non parlarono, non parlarono neanche di quello che era successo. Quante volte accadevano dei fatti molto rilevanti tra di loro, ma non avevano mai chiarito? Si, perché loro sapevano che non servivano le parole. I loro sguardi avevano sempre e da sempre parlato per loro.

Però a Kate una domanda ancora frullava per la testa.

“Rick..”

“Mmh?”

Lei sorrise vedendo che si stava per addormentare. Poggiò il mento sul suo petto e lo guardò negli occhi con sguardo truce.

“Non ho dormito molto in questo periodo, comunque c’è qualcosa che mi vuoi chiedere, cara?”

“ Con le tue ex-mogli chi dei due, in entrambi i casi, ha chiesto il divorzio?”

Lui la guardò sorpreso.

“Kate..”

“Devo saperlo, per favore.” Lui sospirò e rispose:

“Con Meredith.. beh è stata lei a mandarmi a casa le carte da firmare, con Gina credo che ci fossimo stufati entrambi dell’altro e un giorno ci siamo guardati in faccia e abbiamo capito che era finita da un bel pezzo e che non c’era bisogno di privarsi di libertà, se a me non importava nulla di lei e viceversa. Ma Kate davvero, non so cosa mi passasse per la testa..”

Aveva ricevuto la sua risposta. Non le era servita granché, ma era pur sempre gelosa, soprattutto delle sue ex-mogli. Lei appoggiò la guancia alla sua maglietta grigia e sfuggì ancora una volta allo sguardo di lui.

“ Devi smetterla!”

Lei non cambiò posizione e gli chiese: “ Di fare cosa?”

“ Di voltare lo sguardo da un’altra parte quando ti parlo!” Rick non lo disse con il tono più dolce che aveva, anzi, era frustrato, che senso aveva fare ancora quel giochino dopo tanti anni? Un po’ si può accettare, ma dopo basta.

Lei alzò lo sguardo e lo trovò veramente accigliato. Non aveva lo sguardo da arrabbiato vero e proprio, ma quello era lo sguardo da  smettila o ti stendo con un cazzotto, che Rick usava quando voleva fare il duro. Peccato che non l’avesse mai toccata in modo violento. Non ne aveva la minima intenzione, e soprattutto era dubbioso sul fatto che ce l’avrebbe fatta o meno.

Lei ovviamente non disse niente, ma si avvicinò semplicemente, sempre di più alle sue labbra fino a toccare le proprie. Questa volta era lei che voleva approfondire il bacio, ma lui la ripagò della stessa moneta che aveva usato lei qualche ora prima. Rimase immobile e non rispose anche se un sorrisetto beffardo nacque spontaneo sul suo viso.

Lei si staccò un po’ e aprì la bocca come se volesse dire qualcosa, ma si morse il labbro inferiore e poi tornò a baciarlo con uno sguardo del tipo so cosa fare per farti rispondere, ciccio!

Lui ancora non si decideva a muovere le sue labbra e lei invece gliele stava divorando. Poi ad un certo punto, improvvisamente, la mano sinistra di Kate si sollevò dal letto e si poggiò forse un po’ più fortemente del previsto,ma assolutamente volontariamente, sul gingillo di Rick.

“ Porca paletta, Kate! Mi vuoi lasciare senza Alan? Dopo è peggio per te!”

Kate rise. Sapeva di questo fatto del nome al membro. La riteneva una cosa da stupidi, ma dopo avergli detto un paio di volte di smetterla e vedendo che lui, ovviamente, continuava, si era rassegnata.

“ A volte me lo chiedo, sai, se amo più te o Alan!”

Lui le lanciò un’occhiataccia. “Alan è uno strumento per provare piacere e per procreare, io sono Alan con l’aggiunta di voce, occhi, anima, cuore, cervello e altre mille cose che ami di me.”

Lei era leggermente sbiancata quando lui aveva detto la parola procreare. Non che se ne fosse dimenticata, assolutamente no. Era sempre stato un ostacolo più grande del previsto, per lei, dire a lui di essere incinta. La prima volta aveva impiegato due settimane o forse più, per rendersene conto e poi glielo aveva detto, ma tutto in modo agitato,  frettoloso. In entrambi i casi non era riuscita a controllare le proprie emozioni e non si era goduta il momento. L’annuncio dovrebbe essere qualcosa di speciale. Che questa fosse la volta buona?

“ Rick mi sa che devo dirti una cosa..”

“ No, non dirmelo, Jack ha già chiesto il regalo per il suo compleanno!”

“ No, ma lo vuoi sapere o no?!” Disse lei in modo naturale.

Lui fece finta di pensarci e poi fece di si con la testa.

“Ma non posso indovinare?!” Chiese lui.

“Rick!” Poi rifletté sul fatto che doveva godersi il momento e disse: “ Ma si, dai, indovina!”

Lui spalancò gli occhi incredulo: “ Davvero?”

“ Se non ti muovi ad iniziare, cambio idea!”

Lei si alzò dalla quella posizione e si mise con le gambe incrociate di fronte a lui, che si mise con le gambe nello stesso modo di Kate.

Uno di fronte all’altro.

“Qualche indizio?”

“ No, troppo facile.” Rispose lei e scrollò le spalle.

“Aspetta, ma cosa vinco ogni volta che sbaglio?”

Lei sorrise e disse: “ Ogni volta che sbagli?” “Si! “ “ Dovresti indovinare, non sbagliare, teoricamente!”

“Lo so, ma forse lo so già e non c’è gusto se lo indovino subito!”

“Lo sai già?” Chiese lei, imbarazzata. Non sapeva se credergli davvero o no.

Lui fece di si con il capo e le disse: “Amore, soltanto altre due volte da quando ti conosco, hai avuto quella luce negli occhi.”

Lei spalancò gli occhi; stamattina si era guardata allo specchio e non aveva notato nessuna luce. Poi riprese a sorridere.

“ Non è colpa mia!” “Sei bellissima quando ti imbarazzi per dirmelo. Allora?”

“Allora cosa?” Disse lei, facendo la finta tonta.

“ Kate, dieci anni che stiamo insieme. Per favore!” Disse lui sorridendo, e sotto sotto godendosi la scena.

Lei alzò gli occhi al cielo, si sporse in avanti e lo baciò. Lui contraccambiò.

“ La rifacciamo?” Rick la guardò stralunato e le chiese cosa dovevano rifare.

“ Rick volevo dirtelo io e tu hai rovinato tutto. Rifacciamo la scena!” Rick sorrise pensando a quanto era riuscito a cambiare e a far tornare bambina, Kate.

“ Ok, io direi di ripartire dalla scena in bagno. Tu che ne dici?”

Lei lo guardò pensosa e gli disse: “ A me andrebbe bene, ma dici che ai bambini va un altro pranzo?”

 

 

Commento: Finita anche questa storiaaaaaaa! Ho amato scrivere il pezzo di Kate e Rose. E’ troppo intelligente quella bambina! :P

Grazie a tutte voi.

Speriamo di rileggerci presto con un’altra storia.

Bacioni, Madeitpossible!

  
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